La Completezza dell'Antica Donna, al di là del Maschio...

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stregaviolet )O(
00sabato 14 maggio 2005 21:20

... e la completezza dell'Antico Uomo al di là della Donna.

Sembrerà di parlare di qualcosa di impossibile, oppure tutti penseranno di vivere proprio questo, la completezza, ma poi si sentono incompleti quando l'altro manca.
Le Antiche Donne conoscevano la Completezza Divina, quella dell'Anima, quella che non abbisogna d'altro che di se stessa.
Allo stesso modo gli Uomini antichi erano completi in loro stessi e non avevano bisogno di altri che della loro Libertà incondizionata.
Amavano le Donne e le Donne amavano gli Uomini. Il loro era un Amore profondamente Libero, un Amore che oggi non esiste più, nonostante ciò che la gente possa pensare (si arriva a definire "amore libero" dei rapporti talmente squallidi e sporchi che non ci sono parole per definirli).
E' parte del cammino Maschile e Femminile ritrovare la Completezza, senza però mai perdere l'Amore. La Completezza stessa è Amore, perchè esso è ciò che questa genera.

E' una discussione particolare questa, iniziata in un modo e riproposta in un altro, seppure i messaggi siano gli stessi di prima.
Non si chiede di parlare dei propri sentimenti riguardo al fidanzato o della propria situazione sentimentale, di cosa il fidanzato fa e dice e cosa noi facciamo e diciamo a lui (i messaggi di questo tipo verranno cestinati), ma possiamo provare ad assaporare cosa voglia dire trovare la Completezza Femminile al di là del Maschio (e viceversa) facendo qualche ricerchina sugli antichi modi di essere della Donna e dell'Uomo.
Completi in loro stessi, nella loro arcaica divinità, e non in qualcosa di esterno.

Bacini,
Violet


Rebecka
00martedì 25 luglio 2006 11:04
Amante, padre, fratello, amico...il nostro Dio, la parte maschile di noi, la nostra parte mancante. Quella parte che sa reggere il confronto, quella parte che non si sente esclusa quando i flussi della luna ci chiamano e rimaniamo eclissate. L'uomo che sa ascoltare i nostri silenzi, l'uomo che sa darci la protezione e la libertà in egual misura. Sembra un uomo della fantasia, sì....ma non è innesistente...
Il corteggiamento è cosa facile quando una persona ci piace. Diventa quasi un gioco in cui stupire l'altro con effetti speciali è regola. Poche volte nella fase di corteggiamento accade di conoscere dell'altra persona gli aspetti che meno potrebbero piacerci, perchè in realtà, nella fase di corteggiamento vogliamo essere i migliori. Come nel mondo animale nel periodo degli amori, quando i maschi si contendono la femmina dando il meglio di loro, qualcuno facendosi notare per i brillanti colori delle piume, qualcuno eseguendo danze rituali dagli effetti speciali...così accande anche nel corteggiamento tra gli esseri umani. Si mostra il meglio di se stessi.....e poi?
E poi è tutto un mondo....tanti mondi....cose che ci piaciono, cose che ci piaciono un pò meno...L'amore.....AMORE.....quello che dura quando il vento sferza, quando su di lui si abbattono gli eventi più improbabili, ai quali non eri preparato...l'amore è la vera prova....l'amore nel tempo è la vera prova come qualcuno ha detto prima....A volte c'impegnamo così tanto a mostrare il meglio di noi nella fase del corteggiamento che poi finiamo con il confonderci quando il rapporto sembra farsi solido. Quasi a non riconoscersi più...
....
C'è un pensiero di Gibran che amo incredibilmente e che vi riporto qui in versione ridotta....

Amatevi reciprocamente, ma non fate dell'amore un'angusta prigione:
Lasciate piuttosto che vi sia un mare ondoso tra le due sponde delle vostre anime.
Riempa ognuno la coppa dell'altro, ma non bevete da una coppa sola.
Scambiatevi il pane, ma non mangiate dalla stessa pagnotta.
Cantate e danzate e siate gioiosi insieme, ma che ognuno di voi resti solo,
così come le corde di un liuto son sole benchè vibrino della stessa musica.
Datevi il cuore, ma l'uno non sia in custodia dell'altro.
E restate uniti, ma non troppo vicini:
poichè le colonne del tempio restano tra loro distanti,
e la quercia e il cipresso non crescono l'una all'ombra dell'altro.


E che corteggiamento sia....ma quando l'amore ci bacia, che sia così delicato e duraturo da farne un'avventura per il tempo che viene...sempre sorprendente...un rituale continuo, una metamorfosi continua, di passaggio in passaggio...



*°§*°§*°§°*




*°§*°§*°§°*


..L’ignoto era come acqua senza nome che non sognava la sorgente e non seguiva il proprio fluire, ma custodiva il mutevole istante di se stessa..


)O(


Amministra "La Contea Dei Tre Laghi"

[Modificato da Rebecka 25/07/2006 11.13]

stregaviolet )O(
00mercoledì 26 luglio 2006 00:26
La parte maschile è spesso mancante, è vero... ma nostro compito è trovarla.. non fuori o in altre persone, ma dentro di noi..
Solo in questo modo saremo davvero libere. Se poi avremo accanto qualcuno perchè questo ci ha donato il Destino tanto meglio.. ma altrimenti la completezza sarà comunque in noi.. questo non va mai dimenticato.. [SM=g27822] altrimenti si potrebbe morire dentro il giorno in cui l'altra parte verrà a mancare.. è da poco successo ad una persona che conosco... non so se sopravvivrà.


Ithilla
00mercoledì 26 luglio 2006 06:57
Re:

Scritto da: Rebecka 25/07/2006 11.04
Amatevi reciprocamente, ma non fate dell'amore un'angusta prigione:
Lasciate piuttosto che vi sia un mare ondoso tra le due sponde delle vostre anime.
Riempa ognuno la coppa dell'altro, ma non bevete da una coppa sola.
Scambiatevi il pane, ma non mangiate dalla stessa pagnotta.
Cantate e danzate e siate gioiosi insieme, ma che ognuno di voi resti solo,
così come le corde di un liuto son sole benchè vibrino della stessa musica.
Datevi il cuore, ma l'uno non sia in custodia dell'altro.
E restate uniti, ma non troppo vicini:
poichè le colonne del tempio restano tra loro distanti,
e la quercia e il cipresso non crescono l'una all'ombra dell'altro.


ekko... sono scoppiata a piangere...

un bacio sulla fronte, Rebecka...


Artemisianelbosco
00mercoledì 26 luglio 2006 10:57
Re:

Scritto da: stregaviolet )O( 26/07/2006 0.26
La parte maschile è spesso mancante, è vero... ma nostro compito è trovarla.. non fuori o in altre persone, ma dentro di noi.. Solo in questo modo saremo davvero libere. Se poi avremo accanto qualcuno perchè questo ci ha donato il Destino tanto meglio.. ma altrimenti la completezza sarà comunque in noi.. questo non va mai dimenticato.. [SM=g27822] altrimenti si potrebbe morire dentro il giorno in cui l'altra parte verrà a mancare.. è da poco successo ad una persona che conosco... non so se sopravvivrà.






Non so se ho capito bene questo pensiero. Intendi dire che se non troviamo anche la parte maschile che è in noi, non ci sarà futuro per noi se restiamo sole, per un incidente o per destino? Se ho capito.. allora tante tante cose mi stanno diventando piu chiare..
StellaDiana
00mercoledì 26 luglio 2006 11:26
Sono cresciuta in una famiglia nella quale alle donne è stato spesso insegnato a dipendere dai maschi, padri, fratelli, mariti.
Sia mia madre che mia zia sono rimaste vedove e hanno entrambe sviluppato la tendenza a rinchiudersi in una strada senza via d'uscita per il fatto di essere rimaste senza marito.
Sebbene ora, da adulta, possa capire che elaborare un lutto sia doloroso, lungo e difficile, con una chiarezza che da ragazzina non mi apparteneva, ho sempre creduto che una donna debba essere Una, autosufficiente, libera, autonoma.
Non possiamo lasciare che il nostro centro interiore dipenda dalla presenza di un bastone.
Tuttavia conosco bene i rischi che una simile posizione, estremizzata, comporta: la progressiva incapacità di confondersi con "altre acque".
Come a dire che per anni nei miei sogni era evidente che il lato maschile in me era fin troppo sviluppato, mentra la parte femminile languiva.
La ricerca della Dea mi è servita e mi serve per reitegrare un femminino smarrito, e non so dire quanto questo stia facendo bene alla mia vita.
Alla fine credo che bisogna essere Uno rimanendo ancorati alla propria identità interiore.
C'è un modo di essere Uno come donne, c'è un modo di essere Uno come uomini.
Non è un caso se in questa vita nasciamo maschi o femmine, ci sono lezioni da imparare, parti da integrare.
Diffido di chi invita a trascendere questi aspetti.
Il sesso non va trasceso, va integrato in modo sano nella propria esistenza.
Che non vuol dire comportarsi da uomini per paura della dipendenza, che non vuol dire legare la propria identità di donna al sostentamento psicologico, perchè di quello si tratta, di un uomo.
L'avessi fatto a diciotto anni, la mia vita sarebbe stata più semplice e meno rabbiosa.
Ma ognuno ha il suo percorso e certe cose non te le spiegano, devi guadagnartele....




Strega della terra
00mercoledì 26 luglio 2006 12:14

Per dirla molto semplicemente, Artemisia, bisogna essere coscenti che l'Uomo è Uomo e resta Uomo. Dentro di noi vi sono sia aspetti maschili che femminili, in fondo siamo state create non da una sola e singola cellula ma dall'unione di due energie differenti, opposte e complementari. Ma l'Uomo resta Uomo e la Donna resta Donna, ci sono alcuni aspetti che l'uomo non capirò mai di noi, come ad esemplo il flusso del ciclo condizionato dalla Luna e via dicendo ma ci sono cose che noi non credo portremmo mai capire in un uomo. Hai presente la discussione sulla vescica piscis? Due cerchi identici che si intersecano, non sovrapposti ma nemmeno totalmente indipendenti. Ognuno deve riscoprire dentro di se quella parte maschile o femminile che sia che è "contraria" alla nostra energia primaria. Suona da schifo questa frase [SM=g27828] e anche tutto il resto, spero di essermi spiegata almeno in parte [SM=g27829]
stregaviolet )O(
00mercoledì 26 luglio 2006 18:16
Non credo che la distinzione sia così netta Ifigenia.. L'Uomo è Uomo e ha dei modi e dei percorsi personali per trovare non solo il Dio in sè, ma anche la Dea. Può vederla riflessa in alcune Donne (coloro che la rispecchiano), ma non può dipendere da loro. La sua felicità deve esistere A PRESCINDERE da loro... la felicità, la conoscenza, la completezza deve trovarsi dentro se stesso.
Lo stesso discorso ovviamente vale per la Donna. Il Percorso è anche questo.. è cavarsela da soli, è stare profondamente bene e felici anche se manca l'altra parte.. se si arriva a non riuscire a vivere senza vuol dire che stiamo sbagliando, che abbiamo perso qualcosa di importante dentro di noi, vuol dire che l'abbiamo messa da parte credendo di far bene, ma facendo un grave errore.
Vivere insieme e felicemente nel proprio amore è bellissimo, ma la completezza non si trova mai in un'altra persona.. questo significa sacrificare qualcosa di inestimabile valore. Qualcosa che ci fa stare bene in compagnia o da sole, che ci fa sentire complete dentro noi stesse.. e non fuori o in qalcun altro..
So che queste parole possono sembrare strane o possono far sentire a disagio, ma sono importanti... troppo importanti per metterle da parte, chiudere gli occhi e andare avanti così.
La propria felicità e completezza non deve mai e poi mai dipendere da qualcosa di esterno.. lo ripeterò all'infinito.

)syrion(
00venerdì 28 luglio 2006 02:07
Sono d'accordo..e personalmente ho l'impressione che non si riesca ad amare veramente qualcuno quando questi diviene un "bisogno" vero e proprio..
si rischia di non amare tanto la persona in sé quanto la funzione che egli ha nella nostra vita.. [SM=g27825]

Credo che l'amore sincero, come l'amicizia sincera, nascano da un grande equilibrio interiore..

Syrion [SM=g27838]

[SM=x728036]
Eilan72
00sabato 29 luglio 2006 15:37
Credo anch'io che per amare una persona tutta la vita debba esserci uno scambio di energie; se uno prende sempre e non ha nulla da dare, l'altro a lungo andare si sentirà derubato e cercherà altrove.

Se ci completiamo solo con l'altro, siamo assolutamente squilibrate, e questo squilibrio verrà percepito come un ladrocinio di energie a cui, giocoforza, l'altro tenterà di sottrarsi; viceversa, se siamo in equilibrio con noi stesse, avremo sempre energie positive da mandare alla persona amata, che, a sua volta, riuscirà ad inviarci le sue. Solo così lo scambio genererà altra energia, e questo potrà tendere all'infinito.

Eirnin
00martedì 3 aprile 2007 16:49
Re:

Scritto da: stregaviolet )O( 26/07/2006 0.26
La parte maschile è spesso mancante, è vero... ma nostro compito è trovarla.. non fuori o in altre persone, ma dentro di noi..
Solo in questo modo saremo davvero libere. Se poi avremo accanto qualcuno perchè questo ci ha donato il Destino tanto meglio.. ma altrimenti la completezza sarà comunque in noi.. questo non va mai dimenticato.. [SM=g27822] altrimenti si potrebbe morire dentro il giorno in cui l'altra parte verrà a mancare..




Mi inserisco in questa riflessione che mi è molto a cuore con una citazione tratta da un film ironico che non c'entra in realtà nulla con la nostra discussione:

"il maschio medio non è in grado di essere UOMO per più di 10 minuti nel corso della sua vita"

Come diceva qualcuno (pietà, non ricordo chi!) "io sono una donna".
Ogni "femmina" che inizia il proprio cammino spirituale sulle tracce della Signora diviene, inevitabilmente, DONNA.
E una DONNA non può accontentarsi di un maschio medio.
Non ce la fa, non viene compresa, non viene valorizzata, non viene stimolata dalla sua presenza.

E, alla lunga, la prova del Tempo viene fallita.

Ciò di cui sento la mancanza (e credo la sentirò sempre perchè non ho mai conosciuto finora un Uomo degno di questo nome)è una persona in grado di incarnareil divino maschile. E' una questione spirituale, e come tale è qualcosa che si percepisce a pelle, nel cuore, e soprattutto nel ventre. E' un'essenza che, come diceva molto giustamente Violet, noi stesse possiamo imparare ad incarnare, ad accogliere in noi. E' una strana sensazione, la possessione del dio. Riempie di una vita ruggente e selvatica, di energia pura quasi ignea che fa scoprire i denti e stringere i pugni nel riscoprire la propria Bia, la rabbia vitale, la forza di vivere.


[PS]ho visto adesso gli ultimi due messaggi: non ho il tempo di rileggerli per ricollegare meglio il mio post ai discorsi precedenti, cercherò di farlo prossimamente. [SM=g27838]

Nin che spera di non essere finita troppo OT

[Modificato da Eirnin 03/04/2007 16.53]

stregaviolet )O(
00martedì 3 aprile 2007 21:09

Ogni "femmina" che inizia il proprio cammino spirituale sulle tracce della Signora diviene, inevitabilmente, DONNA.
E una DONNA non può accontentarsi di un maschio medio.
Non ce la fa, non viene compresa, non viene valorizzata, non viene stimolata dalla sua presenza.


La prima frase che ho sottolineato è incantevole...
Il resto è realtà pura e semplice.
Non sei affatto andata OT, anzi, direi proprio il contrario. E lo stesso discorso potrebbe essere fatto in altre discussioni di questa sezione.

E' una strana sensazione, la possessione del dio. Riempie di una vita ruggente e selvatica, di energia pura quasi ignea che fa scoprire i denti e stringere i pugni nel riscoprire la propria Bia, la rabbia vitale, la forza di vivere.


Non potevi descriverlo meglio...
Ed è una sensazione, o meglio, una REALTA' interiore che soprattutto coloro che sono "incatenate" ad un uomo dovrebbero ricercare e sviluppare. Al di là dei risentimenti che alcune potrebbero provare come reazione a ciò che ho scritto, questa è una tappa necessaria a coloro che non vogliono essere SCHIAVE di un uomo, anche inconsapevolmente o per accondiscenza (per la serie "si fa niente... va bene lo stesso... non gli dico nulla... è fatto così, lo amo così!" Assurdità belle e buone). Se poi invece si prova piacere ad essere sottomesse o schiave allora è un altro paio di maniche... [SM=g27815]

Ma non si potrà mai provare quell'ebbrezza selvatica che tu, Eirnin, hai descritto così bene. E non a tutte potrebbe andare a genio rinunciarvi (per fortuna! [SM=g27824] )!

Eirnin
00martedì 3 aprile 2007 22:10
Re:

Scritto da: stregaviolet )O( 03/04/2007 21.09

Ed è una sensazione, o meglio, una REALTA' interiore che soprattutto coloro che sono "incatenate" ad un uomo dovrebbero ricercare e sviluppare. Al di là dei risentimenti che alcune potrebbero provare come reazione a ciò che ho scritto, questa è una tappa necessaria a coloro che non vogliono essere SCHIAVE di un uomo, anche inconsapevolmente o per accondiscenza (per la serie "si fa niente... va bene lo stesso... non gli dico nulla... è fatto così, lo amo così!" Assurdità belle e buone). Se poi invece si prova piacere ad essere sottomesse o schiave allora è un altro paio di maniche... [SM=g27815]

Ma non si potrà mai provare quell'ebbrezza selvatica che tu, Eirnin, hai descritto così bene. E non a tutte potrebbe andare a genio rinunciarvi (per fortuna! [SM=g27824] )!




Hai perfettamente centrato il punto. Il mio convivere con gli uomini, dal momento dell'inizio del mio viaggio, è diventato da difficile ad impossibile.
Molti, sentendo accanto a loro uno spirito forte, finisco per tentare la via della prevaricazione e diventare se non fisicamente, almeno verbalmente violenti.
Come animali messi all'angolo, sanno dare il peggio della propria aggressività facendola partire da lati di noi o atteggiamenti che non solo non troviamo sbagliati, ma che ci sembrano addirittura giusti.
Questo perchè pochi maschi sanno reagire all'energia maschile in modo costruttivo.
E io credo che sia dovuto ad una mancanza di specularità tra i due sessi: noi impariamo a farci portatrici di un lato Divino e maschile che tempra il nostro carattere e la nostra volontà.
Loro, invece, non sono in grado di acquisire una dolcezza caratteriale, o quel tanto di visceralità acquea uterina che li renderebbe più sensibili in quanto più "femminili".

Di uomini che ci sono riusciti, in relazione al carattere duro ma vulnerabile della propria compagna, ne conosco solo uno: mio padre [SM=g27837]


stregaviolet )O(
00martedì 3 aprile 2007 22:38
Allora sei fortunatissima davvero, perchè ce l'hai accanto dalla nascita e ha saputo insegnarti ciò che probabilmente quasi nessun altro uomo avrebbe potuto sapere!
Comunque non sta tanto nella semplice dolcezza maschile la conoscenza del lato femminile della Divinità. Esistono uomini dolcissimi che però sovrastano la donna con la loro presenza, sottomettendola a loro quasi senza accorgersene, e senza farsi accorgere. E' la piena Libertà della Donna che l'uomo non comprende, e che anche molte donne non comprendono a loro volta, perchè amano sentirsi proprietà di qualcuno. Sarà anche un bel gioco, ma un gioco di quelli che durano poco e che sono solamente simulazioni, perchè nella realtà uno stato simile porta ad un'esasperazione interiore che la donna non comprende fino a che non accetta la realtà delle cose.
L'Anima interiore lo sente...
E la Dea primigenia, la Grande Madre che tutto ha generato non è certo schiava di nessuno, nè di un uomo (i suoi uomini sono figli e paredri, mai padroni o possessori o fidanzati che vogliono possederla), nè del proprio Ego, dato che a differenza di noi, Lei l'Ego non ce l'ha proprio.



"Oltre ogni tempo e tuttavia nel cuore del tempo."
Haria

Il Tempio della Ninfa

[Modificato da stregaviolet )O( 03/04/2007 22.43]

Eirnin
00martedì 3 aprile 2007 23:33
Re:
Infatti quello che intendevo io non è una semplice dolcezza (quella è diffusa ma non esattamente utile in questo genere di situazioni)quanto di uno sviluppo del lato femminile della personalità.



-Tellus-
00giovedì 9 agosto 2007 16:17
La dipendenza da qualcuno per sentirsi completi è l’inizio del possesso e della gelosia , tutte cose che non vanno d’accordo con l’Amore.
Una persona dovrebbe bastare a se stessa, dovrebbe riuscire a sentirsi bene anche stando da sola.
Con questo non voglio dire che è inutile la presenza di un uomo, anzi e molto importante, ma non deve diventare una dipendenza.
Nella mia situazione posso definirmi più che fortunata, comunque penso lo stesso che piuttosto di stare con certi uomini preferirei di gran lunga rimanere da sola.

Per non essere vittime di certi uomini (quelli che vogliono possedere e sopraffare) basta non volerli. Non bisogna mai scendere a compromessi, dobbiamo essere accettate per quello che siamo e basta.

Il RISPETTO (quello che secondo me caratterizzava le donne e gli uomini antichi) è una conseguenza dell’Amore…se non c’è Rispetto non c’è neanche Amore.
Purtroppo oggi il rispetto, soprattutto quello degli uomini nei confronti delle donne, non si sa più neanche che cosa sia e gli Uomini degni di questo nome ne sono rimasti davvero pochi.



Con il nostro pensiero noi creiamo giorno per giorno il mondo che ci circonda
Marion Zimmer Bradley

Ogni momento governato dall’anima è sicuramente un “occasione speciale”
Clarissa Pinakola Estés


Strega della terra
00sabato 25 agosto 2007 00:27
Da oltre un anno stò vivendo una relazione .. una seria, contando che la mia media è sempre stata di due settimane! Siamo molto diversi per certi aspetti, so che non potrà mai capire certe mie idee o pensieri, più che altro perchè forse ancora non sa quanto possa essere per me importante che lui lo faccia. Ogni tanto mi sfugge il pensiero che non sia la mia metà e invece .. mi è complementare e l'ha dimostrato molte volte, supendomi (e generalmente le persone non mi stupiscono se non per la loro stupidità), facendomi ripiombare con i piedi per terra, facendo luce su diverse cose e dimostrando una certa sensibilità. So che possiede un qualcosa .. ma sembra quasi abbia paura di tirarlo fuori, di sfiorare certe energie, aggrappandosi a cose più materiali. ma comunque ognuno vive come più gli pare!

Fary avverto anche io qualche volta quello che senti tu. Stando con qualcuno si passa gran parte del proprio tempo con questa persona, ogni azione viene calibrata prima di essere fatta, in funzione dell'altro. E' qualcosa di .. sbagliato, a parer mio. Se ci fa sentire male, qualcosa non va. Ognuno deve avere i suoi spazi, grandi spazi, non basta un uscita con le amiche. Bisogna capire che stare assieme non vuol dire possedersi. Ognuno ha il diritto di ricercare la propria completezza e felicità. E comunque .. non è mai troppo tardi. Libero arbitrio.
Niviene
00lunedì 27 agosto 2007 15:00
Io penso che noi donne non potremo mai incarnare completamente anche l'energia maschile, così come un uomo non può incarnare completamente quella femminile. L'unione è il completamento (è solo una opinione personale, di tradizione un pò ermetica forse)
Però concordo con Violet sul discorso della felicità senza bisogno dell'altra faccia della medaglia, che mi è piaciuto.
In fondo l'unione uomo-donna sono le due forze che si uniscono per azione di una terza forza che tramite questa unione trova la sua possibilità di manifestarsi, e quando ciò che anima l'unione è Amore il frutto sarà il più meraviglioso (un esempio banalissimo, ma solo un esempio: l'unione uomo donna genera vita ovvero figli, senza quell'unione la vita non è possibile e questo è un dato di fatto, nessuna donna può generare figli senza essere fecondata dal seme maschile, nessun uomo può ospitare un embrione e farlo crescere. E sappiamo bene quanto sia importante che quel figlio sia frutto di una unione dettata dall'Amore).
Ma al di fuori di questo, ogni uomo e ogni donna sono esseri in grado di evolvere pienamente se stessi, realizzarsi ed essere felici senza bisogno della controparte, poichè in ogni donna c'è anche dell'energia maschile anche se privata dell'aspetto virile e in ogni uomo c'è anche della forza femminile anche se privata dell'aspetto... come dire....diciamo "materno-generativo". Ciò non significa che poi però un uomo non è capace di crescere una vita nata, facendo del suo meglio per non fargli mancare niente, non significa che non è capace di dargli amore, così come non significa che una donna ha per forza bisogno di un uomo per proteggere i propri figli. Sono solo degli esempi banali fra i tanti che si possono fare, ma così tanto per rendere l'idea di ciò che cerco di dire.
L'Amore è l'energia che muove tutte le cose, ma non esiste solo amore tra uomo donna ma anche l'amore per se stessi e per il creato ecc....
L'amore quindi non deve mai essere motivo di dipendenza o attaccamenti, e si può manifestare in molte forme. Chi riesce davvero ad amare se stesso e realizzare la sua verità interiore, a conoscere le sue energie di qualsiasi natura esse siano e metterle a frutto saprà comunque essere una persona soddisfatta e felice, al di la che sia sola o che abbia un compagno. Forse troppo spesso cerchiamo nell'altro ciò che ci sembra di non riuscire a far emergere da dentro noi stessi.

Riguardo il divino maschile nell'uomo, io direi che come molte donne non cercano di portare alla luce la dea che è in loro così molti uomini purtroppo fanno altrettanto. Ciò non significa che non via sia in loro, significa solo che essi non ne sono consapevoli, che non gli interessa e che i condizionamenti mentali hanno preso il sopravvento sulla luce dello spirito.
Forse ho fatto un discorso un pò caotico, spero di esser riuscita a rendere l'idea di cosa ho cercato di dire.
fairygoldmoon
00lunedì 27 agosto 2007 23:18
sono d'accordo Niviene, credo che gli uomini forse più delle donne si lascino guidare dalla convenienza o dagli attaccamenti. con mio marito le cose vanno benone finchè non si affronta qualcosa di nuovo, allora in quel caso da donna e moglie divento madre, sua madre, perchè lo aiuto a comprendere e accettare ciò che non conosciamo come farei con le mie bambine e pare che questa sia la media nazionale maschile... [SM=g27828] ma certo la libertà è il dono più caro da fare a chi si ama, sempre però entro il confine del rispetto di sè, vale a dire non sublimandosi nè immolandosi per nessuno, perché per me la vita è un dono, non solo quella di chi ho accanto o quella cui ho partecipato direttamente mettendo al mondo le mie bambine, ma anche e soprattutto la mia è un dono e come tale va rispettato, amato, curato e apprezzato e ciò a prezzo di sacrificio, senza sacrificio e impegno non si costruisce nulla di serio o di duraturo. la presenza del dio negli uomini che conosco è molto difficile da scorgere, sono coperti da strati e strati di luoghi comuni accettati come legge e far notare loro che non è detto che sia davvero così è dura... [SM=g27834] ma non dispero, invoco la Madre [SM=g27822]
-Elbereth-
00mercoledì 29 agosto 2007 10:05
Anche io ho notato quello di cui parlava Fairygoldmoon. Nel momento delle difficoltà e delle nuove sfide, sono io che ho dovuto fare da mamma al mio compagno. Noi donne forse possiamo essere anche fragili in certe circostanze ma credo che dentro ognuna di noi ci sia una scintilla di forza, orgoglio, coraggio che vanno oltre l'immaginabile. Mentre questo ancora non l'ho riscontrato negli uomini che ho conosciuto. Mi pare che questa cosa venisse in qualche modo citata nel libro "I misteri della donna" della Harding. L'autrice infatti sottolineava come la natura della donna sia ciclica. Come fanciulla, madre e anziana ma anche mensilmente attraverso il ciclo mestruale, attraverso l'influenza delle fasi lunari. La donna sperimenta continuamente il cambiamento dentro di sè, la morte e la rinascita. Cosa completamente estranea agli uomini che vedono la vita come una linea dritta, non un cerchio come noi. E' stata una cosa che mi ha colpito molto.
Imandra
00giovedì 13 settembre 2007 22:03
Splendida discussione, non c'è stato un intervento che non abbia apprezzato.

Potrei quotare mille frasi delle vostre per riassumerle nel mio pensiero.

Leggendovi il mio compagno mi ha chiesto cosa stavo leggendo con così tanto interesse...sono stata felice di questa domanda e con entusiasmo ho spiegato il tema della discussione, mi sono permessa di leggere una frase in particolare:

una persona in grado di incarnareil divino maschile. E' una questione spirituale, e come tale è qualcosa che si percepisce a pelle, nel cuore, e soprattutto nel ventre. E' un'essenza che, come diceva molto giustamente Violet, noi stesse possiamo imparare ad incarnare, ad accogliere in noi. E' una strana sensazione, la possessione del dio. Riempie di una vita ruggente e selvatica, di energia pura quasi ignea che fa scoprire i denti e stringere i pugni nel riscoprire la propria Bia, la rabbia vitale, la forza di vivere



Ho visto i suoi occhi illuminarsi e riconoscersi nel Dio.

Sì è una strana sensazione quella che ho provato e provo ancora pensandoci, può estasiarci a tal punto di mettere a tacere la Dea che è in noi.
La dipendenza è estremamente conveniente per alcuni, fino a quando non ci si scontra.
Dovrebbe essere un incontro amorevole, mi rendo conto che non è facile, soprattutto dopo millenni di patriarcato e finto, banale e mediocre femminismo.
Bisogna dare aria allo spirito per farlo toccare con l'altra metà...solo così si apprezza, soli così si ama.

Scrissi una poesia una volta e un verso recitava più meno così:

"Sono una Selvaggia.
Lasciami libera di andare,
solo così saprò che mi amerai."


Siamo complementari e nonostante dentro di noi aleggia lo spirito delle Amazzoni, non possiamo dimenticare che noi siamo Madri, figlie e sorelle di uomini.
L'importante è non reprimere la nostra femminilità, fautrice di vita, morte e rinascita...un grande tesoro che molti uomini dovrebbero tornare ad apprezzare.

Imandra
Falco Nascente
00mercoledì 26 dicembre 2007 00:11
Mi permetto di scrivere un mio pensiero in merito a questa discussione in un forum così splendidamente e perfettamente Femminile che mi fa sentire quasi un intruso.
Ci sono un sacco di consideraizoni da fare, non mi capita spesso di parlare di queste cose. Diciamo che sono vari post che metto tutti assieme.

CAPITOLO 1: Gibran e la rarità di UOMINI e DONNE

Bellissimo il pensiero di Gibran portato da Rebecka. Pur che in quella che è la mia esperienza questo non è che l’effetto ultimo che deriva dall’ equlibrio interiore delle due parti esposto all’inzio di questa discussione da Violet.
Quando leggevo cose come questa da giovane (esagero.. :) mi veniva da andare in cerca della "presona giusta" o "cercare di fare così". Ora comprendo che basta appunto essere in equilibrio con se stessi, e trovare una persona a sua volta completa.
.. e se non si trova?.... altro assist alla Signora Violet, siamo persone complete, no? Meglio soli che con un ripiego che ci risucchia la vita.

La completezza, come è stato già scritto, non solo non si trova se si cerca in un’altra persona, ma peggio ancora, a quel che ho visto se ne trova una illusoria, che fa predere anni e occasioni di crescita.
Nessun circolo di Forza Vitale in un rapporto così, ma energie separate che ristagnano vicine.

In proposito quoto qui Eirnin
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..una DONNA non può accontentarsi di un maschio medio.
Non ce la fa, non viene compresa, non viene valorizzata, non viene stimolata dalla sua presenza
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Confermo dall’altra parte…il problema di reperire DONNE per chi non si accontenta, è speculare... ce ne sono davvero poche. Infatti vedi la maggior parte, che “uomini” si fanno bastare.

CAPITOLO 2: Loro? Chi? Noi? Aoh? Si parla male di me in mia assenza ;)

Quoto di nuovo
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Loro, invece, non sono in grado di acquisire una dolcezza caratteriale, o quel tanto di visceralità acquea uterina che li renderebbe più sensibili in quanto più "femminili".
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Ammetto: un tempo non avrei detto, ma dopo gli ultimi anni, posso asserire che vincendo educazione, paure dei giudizi e dei cambiamenti, uno ce la può fare (e non dico di avercela fatta sto provando e sono ottimista, in quanto guerriero non comincio mai combattimenti senza la ferma intenzione di fare il possibile per vincere).
La crescita del lato Femminile apre dei canali normalmente occlusi e si può acuisire dolcezza, anche se la natura maschile predominante resta e protegge da ciò che deriva dalla sensibilità che voi conoscete meglio di me.
Di contro un uomo non potrà mai essere sensibile come una donna, perché più lontano dalla forza generatrice e dal Graal, ma resta il fatto che può fare molta strada verso di esso, anche se si sa, un Cavaliere può cercarlo, intraprenderne la cerca, avvicinarsi, proteggerlo, anche attingervi se gli viene concesso ma mai lo possierderà (le saghe dicono il vero)

Comuque hai ragione. Per un uomo è più difficile e sai perché? Se una donna dice, “ho scoperto la mia parte maschile”, “sono un po’uomo”, è un vanto (nel sentire comune di una società ostentatamente maschilista), ma quali credete che siano i commenti se dico a un mio amico “ho scoperto la mia parte femminile”, o “sono un po’ donna?”… già lo immaginate vero? Che vada bene, mi dicono “Come? Ti è caduta la saponetta nella doccia?” sghignazzando o simili.

Anche se quando ti accorgi che questo ti fa star bene, e sentire più VIVO, beh.. allora attingendo al mio lato maschile in difesa del mio femminile e faccio tuonare un KISSENEFREGA!
Certo evito di parlarne in certi ambiti, ma per non perder tempo, qui mi è sembrato il caso.

CAPITOLO 3: Dal lato dell’uomo.

A noi l’educazione nega la sensibilità, la nostra parte femminile.
Da bambini noi uomini veniamo puniti, sgridati e presi in giro a ogni accenno di sensibilità, finchè non abbiamo paura e vergogna di dimostrarla.
Oppure iperprotetti da Madri senza parte maschile che ci coccolano e ci riducono a eterni bambini viziati ("il maschio medio non è in grado di essere UOMO per più di 10 minuti nel corso della sua vita" … quando va bene!).
Terribile se ci penso.. non ci penso ^_^.

Risultato: Rozzi trogloditi testosteronici, più o meno APAPRENTEMENTE raffinati e sensibili (a seconda dell'ambito sociale), in realtà capaci a usare la forza e una decisione decelebre quando è il caso di usare sensibilità e intelligenza e che poi dentro sono bambini spaventati, quidni incapaci di dimostrare forza quando davvero è richiesto.
Per rozzezza o chiusura in un mondo infantile (o un misto), tutto gli appare grigio e insapore e cominciano a rendere grigio tutto ciò che gli si lega, vittime che divengono impotenti carnefici, marionette pericolose della disarmonia da compatire ma da cui stare alla larga.

Se metto insieme esempi di donne che possono essere più o meno APPARENTEMENTE emancipate, ma che alla fine (come dagli insegnametni riportati dall’esempio di StellaDiana) sono succubi di un uomo: padrone, debole o con altri aspetti che lo rendono intlleorabile all’io profondo di ogni donna, perché “da sole non vogliono stare” (ho sentito questa nauseabonda frase un sacco di volte)

Mi sono chiesto come siamo giunti a questo e soprattutto perché?
Risposta banale, ma secondo me soddisfacente.
Separare il Maschile dal Femminile, il Dio dalla Dea se volete, pur che io sia Cristiano, secondo il ragionamento inziale di Violet (che condivido) ci rende deboli.
Immaginate una società di UOMINI e DONNE conaspevoli e potenti nel loro micorcosmo con il potere enorme che ne deriva..
L’impero incecie, vuole uominicchi bambini o trogloditi e donnette.
Quale impero? Sempre lo stesso. Quello che dai tempi di Roma, traformatosi poi nella chiesa, e infine nella forma della globalizzazione consumistica e delle multinazionali, che da sempre cerca di deporre l’ordine dalla natura per sostituirlo con l’ordine dell’Ego umano, distruggendo ogni forma di spiritualità. Prima sterminando, torturando e distruggendo, cancellando intere “peircolose” culture e pensieri, e ora che si è deciso che “non sta bene”, con metodi più indiretti, uno dei quali la distruzione sistematica attraverso la divisione del maschile dal femminile.

Chiedo perdono della lunghezza, spero che se qualcuna di voi ha avuto l'ardimento e la costanza di leggere questo macigno di insopportabile spessore, non me ne voglia male.
Ma come ho detto non capita tutti i giorni di potersi esprimere su simili temi.
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