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La Completezza dell'Antica Donna, al di là del Maschio...

Ultimo Aggiornamento: 26/12/2007 00:11
14/05/2005 21:20
 
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... e la completezza dell'Antico Uomo al di là della Donna.

Sembrerà di parlare di qualcosa di impossibile, oppure tutti penseranno di vivere proprio questo, la completezza, ma poi si sentono incompleti quando l'altro manca.
Le Antiche Donne conoscevano la Completezza Divina, quella dell'Anima, quella che non abbisogna d'altro che di se stessa.
Allo stesso modo gli Uomini antichi erano completi in loro stessi e non avevano bisogno di altri che della loro Libertà incondizionata.
Amavano le Donne e le Donne amavano gli Uomini. Il loro era un Amore profondamente Libero, un Amore che oggi non esiste più, nonostante ciò che la gente possa pensare (si arriva a definire "amore libero" dei rapporti talmente squallidi e sporchi che non ci sono parole per definirli).
E' parte del cammino Maschile e Femminile ritrovare la Completezza, senza però mai perdere l'Amore. La Completezza stessa è Amore, perchè esso è ciò che questa genera.

E' una discussione particolare questa, iniziata in un modo e riproposta in un altro, seppure i messaggi siano gli stessi di prima.
Non si chiede di parlare dei propri sentimenti riguardo al fidanzato o della propria situazione sentimentale, di cosa il fidanzato fa e dice e cosa noi facciamo e diciamo a lui (i messaggi di questo tipo verranno cestinati), ma possiamo provare ad assaporare cosa voglia dire trovare la Completezza Femminile al di là del Maschio (e viceversa) facendo qualche ricerchina sugli antichi modi di essere della Donna e dell'Uomo.
Completi in loro stessi, nella loro arcaica divinità, e non in qualcosa di esterno.

Bacini,
Violet


[Modificato da stregaviolet )O( 08/08/2007 02:46]
25/07/2006 11:04
 
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Amante, padre, fratello, amico...il nostro Dio, la parte maschile di noi, la nostra parte mancante. Quella parte che sa reggere il confronto, quella parte che non si sente esclusa quando i flussi della luna ci chiamano e rimaniamo eclissate. L'uomo che sa ascoltare i nostri silenzi, l'uomo che sa darci la protezione e la libertà in egual misura. Sembra un uomo della fantasia, sì....ma non è innesistente...
Il corteggiamento è cosa facile quando una persona ci piace. Diventa quasi un gioco in cui stupire l'altro con effetti speciali è regola. Poche volte nella fase di corteggiamento accade di conoscere dell'altra persona gli aspetti che meno potrebbero piacerci, perchè in realtà, nella fase di corteggiamento vogliamo essere i migliori. Come nel mondo animale nel periodo degli amori, quando i maschi si contendono la femmina dando il meglio di loro, qualcuno facendosi notare per i brillanti colori delle piume, qualcuno eseguendo danze rituali dagli effetti speciali...così accande anche nel corteggiamento tra gli esseri umani. Si mostra il meglio di se stessi.....e poi?
E poi è tutto un mondo....tanti mondi....cose che ci piaciono, cose che ci piaciono un pò meno...L'amore.....AMORE.....quello che dura quando il vento sferza, quando su di lui si abbattono gli eventi più improbabili, ai quali non eri preparato...l'amore è la vera prova....l'amore nel tempo è la vera prova come qualcuno ha detto prima....A volte c'impegnamo così tanto a mostrare il meglio di noi nella fase del corteggiamento che poi finiamo con il confonderci quando il rapporto sembra farsi solido. Quasi a non riconoscersi più...
....
C'è un pensiero di Gibran che amo incredibilmente e che vi riporto qui in versione ridotta....

Amatevi reciprocamente, ma non fate dell'amore un'angusta prigione:
Lasciate piuttosto che vi sia un mare ondoso tra le due sponde delle vostre anime.
Riempa ognuno la coppa dell'altro, ma non bevete da una coppa sola.
Scambiatevi il pane, ma non mangiate dalla stessa pagnotta.
Cantate e danzate e siate gioiosi insieme, ma che ognuno di voi resti solo,
così come le corde di un liuto son sole benchè vibrino della stessa musica.
Datevi il cuore, ma l'uno non sia in custodia dell'altro.
E restate uniti, ma non troppo vicini:
poichè le colonne del tempio restano tra loro distanti,
e la quercia e il cipresso non crescono l'una all'ombra dell'altro.


E che corteggiamento sia....ma quando l'amore ci bacia, che sia così delicato e duraturo da farne un'avventura per il tempo che viene...sempre sorprendente...un rituale continuo, una metamorfosi continua, di passaggio in passaggio...



*°§*°§*°§°*




*°§*°§*°§°*


..L’ignoto era come acqua senza nome che non sognava la sorgente e non seguiva il proprio fluire, ma custodiva il mutevole istante di se stessa..


)O(


Amministra "La Contea Dei Tre Laghi"

[Modificato da Rebecka 25/07/2006 11.13]

26/07/2006 00:26
 
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La parte maschile è spesso mancante, è vero... ma nostro compito è trovarla.. non fuori o in altre persone, ma dentro di noi..
Solo in questo modo saremo davvero libere. Se poi avremo accanto qualcuno perchè questo ci ha donato il Destino tanto meglio.. ma altrimenti la completezza sarà comunque in noi.. questo non va mai dimenticato.. [SM=g27822] altrimenti si potrebbe morire dentro il giorno in cui l'altra parte verrà a mancare.. è da poco successo ad una persona che conosco... non so se sopravvivrà.


26/07/2006 06:57
 
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Re:

Scritto da: Rebecka 25/07/2006 11.04
Amatevi reciprocamente, ma non fate dell'amore un'angusta prigione:
Lasciate piuttosto che vi sia un mare ondoso tra le due sponde delle vostre anime.
Riempa ognuno la coppa dell'altro, ma non bevete da una coppa sola.
Scambiatevi il pane, ma non mangiate dalla stessa pagnotta.
Cantate e danzate e siate gioiosi insieme, ma che ognuno di voi resti solo,
così come le corde di un liuto son sole benchè vibrino della stessa musica.
Datevi il cuore, ma l'uno non sia in custodia dell'altro.
E restate uniti, ma non troppo vicini:
poichè le colonne del tempio restano tra loro distanti,
e la quercia e il cipresso non crescono l'una all'ombra dell'altro.


ekko... sono scoppiata a piangere...

un bacio sulla fronte, Rebecka...


26/07/2006 10:57
 
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Re:

Scritto da: stregaviolet )O( 26/07/2006 0.26
La parte maschile è spesso mancante, è vero... ma nostro compito è trovarla.. non fuori o in altre persone, ma dentro di noi.. Solo in questo modo saremo davvero libere. Se poi avremo accanto qualcuno perchè questo ci ha donato il Destino tanto meglio.. ma altrimenti la completezza sarà comunque in noi.. questo non va mai dimenticato.. [SM=g27822] altrimenti si potrebbe morire dentro il giorno in cui l'altra parte verrà a mancare.. è da poco successo ad una persona che conosco... non so se sopravvivrà.






Non so se ho capito bene questo pensiero. Intendi dire che se non troviamo anche la parte maschile che è in noi, non ci sarà futuro per noi se restiamo sole, per un incidente o per destino? Se ho capito.. allora tante tante cose mi stanno diventando piu chiare..
26/07/2006 11:26
 
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Sono cresciuta in una famiglia nella quale alle donne è stato spesso insegnato a dipendere dai maschi, padri, fratelli, mariti.
Sia mia madre che mia zia sono rimaste vedove e hanno entrambe sviluppato la tendenza a rinchiudersi in una strada senza via d'uscita per il fatto di essere rimaste senza marito.
Sebbene ora, da adulta, possa capire che elaborare un lutto sia doloroso, lungo e difficile, con una chiarezza che da ragazzina non mi apparteneva, ho sempre creduto che una donna debba essere Una, autosufficiente, libera, autonoma.
Non possiamo lasciare che il nostro centro interiore dipenda dalla presenza di un bastone.
Tuttavia conosco bene i rischi che una simile posizione, estremizzata, comporta: la progressiva incapacità di confondersi con "altre acque".
Come a dire che per anni nei miei sogni era evidente che il lato maschile in me era fin troppo sviluppato, mentra la parte femminile languiva.
La ricerca della Dea mi è servita e mi serve per reitegrare un femminino smarrito, e non so dire quanto questo stia facendo bene alla mia vita.
Alla fine credo che bisogna essere Uno rimanendo ancorati alla propria identità interiore.
C'è un modo di essere Uno come donne, c'è un modo di essere Uno come uomini.
Non è un caso se in questa vita nasciamo maschi o femmine, ci sono lezioni da imparare, parti da integrare.
Diffido di chi invita a trascendere questi aspetti.
Il sesso non va trasceso, va integrato in modo sano nella propria esistenza.
Che non vuol dire comportarsi da uomini per paura della dipendenza, che non vuol dire legare la propria identità di donna al sostentamento psicologico, perchè di quello si tratta, di un uomo.
L'avessi fatto a diciotto anni, la mia vita sarebbe stata più semplice e meno rabbiosa.
Ma ognuno ha il suo percorso e certe cose non te le spiegano, devi guadagnartele....




26/07/2006 12:14
 
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Per dirla molto semplicemente, Artemisia, bisogna essere coscenti che l'Uomo è Uomo e resta Uomo. Dentro di noi vi sono sia aspetti maschili che femminili, in fondo siamo state create non da una sola e singola cellula ma dall'unione di due energie differenti, opposte e complementari. Ma l'Uomo resta Uomo e la Donna resta Donna, ci sono alcuni aspetti che l'uomo non capirò mai di noi, come ad esemplo il flusso del ciclo condizionato dalla Luna e via dicendo ma ci sono cose che noi non credo portremmo mai capire in un uomo. Hai presente la discussione sulla vescica piscis? Due cerchi identici che si intersecano, non sovrapposti ma nemmeno totalmente indipendenti. Ognuno deve riscoprire dentro di se quella parte maschile o femminile che sia che è "contraria" alla nostra energia primaria. Suona da schifo questa frase [SM=g27828] e anche tutto il resto, spero di essermi spiegata almeno in parte [SM=g27829]
26/07/2006 18:16
 
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Non credo che la distinzione sia così netta Ifigenia.. L'Uomo è Uomo e ha dei modi e dei percorsi personali per trovare non solo il Dio in sè, ma anche la Dea. Può vederla riflessa in alcune Donne (coloro che la rispecchiano), ma non può dipendere da loro. La sua felicità deve esistere A PRESCINDERE da loro... la felicità, la conoscenza, la completezza deve trovarsi dentro se stesso.
Lo stesso discorso ovviamente vale per la Donna. Il Percorso è anche questo.. è cavarsela da soli, è stare profondamente bene e felici anche se manca l'altra parte.. se si arriva a non riuscire a vivere senza vuol dire che stiamo sbagliando, che abbiamo perso qualcosa di importante dentro di noi, vuol dire che l'abbiamo messa da parte credendo di far bene, ma facendo un grave errore.
Vivere insieme e felicemente nel proprio amore è bellissimo, ma la completezza non si trova mai in un'altra persona.. questo significa sacrificare qualcosa di inestimabile valore. Qualcosa che ci fa stare bene in compagnia o da sole, che ci fa sentire complete dentro noi stesse.. e non fuori o in qalcun altro..
So che queste parole possono sembrare strane o possono far sentire a disagio, ma sono importanti... troppo importanti per metterle da parte, chiudere gli occhi e andare avanti così.
La propria felicità e completezza non deve mai e poi mai dipendere da qualcosa di esterno.. lo ripeterò all'infinito.

28/07/2006 02:07
 
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Sono d'accordo..e personalmente ho l'impressione che non si riesca ad amare veramente qualcuno quando questi diviene un "bisogno" vero e proprio..
si rischia di non amare tanto la persona in sé quanto la funzione che egli ha nella nostra vita.. [SM=g27825]

Credo che l'amore sincero, come l'amicizia sincera, nascano da un grande equilibrio interiore..

Syrion [SM=g27838]

[SM=x728036]
29/07/2006 15:37
 
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Credo anch'io che per amare una persona tutta la vita debba esserci uno scambio di energie; se uno prende sempre e non ha nulla da dare, l'altro a lungo andare si sentirà derubato e cercherà altrove.

Se ci completiamo solo con l'altro, siamo assolutamente squilibrate, e questo squilibrio verrà percepito come un ladrocinio di energie a cui, giocoforza, l'altro tenterà di sottrarsi; viceversa, se siamo in equilibrio con noi stesse, avremo sempre energie positive da mandare alla persona amata, che, a sua volta, riuscirà ad inviarci le sue. Solo così lo scambio genererà altra energia, e questo potrà tendere all'infinito.

03/04/2007 16:49
 
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Re:

Scritto da: stregaviolet )O( 26/07/2006 0.26
La parte maschile è spesso mancante, è vero... ma nostro compito è trovarla.. non fuori o in altre persone, ma dentro di noi..
Solo in questo modo saremo davvero libere. Se poi avremo accanto qualcuno perchè questo ci ha donato il Destino tanto meglio.. ma altrimenti la completezza sarà comunque in noi.. questo non va mai dimenticato.. [SM=g27822] altrimenti si potrebbe morire dentro il giorno in cui l'altra parte verrà a mancare..




Mi inserisco in questa riflessione che mi è molto a cuore con una citazione tratta da un film ironico che non c'entra in realtà nulla con la nostra discussione:

"il maschio medio non è in grado di essere UOMO per più di 10 minuti nel corso della sua vita"

Come diceva qualcuno (pietà, non ricordo chi!) "io sono una donna".
Ogni "femmina" che inizia il proprio cammino spirituale sulle tracce della Signora diviene, inevitabilmente, DONNA.
E una DONNA non può accontentarsi di un maschio medio.
Non ce la fa, non viene compresa, non viene valorizzata, non viene stimolata dalla sua presenza.

E, alla lunga, la prova del Tempo viene fallita.

Ciò di cui sento la mancanza (e credo la sentirò sempre perchè non ho mai conosciuto finora un Uomo degno di questo nome)è una persona in grado di incarnareil divino maschile. E' una questione spirituale, e come tale è qualcosa che si percepisce a pelle, nel cuore, e soprattutto nel ventre. E' un'essenza che, come diceva molto giustamente Violet, noi stesse possiamo imparare ad incarnare, ad accogliere in noi. E' una strana sensazione, la possessione del dio. Riempie di una vita ruggente e selvatica, di energia pura quasi ignea che fa scoprire i denti e stringere i pugni nel riscoprire la propria Bia, la rabbia vitale, la forza di vivere.


[PS]ho visto adesso gli ultimi due messaggi: non ho il tempo di rileggerli per ricollegare meglio il mio post ai discorsi precedenti, cercherò di farlo prossimamente. [SM=g27838]

Nin che spera di non essere finita troppo OT

[Modificato da Eirnin 03/04/2007 16.53]

03/04/2007 21:09
 
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Ogni "femmina" che inizia il proprio cammino spirituale sulle tracce della Signora diviene, inevitabilmente, DONNA.
E una DONNA non può accontentarsi di un maschio medio.
Non ce la fa, non viene compresa, non viene valorizzata, non viene stimolata dalla sua presenza.


La prima frase che ho sottolineato è incantevole...
Il resto è realtà pura e semplice.
Non sei affatto andata OT, anzi, direi proprio il contrario. E lo stesso discorso potrebbe essere fatto in altre discussioni di questa sezione.

E' una strana sensazione, la possessione del dio. Riempie di una vita ruggente e selvatica, di energia pura quasi ignea che fa scoprire i denti e stringere i pugni nel riscoprire la propria Bia, la rabbia vitale, la forza di vivere.


Non potevi descriverlo meglio...
Ed è una sensazione, o meglio, una REALTA' interiore che soprattutto coloro che sono "incatenate" ad un uomo dovrebbero ricercare e sviluppare. Al di là dei risentimenti che alcune potrebbero provare come reazione a ciò che ho scritto, questa è una tappa necessaria a coloro che non vogliono essere SCHIAVE di un uomo, anche inconsapevolmente o per accondiscenza (per la serie "si fa niente... va bene lo stesso... non gli dico nulla... è fatto così, lo amo così!" Assurdità belle e buone). Se poi invece si prova piacere ad essere sottomesse o schiave allora è un altro paio di maniche... [SM=g27815]

Ma non si potrà mai provare quell'ebbrezza selvatica che tu, Eirnin, hai descritto così bene. E non a tutte potrebbe andare a genio rinunciarvi (per fortuna! [SM=g27824] )!

03/04/2007 22:10
 
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Re:

Scritto da: stregaviolet )O( 03/04/2007 21.09

Ed è una sensazione, o meglio, una REALTA' interiore che soprattutto coloro che sono "incatenate" ad un uomo dovrebbero ricercare e sviluppare. Al di là dei risentimenti che alcune potrebbero provare come reazione a ciò che ho scritto, questa è una tappa necessaria a coloro che non vogliono essere SCHIAVE di un uomo, anche inconsapevolmente o per accondiscenza (per la serie "si fa niente... va bene lo stesso... non gli dico nulla... è fatto così, lo amo così!" Assurdità belle e buone). Se poi invece si prova piacere ad essere sottomesse o schiave allora è un altro paio di maniche... [SM=g27815]

Ma non si potrà mai provare quell'ebbrezza selvatica che tu, Eirnin, hai descritto così bene. E non a tutte potrebbe andare a genio rinunciarvi (per fortuna! [SM=g27824] )!




Hai perfettamente centrato il punto. Il mio convivere con gli uomini, dal momento dell'inizio del mio viaggio, è diventato da difficile ad impossibile.
Molti, sentendo accanto a loro uno spirito forte, finisco per tentare la via della prevaricazione e diventare se non fisicamente, almeno verbalmente violenti.
Come animali messi all'angolo, sanno dare il peggio della propria aggressività facendola partire da lati di noi o atteggiamenti che non solo non troviamo sbagliati, ma che ci sembrano addirittura giusti.
Questo perchè pochi maschi sanno reagire all'energia maschile in modo costruttivo.
E io credo che sia dovuto ad una mancanza di specularità tra i due sessi: noi impariamo a farci portatrici di un lato Divino e maschile che tempra il nostro carattere e la nostra volontà.
Loro, invece, non sono in grado di acquisire una dolcezza caratteriale, o quel tanto di visceralità acquea uterina che li renderebbe più sensibili in quanto più "femminili".

Di uomini che ci sono riusciti, in relazione al carattere duro ma vulnerabile della propria compagna, ne conosco solo uno: mio padre [SM=g27837]


03/04/2007 22:38
 
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Allora sei fortunatissima davvero, perchè ce l'hai accanto dalla nascita e ha saputo insegnarti ciò che probabilmente quasi nessun altro uomo avrebbe potuto sapere!
Comunque non sta tanto nella semplice dolcezza maschile la conoscenza del lato femminile della Divinità. Esistono uomini dolcissimi che però sovrastano la donna con la loro presenza, sottomettendola a loro quasi senza accorgersene, e senza farsi accorgere. E' la piena Libertà della Donna che l'uomo non comprende, e che anche molte donne non comprendono a loro volta, perchè amano sentirsi proprietà di qualcuno. Sarà anche un bel gioco, ma un gioco di quelli che durano poco e che sono solamente simulazioni, perchè nella realtà uno stato simile porta ad un'esasperazione interiore che la donna non comprende fino a che non accetta la realtà delle cose.
L'Anima interiore lo sente...
E la Dea primigenia, la Grande Madre che tutto ha generato non è certo schiava di nessuno, nè di un uomo (i suoi uomini sono figli e paredri, mai padroni o possessori o fidanzati che vogliono possederla), nè del proprio Ego, dato che a differenza di noi, Lei l'Ego non ce l'ha proprio.



"Oltre ogni tempo e tuttavia nel cuore del tempo."
Haria

Il Tempio della Ninfa

[Modificato da stregaviolet )O( 03/04/2007 22.43]

03/04/2007 23:33
 
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Re:
Infatti quello che intendevo io non è una semplice dolcezza (quella è diffusa ma non esattamente utile in questo genere di situazioni)quanto di uno sviluppo del lato femminile della personalità.



[Modificato da stregaviolet )O( 08/08/2007 02:20]
09/08/2007 16:17
 
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La dipendenza da qualcuno per sentirsi completi è l’inizio del possesso e della gelosia , tutte cose che non vanno d’accordo con l’Amore.
Una persona dovrebbe bastare a se stessa, dovrebbe riuscire a sentirsi bene anche stando da sola.
Con questo non voglio dire che è inutile la presenza di un uomo, anzi e molto importante, ma non deve diventare una dipendenza.
Nella mia situazione posso definirmi più che fortunata, comunque penso lo stesso che piuttosto di stare con certi uomini preferirei di gran lunga rimanere da sola.

Per non essere vittime di certi uomini (quelli che vogliono possedere e sopraffare) basta non volerli. Non bisogna mai scendere a compromessi, dobbiamo essere accettate per quello che siamo e basta.

Il RISPETTO (quello che secondo me caratterizzava le donne e gli uomini antichi) è una conseguenza dell’Amore…se non c’è Rispetto non c’è neanche Amore.
Purtroppo oggi il rispetto, soprattutto quello degli uomini nei confronti delle donne, non si sa più neanche che cosa sia e gli Uomini degni di questo nome ne sono rimasti davvero pochi.



Con il nostro pensiero noi creiamo giorno per giorno il mondo che ci circonda
Marion Zimmer Bradley

Ogni momento governato dall’anima è sicuramente un “occasione speciale”
Clarissa Pinakola Estés




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25/08/2007 00:27
 
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Da oltre un anno stò vivendo una relazione .. una seria, contando che la mia media è sempre stata di due settimane! Siamo molto diversi per certi aspetti, so che non potrà mai capire certe mie idee o pensieri, più che altro perchè forse ancora non sa quanto possa essere per me importante che lui lo faccia. Ogni tanto mi sfugge il pensiero che non sia la mia metà e invece .. mi è complementare e l'ha dimostrato molte volte, supendomi (e generalmente le persone non mi stupiscono se non per la loro stupidità), facendomi ripiombare con i piedi per terra, facendo luce su diverse cose e dimostrando una certa sensibilità. So che possiede un qualcosa .. ma sembra quasi abbia paura di tirarlo fuori, di sfiorare certe energie, aggrappandosi a cose più materiali. ma comunque ognuno vive come più gli pare!

Fary avverto anche io qualche volta quello che senti tu. Stando con qualcuno si passa gran parte del proprio tempo con questa persona, ogni azione viene calibrata prima di essere fatta, in funzione dell'altro. E' qualcosa di .. sbagliato, a parer mio. Se ci fa sentire male, qualcosa non va. Ognuno deve avere i suoi spazi, grandi spazi, non basta un uscita con le amiche. Bisogna capire che stare assieme non vuol dire possedersi. Ognuno ha il diritto di ricercare la propria completezza e felicità. E comunque .. non è mai troppo tardi. Libero arbitrio.




"Le streghe sono i sussurri nel bosco,
il vento che fa danzare le foglie d'autunno,
il calore che brucia in una passione,
la spuma delle onde del mare"
27/08/2007 15:00
 
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Io penso che noi donne non potremo mai incarnare completamente anche l'energia maschile, così come un uomo non può incarnare completamente quella femminile. L'unione è il completamento (è solo una opinione personale, di tradizione un pò ermetica forse)
Però concordo con Violet sul discorso della felicità senza bisogno dell'altra faccia della medaglia, che mi è piaciuto.
In fondo l'unione uomo-donna sono le due forze che si uniscono per azione di una terza forza che tramite questa unione trova la sua possibilità di manifestarsi, e quando ciò che anima l'unione è Amore il frutto sarà il più meraviglioso (un esempio banalissimo, ma solo un esempio: l'unione uomo donna genera vita ovvero figli, senza quell'unione la vita non è possibile e questo è un dato di fatto, nessuna donna può generare figli senza essere fecondata dal seme maschile, nessun uomo può ospitare un embrione e farlo crescere. E sappiamo bene quanto sia importante che quel figlio sia frutto di una unione dettata dall'Amore).
Ma al di fuori di questo, ogni uomo e ogni donna sono esseri in grado di evolvere pienamente se stessi, realizzarsi ed essere felici senza bisogno della controparte, poichè in ogni donna c'è anche dell'energia maschile anche se privata dell'aspetto virile e in ogni uomo c'è anche della forza femminile anche se privata dell'aspetto... come dire....diciamo "materno-generativo". Ciò non significa che poi però un uomo non è capace di crescere una vita nata, facendo del suo meglio per non fargli mancare niente, non significa che non è capace di dargli amore, così come non significa che una donna ha per forza bisogno di un uomo per proteggere i propri figli. Sono solo degli esempi banali fra i tanti che si possono fare, ma così tanto per rendere l'idea di ciò che cerco di dire.
L'Amore è l'energia che muove tutte le cose, ma non esiste solo amore tra uomo donna ma anche l'amore per se stessi e per il creato ecc....
L'amore quindi non deve mai essere motivo di dipendenza o attaccamenti, e si può manifestare in molte forme. Chi riesce davvero ad amare se stesso e realizzare la sua verità interiore, a conoscere le sue energie di qualsiasi natura esse siano e metterle a frutto saprà comunque essere una persona soddisfatta e felice, al di la che sia sola o che abbia un compagno. Forse troppo spesso cerchiamo nell'altro ciò che ci sembra di non riuscire a far emergere da dentro noi stessi.

Riguardo il divino maschile nell'uomo, io direi che come molte donne non cercano di portare alla luce la dea che è in loro così molti uomini purtroppo fanno altrettanto. Ciò non significa che non via sia in loro, significa solo che essi non ne sono consapevoli, che non gli interessa e che i condizionamenti mentali hanno preso il sopravvento sulla luce dello spirito.
Forse ho fatto un discorso un pò caotico, spero di esser riuscita a rendere l'idea di cosa ho cercato di dire.
[Modificato da Niviene 27/08/2007 15:07]
27/08/2007 23:18
 
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sono d'accordo Niviene, credo che gli uomini forse più delle donne si lascino guidare dalla convenienza o dagli attaccamenti. con mio marito le cose vanno benone finchè non si affronta qualcosa di nuovo, allora in quel caso da donna e moglie divento madre, sua madre, perchè lo aiuto a comprendere e accettare ciò che non conosciamo come farei con le mie bambine e pare che questa sia la media nazionale maschile... [SM=g27828] ma certo la libertà è il dono più caro da fare a chi si ama, sempre però entro il confine del rispetto di sè, vale a dire non sublimandosi nè immolandosi per nessuno, perché per me la vita è un dono, non solo quella di chi ho accanto o quella cui ho partecipato direttamente mettendo al mondo le mie bambine, ma anche e soprattutto la mia è un dono e come tale va rispettato, amato, curato e apprezzato e ciò a prezzo di sacrificio, senza sacrificio e impegno non si costruisce nulla di serio o di duraturo. la presenza del dio negli uomini che conosco è molto difficile da scorgere, sono coperti da strati e strati di luoghi comuni accettati come legge e far notare loro che non è detto che sia davvero così è dura... [SM=g27834] ma non dispero, invoco la Madre [SM=g27822]


29/08/2007 10:05
 
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Sesso: Femminile
Fanciulla dell'Isola
Anche io ho notato quello di cui parlava Fairygoldmoon. Nel momento delle difficoltà e delle nuove sfide, sono io che ho dovuto fare da mamma al mio compagno. Noi donne forse possiamo essere anche fragili in certe circostanze ma credo che dentro ognuna di noi ci sia una scintilla di forza, orgoglio, coraggio che vanno oltre l'immaginabile. Mentre questo ancora non l'ho riscontrato negli uomini che ho conosciuto. Mi pare che questa cosa venisse in qualche modo citata nel libro "I misteri della donna" della Harding. L'autrice infatti sottolineava come la natura della donna sia ciclica. Come fanciulla, madre e anziana ma anche mensilmente attraverso il ciclo mestruale, attraverso l'influenza delle fasi lunari. La donna sperimenta continuamente il cambiamento dentro di sè, la morte e la rinascita. Cosa completamente estranea agli uomini che vedono la vita come una linea dritta, non un cerchio come noi. E' stata una cosa che mi ha colpito molto.

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