Ancora una volta, qui si parla delle storie "serie" con la tematica della violenza sessuale (ai danni delle donne o degli uke, non ci interessa).
Nelle mie letture, ho notato una quasi totale assenza della possibilità della vendetta, a seguito di un evento così traumatico.
O lo stupro era un espediente narrativo (mal trattato) usato per fare intervenire in contesti improbabili l'innamorat* di turno (e qui, per quanto odioso, sarebbe già sopportabile).
O è un evento superabile in poco tempo grazie all'ammmmmmmmmmmoooooreeeeh.
O è un pretesto imbecille per fare innamorare vittima e carnefice (specie se quest'ultim* è sexy da svenire. Ma WTF?)
E qui,a meno di problemi mentali, siamo nel tripudio dell'imbecillità sovrana.
Perché, in storie cosiddette serie, quando si parla di stupro, non si pensa mai alla possibilità della vendetta da parte della vittima?
Perché la vendetta come reazione non è mai considerata?
Ok, siamo d'accordo, è moralmente discutibile, ma, quando c'è un crimine così doloroso, è anche comprensibile.
O no?
Se uno si è guadagnato il diritto ad essere quello che è nessuno glielo toglie.
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