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Music Volume is OVER 8000! [Dragon Ball Contest]

Ultimo Aggiornamento: 06/09/2017 11:54
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05/09/2017 23:44
 
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Re: Risposta
nuvolenere_dna, 01/09/2017 11.50:

galvanix
Ritorno a casa
[Ottavo classificato]
80/100

Grammatica e stile: 17/25

La forma è generalmente buona, i problemi prevalenti si concentrano nella prima parte per quanto riguarda i tempi verbali. In questa storia ci sono due piani narrativi fondamentali, quello della realtà (in cui Vegeta si trova al Palazzo, insieme a Bulma, Trunks e tutti gli altri e avviene il loro incontro) narrato al passato remoto, e quello del ricordo (che ripercorre attraverso l’introspezione una serie di eventi precedenti) il cui tempo deve riflettere correttamente la distanza, più indietro rispetto al piano del passato remoto, quindi ad esempio con il trapassato prossimo.
È molto difficile mantenere correttamente la compresenza di questi due piani senza creare una confusione di tempi verbali: nella storia si ritrovano, relativamente al piano del ricordo, contraddizioni fra i tempi, passato remoto (che non può essere usato perché coincidente con quello del piano fattuale, rispetto a cui deve essere retrocesso), imperfetto, trapassato prossimo e remoto.
Ti faccio alcuni esempi: «Una parola che, indubbiamente, Vegeta non sentiva (>> “aveva sentito”; parliamo di un sentire esaurito nel passato, ora cambiato perché Vegeta sente il concetto di casa) sua, almeno sino al momento in cui la sua vita non venne stravolta (>> “era stata stravolta”, ci riferisce all’incontro con Bulma avvenuto nel passato) radicalmente un giorno di tanti anni fa.
Una terrestre si era intrufolata prepotentemente nella sua esistenza, inconsapevolmente, e da quell’istante tutto prese (>> “aveva preso”) una svolta inaspettata. Pensava (>> aveva pensato), ingenuamente, di poterla gestire ed invece quella donna, come usava solitamente chiamarla, lo stava cambiando (>> aveva cambiato) senza neanche rendersene conto.»
«Quando si era reso conto dei suoi infiniti sbagli, Vegeta rimediò (>> “aveva cercato di rimediare”) sacrificando la sua stessa vita in nome di quei sentimenti tanto prodigati dalla sua compagna.
Sapeva cosa andava incontro, il Principe, e per questo decise (>> “aveva deciso”) di compiere quel gesto. Per lui si sarebbero aperte le porte dell’Inferno e di questo ne era cosciente.» (>> Nonostante sapesse a cosa andava incontro, il Principe, aveva deciso comunque di compiere quel gesto, cosciente che per lui si sarebbero aperte le porte dell’Inferno.)
«Non aveva (>> aveva avuto) paura della morte, ma soltanto di dimenticare i propri ricordi, la sua donna e suo figlio.»
«Quando era giunto (>> giunse) al palazzo del Supremo cercò, segretamente, solo loro…due persone…la sua famiglia.»
Il trapassato purtroppo è molto pesante, con tutte le ripetizioni di “era/erano” e “aveva/avevano”, ma è l’unico modo per mantenere l’anteriorità temporale con il piano dell’azione al passato remoto. Personalmente penso che con un progetto di questo tipo, con un’introspezione riferita al passato, sia preferibile usare il presente per descrivere gli eventi attuali (la trama concreta) e poi il remoto e il passato prossimo per il piano anteriore. C’è meno confusione e i due piani rimangono nettamente distinti.
A parte questo difetto di consecutio temporum, ci sono alcune imprecisioni: «era potuto anch’esso tornare a casa» >> «anch’egli», esso si usa per gli oggetti; «era convinto che non aveva nulla di cui farsi perdonare» >> «avesse»; «Lui, ora, era lì dinanzi a lei che silenziosamente chiedeva perdono» >> va modificato l’ordine delle parole perché quel “che” sembra riferito a “lei”; «Era incredibile quanto una semplice frase poteva farlo sentire tremendamente vivo» >> «potesse».
Lo stile in generale è abbastanza asciutto e conciso, ma comunque corretto e comprensibile.

Uso della traccia: 15/15

La traccia si incastra perfettamente nel momento prescelto, il mood generale della canzone è stato rispettato a dovere: Coming Home è una canzone molto commovente, che esprime tutta l’emozione di un ritorno atteso, tormentato, sognato, in cui finalmente si possono riabbracciare le persone care che sono ancora in attesa, nonostante gli errori compiuti.
È perfetta per il ritorno di Vegeta a casa dopo l’arco di Bu, in seguito alla sua trasformazione in Majin e alla sua morte suicida. I vari elementi fondamentali della traccia sono stati implementati nel testo, appoggiandosi ad un tema molto importante per l’introspezione di Vegeta (vedi sotto).

Trama: 16/20

La trama si concentra essenzialmente su uno dei momenti più fantasticati della coppia Bulma/Vegeta, il ritorno in vita di Vegeta dopo il suicidio avvenuto contro Majin Bu, l’incontro con Bulma e Trunks nel Palazzo del Supremo. In questo senso, è una scena molto classica, di cui abbiamo potuto vedere molte trasposizioni scritte da autori diversi.
La tua storia si divide fondamentalmente si divide in due parti: la prima, incentrata maggiormente sull’introspezione, la seconda, in cui avviene concretamente l’incontro fra i due.
La prima parte, a mio parere, è più debole della seconda, nel senso che l’introspezione pur includendo contenuti e riflessioni adatte al momento in cui si trova Vegeta, risulta essere un po’ fredda, un po’... didascalica, specialmente quando ripercorre gli eventi che lo hanno portato a cambiare e a giungere al momento presente. L’introspezione della prima parte non mi ha coinvolto eccessivamente perché gli eventi che vengono ripercorsi sono ormai più che sedimentati e non è descritta con la potenza emotiva necessaria per introdurre un vero e proprio elemento di novità.
Il concetto di Casa intorno a cui gira la storia, poteva essere approfondito di più nella prima parte, ripercorrendo ad esempio il sentire di Vegeta nei confronti del luogo in cui è nato, di cosa provava per il suo pianeta e per la sua famiglia di origine, il sentire degli anni in cui ha vagato per lo spazio, tutte queste sensazioni potevano fornire da base per poi lanciare la seconda parte in cui emerge tutta l’emotività di Vegeta nel pensare e incontrare la propria vera Casa.
Passando alla seconda parte, mi è piaciuto molto come hai descritto questa reunion, questo incontro nell’oscurità di un luogo deserto, il silenzio iniziale, nessuna parola a disturbare un abbraccio meraviglioso, effettuato alle spalle, mi sembra quasi di vederla... Bulma che si avvicina e appoggia il volto sulla schiena dura di Vegeta, senza dire una parola, per poi terminare in un abbraccio, in cui finalmente sono l’uno davanti all’altro e Bulma piange, finalmente libera di esprimere tutto il suo dolore per quello che è successo. È una reiunion molto delicata, in punta di piedi, che secondo me rispecchia benissimo la coppia e il momento di trama in cui è inserito.

Caratterizzazione dei personaggi: 25/30

Il concetto di “casa” per Vegeta penso che sia una questione molto delicata. Non dobbiamo dimenticare che Vegeta non è un terrestre come Goku, le cui radici sono state (bene o male) sempre legate a questo suolo e alla sua gente: Vegeta è un Saiyan fino al midollo, è nato nella famiglia più potente del pianeta Vegeta, figlio del Re e destinato al dominio e alla conquista già in fasce. Nononostante ciò, questo destino di gloria e potere gli è stato sottratto dalla volontà di Freezer, che lo ha allontanato per sempre dalla sua famiglia, dal suo pianeta, dalla sua Casa. Non sappiamo quanto Vegeta fosse legato alla sua casa familiare e neppure quanto e se abbia mai sofferto, ma in ogni caso tutto ciò che è avvenuto dopo non ha avuto neppure l’ombra di casa, Vegeta ha trascorso i successivi venticinque anni della sua vita fra le astronavi di Freezer, nelle navicelle dei Saiyan e nella distesa infinita di pianeti sparsi nella galassia. Vegeta non ha più avuto una casa e la dimostrazione chiara di questo è il fatto che in seguito alla morte di Freezer non ha avuto alcun luogo in cui fare ritorno, al punto che ha deciso di fermarsi sulla Terra. Qualcosa di diverso è accaduto, lì, perché Vegeta non ha più smesso di ritornarvi, prima dopo la fine della battaglia contro Cell, e poi dopo Bu.
L’introspezione di Vegeta è IC e risulta coerente nel ripercorrere i passaggi che lo hanno portato, alla fine, a riconoscere come casa propria la Capsule Corporation e la famiglia formata da Bulma e Trunks. Siamo in un punto della sua caratterizzazione in cui Vegeta riesce finalmente ad ammettere consapevolmente a se stesso di nutrire dei sentimenti per lei, anche se ovviamente non diventerà mai un personaggio espansivo e chiacchierone. Ho particolarmente apprezzato il fatto che Vegeta, in fondo, non abbia il coraggio di scusarsi verbalmente, anche se sarebbe necessario, ma Bulma lo accetta lo stesso, perché sa quale sia stata e quale sia tutt’ora la sua natura.
Bulma non ha amato Vegeta convinta di amare un santo, lo ha amato anche quando era ancora ben più che malvagio, ha imparato a comprendere il suo modo di comunicare. Il suicidio di Vegeta contro Bu per come l’ho sempre vista io è stato il suo modo di scusarsi, per eliminare insieme a se stesso le conseguenze dei propri errori. Il Vegeta che descrivi è un personaggio triste, malinconico, molto autocritico e mi è piaciuto, non ha più paura di dimostrare ciò che prova.
Bulma anche è ben caratterizzata, io penso che Bulma se lo aspettasse, lo sapesse che il male non era ancora stato estirpato tutto dalle profondità di Vegeta, anche perché gli anni post-Cell sono stati segnati dalla mancanza di Goku, morto nell’aldilà, e questo lasciava ancora una questione in sospeso da regolare. La rabbia e la delusione per la trasformazione in Majin in questa storia sono state definitivamente accantonate, perché divenute superflue di fronte alla morte. Questo è l’unico punto che avrei voluto vedere maggiormente approfondito, aver gettato via tutta la loro vita insieme per un ritorno al passato in grande stile (anche se lo sappiamo, Majin Vegeta non è poi risultato molto convincente) non è un evento che passa senza conseguenze.
Tornando al concetto centrale della storia, casa è dove puoi essere te stesso, sbagliare e venire comunque amato. Questo rende Bulma e Trunks la casa autentica di Vegeta, nel senso più profondo del termine, il luogo in cui ci si può rifugiare, in cui si può contare sulla presenza supportiva delle persone amate. E adesso non è più un’ipotesi, perché Vegeta finalmente riesce a vederlo, a riconoscerlo e comprenderlo profondamente: loro lo amano e lui ama loro, lo ha dimostrato, pur nel suo modo grezzo. Ha trovato finalmente una propria Casa da cui non vorrà più fuggire, la malvagità non sarà mai estirpata del tutto dal cuore di Vegeta ma in ogni caso non farà più ritorno al male.
Inoltre, volevo dirti che il dialogo botta-risposta fra i due è molto bello, ripercorre l’andamento della loro relazione, dalle frecciatine acide e gelide che si lanciavano post-Namecc e durante la saga dei Cyborg e di Cell, per poi passare al silenzio: Vegeta non ribatte, anche se potrebbe, perché è troppo emozionato, il sentire del dolore che Bulma ha provato perdendolo e della sua paura di perderlo ancora spegne tutto, per poi terminare con un abbraccio dolcissimo e con la rassicurazione che Bulma voleva sentire.
Entrambi i personaggi sono ben caratterizzati e questo dà vita ad una reunion credibile e toccante.

Titolo e impaginazione: 4/5

Tutto a posto, manca il giustificato. Gli spazi fra i paragrafi sono stati usati in modo efficace.

Gradimento personale: 3/5

Secondo me la prima parte introspettiva rallenta e confonde molto la storia, sarebbe stato meglio concentrarsi esclusivamente sulla reunion e analizzare quella, anche scendendo maggiormente nei particolari. Ad ogni modo mi è piaciuta, hai descritto bene questo dolce incontro che è uno dei miei missing moments preferiti.

Totale: 80/100
Bonus Ambientazione: 0
Punteggio definitivo: 80




Ciao Nuvole, finalmente riesco a scrivere anch'io...
Devo assolutamente farti i miei complimenti per l'accuratezza e l'impegno che hai messo in ogni testo che hai analizzato.
Non è un compito semplice quello di giudicare e dare un voto ad ogni racconto, quindi davvero i miei complimenti.
Per quanto riguarda la mia storia, ti risponderò in maniera più dettagliata direttamente alla recensione lasciata su EFP, ma comunque puoi star certa che ho gradito molto le tue opinioni e critiche costruttive.
Sono soddisfatta del mio ottavo posto anche perché sapevo che la parte grammaticale mi avrebbe un po' penalizzata soprattutto per quanto riguarda i tempi verbali.
Su quello sto comunque lavorando e pian piano risolverò il problema.
Detto ciò, ti ringrazio veramente per lo splendido lavoro che hai portato avanti e se un giorno deciderai di indire un nuovo contest, parteciperò senz'altro di nuovo.
Mi sono divertita molto e ho avuto la possibilità di mettermi in gioco.
La prossima volta spero di fare ancora meglio e di organizzarmi sopratutto con il tempo perché ho pubblicato proprio al limite di consegna.
Ormai chi mi conosce non si stupisce più del mio infinito ritardo! [SM=g27990]
Grazie ancora e a presto! [SM=g27985] [SM=g27985]
Un Abbraccio [SM=g27998]

Galvanix
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