Caro Aquila,
E' ovvio che si parli di risurrezione e non di noccioline, in che modo i coeredi di Cristo potrebbero rivestire la tenda celeste?
E' scritto esplicitamente al 4,14 comunque: "sapendo che colui che risuscitò Gesù risusciterà anche noi". Paolo in qual passo aspetta ardentemente la risurrezione quando riceverà la dimora celeste definitiva, cioè il corpo spirituale, contrapposto alla tenda, cioè il corpo fisico che può essere smontato, quello di cui ha invece paura è di
morire prima della parousia perché questo significherebbe "essere trovati nudi" (il "nudo granello" di cui parlava nella precedente lettera) cioè cadere nell'inesistenza in attesa della risurrezione.
Shalom