Un intervento che è una benedizione. Hai dato consigli utilissimi, e oltretutto in una forma spiritosa e piacevole da leggere.
Condivido totalmente il tuo punto di vista e non avrei saputo esprimerlo meglio.
Un'altra cosa che mi sconcerta, oltre quelle da te riportate, è la descrizione di "braccia tornite, corpi scultorei, glutei di marmo (orrore)" l'utilizzo della parola "fisico" (ma che siamo in palestra? ma dateci un po' di romanticismo!!!!) e l'abuso di "bronzi di riace" e "veneri di milo" come termini di paragone (la Venere di Milo poi, povera crista, non ha testa né braccia né gambe... una bella visione, certo, certo...). e i termini tecnici: "addominali" "bicipiti" o peggio "quadricipiti" ma che squallore!!! sarà che io neglio uomini guardo il sorriso... Bho?
E quelli che si descrivono da soli dove li mettiamo?
narrazione in prima persona: "Mi passai la mano tra capelli corvini e ravviai il ciuffo che mi copriva gli occhi, che erano azzurri come il cielo, appena spruzzati di giallo vicino alle pupille"
ebbene sembra assurdo ma ci sono personaggi che si dedicano a dettagliate descrizioni della propria faccia (come se non si vedessero tutti i giorni da una vita). Cavolo se vuoi esaltare la bellezza del personaggio non usare il suo punto di vista!
L'espediente dello specchio piace un sacco anche a me. Mi viene spontaneo mettere i personaggi davanti allo specchio quando devono pensare o raccogliersi, prima di affrontare una prova. Si guardano in faccia e si guardano dentro.
Ottima idea quella dei difetti. Un personaggio non bellissimo è più facile da amare, e non te lo sta dicendo un mostro... Ma la perfezione fisica ha stufato, è così ovvia.
Un abbraccio. Claudia