www.einaudi.it/speciali/Concita-De-Gregorio-Cosa-pensano-le...
«Ho parlato per due anni con mille donne, da sei a novantasei anni. Soprattutto adolescenti, giovani donne. Ho posto a tutte le stesse domande: cosa sia importante nella vita, come ottenerlo, come fare quando quel che si aspetta non arriva. Nelle risposte il tema centrale è sempre l'amore. L'amore e il sesso, l'amore e il desiderio, il tradimento, la famiglia, l'impegno, il corpo, l'amore e i soldi. Una sinfonia di voci raccolte davvero, ascoltate davvero: occhi visti con gli occhi, risate e lacrime, confessioni e segreti. Un'orchestra di strumenti diversi, una sola musica. Da questo coro di parole sono nate le mie storie: prendono occasione dalla realtà ma si aprono alla libertà di immaginare, da un frammento di verità, vite e mondi».
Concita De Gregorio
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A chi dice: io non capisco le donne, non le ho mai capite. Questo libro è per loro. A chi dice: solo a me poteva succedere, sono io che sono guasta. Questo libro è per lei.
«È un libro speciale, inaspettato: perché partendo da una montagna di videointerviste (raccolte da dieci collaboratrici) a ragazze, adolescenti, donne mature e anche anziane (una alla volta appaiono ogni giorno su Repubblica.it), non ha scritto di quelle vite, una per una, con la sapienza della giornalista che è, non ne ha fatto dei ritratti dal vero, non le ha chiuse in un saggio o un'inchiesta. Ne ha fatto quello che da lei ci si deve aspettare: una serie di racconti tra la realtà e la fantasia, partendo da una frase, da una risposta, da uno sguardo, da una confessione, da un ricordo, di una parte delle mille donne intervistate, creando attorno a ognuna un mondo, quello della sua immaginazione e della sua scrittura. Racconti brevi, racconti lunghi, letteratura: che quasi sempre, se nasce dal talento e dalle emozioni, è più reale della realtà, entra nel cuore di chi legge, e lì ci resta, come il minuscolo tassello di un paesaggio che non conoscevamo e che diventa nostro. Penso a La donna che scriveva racconti (Bollati Boringhieri) con cui l'autrice, l'americana Lucia Berlin, bella come Elizabeth Taylor, morta nel 2004, ha usato la sua vita travagliata, momenti spezzati e intrecciati, per farne dei racconti autonomi anche se autobiografi».
Natalia Aspesi, «la Repubblica» del 24 maggio 2016