Ho imparato ad ascoltare, dote difficile al giorno d'oggi, sempre costretti a difenderci e a sopraffare per non perderci, per impedire di essere noiosi, di essere semplicemente sociali. La verità è che l'uomo ha dimenticato la solitudine, quella vera, quella dei saggi e degli artisti. Ho imparato ad ascoltare ed il mondo mi ha sussurrato "sono anarchico, non seguo leggi, non vivo per nascita vivo per far nascere, le regole le faccio io, e se voglio non do più regole". All'inizio appariva quasi una minaccia ma poi ho compreso, anzi non ho compreso, ho ascoltato, nient'altro che ascoltato. Strusciar una penna sul tavolo e guardar un grande albero fuori, io ascolto, ascolto l'immagine dell'albero scorrermi i nervi e condurre la mano nel far danzare la penna. Questi sono i sensi, questi sono i veri sensi, il moto dello spirito espande il mondo circostante solo se si ascolta ogni singola vibrazione senza impegnare l'udito, ma abbandonando i sensi. Vista, udito, olfatto, gusto, tatto, un fantastico tabula rasa e alla fine l'ascolto, il fantastico ascolto. Nessun sesto senso, semplicemente toccare sentire vedere gustare odorare, veramente, non per consuetudine. Abbandoniamo i sensi e ascoltiamo, è bello.
Ho imparato ad ascoltare ed è stupendo, vista e udito, unico senso, gusto e odore, unico senso, e tatto, il senso degli Dei, la natura delle cose esplode in tutta la sua potenza, toccando.
Ho imparato ad ascoltare, ho abbandonato i sensi, ed ora li utilizzo davvero.
Ho imparato ad ascoltare, ed anche se volessi non potrei mai smettere di farlo.
Nelle vene scorre chimica poesia, il terribile jack cercò di farla schiava dell'arte più distorta, eppure non posso non ammirare la sua ricerca verso l'origine dell'uomo in quanto arte.