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Scelta riguardo la questione Sirak.

Ultimo Aggiornamento: 25/10/2012 00:17
01/10/2012 18:47
 
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La Gran Duchessa Meredith ha aperto il discorso dicendo che in principio lei avrebbe pagato dando loro 10 monete d’oro e 5 monete d’oro in materiali pregiati, però visto che hanno attaccato i suoi uomini e il suo popolo ha dichiarato di non voler pagare e di non volersi sottomettere ad un popolo appena nato.

Il Generale Supremo Eskel ha dichiarato di non voler pagare le 30 monete d’oro richieste dall’ambasciatore sirakiano e anche stavolta chiederà udienza al Re Saeros in quanto allo scorso raduno non si è presentato; ha anche aggiunto che nel caso si presentasse per l’ennesima volta l’ambasciatore ha intenzione di dargli una lettera che dovrà consegnare direttamente al Re.

Il Generale Crisso ha espresso il suo punto di vista dichiarando che anche lui non è d’accordo a voler dare soldi però si è posto un problema che ha fatto riflettere tutti i presenti , ovvero che se il popolo di Sirak non riceverà i soldi richiesti quest’ultimi potrebbero bloccare tutti gli scambi commerciali che partono da Treon e dal resto d’Elavia in quanto non sono in grado di dichiararci guerra perchè ritenuti militarmente deboli.

Il Colonello Tyzio ha suggerito che, nel caso non si presentasse il Re come richiesto ma di nuovo l’ambasciatore, non si dovrebbe fargli superare il cancello della Taverna perché la richiesta fatta non è stata soddisfatta.

In merito a questo, il Tenente Madoc ha pensato ad un’altra proposta, cioè dare il benvenuto al delegato di Sirak in taverna ma appena avesse aperto il discorso delle trattative con ognuno dei presenti si avrebbe taciuto; il Generalissimo ha espresso il suo consenso per l’idea del Tenente ma aggiungendo che non appena il rappresentante sirakiano avesse intenzione di parlare riguardo alle trattative il Generale stesso gli avrebbe consegnato la lettera da dare al Re Saeros dove andranno scritte le motivazioni per cui non verrebbero pagate le 30 monete d’oro richieste.

Il resto dei partecipanti ha acconsentito alla scelta proposta dal Generale e ha comunque detto di non voler ricevere soprusi dal popolo di Sirak, poiché uno stato giovane non può sottomettere Elavia intera.
[Modificato da Olimpia Augusto 01/10/2012 18:49]
01/10/2012 20:53
 
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Più che altro perchè siamo noi l parte lesa della situazione, e vogliono pure soldi.
La tabella delle cose da fare che abbiamo stabilito è:
1 avvertire il popolo, facendo però attenzione a cosa dire, si tratta pur sempre di gente ignorante.
2 Rinnovare l'invito al re.
3 Portare in porto una trattativa con il Vergoberto.

Ciò che non abbiamo calcolato è che se dobbiamo rnnovare l'invito ufficial al Re in agorà, come intendiamo informare il popolo? Sempre in agorà non mi sembra il caso.

Qui di seguito dobbiamo definire la lettera da dare eventualmente all'ambasciatore, per cui uno scriva una bozza e gli altri aiutino ad integrare. Non siate pigri, qui rischiamo grosso.
02/10/2012 11:38
 
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Per informare il popolo bisogna per forza parlare in agorà. Non credo esista altro modo.
02/10/2012 15:30
 
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I due capogilda hanno convenuto che è meglio parlare al popolo subito dopo il raduno, per evitare di rendere più difficoltosa una eventuale trattativa.

A proposito chi si sta occupando della lettera? Potete parlare, non vi verrà fatto del male, non nell'immediato almeno. *sorride*
02/10/2012 21:29
 
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Signori, ho provato ad abbozzare una possibile lettera al Re Saeros, cercando di usare al meglio le mie conoscenze del protocollo cerimoniale


Vostra Maestà Saeros, Re di Sirak e Eccelso Sovrano.

A nome del Duca d’Elavia Eskel Septim Aceste I, Generale Supremo della Gloriosa Gilda d’Arme e della Gran Sacerdotessa Meredith Kalevala Egesta I, Reggente Nazionale del Sacro Ordine.

Vi è richiesta la Vostra udienza a nome loro e del popolo elaviano tutto, per discutere con Voi di tutto cio’ che si è svolto in questi ultimi tempi.

I Nostri Regnanti aspetteranno pazientemente una risposta da Voi.

A Voi diamo i massimi e più cordiali saluti e auspici, speranzosi di una risposta affermativa alla richiesta sopracitata.


Ho cercato di fare del mio meglio
03/10/2012 02:04
 
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A Vostra Maestà Saeros, Re di Sirak e Eccelso Sovrano.

A nome del Duca d’Elavia Eskel Septim Aceste I, Generale Supremo della Gloriosa Gilda d’Arme e della Gran Sacerdotessa Meredith Kalevala Egesta I, Reggente Nazionale del Sacro Ordine.

Vi è richiesta la Vostra udienza per la seconda volta a nome loro e del popolo elaviano tutto, per discutere con Voi di tutto cio’ che si è svolto in questi ultimi tempi.

I Nostri Regnanti aspetteranno pazientemente una risposta da Voi.

A Voi diamo i massimi e più cordiali saluti e auspici, speranzosi di una vostra risposta affermativa alla richiesta sopracitata.
03/10/2012 10:18
 
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Bene, ottimi spunti per quello che dovremo scrivere in agorà, cioè l'invito ufficiale.

Tuttavia quella che dovreste abbozzare, è la lettera da dare all'ambasciatore nel caso in cui non si presenterà il Re, e questi ci farà intendere che comunque non si presenterà a breve ma verranno comunque chiuse le frontiere.
04/10/2012 13:14
 
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Tra poco tornerò in Agorà per invitare il Re, questa sarà l'ultima volta.

Vi esorto tutti a creare una bozza della lettera da mandare al Re Saeros nel caso in cui non si presenti al raduno.

Il tempo stringe, bisogna mettersi all'opera!

E ricordo a tutti che se si presenta l'ambasciatore di Sirak, nessuno dovrà parlare con lui di argomenti inerenti al regno e alle trattative.

Tutto ciò verrà detto anche ai Leoni.

04/10/2012 21:28
 
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Allora, comincio io così da esservi da spunto nel lavoro che bisogna fare.

Mittente: Eskel Septim Aceste I & Meredith Kalevala Egesta I.

Destinatario: Re Saeros L'Eccelso.

' All'inizio dobbiamo specificare il perchè di questa lettera '

Eccelso Re Saeros, le inviamo questa lettera tramite il vostro ambasciatore, al fine di fare luce e mettere in chiaro gli avvenimenti recentemente accaduti, riguardanti i rapporti tra i nostri regni, sperando di ricevere presto una vostra risposta.

' La forma è da migliorare, qui dobbiamo solo costruire un percorso che poi bisogna formalizzare '

Cogliamo questa occasione per spiegarvi gli avvenimenti così come li abbiamo vissuti, dal Conclave estivo fin'ora, al fine di farvi comprendere il nostro punto di vista su tutta questa vicenda.

L'ottavo giorno dell'ottavo mese del corrente anno nonchè primo giorno del Conclave, la fazione dei Lupi che stava recandosi i taverna dopo aver varcato i confini della signoria, si è ritrovata la strada sbarrata da un vostro plotone che ci bloccava il passo puntandoci addosso delle armi.
Il Vostro Generale, infatti, pensava fossimo degli impostori ma dopo qualche attimo di tensione la situazione si è risolta per il meglio con le scuse del Generale che ci ha liberato il passo verso la taverna.
Una volta in taverna tutti i nobili del ducato si sono riuniti insieme al Vostro ambasciatore, per sapere come mai i Vostri uomini si trovavano sulle nostre terre.
Ci fu raccontato dall'ambasciatore che Voi eravate stato gravemente ferito durante una battaglia ad Argentaria contro un potente demone, e nessun cerusico era in grado di sanare lo squarcio presente nel vostro petto. K'ambasciatore a poi aggiunto che il vostro sacerdote di Eleimitros aveva divinato per trovare una cura ed aveva saputo di un oggetto magicamente nascosto sulle nostre terre, Il Calice Dell'Alba.
A ciò è seguita una breve discussione teologica dove abbiamo scoperto che state indottrinando i Vostri sudditi secondo il culto di Eleimitros. Il Vostro ambasciatore ci ha chiesto se eravamo disposti ad aiutarli a prendere questo calice e Salvarvi dall'inevitabile fine che sarebbe giunta nel giro di una settimana, ci fu detto che saremmo stati ricompensati con del denaro, metà in anticipo e matà a lavoro compito. Fu in questa occasione che l'ambasciatore ci fece intendere che Voi Sirakiani non siete conoscitori di arti arcane o divine.
La serata si concluse con un appuntamento alla sera dopo con il vostro ambasciatore e con il nostro impegno di cercare degli indizi su questo calice.

Il nono giorno dell'ottavo mese, verso l'ora di cena, il vostro ambasciatore venne a trovarci come avevamo stabilito il giorno prima (a differenza della volta precedente era però solo).
Gli comunicammo che erano state fatte delle indagini e che il rito per entrare in possesso del calice sarebbe stato fatto il giorno seguente.
Fu in quest'occasione che comunicammo all'ambasciatore la nostra volontà di aiutarVi senza ricevere alcun compenso in cambio, ma dato che questo sarebbe potute essere inteso come uno sgarbo dicemmo all'ambasciatore che andava anche bene la metà della somma offerta (5 ori) da consegnare a fine lavoro.
L'appuntamento fu fissato per l'indomani. L'ambasciatore rifiutò l'accompagnamento da parte di una scorta fino al confine e andò via solo.

' E' importante che questa lettera sia scritta come se fossimo noi a parlare, ma non deve essere scritta nè da me nè da Meredith'
05/10/2012 19:19
 
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Questo è quanto fino a questo momento scritto da me e Meredith.
Manca la parte post- conclave.
Vi ricordiamo che non toccava a noi fare questo lavoro, perchè abbiamo tante altre cose da fare, e voi siete in tanti.
Vi informiamo che la lettera deve essere FINITA entro sera e che qualcuno la deve scrivere di suo pugno per portarla al raduno, come capirete non è una cosa che possiamo fare noi.
Se non saranno rispettate queste scadenze ( Se continuerete a non interessarvi, continuando a sguazzare nella pigrizia), lasciando per forza di cose tutto in mano nostra, ci saranno pesanti punizioni per la FAZIONE TUTTA.
Speriamo di essere stati chiari.


Eccelso Re Saeros, vista la Vostra ripetuta assenza al nosto invito, le inviamo questa lettera tramite il Vostro ambasciatore. Con la presente il nostro intento è far luce e mettere in chiaro i recenti accadimenti riguardanti i rapporti tra il Vostro e il nostro Regno.

Con la speranza che possiate leggere al più presto questa missiva, cogliamo l'occasione per spiegarVi gli avvenimenti, dal nostro punto di vista, così come noi li abbiamo vissuti, dal Conclave estivo fino ad ora.

L'ottavo giorno dell'ottavo mese del corrente anno, nonché primo giorno del Conclave, la fazione dei Lupi, che stava recandosi in taverna dopo aver varcato i confini della signoria, si è ritrovata la strada sbarrata da un Vostro plotone che ci puntava addosso delle armi.
Il Vostro Generale, infatti, pensava fossimo degli impostori, ma dopo qualche attimo di tensione la situazione si è risolta per il meglio, con le scuse del Generale che ci ha liberato il passo verso la taverna.
Una volta in taverna tutti i nobili del ducato si sono riuniti insieme al Vostro ambasciatore. Alla nostra domanda sul perché i Vostri uomini si trovassero sul nostro territorio, il Vostro ambasciatore ci raccontò della Vostra battaglia contro un potente demone che riuscì a ferirvi tanto gravemente da non poter essere curato. Alla nostra preoccupazione l'ambasciatore rispose dicendo che, però, un rimedio esisteva: il Vostro sacerdote di Eleimitros aveva divinato per trovare una cura ed aveva saputo di un oggetto magicamente nascosto sulle nostre terre, Il Calice Dell'Alba, capace di porre rimedio allo squarcio sul Vostro petto.
Il Vostro ambasciatore ci ha poi chiesto aiuto nel recuperare questo calice e Salvarvi dall'inevitabile fine che sarebbe giunta nel giro di una settimana. Da ciò il Vostro ambasciatore ci ha fatto intendere che voi Sirakiani non siete conoscitori di arti arcane. Ci fu inoltre detto che saremmo stati ricompensati con del denaro, metà in anticipo e metà a lavoro compiuto., ma tutto ciò doveva avvenire entro tre giorni per far si che i vostri uomini, sprovvisti di mezzi magici, giungessero in tempo al Vostro cospetto.
La serata si concluse con un appuntamento alla seguente, sempre con il Vostro ambasciatore e con il nostro impegno di cercare degli indizi su questo calice.

Il nono giorno dell'ottavo mese, verso l'ora di cena, il Vostro ambasciatore venne a trovarci come avevamo stabilito, ma sta volta privo di una scorta militare.
Gli comunicammo che erano state fatte delle indagini e che il rito per entrare in possesso del calice sarebbe stato fatto il giorno seguente.
Fu in quest'occasione che comunicammo all'ambasciatore la nostra volontà di aiutarVi senza ricevere alcun compenso in cambio, ma dato che questo sarebbe potute essere inteso come uno sgarbo dicemmo all'ambasciatore che andava anche bene la metà della somma offerta (5 ori) da consegnare a fine lavoro.
L'appuntamento fu fissato per l'indomani. L'ambasciatore rifiutò l'accompagnamento da parte di una scorta fino al confine e andò via solo.
Il giorno dopo come deciso, i maghi compiono il rituale per ottenere questo calice, il rituale riesce anche se è stato difficile ottenere il calice, in quanto forze avverse cercarono di impedire la riuscita del rituale. E’ bene informarVi delle altre informazioni attenute dal rituale; innanzitutto il calice trovato dai maghi non è il calice dell’alba e inoltre, quando è apparso dinanzi a noi il calice non aveva nessun potere, era un semplice calice rotto.
Verso le quattro dello stesso giorno, si sono presentati a Misericordia un gruppo del vostro esercito, dicendo, a chi si trovava davanti, che andavano solo ad allenarsi, invece sono andati dritti nel l'accampamento dei leoni, e quando il capogilda Nazionale dei maghi iniziò a spiegare loro che avrebbe voluto identificare quel calice poiché preoccupata che potesse farvi del male, visto le informazioni ricevute dal rituale, che sembravano abbastanza pericolose, i vostri uomini hanno attaccato la fazione dei Leoni e con la forza hanno preso il calice. Se avessero atteso il nostro rientro, questione di un'ora, invece di attaccare i maghi a quest'ora avremmo identificato il calice.
Durante il Vostro attacco, tre dei Vostri uomini sono stati arrestati.
La sera dello stesso giorno si presentò nelle nostre terre nuovamente il Vostro ambasciatore senza scorta; quest’ultimo fu informato di quanto accaduto e dopo una lunga chiacchierata ammise il madornale errore del generale. L'ambasciatore ci informò che il calice era già giunto a Sirak, e quando gli fu chiesto come sia stato possibile ci venne detto che si era organizzata una staffetta con i cavalli. La chiacchierata con il Vostro ambasciatore si concluse con un accordo che prevedeva: la nostra proposta di inviare un gruppo di studiosi per analizzare il calice, presentata dall'ambasciatore al vostro consiglio, e solo dopo il pagamento per essere riusciti a ritrovare l'oggetto che vi ha permesso di guarie..
Così il Vostro ambasciatore lasciò le nostre terre scortato dai suoi uomini che, sotto richiesta dell'ambasciatore, decidemmo di scarcerare.
Il pomeriggio seguente venne a farci visita un vostro plotone guidato da un capitano del Vostro esercito. la loro missione era indagare sulla scomparsa del loro amnasciatore, noi rimanemmo perplessi alla notizia e decidemmo di spiegare al capitano quanto accaduto fino a quel momento. Il capitano ci chiese di poter fare riposare i suoi uomini in taverna ed ebbe anche l'occasione di assistere ad alcuni dei nostri riti, fu in questo lasso di tempo che ebbimo l'occasione di scambiare un pò di chiacchiere informali con uno dei Vostri militari.; l'incontro si concluse con la promessa del capitano di portare al Vostro consiglio la stessa proposta che avevamo fatto all'ambasciatore.
Durante l’ultima sera del conclave un Vostro generale si è presentato con un plotone di uomini nelle nostre terre. Il Vostro generale ci fa presente che il Vostro ambasciatore non è mai giunto nelle vostre terre, e ci ha accusati di averlo ucciso. Quando spiegammo all'ambasciatore di non sapere che fine avesse fatto il Vostro ambasciatore poichè sicuri che avesse lasciato le nostre terre in buona salute e sotto scorta. Il generale non credette alle nostre parole cominciando ad insultarci e scatenando dunque una battaglia. In seguito a questo scontro che vide in nostro esercito trionfare. il Generale comparve dal nulla in taverna (Maestà, i Vostri uomini compaiono dal nulla, sia durante che fuori dai combattimenti) e ci disse che per ripagare l’uccisione del Vostro ambasciatore dovevamo dare la signoria di Misericordia nelle sue mani. Inutile dirVi che la proposta fu rifiutata, venne tentato un nuovo dialogo ma senza alcun esito. A quel punto, il Vostro Generale, ha iniziato ad offendere tutto il popolo Elaviano compresa l’Egesta, continuando a far avanzarei vostri uomini. Per difendere i nostri territori è scoppiata la un'altra battaglia, più volte consigliammo al Vostro generale di arrendersi e lasciare le nostre terre; alcuni Vostri soldati furono catturati, curati e legati per evitare che morissero, questi però scomparvero dopo qualche circa quindici minuti. Le battaglie continuarono per tutta la notte e ci videro nuovamente vincitori; notammo però che gli uomini che ogni volta ci attaccavano erano sempre gli stessi, compreso il generale che cadeva, scompariva e tornava.
Siamo noi in tutta questa storia la parte lesa, i vostri uomini ci hanno attaccato e deriso, mentre noi vi abbiamo aiutato, anche se avevamo molti situazioni pericoloso da sbrigare.
Dopo il conclave Vi abbiamo chiesto un incontro per poter discutere di tutto tranquillamente, ma alle nostre porte si è presentato un Vostro ambasciatore scortato da un solo uomo.
E anche li la nostra ospitalità è stata ripagata da insinuazioni, risi e ineducazione da parte dei Vostri uomini. Ma su tutto ciò l’abbiamo sorvolato, mettendoci a discutere con il Vostro ambasciatore delle trattative che Voi gli avete chiesto di aprire con noi.
Re Saeros, visto il vostro ennesimo rifiuto di presentarvi al nostro invito, vi comunico tramite questa missiva che il Nostro Regno non ha intenzione di pagare nulla al Vostro Regno.
Non accettiamo queste trattative che possono portare alla rovina il nostro Regno, stiamo facendo tutti grandi sacrifici, Voi dovreste sapere quanto è importante per il popolo poter vivere sereni in luoghi sicuri, anche Voi state cercando di fare ciò, almeno questo ci è stato riferito dal Vostro ambasciatore.
Dunque decliniamo questa Vostra spropositata offerta.
[Modificato da Eskel Septim 05/10/2012 19:20]
06/10/2012 02:22
 
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Eccelso Re Saeros, vista la Vostra ripetuta assenza al nostro invito, le inviamo questa lettera tramite il Vostro ambasciatore. Con la presente il nostro intento è far luce e mettere in chiaro i recenti accadimenti riguardanti i rapporti tra il Vostro e il nostro Regno. 

Con la speranza che possiate leggere al più presto questa missiva, cogliamo l'occasione per spiegarVi gli avvenimenti, dal nostro punto di vista, così come noi li abbiamo vissuti, dal Conclave estivo fino ad ora. 

L'ottavo giorno dell'ottavo mese del corrente anno, nonché primo giorno del Conclave, la fazione dei Lupi, che stava recandosi in taverna dopo aver varcato i confini della signoria, si è ritrovata la strada sbarrata da un Vostro plotone che ci puntava addosso delle armi. 
Il Vostro Generale, infatti, pensava fossimo degli impostori, ma dopo qualche attimo di tensione la situazione si è risolta per il meglio, con le scuse del Generale che ci ha liberato il passo verso la taverna. 
Una volta in taverna tutti i nobili del ducato si sono riuniti insieme al Vostro ambasciatore. Alla nostra domanda sul perché i Vostri uomini si trovassero sul nostro territorio, il Vostro ambasciatore ci raccontò della Vostra battaglia contro un potente demone che riuscì a ferirvi tanto gravemente da non poter essere curato. Alla nostra preoccupazione l'ambasciatore rispose dicendo che, però, un rimedio esisteva: il Vostro sacerdote di Eleimitros aveva divinato per trovare una cura ed aveva saputo di un oggetto magicamente nascosto sulle nostre terre, Il Calice Dell'Alba, capace di porre rimedio allo squarcio sul Vostro petto. 
Il Vostro ambasciatore ci ha poi chiesto aiuto nel recuperare questo calice e Salvarvi dall'inevitabile fine che sarebbe giunta nel giro di una settimana. Da ciò il Vostro ambasciatore ci ha fatto intendere che voi Sirakiani non siete conoscitori di arti arcane. Ci fu inoltre detto che saremmo stati ricompensati con del denaro, metà in anticipo e metà a lavoro compiuto., ma tutto ciò doveva avvenire entro tre giorni per far si che i vostri uomini, sprovvisti di mezzi magici, giungessero in tempo al Vostro cospetto. 
La serata si concluse con un appuntamento alla seguente, sempre con il Vostro ambasciatore e con il nostro impegno di cercare degli indizi su questo calice. 

Il nono giorno dell'ottavo mese, verso l'ora di cena, il Vostro ambasciatore venne a trovarci come avevamo stabilito, ma sta volta privo di una scorta militare. 
Gli comunicammo che erano state fatte delle indagini e che il rito per entrare in possesso del calice sarebbe stato fatto il giorno seguente. 
Fu in quest'occasione che comunicammo all'ambasciatore la nostra volontà di aiutarVi senza ricevere alcun compenso in cambio, ma dato che questo avrebbe potute essere inteso come uno sgarbo dicemmo all'ambasciatore che andava anche bene la metà della somma offerta (5 ori) da consegnare a fine lavoro. 
L'appuntamento fu fissato per l'indomani. L'ambasciatore rifiutò l'accompagnamento da parte di una scorta fino al confine e andò via solo. 
Il giorno dopo, come deciso, i maghi compirono il rituale per ottenere questo calice. Il rituale riuscì, anche se fu difficile ottenere il calice, in quanto forze avverse cercarono di impedirne la riuscita. E’ bene informarVi delle altre informazioni attenute dal rituale: innanzitutto il calice trovato dai maghi non è il calice dell’alba, calice capace di guarire tutte le malattie. Quello ritrovato ha un altro nome, a noi ignoto. Inoltre tale calice è dotato di un potere nascosto, ma a noi si è manifestato come un semplice calice rotto. Era nostro intento identificare tale calice dal potere sconosciuto.
Verso le quattro dello stesso giorno, si presentò a Misericordia un Vostro plotone di soldati, dicendo, a chi si trovava davanti, che andava solo ad allenarsi, invece andò dritto nel l'accampamento dei leoni. Chiesero di aver consegnato il calice, ma, alle parole della capogilda Nazionale dei maghi, nonché contessa di Elavia, che esprimeva la sua preoccupazione per la Vostra incolumità riguardo le informazioni ottenute, al quanto pericolose, e la difficoltà del rituale, nonostante fu spiegato loro che avevamo intenzione di identificarlo, i Vostri uomini attaccarono la fazione dei Leoni e con la forza presero il calice. Se avessero atteso il nostro rientro, questione di un'ora, invece di attaccare i maghi, a quest'ora avremmo identificato il calice. 
Durante il Vostro attacco, tre dei Vostri uomini furono arrestati. 
La sera stessa tornò nelle nostre terre il Vostro ambasciatore, nuovamente senza scorta; quest’ultimo fu informato di quanto accaduto e dopo una lunga chiacchierata ammise il madornale errore del Vostro generale. L'ambasciatore ci informò che il calice era già giunto a Sirak, e quando gli fu chiesto come sia stato possibile, ci venne detto che si era organizzata una staffetta con i cavalli. La chiacchierata con il Vostro ambasciatore si concluse con un accordo che prevedeva: la nostra proposta di inviare un gruppo di studiosi per analizzare il calice, presentata dall'ambasciatore al Vostro consiglio, e solo dopo un’attenta analisi avremmo ricevuto il pagamento per essere riusciti a ritrovare l'oggetto che vi ha permesso di guarire.
Sotto sua richiesta, liberammo i Vostri uomini, così il Vostro ambasciatore lasciò le nostre terre scortato dai suoi uomini. 
Il pomeriggio seguente venne a farci visita un altro Vostro plotone, guidato da un capitano del Vostro esercito. Ci dissero che avevano la missione di indagare sulla scomparsa del loro ambasciatore. Rimanemmo perplessi alla notizia e decidemmo di spiegare al capitano quanto accaduto fino a quel momento. Il capitano ci chiese di poter fare riposare i propri uomini in taverna ed ebbe anche l'occasione di assistere ad alcuni dei nostri riti; fu in questo lasso di tempo che avemmo l'occasione di scambiare un po’ di chiacchiere informali con uno dei Vostri militari; l'incontro si concluse con la promessa del capitano di portare al Vostro consiglio la stessa proposta che avrebbe dovuto riproporVi l'ambasciatore. 
Fu durante l’ultima sera del conclave che la situazione degenerò: un Vostro generale si presentò con un plotone di uomini nelle nostre terre, facendoci presente che il Vostro ambasciatore non è mai giunto nelle vostre terre e accusandoci, ingiustamente, di averlo ucciso. Quando spiegammo all'ambasciatore di non sapere che fine avesse fatto il Vostro ambasciatore, poiché sicuri che avesse lasciato le nostre terre in buona salute e sotto Vostra scorta, il generale non volle credere alle nostre parole cominciando ad insultarci e scatenando dunque una battaglia. In seguito a questo scontro, che vide trionfare il nostro esercito, il Generale comparve dal nulla in taverna (Maestà, i Vostri uomini compaiono dal nulla, sia durante che fuori dai combattimenti) e ci disse che per ripagare l’uccisione del Vostro ambasciatore dovevamo dare la signoria di Misericordia nelle sue mani. Inutile dirVi che la proposta fu rifiutata, venne tentato un nuovo dialogo, ma senza alcun esito. A quel punto, il Vostro Generale, iniziò a offendere tutto il popolo Elaviano, compresa l’Egesta, continuando a far avanzare i vostri uomini. Inevitabile fu una seconda battaglia, per difendere i nostri territori. Più volte consigliammo al Vostro generale di arrendersi e lasciare le nostre terre; alcuni Vostri soldati furono catturati, legati e curati, per evitare che morissero, questi però scomparvero dopo circa quindici minuti (torniamo a ripetere che i Vostri uomini appaiono e scompaiono dal nulla, nonostante non siate capaci di compiere magie). Le battaglie continuarono per tutta la notte e ci videro nuovamente vincitori; notammo però che gli uomini che ogni volta ci attaccavano erano sempre gli stessi, compreso il generale che cadeva, scompariva e tornava. 
Al successivo raduno, tenutosi presso Villaggio Bonaccia l’ottavo e in nono giorno del nono mese dell’anno milledodici, giunse un ambasciatore sirakiano, scortano da un uomo della sua milizia con un arma incantata (come avete potuto incantare un’arma senza essere a conoscenza di arti magiche?). Ovviamente lo invitammo ad accomodarsi in taverna, dove discutemmo di ciò che è successe al raduno estivo un mese prima. In questa occasione il Vostro ambasciatore ci intimò di non fidarci dei maghi, poiché loro, per vizio, sono assetati di potere e conoscenza e solo per questo non volevano consegnare il calice; gli spiegammo che non andò così. Iniziammo a parlare anche della scomparsa dell’ambasciatore e ribadiamo che siamo all’oscuro di tutto ciò. Alla fine la conversazione sembrò finire quando Eskel disse che poteva mettere la sua parola sulla buona condotta della propria fazione e anche di quella dei leoni, e che la questione del calice era stata solo fraintesa.
A quel punto il Vostro ambasciatore ci avvisò che era venuto anche per parlare di altro, per compiere delle trattative con noi, che porterebbero i due Regni a “collaborare” o comunque a non avere problemi.
Le trattative, disse l’ambasciatore, consistono in una tassa annua di 30 monete d’oro, da pagarVi per poter raggiungere da Palaum la nostra signoria di Akiss passando per le Vostre terre che prendono tutta la parte centrale dell’isola, il tutto per non avere problemi appena mettessimo piede sul Vostro suolo.
Detto ciò, ci lasciò qualche minuto per discutere tra noi nobili; arrivammo alla conclusione che il ducato prende poco e i soldi, come Voi potete ben capire, vengo usati per far costruire strutture utili al nostro popolo che ancora mancano.
Le trattative non si conclusero qui.
La seconda riguarda le nostre navi che attraccano nei porti delle terre di Sirak, anche qui avremmo dovuto pagarVi una quota che è stata evitata ricordando all’ambasciatore che noi abbiamo dei porti in cui le navi sirakiane possono attraccare .
Dunque siamo rimasti che nessuno paga nulla.
La terza proposta riguarda una quota di 10 monete d’oro da pagarVi per poter attraversare lo stretto per giungere a Saturnia..
Dopo aver sentito le proposte, dicemmo all’ambasciatore che era impossibile pagare una quota di 40 monete d’oro, dunque quest’ultimo, discutendo con noi delle entrate del ducato, decise di abolire le 10 monete d’oro, cosi da far restare solo le 30 monete d’oro.
Discutemmo molto, ma non riuscimmo a trovare alcun compromesso, dunque l’ambasciatore ci disse che avevamo un mese di tempo per pensare cosa ci convenisse fare.
Inutile dirvi che, qualora non pagassimo le 30 monete d’oro, ogni contadino o mercante che abita nelle nostre terre e che giunga nelle Vostre senza pagare, verrebbe ucciso e comunque scoppierebbe una guerra.
Prima di andarsene, l’ambasciatore, ci avvisò di stare attenti, poiché da nord-est stava arrivando un esercito di orchi.
Con tutto ciò vogliamo farVi notare come in tutta questa storia, nonostante la nostra disponibilità ,siamo noi la parte lesa!
Siamo stati derisi, attaccati,accusati ingiustamente, ingannati e non di meno offesi!
I Vostri uomini ci hanno attaccato, accusato e deriso, mentre noi vi abbiamo aiutato, anche se avevamo molte situazioni pericolose da sbrigare. 
Siamo stati raggirati sulle Vostre conoscenze arcane.
Come se ciò non bastasse dopo il conclave Vi abbiamo chiesto un incontro per poter discutere di tutto tranquillamente, ma alle nostre porte si è presentato solo un Vostro ambasciatore scortato da un solo uomo; tuttavia anche li la nostra ospitalità è stata ripagata da insinuazioni, risi e ineducazione da parte dei Vostri uomini. Eppure abbiamo sorvolato su tutto ciò , mettendoci a discutere con il Vostro ambasciatore delle trattative che Voi gli avete chiesto di aprire con noi. 
Re Saeros, visto il vostro ennesimo rifiuto di presentarvi al nostro invito, vi comunico tramite questa missiva che il Nostro Regno non ha intenzione di pagare nulla al Vostro Regno. 
Non accettiamo queste trattative che possono portare alla rovina il nostro Regno, stiamo facendo tutti grandi sacrifici, Voi dovreste sapere quanto è importante per il popolo poter vivere sereni in luoghi sicuri e con le strutture adatte. Anche Voi state cercando di fare ciò, almeno questo ci è stato riferito dal Vostro ambasciatore. 
Dunque decliniamo questa Vostra spropositata offerta. 
per qualsiasi altra trattativa vi informiamo che siamo disposti solo e soltanto a discutere con lei in maniera civile da regnante a regnante

Se avete qualche suggerimento,qualche modifica o aggiunta ditemelo
[Modificato da Astrera 06/10/2012 02:24]
06/10/2012 13:12
 
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Correzioni:
Ribadimmo di essere all'oscuro.
Fare il mio nome, risulterebbe come se parlassi di me stesso in terza persona dato che è una lettera scritta da entrambi i regnati, ma comunque non va bene chiamarmi solo per nome. Forse meglio scrivere l'Aceste se non si trova una formula migliore.

"Siamo stati derisi, attaccati,accusati ingiustamente, ingannati e non di meno offesi!
I Vostri uomini ci hanno attaccato, accusato e deriso, mentre noi vi abbiamo aiutato, anche se avevamo molte situazioni pericolose da sbrigare.
Siamo stati raggirati sulle Vostre conoscenze arcane."
Sintetizza..

Aggiunte:
Il loro ambasciatore ha AFFERMATO che il loro ambasciatore scomparso, non lasciò le nostre terre, di questo loro ne sono SICURI al 100%, perchè loro sanno "seguire le tracce" , gli venne risposto che se avessimo saputo qualcosa li avremmo subito avvisati, ma che fin ora nelle nostre terre non si era fatto vivo.
08/10/2012 23:10
 
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Perdonate, come mai stiamo scrivendo al re saeros una missiva tanto lunga e noiosa?

Stiamo dando per scontato che lui non sappia niente di quanto accaduto?

Qual è il messaggio che vogliamo mandare davvero?

Qual è lo scopo che vogliamo ottenere?

Mi sembra che stiamo vagando senza una meta, quindi la nostra missiva risulterà sconclusionata ed inutilmente prolissa con qua e la punte di vittimismo.

Inviare questa lettera così per come è scritta ci farebbe fare magre figure con il regno di Sirak, risultando peraltro totalmente inutile.

Deve essere più breve, sintetica e comunicare in modo semplice solo i punti essenziali.

Vedo, generale, che qui non viene incaricato nessuno di preciso per redarre questo documento. Non credo che procedendo in questo modo arriveremo a qualcosa di concreto. Meglio un singolo incaricato o volontario che un'intera fazione a tempo perso...


09/10/2012 13:19
 
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Non c'è bisogno che ogni cosa viene gestita dai capo gilda Nazionale o dal Capo fazione, se viene dato un ordine diretto a tutta la fazione, i maestri di entrambe le gilde, visto che c'è un' ordine, possono mettersi d'accordo e organizzare tutto.

I componenti di entrambe le gilde devono sapersi organizzare anche quando i loro capo gilda non ci sono.

La prossima volta indicheremo qualcuno che organizzerà il lavoro, cosi da non creare problemi.

Comunque alcune cose della lettera sono state modificate al raduno, oltre ciò, al raduno non si è presentato nessuno.. a questo punto io non manderei più nulla.

[Modificato da Meredith Kalevala 09/10/2012 13:21]
09/10/2012 13:33
 
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Se permette, Gran Maestra, io invece suggerirei di affidare a qualcuno il compito di sistemare la lettera e tenerla così pronta se si presentasse nuovamente un ambasciatore.
09/10/2012 19:31
 
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Concordo con lady Rosalyn

09/10/2012 19:57
 
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Com'è che mi dicevano i generali i primi tempi che sono entrato in Gilda d'Arme?

"Dare un ordine a tutti significa non darlo a nessuno"

09/10/2012 20:34
 
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Alla riunione di fazione è stato così deciso ed eravate tutti d'accordo che questa fosse la cosa migliore da fare.

Fino a questo momento vi siete disinteressati, ora giustamente visto che c'è una punizione all'improvviso abbiamo l'interesse di tutti, perfetto. Quindi è con le punizioni che si ottengono risultati.

Ad ogni modo facciamo così, intanto apriamo un altra discussione con i risultati della Task force che dovrebbero già essere pronti dato che se ne parlava questa settimana.

Poi discuteremo come affrontare il silenzio di Sirak.

Una volta fatto ciò faremo 2 cose, modificheremo il finale di questa lettera, e sentiremo le altre proposte su altri eventuali modelli di lettera.

L'ordine è stato dato alla fazione, ma non è stato recepito.
Se io ordino al ramo di Drepania di arrostire la carne e nessuno lo fa, vengono puniti tutti perchè sul mio piatto non c'è la carne arrostita.

Ad ogni modo la lettera al momento è affidata ad Olimpia se non sbaglio, dovrebbe averla nel suo diario personale.
09/10/2012 20:44
 
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** inarca un sopraciglio **

Vi state veramente soffermando su ciò??

Incredibile.

Tyzio è morto, e VOI vi dovreste muovere per cercare un modo di portare alla sua tomba la giustizia che merita!

Abbiamo altri problemi da discutere.

** si rivolge a Eskel **

Noi incantatori siamo già a lavoro per trovare un modo per eliminare il demone di grande Salina.

Ti faccio sapere appena ho novità.

Vi prometto che non la passeranno liscia.

09/10/2012 21:31
 
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Compagni Incantatori avete la mia benedizione e se la mia Gilda dovesse reputarlo necessario anche il mio aiuto per sconfiggere il Demone della Salina...

...tuttavia mi sento in dovere di ricordare che in Riunione e non soltanto lì, ho chiaramente espresso la mia contrarietà al solo concetto di una simile lettera (che rimane illogica e diplomaticamente sgarbata come gesto, specie se è destinata a gente che si crede tanto superiore da permettersi di chiamarci "barbari").

Oltre a questo mi permetto, e non sentitevi insultati, di precisare che IO riesco benissimo a parlare nell'arco di un mese di più argomenti, senza che il soffermarmi per dieci minuti su uno in particolare mi precluda la possibilità e la volontà di pensare ad altro, per cui non pensate che sia tanto incredibile come cosa:se ci riesce un vecchio come me deve essere una cosa non tanto complicata per la media degli elaviani.


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