mmeasso, 09/05/2011 21.26:
N@po
L'unica certezza che si può avere è che mai e poi mai un corridore vorrebbe che una sua disgrazia interrompesse lo svolgersi di quella che è stata la passione della sua vita e cioè la competizione ciclistica.
Molto bella questa riflessione...
penso che non serva aggiungere altro...
Concordo!
E soprattutto spero che non sbuchino i soliti media sciacalli, a speculare sulle disgrazie altrui...
Il Giro e il Team Leopard devono continuare, anche per onorare le fatiche immani e i rischi, a volte notevevoli, che questi ragazzi affrontano quotidianamente, di certo per molti meno zeri nello stipendio di piloti di F1 o - pensando ad un gioco ancora meno pericoloso - dei calciatori...
Tutti noi veri appassionati siamo rimasti spiaciuti veramente, e non ricerchiamo scoop o teatri lacrimevoli. Sappiamo che la bicicletta può farci del male - lo sanno bene molti del forum! -, sappiamo che la strada è ruvida e dura, sappiamo che le auto e altri pericoli possono darci spiacevoli sorprese.
Possono tradirci gli altri, le condizioni della strada, le nostre forze, la ma bici no, quella non ci tradisce mai: è la nostra passione e la viviamo, fino in fondo.
Un pensiero sentito e senza fanfare per il povero Wouter.
Giorgio