Favole?
No, realtà, cari lettori......
Ho la testimonianza vivente di mio padre, ora novantenne.
Dopo l' emissione del decreto e gli avvisi di scomunica, mio padre, che negli anni '50 era iscritto al Partito Comunista Italiano ed era un attivista del sindacato della C.G.I.L. fece ovviamente parte anche lui della schiera degli scomunicati e quindi degli "apostati".
Quali furono le conseguenze?
Eravamo in piena guerra fredda, negli anni '50 e dopo la vittoria della Democrazia Cristiana di Alcide de Gasperi.
Dopo poco tempo, mio padre, che rifiutò di stracciare l' iscrizione al partito e alla CGIL, fu licenziato, perse il lavoro.
Per diversi anni
questo apostata della Chiesa Cattolica Romana non riuscì a trovare un lavoro stabile, ma nel frattempo si era sposato ed aveva avuto una bambina, mia sorella, nata nel 1955 e più grande di me.
Nella mia famiglia c' era la miseria nera: mio padre dovette barcamenarsi con lavori del tutto saltuari e temporanei, mentre il resto dell' anno regnava la...disoccupazione.
A tavola non c' era nulla da mangiare e si viveva in una catapecchia in affitto fredda e piena di umidità...
Dopo tre anni, nel 1958, nacqui io e poco dopo mio padre, dopo anni di disoccupazione per "apostasia" e lavori del tutto saltuari e assai poco remunerati, riuscì finalmente a trovare un lavoro stabile, che gli permettesse di vivere dignitosamente, lui e la sua famiglia di quattro persone.
Mio padre mi ha raccontato tutto riguardo a quel periodo davvero duro e ancora oggi, a novant' anni, quell' "apostata" non ha dimenticato quegli anni di miseria e di stenti....
Molto di più che un mancato saluto: anzi, magari quegli stessi ipocriti che causarono la perdita del suo lavoro lo avranno pure salutato, non certo aiutato a vivere una vita che potesse definirsi dignitosa....
[Modificato da Aquila-58 01/07/2014 12:39]