Straordinario ambiente d’alta montagna dove regna la solitudine.
Forse per il difficile accesso viene scartato da molti escursionisti ma l'ambiente straordinario e appagante premia quei pochi che vi si recano.
La gita risale a domenica 22 agosto.
Per iniziare l’escursione, ci si deve immettere con l'auto nella Val Nambrone da Sant’Antonio di Mavignola (TN) nei pressi di Madonna di Campiglio.
La strada è asfaltata, un po' strettina in alcuni punti ma tutto sommato buona. In 9 km. si raggiunge il parcheggio del rifugio Cornisello, a 2120 metri di quota.
Da qui si inizia l’escursione.
Il tratto iniziale si svolge su comoda sterrata più o meno senza dislivello e compie quasi il periplo dei due laghi Cornisello inferiore e superiore. In corrispondenza di quest'ultimo si supera un ponticello e subito dopo si lascia a malincuore il comodo tracciato per prendere a destra il sentiero 239 che tra massi granitici si alza deciso verso i 2612 metri del lago Vedretta.
Qui il paesaggio è lunare, dominato dall’abbagliante biancore di rocce, sfasciumi e ghiaie, che contrastano con l’azzurro intenso delle acque. Tutto è dominato dall’aguzza e spavalda vetta di Cima Cornisello che con i suoi 3158 metri costituisce il classico sky line della zona.
Non c’è molto dislivello, appena 500 metri ma tutti distribuiti in un tracciato piuttosto breve e molto impegnativo in cui a volte bisogna aiutarsi con le mani per superare alcune roccette. Lo spettacolo di questo ambiente merita e ripaga in pieno la fatica.
Un itinerario che consiglio vivamente!
l'attacco del sentiero
la zona umida dei laghi Cornisello vista dal sentiero
i laghi Cornisello superiore e inferiore
E adesso andiamo su, al favoloso lago Vedretta.
Nel cuore dell'Adamello, il lago Vedretta è racchiuso da pareti che vanno oltre i 3000 metri. Un gioiello nascosto tra rocce e ghiacciai.
Cima Cornisello, 3158 mt.
Piani diversi
Dolomiti del Brenta tra le nubi
Dolomiti del Brenta nella luce calda del tardo pomeriggio
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L'albero ha sempre un destino di grandezza. Tale destino lui lo propaga.
L'albero fa grande ciò che lo circonda.
(da un sms di Rita in visita nelle foreste casentinesi)