Villa Greencrown

Darrel

Darrel sentì che la verità che così affannosamente cercava non poteva risiedere nella baraonda che la capitale stava diventando.
Il suo istinto lo richiamava già da alcuni giorni fuori città, in particolare sulla strada che porta al Bosco del Re. Ricordò le parole di quel misterioso figuro che tempo prima, al porto, gli disse di aver rivelato in località Villa Greencrown una vecchia casa di caccia del Principe Rhaegar, che era stata messa all'asta per comprare un uovo di drago fossilizzato al Re.
Il personaggio aveva altresì asserito di essere riuscito a diventare lui il fortunato compratore, rilevando così la magione e cinquecento acri di terra intorno.
Sin dal loro addio Darrel si era ripromesso che lo sarebbe andato a trovare, perché quel figuro esercitava una strada malia e un inspiegabile fascino su di lui. Voleva saperne di più, ma immaginava che la sua sarebbe stata una visita di piacere.
Ora invece sperava di rendere servigio ai Sette Regni indagando quella che era una vecchia residenza di caccia del defunto Principe, e sperava che, se avesse trovato qualcosa di importante da fornire agli Alti Lord del Reame, ne avrebbe tratto qualche tornaconto, chissà, magari quell'avanzamento sociale e quell'ascesa che tanto avidamente da anni inseguiva.
Certo, il misterioso uomo gli aveva parlato di un paio di mesi per andarlo a trovare... Ma si sa, le visite a sorpresa sono sempre più divertenti.
Inoltre fra due mesi chissà cosa sarebbe successo del mondo che allora conoscevano.
Questi erano stati i pensieri di Darrel, pensieri così radicati e motivanti da spingerlo a intraprendere un lungo cammino fino alla magione che, dopo alcune ore di cammino, inequivocabile nella sua eleganza regale, gli si parò davanti.

La villa era veramente bella, con un ampio sfogo esterno che fungeva da aia. Purtroppo quelli che un tempo dovevano essere giardini di immensa bellezza, ora erano dei piccoli lembi di boscaglia. Le stalle erano comode sia come posizionamento, sia come struttura ma soprattutto erano immense, tanto che avrebbero potuto ospitare almeno una sessantina di animali. Da fuori la villa avrebbe potuto avere almeno una quarantina di stanze oltre al pian terreno probabilmente dedicato alla sala grande e alle cucine. In quel momento si potevano vedere almeno una ventina di muratori atti a consolidare il tetto e altrettanti falegnami e carpentieri intenti a ripristinare portoni e antoni.

Darrel

Il giovane si avvicinò con sguardo solare e atteggiamento pacifico agli operai che stavano lavorando sotto il sole alla ristrutturazione dell'imponente casale.
Colui che aveva chiamato se stesso col nome di Buon Padre doveva essere incredibilmente ricco, per aver potuto rilevare una struttura del genere e avere la liquidità di rimetterla a nuovo.

"Buongiorno, brava gente. Sono un amico del proprietario di questa magione, ho fatto un lungo viaggio per venirlo a trovare. Sapreste indirizzarmi da lui?"

"Ayè ser" rispose un carpentiere "...purtroppo è andato a Bronzegate per affari. Manca il mobilio e lì aveva trovato un falegname disposto a lavorare sodo per un prezzo contenuto" e fece spallucce.

"Oh... Capisco..." disse Darrel, fingendosi addolorato e in difficoltà "Ci rimarrà molto male, ha insistito molto per invitarmi a visitare la sua nuova dimora e sede di lavoro..."

Poi, ancora fingendo un'espressione illuminata come di un'idea che gli fosse balenata in testa così all'improvviso...

"Potrei aspettarlo qui! In fondo Bronzegate non è così lontana... Sarà di ritorno presto immagino, magari, mentre aspetto, vi potrei dare una mano con questi lavori... Certo, non sono un professionista come voi, ma anche solo portare le cose da un posto all'altro, prepararvi qualcosa da mangiare, insomma, immagino che il da fare non manchi!"

Disse ridendo allegramente, sempre per finta.

"Prova a vedere Morrok lo spaccapietre, i suoi reggono al massimo una settimana poi scappano. Ma tranquillo tre o quattro giorni e il Padrone sarà di ritorno!".

Risposta successiva il 16/10 dopo le ore 21.57

"Ma certo! Con piacere, vedrete che saprò darvi una mano!"

Darrel si stava mordendo il labbro per il nervoso, era seccato di doversi spaccare la schiena ma ormai era lì e tornare ad Approdo a mani vuote gli sarebbe risultato ancora più frustrante.
C'era in quella casa qualcosa di sinistro, di misterioso, sentiva istintivamente che era sulla strada giusta e che avrebbe scoperto qualcosa che avrebbe cambiato la sua vita.

Una carovana con dieci carri stracolmi di mobili arrivò nell'aia. Su uno di questi vi era Jery col Buon Padre.

Il suo piano aveva funzionato, e l'attesa di era rivelata fruttuosa.
All'orizzonte si palesava finalmente la carovana dei carri di ritorno da Bronzegate, e su uno di questi aveva facilmente riconosciuto lo scaricatore di porto e il misterioso personaggio che chiamava se stesso "Buon Padre".
Decise di farsi loro incontro, con un sorriso gioviale sul volto.

"Quanto tempo! Quando mi avete accennato alla vostra impresa qui da queste parti non potevo immaginare che si trattasse di una così splendida magione... I miei complimenti. Ho intrapreso un viaggio da Approdo del Re solo per venire a salutarvi e vedere come procedevano i vostri intenti ma, non avendovi trovato, questi bravi operai mi hanno permesso di aspettare il vostro ritorno, ed io, per ripagarli, ho cercato di sdebitarmi alla bell'e meglio con vari lavoretti. Qui il da fare di certo non manca."

Il buon Padre lo guardò incuriosito. "Ser Darrel mi perdoni ma da guardia portuale a spaccapietre non è che avete fatto un grande affare... comunque sono contento vi piaccia. Purtroppo abbiamo avuto dei rallentamenti. Speravo di aprire questa settimana ma dei fondi promessimi dalle terre della tempesta sono in ritardo. Spero di poter aprire la prossima settimana".

"Per me sta bene. Lavorerete però alla palizzata e alle due guardiole d'ingresso. Siete una guardia saprete come vanno costruite... Avrete poi una camera nella dependance dietro le stalle, in comune con altri due lavoratori".

"Per me va benissimo, Buon Padre, sono a vostra disposizione."

Darrel non poté fare a meno di chiedersi a cosa servisse una palizzata e delle torrette di guardia per quella che voleva essere una semplice locanda, certo non un fortino... Ma si rispose che avanzare quella domanda adesso avrebbe potuto mettere a repentaglio la sua permanenza lì. Avrebbe trovato più avanti l'occasione giusta per chiarirsi i suoi dubbi.
O magari avrebbe semplicemente gettato un amo, e se il suo interlocutore avesse abboccato...

"Vedrete che farò un ottimo lavoro, trasformerò questa magione in una fortezza... A Ladri e perdigiorno non verrà neanche in mente di avvicinarsi alla vostra proprietà."

"Oh così andate al di là delle mie aspettative". Disse sorridendo."Mi basta poter dare rifugio sicuro a ricchi mercanti in visita ad Approdo o che se ne vanno. Ma va benissimo!.

Niente, quell'uomo era più chiuso di una cassaforte... E questo non faceva che alimentare la curiosità e i sospetti di Darrel: c'era qualcosa di misterioso e di sospetto in quel luogo e, non importava quanto ci avrebbe messo, l'avrebbe scoperto.