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Altri 422 milioni all'Edilizia Scolastica grazie al decreto sulla Spending Review

Ultimo Aggiornamento: 29/04/2014 15:28
29/04/2014 15:28
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Il DL Spending Review del Governo Renzi libera dal Patto di stabilità 122 milioni di euro per gli edifici scolastici, altri 300 milioni potrebbero arrivare dal Fondo per lo sviluppo e la coesione 2014-2020. Il Decreto abolisce l’obbligo di pubblicare i bandi di gara sui giornali, mantenendolo solo per la Gazzetta Ufficiale e i siti web della Stazione Appaltante, del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e dell’Osservatorio sui contratti pubblici. Questa misura consentirà di risparmiare 75 milioni di euro all’anno.

Edilizia scolastica
Per il 2014 e il 2015 una somma pari a 122 milioni di euro annui dovrebbe essere esclusa dal patto di stabilità dei Comuni che realizzeranno interventi di riqualificazione e messa in sicurezza degli edifici scolastici. L’elenco dei Comuni beneficiari e gli importi esclusi dal patto di stabilità delle singole Amministrazioni saranno individuate in seguito con un dpcm. Il Cipe potrà inoltre deliberare la riprogrammazione del Fondo per lo sviluppo e la coesione 2014 – 2020. Dall’operazione si potrebbero ricavare altri 300 milioni di euro.

Bandi di gara online
Se le novità del decreto saranno confermate nella fase di conversione in legge, i bandi di gara non saranno più pubblicati sui giornali, ma solo sulla Gazzetta Ufficiale e sui siti della Stazione Appaltante, del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e dell’Osservatorio sui contratti pubblici. Nel caso in cui gli importi siano inferiori a 500 mila euro, il bando deve essere pubblicato anche sul sito dell’Albo pretorio del Comune interessato. Secondo il decreto, le spese per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale sono sostenute dalla Stazione Appaltante e vengono in seguito rimborsate dall’aggiudicatario. Questa disposizione ha suscitato le proteste di Oice, Associazione aderente a Confindustria che riunisce le società di ingegneria e architettura, secondo la quale si tratta di un onere ingiusto a carico di progettisti e imprese. A detta dell’Oice, in questo modo i soggetti privati si caricano di un costo che in realtà dovrebbe essere di competenza della Pubblica Amministrazione.



Fatturazione elettronica
Il decreto anticipa al 31 marzo 2015 il termine entro cui tra Pubblica Amministrazione e fornitori la fatturazione deve avvenire esclusivamente su base elettronica. Per garantire la tracciabilità delle fatture, il DL prescrive di riportare il codice identificativo di gara (CIG) e, per le fatture inerenti a opere pubbliche o ad interventi di manutenzione straordinaria, il codice unico di progetto (CUP). Il termine per l’avvio della fatturazione elettronica era stato inizialmente fissato al 6 giugno 2015 dal DM 55/2013 del ministero dell’Economia e delle Finanze. Le novità contenute nel decreto dovranno ora affrontare l’iter per la conversione in legge.

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