Base Autec

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Lucia.ufoonline
00mercoledì 26 ottobre 2011 11:51
L'Area 51 delle Bermuda
ciao a tutti, [SM=g1950677]
ieri mi sono imbattuta in un documentario sulla base Otec, in zona Triangolo delle Bermuda. Il documentario, come spesso accade negli "spettacoli" televisivi, ha toni entusiastici e per questo è divertente.
Ma il dubbio, riguardo la base Otec, me lo hanno lasciato:
una base aliena condivisa coi militari? Il porto di Atlantide? porta dimensionale per viaggiare nello spazio-tempo? [SM=g8297]

vi lascio il link al documenatario, ma attendo vostri commenti!

Megavideo - La base Otec
(richard)
00mercoledì 26 ottobre 2011 13:31
Ho sempre sospettato che il triangolo delle Bermuda abbia nascosto cose top secret....cosa poi veramente ci facciano o ci svolgano li è difficile se non impossibile comprenderlo.
E' lecito sospettare o ipotizzare anche collusioni dei militari con alieni
IRONMAN.75
00mercoledì 26 ottobre 2011 14:06
Argomento tra i miei preferiti, potrebbe anche essere che una fazione extraterrestre per passare "inosservata" si sia nascosta sott'acqua ...perchè no!
eone nero
00mercoledì 26 ottobre 2011 14:10
Prima di fare supposizioni, bisognerebbe partire dalla pietra miliare di Charles Berlitz,

Bermuda, il triangolo maledetto

www.scribd.com/doc/288788/Bermuda-il-triangolo-maledetto-Charles...

E capire quanto ci abbiano ricamato sensazionalisticamente sopra

fabik
00mercoledì 26 ottobre 2011 14:13
Scusate l'ignoranza ma non vedo il video a causa del proxy, ma stiamo parlando del centro di ricerca per lo sfruttamento del calore residuo negli oceani?
Perchè se parliamo di quello mi sa che stiamo prendendo un abbaglio
saturn_3
00mercoledì 26 ottobre 2011 14:14
Non mi si apre il link Lucia. Ho fatto una ricerca su youtube e nella rete ma non ho trovato nulla che ricunducesse a questa base otec e l'ipotetica collaborazione con alieni. Ho trovato solo una spiegazione dell'abbreviazione della sigla O.T.E.C. che significherebbe Ocean Thermal Energy Conversion. C'entra qualcosa?


www.genitronsviluppo.com/2008/02/27/energia-dal-mare-otec-locean-thermal-energy-conversion-le-isole-galleggianti-un-progetto-futuribile-e-reali...
eone nero
00mercoledì 26 ottobre 2011 14:35
Re:
fabik, 26/10/2011 14.13:

Scusate l'ignoranza ma non vedo il video a causa del proxy, ma stiamo parlando del centro di ricerca per lo sfruttamento del calore residuo negli oceani?
Perchè se parliamo di quello mi sa che stiamo prendendo un abbaglio



Hanno usato lo stesso nome dell'OTEC per una speculazione sul triangolo delle bermuda, ecco perchè ho consigliato di leggere Berlitz come pietra miliare p0rima di fare una fuga in avanti con nuovi sensazionalismi.

Un documentario completo sempre da History Channel sul Triangolo delle Bermuda.



IRONMAN.75
00mercoledì 26 ottobre 2011 14:47
Secondo mè c'è uno sbaglio di nomenclatura della Base, io l'ho trovata sotto il nome di AUTEC.
AlyxVance
00mercoledì 26 ottobre 2011 14:50
a-aha! conosco quella serie di History Channel, ma la puntata in questione non la avevo mai vista. Lucia, grazie per la segnalazione!! passiamo alla disamina. purtroppo denoto che anche l'episodio sulla base Autec segue il solito filone del programma. un filone molto sensazionalistico che infine però non presenta alcuna prova concreta a sostegno degli argomenti che vengono trattati dai tre compagni di avventure ufologiche. in questa puntata, in particolare, vi sono troppe cose che non mi convincono a pieno. anzi, che non mi convincono affatto..

- paragonano la base Autec all'Area 51. paragone a mio avviso alquanto azzardato, giacché, come ricordato dal documentario stesso, la base Autec è tutt'altro che segreta. tanto è vero che dispone di un proprio sito web: Atlantic Undersea Test and Evaluation Center.

- ogni testimone intervenuto nel corso della puntata non è in grado di fornire alcuna prova a riguardo del proprio racconto. anche a me piacerebbe credere che gli ex dipendenti dell'installazione militare abbiano visto qualcosa di insolito, basandomi esclusivamente sulle loro memorie degli accadimenti. purtroppo, tuttavia, nel mondo d'oggi si necessitano ben altri dettagli, in quanto la memoria umana può esser facilmente distorta..

- la testimonianza del pilota addentratosi in un tunnel temporale ha toni alquanto fantascientifici. non sono un'esperta di aviazione, ma credo che esistano documenti e piani di volo che possano accertare la testimonianza dell'uomo. ebbene, tali prove non sono state fornite. forse perché l'accadimento risale ad anni addietro e queste prove sono andate perdute, oppure perché non esistono in primo luogo. se a me capitasse qualcosa di straordinario, la prima cosa che farei è assicurarmi di raccogliere quante più prove possibili, in modo da poterle presentare in futuro. il tizio, a quanto pare, non ha adottato un simile ragionamento, che personalmente trovo logico. evidentemente vuol essere creduto sulla parola. ma credere a qualcuno sulla parola è una pratica a dir poco ardua, soprattutto se si parla di accadimenti che trascendono l'ordinario

- le indagini del trio non sono ben documentate. la scena dinanzi all'ingresso della base Autec è comica. il casuale arrivo di un elicottero lo trasformano in un monito a loro sfavore. il casuale passaggio di una veicolo della polizia è interpretato come un segno negativo della loro presenza alla base. quando indagano il cavo sottomarino, non mostrano che effettivamente tale cavo proviene dalla base Autec. la formazione rocciosa trovata sul fondale del mare si vede a sprazzi, e tuttavia cercano di spacciarla per una creazione del'uomo, addirittura per i resti di Atlantide. a me sembrava una formazione rocciosa naturale

insomma, il documentario si basa principalmente su testimonianze orali spesso troppo fantasiose, a mio avviso. l'unico testimone che conosco è Joseph McMoneagle, il 'remote viewer' che ha partecipato allo Stargate Project condotto dal Governo Federale americano, assieme a Ingo Swann e il resto dei 'sensitivi-spia'. il McMoneagle afferma di aver visionato (tramite la tecnica di 'visione a distanza', appunto) veicoli ed entità aliene legate alla base Autec. sebbene io credo che il 'remote viewing' vada preso seriamente, dico che anche in questo caso si tratta di una testimonianza orale priva di riscontri. in conclusione, vorrei precisare che non escludo a priori l'esistenza di basi sottomarine segrete, veicoli sottomarini avanzati sconosciuti ai più (o addirittura di origine extraterrestre), e l'esistenza (un tempo) della leggendaria Atlantide. dico solo che tale documentario gentilmente linkato da Lucia non supporta a dovere le sopracitate teorie. del resto, che vi siano accadimenti inconsueti attorno all'aria delle Bermuda è fatto assai rinomato, ma non si può affermare con assoluta certezza che tali bizzarrie siano dovute alla presenza della base Autec. semplicemente, non vi sono ancora prove che lo testimoniano..

phew.. dopo questo papiro ho bisogno di una pausa!! [SM=g1950693] posso solo sperare di aver digitato qualcosa di sensato!! [SM=g6794]
eone nero
00mercoledì 26 ottobre 2011 15:05
Perfetto risolto il nome, trovata la documentazione, e anche la bellissima notizia che il CUI ha riaperto i battenti, parlo del sito. [SM=g1420767] [SM=g1420767]

Il Triangolo delle Bermuda e i misteri della AUTEC



Da secoli i marinai raccontano di strane luci nei cieli, di oggetti che si immergono ed escono dall'acqua, enigmatiche apparizioni, misteriose anomalie che fanno impazzire le bussole. Ma, anche numerosi aviatori che si apprestano a passare da quelle zone verificano gli strani fenomeni.

La zona è denominata “Triangolo delle Bermuda”.

Sono ormai decenni che si scrivono libri, si organizzano conferenze e dibattiti, si realizzano trasmissioni televisive e documentari che dibattono su questo mistero, mescolando realtà a estese fantasie che avvolgono questo misterioso tratto di mare, di oltre 1.100.000 chilometri quadrati, che ingloba Bermuda, Puerto Rico e Florida.



Nell'arco dei secoli si sono susseguiti racconti di sparizioni che hanno coinvolto navi, velieri, sottomarini, aerei. Di molti enigmi si è giunti ad una spiegazione razionale, ma per alcuni il mistero permane.

In quel tratto di mare, a quanto pare, c'è stato anche un ragguardevole numero di apparizioni di UFO (Unidentified Flying Object) e USO (Unidentified Submerged Object). Questo fattore ha fatto ipotizzare che sotto le acque ci sia qualcosa di davvero anomalo, addirittura qualche base di origine extraterrestre.

Pochi sanno, però, che tra le isole di Andros, New Providence ed Exuma Sound (Bahamas) esiste una segretissima base, talmente misteriosa che alcuni l'hanno definita “Area 51 sottomarina” delle Bermuda.

Introduzione alla AUTEC

La base è chiamata AUTEC (Atlantic Undersea Test and Evaluation Center). Originariamente sotto il comando del “Bureau of Ships” (oggi denominato Naval Ship System Command), la struttura ha il compito (ufficialmente) di aiutare a stabilire e mantenere la supremazia navale degli Stati Uniti attraverso il controllo, la valutazione e ricerca subacquea.



A metà anni 50 (del secolo scorso) i militari pensarono di creare una base per effettuare simulazioni di guerra elettronica e per intercettare i “sottomarini nemici”, con la collaborazione – a partire dal 1963 – anche dei britannici. Ufficialmente, la AUTEC divenne operativa nel 1967.

Una struttura altamente operativa a tutt'oggi e difficilmente accessibile. Solo se si è in possesso di permessi speciali è visitabile. Altrimenti, raccontano i testimoni che abitano nelle vicinanze, è meglio allontanarsi. Esiste infatti il rischio concreto di trovarsi in pochi minuti davanti ad agenti in borghese ed elicotteri a bassa quota. Ma anche per mare è molto difficile avvicinarsi.

La base AUTEC copre ben 2.688 chilometri quadrati di estensione, con laboratorio principale sull'isola di Andros, con acque profonde che in alcuni punti arrivano a 2000 metri.

In questo enorme tratto di mare avvengono numerose ed enigmatiche apparizione di oggetti “non identificati”.



Illustriamone qualcuno

Strane apparizioni nei mari

Un uomo d'affari viennese riferì al Dottor Michael Preisinger – giornalista - di aver visto qualcosa di strano nei pressi dell'isola di Andros. Mentre circumnavigava le coste con il suo yatch, vide ad una distanza di circa tre chilometri (era una giornata molto limpida), in acque profonde più di due chilometri, un oggetto immobile che scambiò per una balena. Avvicinandosi a meno di 800 metri dall'oggetto – che aveva iniziato ad emettere uno strano bagliore – scoprì che si trattava invece di qualche genere di apparecchio tecnologico, dal design ultramoderno. Improvvisamente, l'apparecchio partì dirigendosi verso sud, ad una “velocità folle”. Scivolò sulla superficie dell'acqua per poi scomparire istantaneamente tra le onde, senza più riapparire.

Il Dottor Michael Preisinger scrisse un libro, che uscì nel 1999 per i tipi della Piemme, dal titolo “Il Triangolo delle Bermude” (titolo originario in tedesco Das Bermuda – Ratsel Gelost).

In questo bestseller vengono illustrati altri enigmatici avvistamenti in quella zona.

Un resoconto della US Navy cita, nel 1963, l'avvistamento di un misterioso oggetto che si muove sott'acqua nella zona delle Bahama a una velocità di circa 270 chilometri l'ora. L'USO viene dapprima inseguito da un cacciatorpediniere, che riesce a stento a perderlo dal campo visivo del monitor di vigilanza. Dopo non molto, un sommergibile viene in aiuto del cacciatorpediniere; entrambi impegnati in una esercitazione, considerano quell'oggetto parte dell'addestramento; tornati alla base, scopriranno che non era affatto così. Anche altre tredici imbarcazioni hanno occasione di avvistare lo strano oggetto, perdendolo presto di vista a causa dell'incredibile velocità con cui si sposta, per poi vederlo riapparire altrove. Gli avvistamenti, regolarmente riportati sui rispettivi giornali di bordo, si protraggono per quattro giorni, durante i quali l'oggetto si fa vedere ripeturamente, lasciandosi localizzare anche ad una profondità di 6.000 metri. Il quinto giorno, nonostante accurate ricerche, non se ne trova più traccia, e a tutt'oggi l'oggetto è rimasto non identificato.




Nell'agosto e nell'ottobre del 1969, lungo il tragitto da Miami verso Great Isaac Light, il capitano Delmonico ha modo di osservare due volte un fenomeno inspiegabile a nord dell'isola di Bimini, nota per le sue enigmatiche “mura sommerse”. Il tutto si verificò, in entrambi i casi, verso le ore 16.00 e grosso modo nello stesso punto. Nelle acque limpide dell'oceano Dalmonico scorge uno strano oggetto di forma simile a quella di un sigaro, lungo circa 60 metri, liscio, di colore grigio bianco e, all'apparenza, privo di strumenti di comando e di oblò o finestre; si muove ad una velocità da lui valutata in “almeno” 90-100 chilometri l'ora. L'oggetto punta contro di lui, come a volere emergere; poi cambia rotta, probabilmente perchà nota la presenza dell'imbarcazione, e passa oltre, sott'acqua, senza produrre gorghi né scie.

Nel 1982, durante una traversata da Chub Cay (nelle isole Berry) a Nassau con una barca a vela lunga 9 metri, Wesley Miller, di Boston, e i suoi due compagni velisti hanno modo di osservare, sopra la Tongue of the Ocean (la zona dove è presente la AUTEC), un oggetto di un colore argenteo brillante che sembra sbucare dal nulla, a nord. Lungo 50 metri, di forma simile a quella di un sigaro e come rilucente “di luce propria”, l'enigmatico oggetto si avvicina lentamente al panfilo, fino a giungere molto vicino, sospeso a pochi metri sopra il pelo dell'acqua. Poi, improvvisamente, accelera “con una velocità folle” e infine sparisce, pochi chilometri più in là, dentro una nuvola proprio sopra il mare.

Anche la serie televisiva “UFO Hunters”, mandata in onda pochi anni fa sul canale satellitare a pagamento “History Channel”, ha realizzato una puntata ad “hoc” su questo mistero. E, anche qui, le testimonianze di strani oggetti nei pressi della AUTEC si sprecano, tanto da far pensare – in alcuni casi – a sperimentazioni di velivoli segreti, sia nel cielo che nelle acque.

E, molte testimonianze provengono da ex dipendenti della base AUTEC.

Ex dipendenti AUTEC parlano

Kurt Rowled nel 1980 faceva la guardia costiera presso la base. Una sera, salpati dal molo, Rowled era di vedetta dal timone. All'improvviso, un ufficiale di guardia, comunicò che il radar segnalava qualcosa a circa 3 miglia da loro. Era impossibile una cosa del genere, visto che la nave si trovava in acque poco profonde di circa 2.000 metri. Ma era un qualcosa di enorme, un qualcosa grande circa 5 chilometri!!! In quel momento la bussola di bordo incominciò ad impazzire. Era del tutto fuori controllo. Ad occhio nudo l'equipaggio non vide l'oggetto, ma l'episodio fu registrato sul diario di bordo come “incidente verificatosi in servizio”. Un qualcosa di anomalo, immenso, grande quanto un isola, che scomparve nel nulla. Rowled, assieme ai componenti di bordo della nave, escluse un mezzo militare nelle vicinanze. Non esisterebbero mezzi terrestri così immensi. L'oggetto rimase sul radar per circa 3 minuti. Ad un certo punto incominciò, letteralmente, a dissolversi sullo schermo. Una volta scomparso completamente, la bussola tornò a funzionare perfettamente. L'avvistamento avvenne a metà strada tra la base AUTEC e la costa settentrionale dell'isola.

Un avvistamento USO genuino? Può darsi, anche se non si possono escludere cause più convenzionali come avaria del radar, presenza di sommergibili militari segreti in fase di sperimentazione oppure da un esperimento con un falso contatto radar.

Resta il fatto, comunque, che UFO giganteschi avvistati dai testimoni, in ogni parte del mondo, non sono una rarità. E, al momento si escludono...sommergibili militari segreti di immense dimensioni.

Un altro ex dipendente della base AUTEC ha raccontato la sua storia recentemente: stiamo parlando di David Malcom, che fu protagonista di una strana e inquietante esperienza. L'avvenimento avvenne nell'inverno 1972 e David Malcom, in quel periodo, aveva la qualifica di tecnico degli armamenti e il compito lavorativo era quello di andare a recuperare i siluri e i missili lanciati e riportarli indietro alla base. Nel corso di un collaudo, Malcom vide un oggetto sommerso emergere dalle profondità marine, nel raggio di tutto il campo visivo. Lo vide apparire sotto il pelo dell'acqua e scomparire nell'arco di pochi secondi. Sembravano dei “cilindri”, come una “massa di tubi”. L'oggetto era, anche in questo caso, enorme. Il misterioso oggetto non uscì mai dall'acqua, non causò turbolenze o onde nelle vicinanze, era veloce. Secondo Malcom, esperto anche in sommergibili convenzionali, a quell'epoca non esistevano mezzi subacquei come quello che vide. Resta il fatto che non si escludono collaudi “top secret” di mezzi militari non convenzionali.



Il codice MOA

La base della AUTEC è provvista, anche, del codice MOA (Military Operation Area). Nessuna nave e velivolo non autorizzato può sorvolare la base e le vicinanze marine della stessa. Vige quindi la “No Fly Zone”, presente in quelle zone sensibili e strategiche dove si effettuano – anche – esperimenti militari e collaudi da effettuare in tutta segretezza.

L'aggiunta di questo fattore ha fatto nascere il sospetto che sia una base dove – tra le altre cose - vengono testati dei mezzi aerei con linee avveneristiche, che visti in determinate condizioni possono essere dei veri UFO. E che dire, invece, degli “Unidentified Submarine Objects”? E' davvero fattibile creare un “sottomarino volante”?

Il DARPA e il "sottoplano"

Secondo la DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency) la risposta è SI.

Circa 3 anni fa, l'agenzia in oggetto propose la creazione di un mezzo simile, una specie di “sottoplano” in grado di uscire dall'acqua e volare nel cielo (e viceversa).

Oggi, a quanto pare il progetto diventa più interessante, ma ci sarebbe degli intoppi tecnici.



Si prevede che questo mezzo aereo possa volare a pelo d’acqua per non essere rilevato dai radar nemici per poi immergersi sott'acqua come un sottomarino per andare a colpire il suo obiettivo. Al momento il progetto non sembra facilmente attuabile, dovendo risolvere vari problemi tecnologici. L’aereo ha bisogno di essere il più leggero possibile, così che possa utilizzare un minimo di potere per decollare, mentre il sottomarino ha bisogno di essere denso e forte per resistere alla pressione dell’acqua. Un metodo per aggirare questo problema è di progettare un sommergibile che è più leggero dell’acqua, ma – come un aereo a testa in giù - che utilizza portanza generata dalle sue ali per farlo sollevare dalla superficie dell’acqua. Dopo l’affioramento, l’angolo di attacco delle ali potrebbe cambiare per permettergli di spiccare il volo. Il progettista di sommergibili Graham Hawkes crede che le moderne fibre leggere di carbonio potrebbero essere adatte a costruire questo veicolo abbastanza forte e abbastanza leggero da volare sopra e sotto l’acqua. Ma purtroppo ci sono una varietà di altri problemi di progettazione da superare. Per esempio, impiegare comuni batterie in grado di dare all’imbarcazione una portata di 44 km come specificato dal DARPA – peserebbe più del resto del veicolo, ma impiegare carburante ordinario permetterebbe all’aereo di fare rifornimento in aria a pochi metri dal suolo. Inoltre, i motori a reazione – che si muovono a diverse centinaia di gradi Celsius – molto probabilmente esploderebbero al brusco cambiamento di temperatura se fossero immersi in acqua rapidamente dopo l’uso in aria, ma anche i motori a pistoni non sopravvivrebbero alle stesse condizioni. Quindi, al momento sono molti gli impedimenti che ostacolano la realizzazione del primo sommergibile volante.

Anche, se attualmente, non sembra attuabile un mezzo del genere, non vuol dire che non lo sia in futuro.

Questo vorrebbe, comunque, dire solo una cosa: alcuni UFO e USO, avvistati nei decenni passati in quel tratto di mare, nei pressi della base AUTEC, non avrebbero a che fare con mezzi sperimentali militari. Cosa erano allora? Non lo sappiamo, resta ancora un mistero, come lo è la AUTEC, la cosidetta “Area 51” delle Bermuda.


Fonti:

Wikipedia

"Il Triangolo delle Bermuda, di Michale Preisinger, edizioni Piemme 1999"

"UFO Hunters" di History Channel

DARPA

Topichronicles

Articolo scritto da Antonio De Comite

www.centroufologicoionico.com/articoli/ufo-e-documenti/648-il-triangolo-delle-bermuda-e-i-misteri-del...
Lucia.ufoonline
00mercoledì 26 ottobre 2011 15:08
Re:
AlyxVance, 26/10/2011 14.50:

purtroppo denoto che anche l'episodio sulla base Autec segue il solito filone del programma. un filone molto sensazionalistico che infine però non presenta alcuna prova concreta a sostegno degli argomenti che vengono trattati dai tre compagni di avventure ufologiche. in questa puntata, in particolare, vi sono troppe cose che non mi convincono a pieno. anzi, che non mi convincono affatto..




è proprio la sensazione che avevo avuto anche io! a tratti sono comici! l'unico dato su cui si potrebbe veramente discutere potrebbe essere quello sul porto di atlantide (cosiddetto!)
sull'argomento ho trovato un articolo del 2003
Lucia.ufoonline
00mercoledì 26 ottobre 2011 15:20
Si dovrebbe cambbiare il titolo da Otec ad Autec ma non me lo fa fare....
eone nero
00mercoledì 26 ottobre 2011 15:23
Il mistero delle Bermuda

STARGATE NEL TRIANGOLO DELLE BERMUDA

Gli scienziati ipotizzano che le difformità siano causate da microscopici “wormholes”: la base navale americana AUTEC potrebbe essere una sorta di Area 51 dei Caraibi. Ma in quelle acque si nasconderebbero anche le vestigia di Atlantide



Oceani di inchiostro sono stati versati sull'argomento Triangolo delle Bermuda, quella sorta di “pozzo di S.Patrizio paranormale” dove sono scomparse centinaia di navi e una ventina di aerei e dove hanno luogo deviazioni dei campi magnetici, improvvise formazioni di fitta nebbia, una quantità di avvistamenti UFO decisamente superiore alla media e molto altro ancora. Svariate ipotesi hanno accompagnato questi rapporti, tra di esse, la più controversa è la teoria secondo cui l'arcipelago delle Bahamas sia formato dalle cime dei monti del perduto continente di Atlantide, affondato in questi mari millenni orsono.

Io sono uno storico, con alle spalle un dottorato in storia e sociologia all'Università di Colonia - quindi ben allenato ad evitare le congetture e ad attenermi ai fatti - e non mi aspettavo certo di contribuire un giorno a questa controversia. Ma il caso ha disposto diversamente. In qualità di istruttore sub professionista, nel 1995 venni mandato, dalla compagnia per la quale lavoravo, a Nassau, nelle Bahamas, per un periodo di sei mesi. Durante il mio lavoro, i proprietari delle imbarcazioni del luogo mi riferirono spesso che la lettura delle loro bussole aveva presentato delle improvvise deviazioni, portandoli completamente fuori rotta. La mia curiosità ebbe il sopravvento e decisi di rintracciare eventuali irregolarità dei campi magnetici nelle zone in cui erano state notate le deviazioni, cercando di registrare misurazioni dettagliate.

A caccia di prove

Basandomi sui resoconti che avevo udito, scelsi di immergermi in sette diverse località: Fish Hotel, Lyford Cay e White Hole, vicino a Nassau; Lost Blue Hole, a circa un'ora di navigazione da Nassau; Dogleg Reef, ad un'ora da Marathon, nelle Florida Keys; il cosiddetto “Atlantis Wall”, vicino Bimini; e Sunken Train, presso Eluthera. Due colleghi sommozzatori - lo statunitense Al Miller ed il giamaicano Joel Green - mi accompagnarono in queste spedizioni. Nell'arco di un paio di mesi ci immergemmo da una a sette volte a settimana, tuffandoci più volte in ogni località, solitamente scendendo ad una profondità di poche decine di metri. Ogni immersione durava in media 60 o 75 minuti. Trovammo prove evidenti di deviazioni magnetiche in quattro di quelle zone: Fish Hotel, Lyford Cay e White Hole nelle Bahamas e Dogleg Reef nel sud della Florida. Durante le nostre immersioni raccogliemmo elementi molto precisi sulle differenze riscontrate tra i valori normali e quelli effettivamente registrati dalle nostre bussole.

Nei mesi seguenti trasmisi questi dati a diversi fisici in tutto il mondo. Tutti furono concordi nell'affermare che tali anomalie dei campi magnetici terrestri potevano essere causate da microscopici “wormholes” che apparivano e scomparivano in brevissimo tempo. Non riuscivano ad immaginare altre possibili spiegazioni. Il Prof. John Wheeler, dell'Università di Princeton, descrive i wormholes come dei “tunnel di transito” tra diverse dimensioni della realtà. Secondo Wheeler i wormholes misurerebbero solo una giga-frazione di un centimetro quadrato ovvero, in cifre, il numero 1 preceduto da 33 zeri, preceduti da una virgola decimale. Si suppone che questi mini-buchi neri, che appaiono e scompaiono continuamente dalla geometria dello spazio, siano delle minuscole particelle di “materia virtuale” ovvero che essi possano esistere solo per un limitato periodo di tempo. I cosiddetti mini-buchi bianchi, loro controparte, sarebbero invece composti di anti-materia virtuale. Nella base navale AUTEC, nelle Bahamas, secondo alcune fonti accreditate, verrebbero condotte ricerche segrete sugli UFO Ogni volta che questi due tipi di materia virtuale si formano, a qualunque livello, si auto-distruggono immediatamente. Il Prof. Wheeler, tuttavia, non sa spiegare il motivo del continuo apparire, scomparire e riapparire di tali mini-buchi.

Opinioni scientifiche

Riguardo le mie registrazioni di anomalie nei campi magnetici, ecco i pareri espressi da alcuni degli scienziati - in genere fisici quantistici - con i quali ho parlato. Secondo il fisico Dott. Werner Muller, di Karlruhe: “Basandomi sulle cifre che mi ha fornito e sul fatto che non sono state trovate fonti naturali sul fondo del mare, non restano altro che le teorie della fisica quantistica per spiegare questo fenomeno”.

Per il Prof. Tsung-Min Gung, fisico di Tokyo: “Se le teorie sulle connessioni interdimensionali non sono totalmente errate e se esse possono venire sviluppate come mi aspetto, la stretta interdipendenza esistente tra la gravità ed il campo magnetico terrestre potrebbe essere uno dei modi per individuare queste aperture fra diverse dimensioni”.

Dal canto suo, il fisico Dott. Grazyna Fosar, di Berlino, afferma: “Dal punto di vista della fisica, l'unica spiegazione ragionevole per queste misteriose deviazioni nei campi magnetici è l'esistenza di 'porte' verso l'iperspazio”.



Sorprendenti risultati, che mi portarono a studiare, con sempre crescente interesse, gli altri fenomeni caratteristici del “Triangolo delle Bermuda”, associati alla zona delle Bahamas.L'isola di Andros, sede dei laboratori dell'AUTEC L'ipotesi che le deviazioni magnetiche siano causate dalla presenza di “stargates” era già stata avanzata qualche tempo fa (sebbene, per quanto ne so, sono stato il primo a raccogliere dati effettivi a riguardo) e alcuni ricercatori hanno associato proprio alla presenza di questi “stargates” l'incidenza estremamente alta di avvistamenti UFO registrata in quell'arcipelago.

Una base navale top-secret

Molti di tali avvistamenti avvennero presso l'Atlantic Undersea Test and Evaluation Center (Centro Subacqueo Atlantico di Test e Valutazione) o AUTEC, base navale americana nelle Bahamas. Pertanto, alcuni ricercatori credono che l'AUTEC potrebbe essere una sorta di “Area 51” sottomarina: un luogo dove il governo americano effettuerebbe delle ricerche segrete sugli UFO e che, di tanto in tanto, verrebbe persino visitato dagli alieni. Decisi di indagare fino in fondo queste incredibili congetture. L'AUTEC possiede delle risorse davvero uniche, incluso un poligono subacqueo per sperimentare e studiare armamenti acustici. Si trova sull'isola di Andros, 285 chilometri a sud est di West Palm Beach, Florida.

Le installazioni ed i laboratori di Andros - per visitare i quali bisogna procurarsi uno speciale permesso - coprono meno di due chilometri quadrati di territorio ma, in realtà, l'AUTEC comprende ben 2.688 chilometri quadrati del circostante Mar dei Caraibi. Questa zona dell'oceano consiste in una baia dalle acque abissali e dai fondali scoscesi, lunga 160 chilometri e larga 32, profonda dai 700 fathom (misura di profondità: 1 fathom = 1,829 m.) dei bordi ai 1.100 fathom del suo lato nord. A conti fatti, si tratta di un'enorme quantità di spazio acquatico. Inoltre, ho saputo da più fonti che la base di Andros è sottoposta a misure di sicurezza severissime e top-secret.

UFO e “blue holes”

Nelle acque circostanti l'isola, di tanto in tanto sono stati avvistati strani apparecchi che non solo somigliavano ad UFO, ma ne avevano anche la stessa sbalorditiva rapidità di movimento e che eseguivano le medesime incredibili virate ad angolo acuto. Un uomo d'affari viennese mi riferì che, mentre circumnavigava le coste di Andros con il suo yacht, vide ad una distanza di circa tre chilometri (era una giornata molto limpida), in acque profonde più di due chilometri, un oggetto immobile che scambiò per una balena. Avvicinandosi a meno di 800 metri dall'oggetto - che aveva iniziato ad emettere uno strano bagliore - scoprì che si trattava invece di un qualche genere di apparecchio tecnologico, dal design ultramoderno. Improvvisamente, l'apparecchio partì dirigendosi verso sud, a quella che il testimone definì “una velocità folle”. Scivolò sulla superficie dell'acqua per poi scomparire istantaneamente tra le onde, senza più riapparire.

Mi sono state riferite teorie di cospirazione e di insabbiamento di natura molto oscura, fiorite intorno al tema dell'AUTEC quale possibile Area 51 sottomarina, così come voci simili circolano sulla vera Area 51. Eccovene un esempio, riferitomi da un informatore che ho intervistato nel Novembre 1998, nel quartier generale della NASA a Cape Kennedy, Florida. Egli mi raccontò che Rob Palmer - un sommozzatore inglese molto noto ed apprezzato nell'ambiente, che era stato per diversi anni direttore di un centro ricerche sui “blue holes”, nelle Bahamas - nel Luglio del 1997 era scomparso durante un'immersione compiuta nel Mar Rosso, in Israele, e lo si riteneva morto. I “blue holes” (o buchi blu) sono delle piccole caverne sottomarine che si sono apparentemente formate dall'interno e che si trovano soprattutto in quell'arcipelago. Io ritengo che i blue holes potrebbero essersi generati a causa delle continue apparizioni e sparizioni dei microscopici wormholes.

A quanto sembra, Rob Palmer aveva una teoria analoga e, inoltre, era convinto che i blue holes potessero essere dei punti di transito per gli UFO in arrivo da altre dimensioni. Le sue indagini lo stavano portando sempre più vicino all'isola di Andros, dove vi è una vera proliferazione di questi blue holes. Il mio informatore mi disse che circolavano alcune voci secondo cui Palmer era stato ucciso da ufficiali dell'AUTEC, probabilmente perché sapeva troppo, tramite una suggestione post ipnotica che lo avrebbe indotto al suicidio mentre si trovava in immersione nel Mar Rosso. In qualità di storico, non è mia intenzione approfondire simili tristi supposizioni, ma il semplice fatto che tali voci esistano suggerisce che potrebbe effettivamente essere in atto un qualche genere di attività clandestina nella base di Andros.

E Atlantide riemerse dalle acque

Poiché molto del materiale che avevo studiato aveva dimostrato di avere una base di verità, per quanto indiretta, decisi di indagare la storia secondo cui l'area delle Bahamas corrispondeva all'antico continente di Atlantide non completamente sommerso. Molti hanno creduto per lungo tempo che le mura sottomarine di Bimini fossero una vestigia di Atlantide. L'idea era stata avanzata in un primo momento dal medium Edgar Cayce, il quale affermava che molte delle persone da lui esaminate avevano vissuto vite precedenti in Atlantide. Alcuni scienziati del British Government's Building Research Establishment (Fondazione per la Ricerca Edilizia del Governo Britannico), usando le più recenti tecnologie, hanno persino scoperto delle minuscole quantità di carbone ed oro all'interno di quelle che sembrano essere pietre lavorate dall'uomo, trovate sul fondale di Bimini.

Come storico, mi interessa principalmente lo studio delle fonti primarie d'informazioni, piuttosto che secondarie, pertanto decisi di leggere l'unico testo sul quale sono state basate le migliaia di libri dedicati ad Atlantide: il Crizia, dialogo scritto dal filosofo greco Platone. Soprattutto, decisi di leggerlo non in chiave mitologica o metaforica, come molti fanno, ma come un vero documento storico. Pertanto tralasciai i dettagliati resoconti degli splendori di questo antico regno, concentrandomi invece sulle sue dimensioni, che ci sono state tramandate da Platone: che forma aveva Atlantide? Quali erano la sua lunghezza e larghezza ?

Appresi qualcosa di affascinante: se potessimo prendere l'attuale arcipelago delle Bahamas e sollevare l'intera massa della terraferma di 90 metri - o, per metterla in altro modo, abbassare il livello dell'acqua che circonda le Bahamas di 90 metri (riportandola al livello che aveva durante l'ultima Era Glaciale) - ci troveremmo di fronte un territorio che corrisponderebbe in maniera impressionante, per forma e misura, all'antica Atlantide descritta da Platone: il filosofo scrisse nel Crizia che tale continente era più grande dell'Egitto (ovvero dell'Egitto allora conosciuto); che il centro dell'isola, non distante dal mare, era formato da una pianura circondata da bassi rilievi ad una distanza di 9 chilometri; e che questi stessi rilievi si trovavano in un'ampia pianura, circondata da alte montagne ad una distanza di 321 chilometri.

La zavorra dei Confederati

Tuttavia, le mie conclusioni riguardo le cosiddette Mura di Bimini, presunte rovine di Atlantide, non sono affatto così “New Age”. Credo, infatti, che le pietre che le formano e che appaiono lavorate dall'uomo, non provengano affatto da Atlantide ma che siano state lasciate là durante la Guerra Civile Americana. A quell'epoca un gran numero di navi forzava il blocco dell'Unione per trasportare merci e rifornimenti nei porti dei Confederati. Braccati dalle navi dell'Unione, questi vascelli spesso si rifugiavano nelle basse acque delle Bahamas, dove le grosse navi da guerra non potevano seguirli. Per riuscire a navigare al di sopra degli scogli che costellavano le acque erano spesso costretti a disfarsi del peso eccessivo, in modo da diminuire il pescaggio delle imbarcazioni. Il modo più semplice di farlo era liberarsi dei massi di granito usati come zavorra nelle stive. Penso che questa abitudine possa spiegare la presenza di gran parte delle pietre scoperte oggi in luoghi come Bimini.

Ho proseguito le mie indagini in molti altri campi. Trovando, ad esempio, che le Bahamas hanno le loro personali leggende su misteriose creature simili a scimmie, che non si lasciano vedere quasi mai: i “chickcharnies”. Ho scoperto, inoltre, che esistono molte “storie di fantasmi” collegate alle Bahamas e che gli sciamani della zona hanno fama di possedere dei poteri semi-divini. Insomma, ho lasciato le Bahamas con la netta impressione - una sensazione difficilmente comprovabile scientificamente - che in quell'arcipelago vi sia un elevato grado di energia psichica o persino di energia “interdimensionale”.

Ammaraggio subacqueo

Tuttavia, la mia attenzione torna agli “stargates subacquei dei Caraibi” scoperti insieme agli amici Al Miller e Joel Green. Ho una proposta. Sarebbe interessante cercare davvero di entrare in uno di questi “stargate”, se non per il fatto che essi sono solitamente microscopici e che tendono a fluttuare dentro e fuori dall'esistenza. Pertanto, vorrei suggerire che uno o più fisici si immergano in alcune delle località dove sono state riscontrate le anomalie magnetiche, magari quelle vicino a Nassau, in acque poco profonde, non distanti dalla riva e dalla capitale delle Bahamas, che potrebbe ospitare in maniera eccellente la stampa internazionale eventualmente interessata ad assistere a questo inusuale “Ammaraggio Subacqueo negli Stargates dei Caraibi”.

Devono sicuramente esserci molti scienziati giovani, atletici e sportivi che potrebbero venire persuasi ad indossare l'equipaggiamento da sub e ad avventurarsi sul fondo dell'oceano per scoprire quali sensazioni telepatiche e quali messaggi sarebbero in grado di cogliere, filtrati nell'attimo in cui questi microscopici wormholes si aprono per poi richiudersi e riaprirsi. La mia proposta può sembrare bizzarra, ma io ed i miei colleghi sommozzatori saremmo lieti di addestrare i ricercatori disposti a tentare e di scendere poi con loro sul fondo dell'oceano a largo delle Bahamas.

Autore: Michael Preisinger

Fonte Ecplanet.
eone nero
00mercoledì 26 ottobre 2011 15:24
Re: Si dovrebbe cambbiare il titolo da Otec ad Autec ma non me lo fa fare....
Lucia.ufoonline, 26/10/2011 15.20:




Dovresti postare la richiesta allo staff qua:

ufoonline.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd...

[SM=g8320]



AlyxVance
00mercoledì 26 ottobre 2011 15:45
Lucia,

grazie per l'articolo!! a quanto pare è stato scritto dal signor Greg Little, lo stesso che appare nel documentario assieme alla moglie. debbo dire che la foto presentata nella pagina sembra una sorta di pavimentazione. nel documentario non si vede nulla del genere, che io ricordi..

eone,

grazie e complimenti!! i tuoi interventi documentati son di qualità eccelsa [SM=g6794]
eone nero
00mercoledì 26 ottobre 2011 16:04
AlyxVance, 26/10/2011 15.45:


eone,

grazie e complimenti!! i tuoi interventi documentati son di qualità eccelsa [SM=g6794]



Grazie dovere e piacere di condivisione. [SM=g8320]

Devo specificare che l'articolo del CUI è molto più professionale rispetto al secondo che ha un'impronta sensazionalistica, ma per dovere di cronaca è giusto sentire tutte le campane.

Non posso vedere i video, il video che ho postato contiene anche la parte postata da Lucia?

Grazie anticipate [SM=g8320]

AlyxVance
00mercoledì 26 ottobre 2011 16:30
Eone,

l'episodio di Ufo Hunters segnalato da Lucia narra la maggior parte delle vicende dettagliate nei tuoi interventi. nel video si vedono gli ex dipendenti dell'AUTEC Kurt Rowled e David Malcom parlare delle loro strane esperienze, esattamente come riportare negli articoli da te menzionati. si affronta la possibilità che l'AUTEC celi uno StarGate atto a collegare dimensioni parallele. c'è la testimonianza di un pilota che afferma di essersi addentrato in una sorta di tunnel-vortice temporale formato da nubi a forma di lente, cariche di elettricità. e infine si vedano i resti di ciò che viene considerato un antico porto di Atlantide, scoperto soprattutto grazie alle rivelazioni di Edgar Cayce..

ergo direi che i tuoi interventi si integrano perfettamente con il post di Lucia [SM=g1420767]
Delta.Force
00mercoledì 26 ottobre 2011 16:32
Gran bell'articolo quello del CUI,uno dei pochi siti ufologici seri.
eone nero
00mercoledì 26 ottobre 2011 16:40
Re:
AlyxVance, 26/10/2011 16.30:

Eone,

l'episodio di Ufo Hunters segnalato da Lucia narra la maggior parte delle vicende dettagliate nei tuoi interventi. nel video si vedono gli ex dipendenti dell'AUTEC Kurt Rowled e David Malcom parlare delle loro strane esperienze, esattamente come riportare negli articoli da te menzionati. si affronta la possibilità che l'AUTEC celi uno StarGate atto a collegare dimensioni parallele. c'è la testimonianza di un pilota che afferma di essersi addentrato in una sorta di tunnel-vortice temporale formato da nubi a forma di lente, cariche di elettricità. e infine si vedano i resti di ciò che viene considerato un antico porto di Atlantide, scoperto soprattutto grazie alle rivelazioni di Edgar Cayce..

ergo direi che i tuoi interventi si integrano perfettamente con il post di Lucia [SM=g1420767]



Grazie gentilissima, Edgar Cayce il profeta dormiente quanti bei sogni leggendolo da giovane, il muro di Bimini mi tocca fare i salti nel passato [SM=g6794]

Delta.Force, 26/10/2011 16.32:

Gran bell'articolo quello del CUI,uno dei pochi siti ufologici seri.



Concordo con te, anche se quel sito è fermo anzi mi sono meravigliato come abbia riaperto alla visione (era oscurato), c'è il blog dove sempre l'ottimo Antonio De Comite continua a scrivere.

centroufologicoionico.blogspot.com/

Sono veramente contento che abbiano riaperto almeno alla lettura poichè il sito è una vera miniera d'oro, e rinnovo i complimenti a Walter Conidi e Antonio De Comite per questo eccelso luogo nel lugubre panorama del web.




Delta.Force
00mercoledì 26 ottobre 2011 16:45
Concordo in pieno.Il sito è un'autentica miniera d'oro di informazioni insieme al CUT,è l'abecedario dell'ufologia.
fabik
00mercoledì 26 ottobre 2011 17:00
Se non sbaglio De Comite era stato "Dimesso" dal centro ufologico di taranto per i soliti dissidi interni, le solite guerre dei poveri.

Fa piacere venire a conoscienza del fatto che una persona così seria ed attendibile torni a far sentire la sua voce.
Delta.Force
00mercoledì 26 ottobre 2011 17:05
Ad esempio è sul sito del CUI che ho trovato quest'interessante articolo riguardo l'avvistamento di un ufo triangolare nel '49,smentendo il fatto che gli avvistamenti di ufo a triangolo o a V siano roba recente. www.centroufologicoionico.com/articoli/ufo-e-documenti/577-triangolo-volante-avvistato-nel-1949-parola-di-qb...
IRONMAN.75
00mercoledì 26 ottobre 2011 17:57
AlyxVance sono daccordo con tè che la trasmissione ha un po' troppo esacgerato cercando lo scoop.
Eone i tuoi ultimi post sono interessantissimi, ho letto solo il primo
ora proseguo.Grazie eone per averli postati.
saturn_3
00mercoledì 26 ottobre 2011 18:43
Mi aggiungo ai complimenti per gli articoli! Nelle mie letture c'erano solo delle ipotesi ma mai così dettagliate...

Mi unisco anche alla gioia per la lieta notizia riguardo il c.u.i. [SM=g1420767]
eone nero
00mercoledì 26 ottobre 2011 18:55
Re:
saturn_3, 26/10/2011 18.43:

Mi aggiungo ai complimenti per gli articoli! Nelle mie letture c'erano solo delle ipotesi ma mai così dettagliate...

Mi unisco anche alla gioia per la lieta notizia riguardo il c.u.i. [SM=g1420767]



Il blog è sempre aperto, è probabile abbiano aperto il sito giusto per lasciare agli utenti quella meravigliosa documentazione.

Ho trovato anche altro materiale a proposito della base, purtroppo in lingua originale.





IRONMAN.75
00mercoledì 26 ottobre 2011 20:04
Ho letto e le testimonianze dei ex dipendenti (anche se solo carta) sono prove buone.
Atlandide viene narrata da Platone come un'isola che sprofondo in mezzo all'Oceano Atlantico fin'ora abbiamo solo questa testimonianza e non si sà neanche se sia esistita veramente.
L'idea che mi sono fatto io forse sarà quella di un povero ignorante però è quello che penso.
In quella zona gli scienziati (esattamente il golfo del messico)pensano sia caduto il meteorite che fece cambiare il clima per diversi milioni di anni alla Terra tanto da fare estinguere i dinosauri.
Percui non lo trovo un caso che si decida di costruire una base lì sotto, magari per studiare cosa c'è sotto il fondale veramente?
Se il meteorite si trova ancora lì sotto probabilmente sarà composto di qualche materiale "strano" o magnetico che fà sballare le bussole in quella zona.
Provate a guardare a modo il golfo del messico su una cartina geografica vi apparirà la forma esatta del meteorite.

www.mondoecoblog.com/wp-content/uploads/2010/04/Golfo-del-Messico-cemento-sulla-falla-per-fermare-la-perdita-di-petrolio.gi...
eone nero
00mercoledì 26 ottobre 2011 20:33
Iron le testimonianze valgono zero, quanti di quelli si sono sottoposti al poligrafo che in America ha valore legale?

Platone non parla di oceano Atlantico, parla di colonne d'Ercole e la collocazione è controversa anche in ambito di ricerca di frontiera.

Ti consiglierei di leggere il libro di Berlitz, per certi versi è sensazionalistico, ma almeno dà un'ottima base per capire quanto ci abbiano ricamato dopo.
(richard)
00mercoledì 26 ottobre 2011 21:35
Re:
eone nero, 26/10/2011 20.33:

Iron le testimonianze valgono zero, quanti di quelli si sono sottoposti al poligrafo che in America ha valore legale?

Platone non parla di oceano Atlantico, parla di colonne d'Ercole e la collocazione è controversa anche in ambito di ricerca di frontiera.

Ti consiglierei di leggere il libro di Berlitz, per certi versi è sensazionalistico, ma almeno dà un'ottima base per capire quanto ci abbiano ricamato dopo.



E che vuol dire il poligrafo puo' anche sbagliare o essere ingannato quindi tanto vale per entrambi le ipotesi vere o false che siano.

Lasciando da parte i sensazionalismi di turno Atlantide non per niente si chiama cosi' proprio perche' stava nell'Oceano Atlantico poi a quanti km dallo stretto di Gibilterra distava non lo sapremo mai.
Lucia.ufoonline
00mercoledì 26 ottobre 2011 22:18
Sul sito del CUI ho trovato un bell'articolo su diverse località che presentano caratteristiche simili (scomparsa di navi, aerei, bussole impazzite...) a quelle del triangolo delle Bermuda: Mar dei Sargassi, Triangolo del Diavolo (Giappone) e il Triangolo del Michigan...sarebbe interessante sapere se c'è una connessione tra i tre, anche comuni conformazioni geologiche per esempio!

Sulla questione Atlantide sono d'accordo con Eone: Platone diceva che l'isola era oltre le colonne d'Ercole che, alcuni studiosi di lettere,tra i quali il prof. Cerri, addirittura indicano nello stretto di Messina...

eone nero
00mercoledì 26 ottobre 2011 22:23
Re: Re:
(richard), 26/10/2011 21.35:



E che vuol dire il poligrafo puo' anche sbagliare o essere ingannato quindi tanto vale per entrambi le ipotesi vere o false che siano.

Lasciando da parte i sensazionalismi di turno Atlantide non per niente si chiama cosi' proprio perche' stava nell'Oceano Atlantico poi a quanti km dallo stretto di Gibilterra distava non lo sapremo mai.



Vero che il poligrafo può essere ingannato, intanto in America ha valore legale, ed offre maggiore sicurezza, se non erro in America usano anche il Pentotal e quello non sbaglia.

Ne converrai che è un'arma in più anche se non sicura al 100%, meglio che zero.

Vorrei rende noto che l'oceano Atlantico significa Mare di Atlante, ai tempi di Platone non si aveva cognizione di causa documentata della sua esistenza.

Ti mostro solamente come era il mondo ai tempi di Platone.



digilander.libero.it/diogenes99/Cartografia/Cartografia01.htm
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