efp news 2021
EFP | Il tuo Account | Ultime Storie | Storie scelte del sito | Storie scelte del Forum | Siti Consigliati - Top Manga

EFP News
Contattate l'amministrazione - Contest - Regolamento Contest - Staff
Harry Potter - Anime e Manga - Originali - Film, Telefilm, Videogiochi - Multifandom
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Che cosa vi piacerebbe leggere?

Ultimo Aggiornamento: 09/11/2010 16:12
Autore
Vota | Stampa | Notifica email    
_Susy_
[Non Registrato]
06/11/2010 22:06
 
Quota

(SOLO per Racconti Originali)
Questa domanda è una specie di sondaggio: quando pensate a come dovrebbe essere il racconto narrativo più bello, quello che più vi piacerebbe leggere in assoluto, l'ideale della vostra immaginazione... che cosa avete in mente?
Quali dovrebbero essere gli ingredienti vincenti perché una storia vi coinvolga, vi intrighi e vi faccia provare tante passioni? Quali gli apetti della trama e quali le caratteristiche? Quale il genere? Storico (e in che epoca?), avventuroso, romantico, giallo, fantasy, sovrannaturale, dramma familiare, vicende adolescenziali... o più di uno di questi generi frammisti? Di cosa dovrebbe parlare, in sintesi? (potete entrare anche nello specifico)
Quale l'ambientazione? Quali i valori trasmessi?
Come dovrebbero caratterizzati essere i personaggi? Come i rapporti tra loro?
Quale lo stile diegetico e quale la forma? Punto di vista unico o plurimi? Prima o terza persona? Intreccio corrispondente alla fabula o ricco di flashback?
Vi prego, rispondete in tanti: per me è molto importante ricevere più pareri possibile.
Grazie infinite per la collaborazione a coloro che risponderanno.
Post: 898
Utente Senior
OFFLINE
07/11/2010 00:06
 
Quota

Bello!

A me sinceramente piacciono molto i personaggi tridimensionali, quelli cioè che a vederli sembrano veri e che il lettore intuisca che tutti questi personaggi hanno una storia alle spalle anche se l'autore non la racconta perchè non è importante ai fini della trama.
La trama deve essere originale, con meno cliches possibile. Il tempo in cui si svolge non ha importanza, l'importante è che il mondo dove si svolge la storia sia credibile (lo stesso vale anche se i luoghi scelti esistono nella realtà)
Il genere dipende dalla storia come è raccontata, da quanto mi coinvolgono i personaggi, non ho preferenze in questo campo. Certamente favorisco personaggi molto giovani e storie ricche di movimento, ma sempre che questo movimento non sia eccessivo
Valori trasmessi... Io onestamente sono stufa di ste storie che trasmettono il messaggio che la razza umana è una gran cafona e che gli animali, gli alieni o altro sono migliori di noi. sinceramente è un messaggio che non condivido perchè anche se ci sono esseri umani cafoni ci sono anche le brave persone. anche i messaggi favorevoli alle varie fazioni politiche mi irritano, perchè penso che ognuno debba scegliersi la posizione politica che più lo aggrada da solo.
La narrazione la preferisco in 3 persona e con diversi punti di vista, mi piacciono le storie abbastanza lineari, senza troppi flash back.

I'm a PLOTTER. This does means i can write well when i have already planned the whole story/fiction, and when i already know characters and settings.

I vaccini causano il cancro ai gatti. Pensaci, prima di vaccinare il tuo!
- Il Vero Conservatore si guarda bene dal confondersi con i reazionari, i retrogradi, i tradizionalisti, i nostalgici; perché il Vero Conservatore intende “continuare mantenendo”, e non tornare indietro e rifare esperienze fallite. (Manifesto dei Conservatori)
- Che il sultano mantenga le tradizioni nella propria terra, ma non tenti di imporle ad altri regnanti. (Vlad Țepeș)
- Non si deve giudicare ciò che non si conosce. Ma una volta acquisita la conoscenza, non siamo obbligati a giudicare in positivo. (Ali - NORDLYS - Sacco)
Post: 1.047
Utente Veteran
OFFLINE
07/11/2010 08:47
 
Quota

Interessante e difficile.

Io aggiungerei che le morali preconfezionate mi infastidiscono, ma anche il rovesciamento completo di queste morali mi infastidirebbe forse di più; sarebbe interessante invece mostrare come viene vista una stessa cosa da diversi punti di vista ciascuno con la sua parte di plausibilità, e anche i punti deboli di ciascuna interpretazione.

Vorrei anche che la storia fosse equilibrata dal punto di vista dell'azione, dell'ambientazione, delle descrizioni, delle spiegazioni, dei dialoghi e dei momenti introspettivi: escluderei in partenza le storie solo d'amore o sesso, o quelle solo d'azione, soprattutto se quest'azione è violenta.

Non escludo che ci siano scene violente, magari di battaglie; ma se i nemici vengono massacrati come birilli e i buoni vincono sempre, o magari uno solo di loro muore da eroe ma dopo aver fatto in tempo a fare tutto un nobile discorso strappalacrime mentre tutti i nemici (naturalmente anonimi o orribili) invece sono caduti come sacchi di patate o solo ghignando 'vi massacreremo tutti', allora questa storia è squilibrata, e se questo si somma alla violenza il difetto diventa gravissimo.

Se l'ambientazione è storica o reale, sarebbe interessante che l'autore dichiarasse esplicitamente quali elementi sono storicamente fedeli, e quali di fantasia.
Un romanzo pseudo-storico che falsa il racconto in modo non dichiarato è una minaccia per la cultura dei lettori.
Se l'ambientazione è fantasy o futuribile, il problema in generale non si pone; però per dargli un interesse culturale è opportuno che faccia riflettere, magari con qualche paradosso o rovesciamento di posizioni, su aspetti del mondo reale.

Per quanto riguarda lo stile di scrittura, io favorisco l'uso del tempo presente in terza persona; il presente permette di distinguere gli avvenimenti passati o futuri attraverso la coniugazione dei verbi, possibilità che nei racconti al passato è più limitata.
Nel racconto possono essere inseriti anche flashback, anticipazioni o riflessioni in prima persona, ma deve distinguersi molto bene dall'ossatura del racconto, magari marcando queste parti in corsivo.

Nel racconto si deve capire molto bene chi sta parlando o facendo un'azione, anche inserendo gli a capo ogni volta che cambia il soggetto.
Non è indispensabile che le battute inizino sempre a inizio riga, anzi è indesiderabile se questo porta a forzare gli a capo in posizioni diverse da quelle in cui cambia il soggetto.

Un'altra cosa riguarda i ritmi della storia.
Leggendo, io mi figuro le scene.
Il tempo di lettura, e quindi le lunghezze delle frasi, la punteggiatura e gli a capo, devono dare un'idea di questi tempi e ritmi.
Per esempio, se nella storia da figurarsi le battute si susseguono a ritmo serrato, al massimo si metterà qualche parola di descrizione tra essi per far capire chi parla o cosa sta facendo; se invece nella storia ci sono pause, allora si inserirà qualche descrizione più lunga, riflessione, a capo o altro per dare l'idea di questi tempi e dei pensieri dei personaggi.

I cambiamenti di scena dovrebbero essere opportunamente rimarcati da uno o più a capo, come i salti di tempo o l'ingresso o uscita di scena di personaggi.

Bene, per ora non mi viene in mente altro. Passo la parola.
MaxT
Post: 354
Utente Senior
OFFLINE
07/11/2010 09:37
 
Quota

Per me tutto dipende dallo stile. Se questo è buono e mi incuriosisce, allora la trama è di poca importanza; mi piacciono le descrizioni curiose e i personaggi caratterizzati in modo particolare.
Prediligo la terza persona e l'uso del tempo passato.
I flashback - flashfoward tendono a sconcentrarmi dalla storia e ad annoiarmi.







Post: 899
Utente Senior
OFFLINE
07/11/2010 14:13
 
Quota

Il racconto perfetto non si preoccupa delle categorie: si limita a essere solido, coerente, con della bella gente a bordo e capace di stupirmi.

Traducendo in parole più semplici, per me è importante che la storia sia un minimo coerente e ben raccontata, e che i personaggi mi interessino. E ho bisogno di sentirmici almeno un pochino "a casa" dentro. Quest'ultima sensazione è difficile da spiegare, ma può dipendere da innumerevoli particolari.
E magari ho bisogno di un briciolo di luce anche nel racconto più cupo.
Post: 184
Utente Junior
OFFLINE
07/11/2010 18:17
 
Quota

Bellissima domanda! :)
La storia perfetta, innanzitutto, non esiste. Non può esistere perchè, appunto, la percezione del lettore sarà sempre diversa da quella dell'autore, e quindi è chiaro che per quanto ci si voglia sforzare di scrivere tutto con la massima attenzione, ci sarà sempre qualcosa di stonato, di non detto o di non concluso. Ovviamente, anche se non potremmo scrivere una storia perfetta per limiti soggettivi, nulla ci vieta di osservare alcuni consigli per creare qualcosa di buono. Hai chiesto di parlare di ingredienti vincenti, giusto? Non ce ne sono, proprio perchè ognuno cerca in una storia cose diverse, ma questo non è un male, anzi...
Per prima cosa, prima di scrivere qualsiasi tipo di racconto, anche il più elementare, bisogna aver chiaro in mente un buon 90% dell'intera trama: scrivere uno scheletro della trama, fare schede dei personaggi, figurarseli mentalmente (volendo, li si può anche disegnare), ragionare sulle relazioni che nascono fra i protagonisti, progettare la loro crescita interiore e, volendo, dargli un solido passato che giustifichi ciò che sono nel momento in cui li si presenta al lettore. Tutto questo lavoro è difficile e, cosa più importante, è fondamentale: se non si fa questo, prima o poi ci si perderà. Stesso discorso, ovviamente, vale anche per l'ambientazione: reale o fantastica non ha importanza; l'importante è progettarla in ogni dettaglio per non dare al lettore l'idea che le vicende si svolgano in una sorta di bolla d'aria, priva di contorni.
Scusa per la premessa, ma la consideravo doverosa.
Ora passo a risponderti punto per punto:

Il genere: personalmente, io prediligo il sovrannaturale, il thriller e il fantasy. Sono tre generi piuttosto diversi, ma mi piacerebbe leggere (o scrivere) una storia che possa legarli in modo credibile. Solitamente, quando mi trovo a dover decidere il genere di una trama che ho in mente, ne scelgo uno, che sarà il dominante (ad esempio: il fantasy) e poi, da questa base di partenza, inserisco dei sottogeneri: romantico, drammatico, thriller, horror... Insomma, i sottogeneri servono a dare spessore alla trama ed è difficile che manchino: un fantasy che non parli di avventura non è un vero fantasy; un horror che non sia drammatico è piatto; una storia romantica può essere ironica, dolce, erotica.. Quindi: più si arricchisce il genere, meglio è. Ma bisogna essere bravi a miscelare le cose o si crea un minestrone senza nè capo nè coda. In definitiva, mi piacciono le storie molto complesse, ricche di zone d'ombra, di segreti e di misteri che il lettore deve risolvere di volta in volta in compagnia dell'autore; e anche qua, l'autore deve essere bravo nel "non dire" - l'autore non deve svelare tutto al lettore, o non c'è gusto. Il lettore deve farsi una propria idea, deve sviluppare le proprie teorie sulla base degli indizi che trova nel racconto, e poi, soltanto alla fine, dovrà confutare le proprie tesi. L'autore deve tenerlo per mano, indicargli la strada, ma non svelargli quanti passi dovrà fare. Non so se ho reso l'idea. Insomma, il lettore deve completare da solo delle parti che l'autore, volutamente, deve lasciare incompiute.

L'ambientazione: Se dovessi leggere un racconto storico, onestamente, preferirei che fosse ambientato in epoca medievale, ma insomma... Non è tanto importante il "quando" ma il "come". L'ambientazione deve sempre essere curata, e questo è sempre molto difficile soprattutto quando la storia è fantasy: in questo caso l'autore dovrà avere cura di descrivere il proprio universo immaginario con tutta la precisione possibile, perchè se l'autore per primo ha soltanto una vaga idea di quello che è il proprio mondo, figuriamoci se il lettore potrà mai avere un quadro chiaro della situazione! Tutto, anche l'impossibile, può diventare credibile se raccontato in modo chiaro e plausibile: anche le più elementari leggi della fisica possono essere stravolte se l'autore postula delle basi di partenza che il lettore dovrà recepire come dei pilastri incrollabili. Mi spiego meglio: se io dico che "nel mio mondo fantasy le montagne sono sospese nel cielo", ho detto una scemenza, ma non perchè le montagne volano, ma perchè non ho dato una valida ragione che spieghi perchè ciò accade. In questo caso dirò che "visto che nel mio mondo fantasy, tutto ciò che accade, dal sorgere del sole al crescere degli alberi, è dovuto alla forza di volontà del sovrano, che con le sue preghiere permette di regolare ogni cosa, allora diventa credibile anche il fatto che le montagne siano sospese nel cielo"
Insomma, ogni cosa necessiterà di una spiegazione.
Non ti dirò di cosa deve parlare la storia che posso o non posso avere in mente, perchè non lo ritengo giusto, ma posso dirti che con qualsiasi tipo di storia è bene che l'autore curi il più possibile l'ambientazione. Spesso molti fanwriter tralasciano questo particolare, ritenendo che l'atmosfera, il luogo, il periodo storico, siano soltanto delle immagini di contorno. E invece non è così: l'ambientazione non è il contorno, è il contenitore!

I valori: sono d'accordo con MaxT. Qualsiasi valore va bene, ma deve essere presentato in modo tale da creare un dibattito; è bello presentare un certo ideale facendo in modo che il lettore non si senta costretto ad aderire ad un determinato credo soltanto perchè è l'unico che c'è: sarebbe molto più interessante far sì che ogni personaggio sviluppi una teoria diversa in relazione ad un determinato problema, in modo tale che il lettore possa avere la possibilità di scegliere con chi identificarsi. Poi, quando i temi sono particolarmente delicati, talvolta è meglio lasciar perdere e lasciare che il personaggio stesso si interroghi senza trovare risposta. Almeno, questo è quel che faccio io. Non esistono verità assolute: tutto può e DEVE essere sempre messo in discussione. Anche i personaggi stessi devono riflettere sulle proprie azioni: quale persona non lo fa? :)

I personaggi: tema molto spinoso... Personalmente, amo le storie in cui i protagonisti non siano semplicemente due. Più sono e meglio è. Lo so che è già difficile manovrare un unico personaggio, ma imparare a calarsi nella psicologia di diversi soggetti è un buon modo per far sì che il lettore non si stanchi facilmente. Di solito, quando i personaggi sono solo due, A e B, il lettore già dal primo capitolo capisce come andranno le cose; invece se i protagonisti sono quattro o più di quattro, anche il lettore sarà maggiormente incentivato nel proseguire la lettura, proprio perchè in quel caso le possibilità si moltiplicano. Io personalmente faccio in modo che i personaggi principali non siano mai meno di quattro ed applico una regola che io chiamo "del quadrato" (e che comunque non bisogna seguire alla lettera, ma può essere un buon consiglio): ogni protagonista è come un lato del quadrato (A, B, C e D) e quindi: il personaggio A sarà opposto al personaggio C (perchè opposto è il lato del quadrato) e quindi probabilmente A e C non avranno mai un buon rapporto o, al contrario, potrebbero attrarsi a vicenda; allo stesso modo, B e D si troveranno nella stessa situazione, ma avranno qualcosa in comune sia con A che con C. Insomma, lo so che non è chiaro, ma se provi a disegnarlo su un foglio tutto ti apparirà molto logico. Ripeto che comunque questa non è una regola, ma un consiglio per fare in modo che i personaggi non siano identici l'uno all'altro: non è credibile che il personaggio A sia amato da B, C e D; e infatti ci sarà C a trovarlo estremamente antipatico, e così via... Le possibilità sono tante.

Stile: ecco, qui non mi sento di dire molto perchè ognuno è portato naturalmente a scrivere in un determinato modo. Io ad esempio non so scrivere in prima persona. Non ci riesco e non mi piace, ma questo non significa che non mi piace leggerne in prima persona, se scritte bene. Comunque sì, preferisco le storie scritte in terza persona (al presente o al passato non ha importanza) e dal punto di vista di ciascuno dei protagonisti; i pov mi piacciono ma, ripeto, non saprei scriverli. I flashback vanno bene, sono utili, incuriosiscono, ma non devono nè essere troppi, nè devono essere piazzati a casaccio: vanno bene per svelare risposte a quei lettori che, nel corso della storia, si sono posti già troppe domande.

E' tutto, credo... Oddio ho scritto un poema! [SM=g27995]
Post: 936
Utente Senior
OFFLINE
09/11/2010 16:12
 
Quota

Inizialmente avevo progettato una risposta più generica, ma la suddivisione in categorie di lirinuccia mi spinge a fare altrettanto. Potrò dire più cose ed esprimere meglio il mio pensiero.

GENERE
Una volta avrei risposto "fantasy, fantasy, fantasy". Adesso tendo a evitare il genere con molta cura, a meno che non abbia una trama talmente intrigante e innovativa da prendermi subito.
Il genere per cui invece conservo un amore smisurato è il giallo puro stile Agatha Christie e Conan Doyle, ma sono riluttante a leggerne in originali, perchè temo di essere delusa o di trovare le solite trame trite e ritrite. Lo so, pessima scusa, ma cercherò di eliminare questo blocco, prima o poi^^
All'avanguardia al momento sono fantascienza, storico e avventura (possibilmente in contesto storico).
Se la fantascienza ha qualche piccolo spunto fantasy (del tipo una razza con poteri sovrannaturali, comunque spiegabili in qualche modo) ben venga, ma tali cose non devono prendere il sopravvento sulla vera natura del genere.
Per quanto riguarda il genere storico, passo dall'antichità al medioevo all'era moderna con grande naturalezza. La storia mi piace molto e qualunque storia è ben accetta (se avventurosa tanto meglio); al momento sono avida di storie ambientate nel Seicento; se riguardano pirateria e guerra di corsa, tanto meglio. Attenzione però ai particolari: divento molto pignola in questo senso, ma mi spiegherò meglio con la prossima sezione.


AMBIENTAZIONE
Qualora leggessi un fantasy, preferirei qualcosa di diverso dalla classica ambientazione pseudo-medievale in favore di qualcosa di più moderno. E tutto deve avere le sue spiegazioni e le sue regole: poteri va bene, capacità fuori dal comune ok, ma con i dovuti limiti e restrizioni. I supereroi lasciamoli ai fumetti.
Genere storico: pignoleria assoluta. La storia esige documentazione, documentazione e ancora documentazione; quindi, abbondanza di dettagli per ben inquadrare il periodo, perchè una data sinceramente non basta.
Se il racconto è avventuroso, ma ambientato in un contesto storico (anche se non prettamente di tal genere), la mia pignoleria cala, ovvero non sono fiscale coi dettagli. A meno che non veda gaffe pesanti, tipo un romano con l'orologio al polso o un aristocratico del Seicento che scrive con la biro.

PERSONAGGI
Tanti, diversi, multiformi (come Ulisse^^). Non importa siano protagonisti, la cosa fondamentale è che ci siano, perchè una storia che gira attorno a un solo personaggio alla fine può venire a noia.
Co-protagonisti, personaggi di contorno, semplici comparse; basta una semplice pennellata per inquadrare un personaggio o farcelo ricordare, anche un tic (tipo rimettersi sempre a posto gli occhiali sul naso) o un segno particolare sul viso (un neo, una voglia).
Attenzione a equilibrare pregi e difetti: descriviamo esseri umani, non dei ma nemmeno mostri su due gambe. Lasciamo la donna angelicata a Dante e l'orco brutto e cattivo alle favole.
Questo non significa che non possiamo descrivere una bella ragazza, con tratti delicati, bei capelli e occhi grandi; l'importante è che anche lei abbia il suo "punto debole" (che so, la balbuzie, un modo di vestire troppo stravagante, un'eccessiva timidezza); tutti abbiamo il nostro tallone di Achille, in fondo.
In caso di genere storico, attenzione ad ambientazione e status sociale: una contadina può avere gli occhi azzurri, ma non la pelle candida e vellutata; un gentiluomo del Settecento non imprecherà come uno scaricatore di porto, ecc...

VALORI
La morale è una delle caratteristiche base di una storia. Ma la storia non deve vivere in funzione di essa.
I valori dipendono da molteplici fattori: passato del personaggio che lo trasmette, per esempio. Ciascuno di noi ne ha uno o diversi, ed è libero di esporli come preferisce, ma non di imporli; valga lo stesso per i protagonisti di un racconto.
I valori dipendono anche dal periodo in cui si vive: se adesso la schiavitù viene apertamente condannata e aborrita, nell'antica Roma era una condizione quotidiana.

STILE
Fluido, con ritmi diversi a seconda della situazione e registri linguistici appropriati al contesto; non condanno bestemmie, linguaggio un po' sboccato o imprecazioni, se giustificati.
Prima persona? Per me che amo vedere molteplici personaggi e molteplici punti di vista, è parecchio riduttiva, ma questo non significa che la condanni. Ho letto storie in prima persona molto belle, ma in genere vado sulla terza.
Flash-back: pochi e ben calibrati. Per svelare i retroscena o il passato di un personaggio basta anche un dialogo tra due amici di quest'ultimo (riferimenti indiretti); semplice, efficace e non appesantisce la narrazione.
Le anticipazioni devono essere ancora meno, e messe nei punti giusti, così da stimolare la curiosità e accrescere la suspance.
Vota: 15MediaObject2,981227
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 18:18. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com