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Capitolo 4 "COME" ADORARE

Ultimo Aggiornamento: 03/02/2012 10:14
03/02/2012 10:14

QUALCHE REGOLA CONCRETA FONDAMENTALE  

L'adorazione è la sostanza del cielo. In quasi tutti i riferimenti al cielo trovati nella Scrittura ci viene illustrata la dignità di Dio... la lode e la gloria dovute al Suo nome... e la gioia di trovarsi alla Sua presenza. Ma Dio non ha riservato tale gioia solo all'eternità: ci ha dato il modo di giungervi mentre siamo ancora qui sulla terra. Il vederLo faccia a faccia sarà certo sempre lontano nel tempo, ma quale riconoscenza per averci dato una "pregustazione della gloria divina!"

    Voglio condividere con voi un'azione terrena che mi sta preparando a godere in futuro la Sua presenza.  

    Mentre stavo esplorando alcuni aspetti dell'adorazione, restai a lungo colpito da Filippesi 2, 9-11:  

"Per questo Dio Lo ha esaltato e Gli ha dato un nome che è al di sopra di ogni altro nome: Perché al nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra; ed ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre."  

    In seguito a questo versetto, molto spesso mi ritrovo ad inginocchiarmi davvero e a dire: "Tu sei il mio Signore! Tu sei il mio Signore!"

    É un atto di adorazione da parte mia che mi porta alla Sua presenza mentre sono ancora qui, sulla terra e mi prepara a goderlo ancor più in seguito, in cielo.  

    Abbiamo iniziato lo studio sull'adorazione riconoscendo che Dio desidera la nostra adorazione - Gli dà gioia. Apocalisse 4,11 ci dice che siamo stati creati per la Sua gioia ed anche che Egli è degno di ricevere gloria, onore e potenza. Un padre terreno non è forse contento quando i figli vengono ad esprimergli il loro amore e la loro stima?  

    Ma l'adorazione ha in sé qualcosa di incommensurabilmente più grande della sola gioia reciproca che ne deriva sia a chi dà sia a chi riceve;

Ø      produce cambiamenti nel carattere e nella condotta degli adoratori e

Ø      permette a Dio di usarci come canali, per far affluire il Suo Spirito nel ministero e nelle grazie e benedizioni per gli altri.  

    Abbiamo parlato dell'importanza della lode come via ordinata da Dio per portarci alla Sua presenza. Su questo argomento sono stati scritti molti libri - alcuni davvero ottimi. Noi vogliamo tuttavia esaminare più a fondo l'atto della lode per cercare di capire, in profondità, cosa É e cosa NON É. 

COSA LA LODE NON É:  

La lode non é una panacea per tutti i problemi individuali, né la panacea universale per tutti i mali della società.  

    Dio desidera ed esige che il Suo popolo affronti la vita a testa alta! Dobbiamo affrontare i nostri errori e cercare le soluzioni ai problemi, sia a livello individuale sia corporativo.      La storia della Bibbia ce lo dimostra con estrema chiarezza! Il Re David, vero maestro nella lode, e la stessa nazione di Israele, sono esempi di primaria importanza. Ricordate il Re David quando il profeta Nathan lo mise di fronte al suo peccato?  

Ammissione della colpa, ricerca del perdono e restaurazione furono tutte cose necessarie.  

    E quante volte i profeti furono usati da Dio per ricordare al popolo di Israele i suoi errori! Il popolo dovette affrontare le conseguenze di essere andato ad adorare gli idoli dei popoli vicini!

    No, la lode non è un meccanismo di fuga,  né una stampella. Non è il tipo  di soluzione: "loda il Signore e tutte le cose spiacevoli se ne andranno via."  

    Se le "cose" vanno via, avranno modo di tornare - magari in modo diverso - ma se il problema esiste ancora, va affrontato e corretto.  

    La lode, inoltre, non consiste in una serie di risposte programmate. Non si tratta di imitare gli altri. In realtà, non è affatto una cosa esteriore: sono risposte personali, interiori. Qualcuno ha osservato: "Voi carismatici avete il vostro tipo di liturgia." Ma noi sappiamo che la lode non è solo qualcosa che la gente può fare o no: É qualcosa che la gente fa, oppure non vuole fare; è qualcosa che Dio comanda. Non è cosa che deve in primo luogo piacere a noi, ma che dà piacere a Dio.  

 

COS'É, ALLORA, LA LODE?  

É un atto intelligente da parte dell'individuo. Deve giungere come il riconoscimento della dignità di Colui al quale la offriamo. É il linguaggio del regno di Dio e dei suoi abitanti. Essa cambia l'individuo da lagnoso e critico a persona capace di rendere grazie in ogni circostanza. É un esercizio insegnato dalla Bibbia, allo scopo di aprirci la porta dell'adorazione: attraverso di esso possiamo entrare alla presenza di Dio e gioire in Lui.  

   É proprio questo a produrre in noi il cambiamento di condotta e di carattere: qualcosa deve spezzarsi nel nostro cuore quando vediamo la gloria e la santità del nostro Dio. Il dolore del cambiamento sarà spazzato via dalla gioia della comunione e dell'amicizia con l'Onnipotente!  

   La lode è un'arte da imparare; non è una risposta automatica. Richiede l'armonia tra ciò a cui ci siamo riferiti come "Uomo N. 1" (corpo e anima) e "Uomo N. 2" (spirito). Il corpo e l'anima infatti possono partecipare ad una "funzione di lode" senza che vi sia risposta alcuna da parte dello spirito.  

Quando lo spirito dell'uomo è contaminato ...

quando in esso vi sono ribellione e disobbedienza ...

la lode ne è intaccata, e la vera adorazione è impossibile.  

   La lode ha lo scopo di portarci all'adorazione. Non sempre riesce a farlo, ma è una delle vie stabilite da Dio per metterci dinanzi a Lui. E la vera adorazione é questa: giungere alla Sua presenza. Dio ha sempre fornito all'uomo un mezzo per farlo. Al tempo della formazione di Israele come nazione - un popolo particolare e santo per l'unico, vero Dio - ci furono il tabernacolo e l'arca. Più tardi ci fu il Tempio di Gerusalemme. Dio fondò il sacerdozio e i sacrifici: ma la maggior parte degli Israeliti seguiva solo i moti dell'adorazione; e poi si rivolsero altrove per offrire sacrifici a idoli di loro scelta. Venne poi il dono perfetto di Dio: Gesù Cristo. Ascoltiamolo mentre parla alla gente sull'adorazione (Gv 4, 23-24):  

"Ma è giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori. Dio è Spirito, e quelli che Lo adorano devono adorarLo in spirito e verità."  

    Dio ha sempre protetto la via per giungere alla Sua presenza, oltre a fornire tale via. In Ezechiele 44, 4-16 abbiamo visto che Dio è consapevole della condizione sia esteriore sia interiore di chi viene ad adorare.  

   Ma se è possibile esercitare un ministero verso chi è umanamente nel bisogno, mentre il "ministro" è nel peccato esteriore ed alberga in sé la ribellione interiore, è impossibile adorare Dio quando Egli ritira da noi la consapevolezza della Sua presenza. Dobbiamo imparare a risolvere immediatamente ogni e qualsiasi interferenza con le Sue priorità nella nostra vita.  

   L'adorazione richiede un certo orientamento dello spirito - dobbiamo essere orientati verso Dio e tuttavia ancorati alla vita della terra. Nel Vecchio Testamento i sacerdoti avevano l'incarico di introdurre la gente all'adorazione. I sacrifici allora consistevano in tori, vitelli e tortore. Nel Nuovo Testamento, grazie alla vita, morte, risurrezione ed ascensione del nostro Signore Gesù Cristo, è stato fondato un sacerdozio nuovo. Il velo del Santo dei Santi fu stracciato in due ed ora ogni credente può stare alla presenza di Dio come sacerdote ed offrire il suo sacrificio.  

   Anche il sacrificio è cambiato: noi dobbiamo portare il frutto delle nostre labbra, che è il sacrificio della lode.  

   Vediamo così che l'adorazione comprende degli atti da parte dell'adoratore. Il Salmo 100 è una ricetta efficacissima: contiene sette verbi, tutti indicanti azione:  

Ø      Acclamate al Signore, voi tutti della terra,

Ø      Servite il Signore nella gioia,

Ø      Venite con canti.

Ø      Riconoscete che il Signore è Dio; Egli ci ha fatti e noi  siamo Suoi,  Suo popolo e gregge del Suo pascolo.

Ø      Varcate le Sue porte con inni di grazie, e i Suoi atri con canti di lode.

Ø      Ringraziatelo, e benedite il Suo nome, perché il Signore è buono, eterna à la Sua misericordia; e la Sua fedeltà dura per tutte le generazioni.  

    Cosa rappresentano questi sette verbi nella vita del credente? Abbiamo sottolineato che l'adorazione e' un'arte da apprendere: Vi sono moltitudini che pregano, ma quanti di noi hanno davvero imparato ad adorare?  

    C'è una differenza, e seguendo la traccia data da David in questo bellissimo Salmo, passeremo da un verbo all'altro, rilevando la dichiarazione finale della dignità di Colui davanti al quale ci siamo presentati col frutto delle nostre labbra.  

1.     -   ACCLAMATE - Cioè gridate di gioia. Non so  perché ciò renda Dio felice, ma è così. Quanti di voi conoscono bene i suoni di una casa piena di bambini festosi? La mamma in cucina... il papà forse nel garage al banco di lavoro... forse un bambino che si esercita al piano... un altro che racconta gli avvenimenti del giorno a scuola... un terzo che parla al telefono con un amico. I genitori sono felici per l'atmosfera di gioia in casa.

Vengo da una famiglia di cinque sorelle. Quando queste, con tutti i cognati e bambini, si riuniscono, dovreste vedere! Il Padre Celeste ama vedere la famiglia felicemente riunita, esprimere la propria gioia.  

2.     -        SERVITE il Signore nella gioia. - Il servizio e il ministero veri si devono svolgere volentieri e con gioia. Altrimenti è servitù. Dio conosce bene la distinzione. La vera adorazione è sia un servizio sia un ministero verso di Lui: Egli la accetta come tale. La sola consapevolezza di essere per Lui motivo di gioia dovrebbe rendere felice il nostro cuore.  

3.                 VENITE con canti. - Il canto è sempre stato una parte importante dell'adorazione.

Ovviamente possiamo cantare senza essere contenti né adorare. Ma Dio ha ordinato di presentarci a Lui con canti, perché Egli sa che quell'esercizio ha in sé la possibilità di spezzare le barriere, qualora vi fossero impedimenti ad entrare nell'adorazione. Cantare le lodi può aprire le porte della adorazione. Resta difficile mantenere lo spirito indurito quando la mente è rivolta verso l'alto, nell'espressione vocale della bontà di Dio; e lo stesso dicasi quando intorno a noi si alzano canti gioiosi di lode rivolti a Dio. Questo è uno dei motivi dell'adorazione coi fratelli: contribuire alla formazione reciproca della fede!  

4.                 RICONOSCETE che il Signore è Dio! - Quando riconosciamo Dio come nostro Creatore ed ammettiamo di essere il Suo popolo, si stabilisce una linea di comunicazione che risulta nella lode e nell'adorazione. Se ammettiamo che Egli ci ha fatti e che conosce tutto di noi, riconosceremo anche che Egli ha il diritto di dirci cosa fare... e che è nostra responsabilità obbedire. La lode e l'adorazione sono il risultato di un'azione intelligente.  

5.                 VARCATE le Sue porte con inni di grazie... e canti di lode!  Ecco qui l'orientamento dello spirito di cui abbiamo parlato: É quanto ci rende possibile ringraziare in ogni circostanza della vita. Non che ce la sentiremo sempre - ma è quanto Egli ci chiede. Rendete grazie e lodi. Non per Lui, ma per noi stessi! Siamo noi ad avere bisogno di questa espressione di gratitudine. Quando usciremo dai nostri problemi per entrare nella Sua bontà, Egli è in grado di risolvere i nostri bisogni.  

6.                 RINGRAZIATELO! - É il risultato di aver varcato le porte con inni di grazie e di lode. La riconoscenza è un atteggiamento, e nel ringraziare, veniamo cambiati. Possiamo aver varcato le soglie con inni di grazie perché Lui ce lo ha comandato, ma la nostra obbedienza ha provocato il rovesciamento di ogni nostra riserva riguardo alla Sua potenza, autorità e bontà in una situazione. Riusciamo ad essere grati per il solo fatto di sapere che Lui è al comando e che Gli interessa quanto ci accade nella vita.  

7.                 BENEDITE il Suo nome! - Offrendo lode e ringraziamento viene spontaneo benedire il Suo nome. Il Salmo 103 di David trabocca con queste parole: "Benedici il Signore, anima mia. Quanto è in me benedica il Suo santo nome." Tanto spesso ci presentiamo a Dio chiedendoGli di benedire noi, mentre dimentichiamo di benedire Lui per tutti i Suoi benefici.  

    Il versetto finale della nostra ricetta per l'adorazione - il Salmo 100 - riassume i motivi per acclamare il Signore, servirLo con gioia, cantare, riconoscerLo come Signore, ringraziarLo e benedire il Suo nome. Perché tutto ciò? Perché il Signore è buono, la Sua misericordia dura per sempre e la Sua verità è per ogni generazione.  

    Passando dal Vecchio al Nuovo Testamento, troviamo altri aiuti per adorare. Se riuscite a capire in profondità e a fare vostro il contenuto di questo brano della Scrittura, mettetelo subito in pratica nella vostra vita - e il risultato sarà che il Signore vi chiamerà a nuove profondità nel regno dello Spirito.  

    Ascoltiamo prima i consigli di Paolo ai Colossesi:  

"Che la parola di Cristo dimori in voi con abbondanza e con ogni sapienza; ammaestratevi e ammonitevi gli uni gli altri con Salmi e inni e canti spirituali, cantando e rendendo grazie col cuore al Signore" (Col 3,16).  

    Notate come Paolo colleghi la "Parola di Cristo dimori in voi" e "cantando e rendendo grazie col cuore."  Questo studio sull'adorazione lo abbiamo fondato sulla la Parola di Dio. Paolo conosceva il beneficio di condividere i Salmi (come abbiamo fatto noi col Salmo 100 e con altri), assieme a canti e inni di adorazione (come 'Vieni Adora, stirpe eletta'). Conosceva benissimo anche il valore di cantare nello Spirito, che è una dimensione aggiuntiva. La maggior parte delle funzioni di adorazione include solo la lettura della Parola e il canto di inni.  

    Sappiamo che sono in molti a conoscere a memoria il Salmo 23 e a cantare bene i vecchi inni, senza aver neppure ricevuto la salvezza secondo il suo pieno significato nel Nuovo Testamento! Sappiamo inoltre che un credente può saper citare le Scritture e cantare inni senza che ne risulti la lode e l'adorazione. Ma riferendosi ai "canti spirituali" Paolo parla di una dimensione dello spirito - di quella esperienza in cui lo Spirito Santo e lo spirito umano si incontrano. Ed è questa l'adorazione! Dobbiamo arrivare a vedere che in Colossesi 3,16 sono rappresentati due campi separati e distinti.  

    Paolo, nella sua prima lettera ai credenti di Corinto, insegna anche su questa dimensione aggiuntiva dello spirito, fatto questo di estrema importanza se davvero desideriamo capire l'adorazione del Nuovo Testamento.  

"Se infatti io prego in una lingua sconosciuta, il mio spirito prega ma la mente rimane inattiva. Dunque, che devo fare? Pregherò con lo spirito, ma pregherò anche con la mente, canterò con lo spirito, ma canterò anche con l'intelligenza" (1 Cor 14, 14-15).  

    Cosa intende Paolo quando divide in due regni la preghiera e il canto - uno con l'intelligenza e l'altro con lo spirito? Uno è il regno della lode, l'altro quello dell'adorazione. Mettendo in disparte il regno del naturale (l'umana capacità di comprendere), entriamo in quello spirituale - lo spirito prega e canta su un piano diverso. Il nostro spirito umano incontra lo Spirito di Dio. É questo il regno dell'adorazione. Gesù ha detto: "Gli adoratori Lo adoreranno nello spirito..." In altre parole, Dio è alla ricerca del vostro spirito umano. Vuole entrare in amicizia con la parte più autentica di voi stessi. Ma noi, di solito, tutto quello che Gli diamo è il regno dell'anima - la nostra limitata capacità umana di comprendere l'adorazione e la preghiera. Gli diamo le emozioni - la parte di noi stessi formata dall'anima.  

    Luca 1, 46-47 illustra assai bene la duplice relazione tra anima e spirito. Maria, la madre di Gesù, esprime così lo stupore e la gratitudine alla notizia della venuta del suo Figlio (Colui che dovrà essere il Messia): "L'anima mia magnifica il Signore, e il mio spirito esulta in Dio, mio Salvatore."  

    Dapprima la mia anima magnifica il Signore. Tutti conosciamo bene una lente di ingrandimento. Con la mente "magnifichiamo" Dio. Con la volontà, le emozioni, l'intelletto, consideriamo la Sua grandezza... le Sue grazie passate e presenti ... i Suoi desideri per noi, Suoi figli. Ne risulta la lode. La nostra fede cresce e Dio si fa più grande dei nostri problemi. Siamo cresciuti ... ci siamo allargati ... magnificati!  

    Seguitemi, ora. Fin qui è stata la lode. Ricordate quando Gesù dice che il Padre cerca adoratori? Ci sono moltitudini che pregano, e alcuni arrivano a lodare. Ma che ne è dell'adorazione? C'è poco da meravigliarsi se Dio deve cercare quelli che desiderano passare a questa ulteriore dimensione della relazione con Lui!  

    Vogliamo essere certi che quando parliamo di "anima" siamo consapevoli che questa parte dell'essere umano (volontà, emozioni, intelletto) può esser portata in armonia con lo spirito; oppure può essere lasciata alla mercé dei desideri e delle esigenze del corpo. Paolo mise in luce questa distinzione in 1 Corinzi 3, 1-3 e si servì dei termini carnale e spirituale per mettere a confronto le due capacità di ricevere istruzioni, assieme alle evidenze di questi due stati dello sviluppo spirituale. Ora stiamo usando la parola "anima" nel senso illuminato, quello cioè che ha imparato a "tenere il corpo sottomesso" (altra espressione usata da Paolo nello scrivere ai Corinzi) e che significa sotto il controllo dello Spirito.  

    L'uomo è un essere emotivo ed intellettuale con una volontà propria. Nel Salmo 42,5 David comunica con la propria anima: "Perché ti rattristi, anima mia?" L'individuo è al controllo sia dell'anima sia dello spirito. Con l'anima magnifichiamo il Signore e poi, proprio come fece Maria, possiamo passare dal regno dell'anima a quello dello spirito. E quando formulò le parole: "il mio spirito esulta in me," passò dalla lode all'adorazione.  

    Voglio fare qui una domanda alla quale risponderemo col progredire della nostra ricerca su quanto Dio ci ha dato per  l'adorazione. Perché Dio ci ha dato il Battesimo nello Spirito Santo? Per farci venire la pelle d'oca? Esso ci dà un più alto apprezzamento del nostro Dio; ma, ad essere onesti, la maggior parte di quanto sperimentiamo è anima ... cioè, anima in armonia con lo spirito umano, ma sempre regno dell'anima. Se è legittimo servire l'anima, dobbiamo sapere che Dio vuol darci tanto di più.  

   Cosa si intende con 'servire l'anima'? Siete mai tornati a casa stanchissimi... dopo una giornata di duro lavoro ...  Vi sdraiate mettendo su un bel disco stereo di musica classica... rilassandovi a quel suono rinfrescante? Ciò è prendersi cura dell'anima, che è una parte importante della vita. Ma è allo spirito che Dio dà la caccia.   

   Bene, torniamo al Battesimo nello Spirito Santo. Gesù vi fece riferimento come alla "promessa del Padre" in Luca 24,49 e in Atti 1,4, e sapete perché? Perché il Padre voleva che ricevessimo questa potenza promessa dall'alto. Al momento della rigenerazione Dio ci ha dato uno spirito nuovo, o nuova nascita, ma ci ha anche dato il Battesimo nello Spirito Santo. Sentite cosa dice 1 Corinzi 14,2: "Infatti, chi parla in lingue sconosciute non parla agli uomini ma a Dio, e nessuno lo capisce. Mosso dallo Spirito, dice cose misteriose."  

   Chi parla in lingue parla a Dio; chi canta nello Spirito canta a Dio. É lo Spirito di Dio che viene nel mio spirito e mi dà la capacità di diventare un adoratore. Nella lode magnifico il Signore. Canto inni "Vieni, adora, stirpe eletta..." Ci sono inni che non hanno mai mancato di commuovermi quando li ho cantati: ma quella è la mia anima ... è lode. La maggior parte di noi manca di entrare nel regno dove lo spirito umano si incontra con lo Spirito di Dio.  

   Parlare in lingue è molto importante. Voi dite: "Avevo capito che il parlare in lingue è il più piccolo dei doni." Sì, ma da dove avete cominciato la scuola? Dall'algebra? No, avete cominciato dall'ABC, e quando vi laureate in filosofia usate ancora lo stesso ABC - avete solo imparato a riadattarlo. Perché Dio ci dà il dono di parlare in lingue? Perché vuole che preghiamo e cantiamo - da spirito a Spirito. Nel campo spirituale c'è lo sviluppo e il progresso proprio come nei campi intellettuale e materiale. Dio vuole, e si aspetta, che impariamo, che maturiamo ed entriamo nelle ricchezze che Egli ha previsto e disposto per noi.  

   Siete pronti a ricevere alcune regole fondamentali per entrare nell'adorazione e gioirne? Al punto di voler:  

1)     Diventare persone che "danno gioia al Padre;"

2)     Imparare ad accettare le priorità di Dio nella vostra vita; e

3)     Prendere il vostro posto di sacerdote del Nuovo Testamento, permettendo a Dio di usarvi nell'adorazione e nel ministero?  

   In caso affermativo, forse le seguenti sette regole fondamentali per l'adorazione vi aiuteranno a riassumere i pensieri sin qui condivisi.  

1.     Venite davanti a lui con lode e ringraziamenti.

Il Salmista definì questo come un presentarsi alla Sua corte e alla Sua presenza. Che si tratti dell'intimità della vostra camera, o del vostro studio... in macchina... in chiesa o all'incontro di preghiera - fatelo - alla lettera! Dimostrate, coi fatti e con le parole, quanto apprezzate Dio!  

   Mettetevi tranquilli davanti al Signore e chiedetegli: "Signore, cosa vuoi da me? Qual è la direzione di questo incontro con Te? Mostramela... insegnami... rendimi sensibile a quello che TU stai facendo." E mentre liberate il campo, cominciate a lodarlo e a ringraziarlo: "Ti ringrazio per la Tua Parola... per Gesù, mio Salvatore... per i fratelli e le sorelle in Cristo... per poter stare con loro e con Te... Sei stato tanto buono con me!"  

   Se siete ad un incontro di preghiera, quando inizierà sarete sulla via dell'adorazione. In voi c'è l'incontro personale, privato che sta procedendo. Venite con rendimento di grazie! Se arrivate brontolando, pieni di stizza e di ribellione, non aspettatevi di giungere all'adorazione - a meno che Dio non sia particolarmente buono con voi!  

2.     Non venite mai a mani vuote davanti al signor - portate qualcosa con voi!

    Quando recitiamo il Padre Nostro, Gli portiamo qualcosa: Lo magnifichiamo e Lo lodiamo. Quando veniamo in atteggiamento di gratitudine per delle cose specifiche, Gli portiamo il sacrificio della lode... il frutto delle nostre labbra. Ditegli quanto Gli siete grati per essere davanti a Lui anziché in discoteca o al bar... per il fatto che Egli vi guida in alcune decisioni o direzioni - nell'acquisto di una nuova macchina... per quell'aumento appena ricevuto... per l'opportunità di servire i vostri vicini nel ministero. Portate qualcosa. Non venite solo con le richieste: "Signore, vorrei che Tu facessi qualcosa per me. Pare che a Roberto vada tutto per il meglio... Io sono qui a servirTi... Ho pagato la decima... Ogni giorno ho letto tre capitoli della Tua Parola..."  

    Notate la differenza?  

3.     Cercate di seguire la guida dello Spirito Santo.

    É una cosa che richiede un po' di pratica. Abbiamo detto che l'adorazione è un'arte che si impara. Una parte importante di questo tipo di apprendistato consiste nel diventare sensibili alla guida dello Spirito Santo.  

    Se guidate da solo la macchina e la presenza del Signore la riempie, chiudete la radio e mettetevi calmi davanti a Lui. Cominciate a lodare. Non mettete sbarramenti alla corrente dello Spirito mentre cerca di guidarvi. Ricordate: Egli è una Persona con intelletto ed emozioni, proprio come voi - solo che è sul piano divino.  

    Questo è uno dei vari significati della frase che troviamo spesso nella Scrittura: "Aspettate il Signore." Una volta, mentre insegnavo in una università biblica, mi capitò di entrare in cappella e vi trovai uno studente che dava colpi ad una sedia e diceva: "Oh, Dio! Oh, Dio!" Alla mia richiesta di quale fosse il problema, rispose che stava cercando di avere presa su Dio. Ma quanto è meglio guardare  Lui per essere guidati, anziché cercare di forzare la Sua presenza! Quello non è certo il modo giusto per arrivarci!  

    É possibile entrare nella vera adorazione quando siamo nella calma più completa? Certamente. Non so del tutto spiegare cosa accada, ma sembra che l'uomo/anima si faccia come in disparte e l'uomo/spirito cominci a sorgere dentro di noi - e la prima cosa di cui poi ci rendiamo conto è che lo spirito sta adorando. Vi ritrovate alla Sua presenza, mentre lo Spirito si muove sul vostro essere - intelletto, emozioni e volontà. Anche questa è un'esperienza che si impara. 

 

4.   Fate uno sforzo personale per partecipare e collaborare alla guida dello Spirito - e a come Egli guida chi dirige l'incontro di preghiera.

    Questo punto riguarda principalmente gli incontri di adorazione di gruppo. Se vogliamo aspettarci dei vantaggi, dobbiamo vedere la necessità di contribuire. Dovreste aprire la bocca e cantare, o pregare e lodare, seguendo le indicazioni di chi ha la responsabilità di portare il "gruppo" alla presenza del Signore. Potete trovare altri che battono le mani, che alzano le braccia nella lode o che cantano nello Spirito. Unitevi alla loro gioia e vi ritroverete a rispondere all'atmosfera resa possibile dall'adorazione di gruppo.  

   A questo punto possono affiorare molte scusanti: "Io sono un tipo tranquillo... il Signore sa chi sono e dove abito, se vuole guidarmi in qualche modo... non me la sento... non mi piace!... Voglio solo adorare a modo mio, come al solito..." Non potrebbe darsi che dietro a tali reazioni vi sia una schiavitù verso la tradizione religiosa convenzionale, il timore di cosa gli altri potrebbero pensare di voi, o persino un atteggiamento ipocrita o... addirittura altero e sdegnoso? In vita mia non ho mai conosciuto nessuno che, giunto a capire l'adorazione, non abbia voluto muoversi con lo Spirito nel gruppo in cui si trovava.  

   Ricordate l'ammonizione di Paolo sulla guerra spirituale, in Efesini 6? L'influenza satanica è sempre pronta ad interferire con l'adorazione - sia collettiva sia personale. Gli piacerebbe riportarvi alla mente prove e circostanze che vi abbatterebbero lo spirito, derubandovi così della capacità di adorare. Egli sa bene che "La gioia del Signore è la vostra forza." Sconfiggetelo col suo stesso gioco! Seguite le direttive dello Spirito!  

5.    Imparate a schiacciare il senso di condanna!

   Anche qui entra di nuovo in gioco la guerra spirituale. Il nemico potrebbe apostrofarvi così: "Che fai lì, con le mani alzate, ipocrita? Non ricordi...?" E a questo punto vi attacca con ogni tipo di accusa. Dovete solo dirgli che sapete di essere un furfante... di aver sbagliato... di aver commesso delle mancanze... di esser stati sottoposti a disciplina ... ma che ora, comunque, adorerete. Il sangue di Gesù ci purifica e l'adorazione ci trasforma. Reclamate la vostra eredità e godete i privilegi dei membri della famiglia di Dio!  

6.     Aspettatevi, con qualche sforzo e qualche battaglia, che la lode diventi adorazione!

    Abbiamo frapposto la frase: "con qualche sforzo e qualche battaglia," perché talvolta ci troveremo davanti a un problema: Potrebbero esserci una resistenza o una pesantezza da vincere prima di entrare nell'adorazione e gioirne. Altre volte tuttavia, la lode e l'adorazione sembrano affluire insieme, e incontrerete Dio senza alcuna difficoltà. É lo Spirito Santo a portarci alla presenza di Dio, ma deve avere la nostra collaborazione.  

     L'Uomo N. 1 (corpo ed anima) può sollevare molte ragioni per non voler collaborare: possono esserci barriere fisiche, mentali o emotive da spezzare. Ma è proprio qui che il pregare e il cantare in lingue risulta di enorme aiuto. Lo Spirito Santo verrà ad aiutarvi a vincere la debolezza e le infermità: è uno dei Suoi ministeri. Vuole aiutarvi a spezzare qualunque cosa vi impedisca di entrare nell'adorazione. Dategliene l'opportunità!  

7.     Rendetevi conto che l'adorazione vi permetterà le seguenti cose!

    L'adorazione ci  porterà ad una accresciuta visione delle cose "spirituali". É il pensiero che Paolo espone in 1 Corinzi 12,1, quando dice: "Riguardo ai doni dello Spirito, fratelli, non voglio che restiate nell'ignoranza." Il Padre vuole che giungiamo a conoscere e a capire i doni che vuole darci per la formazione e l'edificazione nostra e del Suo corpo.  

    L'adorazione ci porterà ad una illuminazione e ad una rivelazione delle Sue opere, in ogni campo della nostra vita. Dio desidera farci sperimentare questo avanzamento. La Parola di Dio assumerà un significato ed una luce nuova, col risultato di una percezione sempre più chiara della guida di Dio per la vita di ogni giorno.  

    L'adorazione é fonte di forza spirituale, di crescita e di stabilità. Non ho mai conosciuto nessuno che sapesse entrare nell'adorazione e gioirne, e che poi fosse instabile nelle relazioni personali. L'adorazione ha proprio lo scopo di produrre in noi i cambiamenti e gli adattamenti necessari che produrranno quei risultati. Possiamo illudere noi stessi e magari anche gli altri, riguardo alla nostra capacità di adorare, ma se non ne è evidente il frutto nella nostra vita, c'è motivo di metter in dubbio la nostra esperienza, e quindi di verificare se davvero stiamo adorando.  

    L'adorazione e' un'esperienza in continua ascesa. Quando arriverete ad entrare e a gioire di questo dono di Dio, vi ritroverete a cercare ogni occasione per restare soli ed aprirvi alle direttive dello Spirito. Ma cercherete anche le occasioni per unirvi ad altri adoratori nel ministero di lode e di adorazione del corpo.  

    Infine potete, ovviamente, passare l'intera vita nel regno della lode e non entrare mai nell'adorazione secondo le considerazioni espresse in questo libretto. Tuttavia, qui abbiamo attinto alla normale esperienza del Nuovo Testamento di entrare nell'adorazione e gioirne, cosa che il Padre ha pensato di darci e che rispecchia i Suoi desideri per noi. Dio sta ancora cercando chi Lo adori. Ci dà tutti i Suoi doni per arricchire la nostra adorazione, per poter entrare in amicizia con noi ...  riversare su di noi tutti i doni che ha in serbo... ed usarci come canali per benedire gli altri.

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