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Collezionare 35mm

Ultimo Aggiornamento: 01/06/2020 11:04
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25/05/2020 18:04
 
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Collezionare 35mm
Perché collezionare film in formato 35mm quando ad oggi un sistema con proiettore digitale + Blu-ray raggiunge una qualità molto più alta a fronte una spesa inferiore?

L’altro giorno mi è capitato di affrontare questo ragionamento con un mio caro amico col quale organizzo da anni delle proiezioni estive all’aperto. Io posseggo qualche pellicola e le inserivo sempre nella programmazione insieme ad altre affittate da qualche cineteca. Quest’anno però abbiamo deciso di fare tutto in digitale perché in base ad un sondaggio che abbiamo fatto, ai clienti non cambia niente sapere che il film è in pellicola o digitale.

Certo per noi nostalgici è bello ricordare i tempi passati in cabina accanto al proiettore.... ma vale veramente la pena collezionare film in pellicola?viste le cifre spropositate che chiedono i collezionisti e visto che col tempo la copia si rovinerà. E secondo voi questo “hobby” sarà destinato a scomparire col tempo?

Sinceramente ad oggi quando vedo un annuncio di un film in 35 mm che mi piace mi fermo subito a pensare.... ha senso spendere soldi per una pellicola che col tempo si rovinerà e che molto probabilmente nessuno vorrà più acquistare tra qualche anno? Ha senso pagare centinaia di euro un prodotto di bassa qualità rispetto ad un Blu-ray?

Mi piacerebbe sapere cosa vi spinge ancora oggi a spendere energie fisiche e soldi per un supporto in 35mm. Sperando che torni la voglia anche a me 😂
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Sesso: Maschile
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25/05/2020 22:10
 
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Ciao,
il "col tempo la copia si rovinerà" dipende anche da come tratti tu la pellicola e come la conservi, e questo indipendentemente dal formato della stessa. Inoltre, tra i vari formati, a parità di condizioni delle copie (parlo di colore e righe, principalmente), il 35mm è quello che costa di meno rispetto ad un super8 o ad un 16mm (confronti fatti con le copie della Derann o estere o con qualche rarissima stampa italiana) e mi è capitato anche di vedere speculazioni secondo me totalmente ingiustificate, considerando anche che il numero di collezionisti di 35mm è decisamente ridotto rispetto a quello degli altri formati e che le copie che sono in giro non sono certo copie da archivio trattate con tutti i crismi (basti pensare che ad ogni passaggio da un cinema all'altro, i fotogrammi di cambio rullo venivano tranquillamente sacrificati quando si smontava il film, e parlo con cognizione di causa).

Sulla qualità proiettore + blu ray, a mio avviso dipende molto da quale film tu stia vedendo, considerando che la colorimetria del digitale non sempre riesce ad eguagliare la colorimetria originale della stampa, vuoi perché è stata falsata in sede di riversaggio in modo da renderla più "appetibile" al pubblico moderno, vuoi perché le informazioni sulla colorimetria originale si sono perse, o anche perché i settaggi del tuo videoproiettore possono essere sbagliati anche se di poco. La massa sicuramente non nota la differenza, ma il collezionista riesce a notarlo ed apprezzare l'uno o l'altro.

Se ti dovesse capitare di fare un confronto tra una copia in IB Tech (anche 16mm) con la proiezione digitale, noteresti una differenza abissale sulla saturazione dei colori o sulle sfumature di colore che il digitale non riesce a cogliere.
Non so fare un confronto sul bianco e nero, ma una proiezione di una pellicola BN ben stampata, ha una resa elevatissima in termini di tonalità. Con un film in bianco e nero stampato su pellicola a colori, invece, la resa è molto variabile.
Per le stampe recenti, molto probabilmente, la differenza sarebbe realmente minima e il gioco non vale la candela.

Poi gioca anche il fattore audio. A meno che tu non riesca ad avere un proiettore a colonna con un impianto fisso e con tutti i sistemi di lettura + processori dolby, alla fine andrai sempre o in mono o in stereo. Da questo punto, il blue ray e i nuovi sistemi audio sono molto più pratici.

Il problema della scomparsa dell'hobby, oltre alla scomparsa del materiale e delle macchine da proiezione, purtroppo dipende anche dal mancato ricambio generazionale. Sono pochi i giovani che si appassionano ad una proiezione su grande schermo, dato che ormai sono spesso abituati a vedere le cose su monitor via via sempre più piccoli, e ancora meno sono quelli che possono appassionarsi ad utilizzare un mezzo che sta diventando "arcaico" ai loro occhi. Altro problema è che mediamente i giovani non riescono più a concepire il difetto nella proiezione (la righetta, la pellicola rosata, la giunta a metà scena, il cambio rullo) abituati come sono a vedere quando di più pulito il digitale ti dà. Forse lo possono comprendere con i film datati, tipo quelli dell'epoca del muto, dove è già intrinseco il concetto del "la qualità era quella che era perchè vecchio…".

Inoltre bisogna anche considerare che il rumore del proiettore, per chi guarda, può essere fastidioso. Per quanto adori proiettare una pellicola, se potessi avere una cabina insonorizzata per piazzare il proiettore (e parlo anche di super8...) lo farei subito!

Poi, le mie sono generalizzazioni rispetto alla massa, e potrei tranquillamente essere contestato da collezionisti che si confrontano con realtà generazionali differenti e che sono riusciti a trasmettere, in modo duraturo, la passione.
Forse possono essere più interessati alla fase di ripresa, ma con un workflow digitale e non analogico, sia per una questione di praticità che di costi.

Personalmente mi sono anche io chiesto più volte se valesse la pena fare un acquisto di un certo valore per una copia in pellicola (e il super8, come dicevo, costa molto di più di un 35mm se consideri certe tipologie di stampe). Finora sono riuscito a non prendere grosse fregature (anche se qualcuna è capitata e ci ho rimesso rivendendo la copia), ma ho anche imparato ad essere notevolmente selettivo
complice anche il fatto che i titoli che realmente mi interessano sono pochi e il mio target sono più i cortometraggi rispetto al resto. E ho anche imparato a sapere aspettare l'occasione giusta...
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Città: ARENZANO
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Utente Junior
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01/06/2020 11:04
 
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Buongiorno a tutti. Sono abbastanza d'accordo con quanto espresso da Fabrizio, solo che non è facile dare una risposta realmente univoca dal momento che la qualità dei film trasposti in digitale è molto variabile. Ciò perché non dipende solo dalla fonte utilizzata (interpositivo, positivo o negativo di macchina), ma anche dal workflow che si intende seguire (=soldi) e dalla filosofia che ha chi esegue il lavoro. Se dovessi azzardare una riposta di primo acchito, direi di no, non ne vale la pena. E lo dico a ragion veduta, in quanto in passato collezionai copie 35mm. Tuttavia possono esserci delle eccezioni, ma a mio avviso queste eccezioni dipendono solo dal fatto che i lavori di trasposizione sono economici o mal fatti, in quanto oggigiorno le tecnologie per ottenere un risultato d'eccellenza anche in digitale ci sono, soprattutto con l'avvento del 4K (sia inteso come 4K di sala che come UHD casalinga). Quest'ultimo formato ha portato anche nelle case lo spazio colore esteso (DCI P3) ed inoltre ha tolto di mezzo sia in sala che in casa con la videoproiezione (io possiedo un JVC N7) la possibilità di intravedere la matrice del proiettore su schermi molto grandi, ottenendo un immagine ancora più compatta e senza soluzione di continuità, permettendo un ottimizzazione di ciò che già l'HD 1920 x 1080 aveva portato nelle case con il Blu-Ray full-HD. Il problema è un altro: sulla quantità globale di titoli usciti in passato, la qualità di realizzazione media è sempre stata piuttosto bassa per questioni economiche, specie agli albori del formato Blu-ray. Si è spesso riciclato telecine vecchiotti, magari pure in HD, ma che sarebbero stati adatti ad essere ridotti in PAL o NTSC per il DvD e poi, magari filtrandoli con DNR o esaltandone i contorni con Edge Enanchement, li si è purtroppo utilizzati per i Blu-Ray. Questo ha fatto si che il mercato, specie con la maggior parte dei titoli di cataologo prodotti dalle major, si popolasse di decine e decine di trasposizioni mal fatte. In tempi recenti la cosa è molto migliorata, stante anche l'avvento del 4K, che in un certo senso ha costretto le case (e le major soprattutto) a fare decisamente di meglio. Ancora oggi comunque, paradossalmente, sono le piccole label come la Arrow o la Blue Underground a dare spesso le migliori soddisfazioni, riuscendo anche ad ottenere e superare quello che fu lo spettacolo in sala, perfino da dei Techniscope 2P come questo https://highdefdiscnews.com/2020/05/17/zombie-4k-uhd-blu-ray-review/ quindi siamo in un mondo molto, ma molto variegato. E' difficile quindi semplificare, ma è per me un campo a tutt'oggi affascinante e sinceramente spero di non entrare nella classica diatriba analogico/digitale. Facendo comunque presente che pur sposando appieno la proiezione digitale, amo davvero molto la pellicola e ringrazio che ci siano ancora dei Nolan o dei Tarantino che in un mondo in cui sta venendo sempre più dimenticata, la continuino a far respirare prolungandone la vita.
[Modificato da A71 01/06/2020 11:21]
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