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Seguito anche per problemi psichiatrici
Antonio Olivieri, l'aggressore che ha ucciso un uomo e ferito la figlia a coltellate a Torino, era seguito dai servizi psichiatrici. La mattina della tragedia si era recato al pronto soccorso con ferite da taglio alle braccia. La patologia psichiatrica è stata segnalata perché l'uomo si sarebbe procurato da solo i tagli. Inoltre era già stato denunciato dai carabinieri per porto abusivo di armi. La madre delle vittime: "Deve fare la stessa fine".
La mattina dell'assassinio si era denunciato alla stazione dei carabinieri di Barriera di Milano, dove si era presentato spontaneamente. "Sono perseguitato, ho paura, dovete aiutarmi", ha detto ai militari dell'Arma. Sul braccio aveva le ferite da taglio, che si era procurato da solo, e in tasca nascondeva un coltello. L'uomo è stato disarmato, poi i carabinieri - dopo averlo denunciato - lo hanno fatto accompagnare in ambulanza al pronto soccorso dell'ospedale San Giovanni Bosco. Giusto il tempo di registrare il suo arrivo e Olivieri ha fatto perdere le proprie tracce.
Verso le 13 Olivieri era in via Monterosa di fronte al numero civico 147, dove la famiglia Bollati risiede da un paio d'anni. Lorenzo Bollati era andato a prendere a scuola la figlia. Il tempo di accostare la Fiat Panda rossa sulla destra ed è scoppiato l'inferno. "Abbiamo sentito le urla e siamo subito corsi in strada", è il racconto di due infermieri dell'ospedale San Giovanni Bosco, che si trova a pochi metri dal luogo del delitto. "L'uomo era già morto, riverso sul cofano della sua auto - aggiungono - mentre la ragazza era a terra con il corpo straziato dalle coltellate".
La suocera di Lorenzo Bollati, nonna di Giorgia, ha assitito dal balcone di casa all'aggressione subita dal genero 47enne e dalla nipote 16enne. Stava infatti aspettando di vederli tornare per pranzo quando padre e figlia sono scesi dall'automobile e sono stati aggrediti da Antonio Olivieri, che ha ucciso a coltellate l'uomo e ferito gravemente la figlia. L'aggressore è scappato, inseguito da un'agente donna della polizia municipale che era nella zona. Pochi metri di corsa e l'uomo, grazie all'aiuto di un carabinieri in borghese che non era in servizio, è stato arrestato. Addosso aveva ancora i vestiti insanguinati, mentre si era disfatto del coltello della mattanza.
"Volevo rubargli la macchina", è stata la prima giustificazione che l'arrestato ha fornito ai vigili urbani. Una versione che, vista la violenza dell'aggressione, non ha convinto gli investigatori. Dura la reazione di Laura Bollati, moglie e madre delle vittime. "Quell'uomo dovrebbe fare la stessa fine", ha detto la donna che piange la morte del marito e prega perché la figlia si salvi. La giovane ha subito un intervento di oltre tre ore ed è in prognosi riservata.
tgcom |