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---- > Il caso < ---- Eluana, stop alimentazione forzata

Ultimo Aggiornamento: 09/02/2009 21:56
12/07/2008 17:14
 
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Lo hanno deciso i giudici
La Corte d'appello civile di Milano ha autorizzato il padre di Eluana Englaro, in qualità di tutore, ad interrompere il trattamento di idratazione ed alimentazione forzato che da 16 anni tiene in vita la figlia. Eluana, a causa di un incidente stradale, è in stato vegetativo permanente dal 18 gennaio 1992. Il padre Beppino dal 1999 chiede la sospensione del trattamento. Ora, secondo fonti giudiziarie, potrà eseguire la sentenza anche subito.


Due argomentazioni dei giudici
La decisione è stata presa in base alle indicazioni fornite dalla Cassazione, che aveva rinviato la causa, il 16 ottobre 2007. Due le argomentazioni a sostegno della sentenza:


a) è già stata provata l'irreversibilità dello stato vegetativo permanente della giovane ed
b) è dimostrata la convinzione di Eluana, quando era pienamente cosciente, di preferire la morte all'essere tenuta in vita artificialmente senza più capacità percettive e avere contatti con il mondo esterno.

I firmatari del decreto in cui si autorizza la sospensione del nutrimento a Eluana sono il giudice della prima sezione civile della Corte d'appello di Milano Filippo Lamanna e i giudici del collegio Giuseppe Patrone e Paolo Negri Della Torre.

Provvedimento efficace immediatamente
Secondo quanto si apprende da fonti giudiziarie, il provvedimento può essere applicato subito dal padre. Spetterà pero' alla sensibilità del tutore e del curatore speciale, attendere il termine di legge - 60 giorni - per l'eventuale impugnazione in Cassazione. Al provvedimento teoricamente è ancora possibile opporre ricorso davanti alla Cassazione.

I giudici: "Decisione inevitabile"
Per il collegio giudicante che ha emesso il verdetto, la decisione è stata "inevitabile" dopo aver accertato "la straordinaria durata del suo stato vegetativo permanente, l'altrettanto straordinaria tensione del suo carattere verso la libertà e la sua visione della vita". Una concezione della vita - spiega il giudice Lamanna - inconciliabile con la perdita totale e irreversibile delle proprie facoltà psichiche e la sopravvivenza "solo biologica del suo corpo, in uno stato di assoluta soggezione passiva all'altrui volere".

La Corte d'appello ha anche escluso che la scelta del tutore, il padre di Eluana, "sia stata espressione di un suo personale giudizio sulla qualità della vita" della figlia anziché di quest'ultima, e sia che vi siano stati altri "fini o interessi se non quello di rispettare la volontà" della ragazza.

Il giudizio di sospendere l'alimentazione forzata ha inoltre coinciso con la valutazione del curatore speciale di Eluana Englaro, l'avvocato Franca Alessio, nominata proprio per "controllare la mancanza di interessi egoistici del tutore in potenziale conflitto con quelli di Eluana".

Il padre: "Ha vinto lo Stato di diritto"
Il papà di Eluana, Beppino Englaro, ha commentato così la decisione della Corte d'Appello: "Ha vinto lo Stato di diritto".
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Il padre: "Seguire la sua volontà"
Beppino Englaro non attenderà un eventuale ricorso della procura generale ma, come autorizzato dai giudici della Corte d'appello civile di Milano, ha deciso di procedere all'interruzione dei trattamenti a cui è sottoposta la figlia Eluana, in stato vegetativo irreversibile da 16 anni. Il papà della ragazza, in accordo con la curatrice speciale, ha deciso di "disporre l'interruzione dei trattamenti di sostegno vitale artificiale in atto".

Il padre di Eluana, in qualità di tutore della ragazza, ritiene che l'interesse della figlia sia quello di interrompere l'alimentazione e l'idratazione artificiale che la tengono in vita.

Beppino Englaro, tramite il suo avvocato, invita "la stampa, la radio, la televisione ed ogni altro mezzo di informazione all'esigenza del rispetto della riservatezza dovuto". Il legale ha poi aggiunto che l'interruzione dei trattamenti terapeutici avverrà "in modo chiaro e controllabile dall'opinione pubblica in modo tale da sapere come verrà fatto". "Beppino Englaro ci tiene a far sapere - ha precisato - che, ora che finalmente i giudici gli hanno dato ragione, non ha cambiato idea e non ha alcuna esitazione; è una persona cosciente di quel che fa e di quel che pensa".

Secondo quanto riferisce sempre l'avvocato, non è ancora stata individuata la struttura nella quale verranno sospesi.

Il testo integrale del comunicato
"Preso atto del carattere esecutivo del pronunciamento della Corte di Appello di Milano, in adesione ai principi di diritto della Corte di Cassazione, in qualità di tutore il sig. Beppino Englaro rende noto di aver valutato, in accordo con la curatrice speciale avv. Franca Alessio, che l'interesse di Eluana Englaro comporti il disporre l'interruzione dei trattamenti di sostegno vitale artificiale in atto, quale è stata autorizzata e di cui sta valutando l'attuazione nel più rigoroso, pieno e trasparente rispetto di ogni direttiva e indicazione espressa in sede giurisdizionale. In questa delicata fase, il tutore richiama la stampa, la radio, la televisione ed ogni altro mezzo di informazione all'esigenza di rispetto della riservatezza dovuto per il mantenimento della dignità personale di Eluana Englaro, in relazione allo stato in cui ella si trova ed ai suoi personali convincimenti come giudizialmente accertati".
12/07/2008 17:15
 
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"Padre la lasci vivere"
Appello ex parroco Lecco

Don Roberto Busti, ex parroco a Lecco ed ora vescovo di Mantova, lancia - dalle colonne dell'edizione della "Gazzetta di Mantova" - un appello a Beppino Englaro, il padre di Eluana la ragazza da anni in stato vegetativo. "Rispetto il suo dolore - dice - ma adesso che ha ottenuto dallo Stato ciò che chiedeva, la possibilità cioé di avere in mano la vita di sua figlia, consegni questa vita a chi vuole amarla ancora lasciandola vivere così".


Busti ricorda che quando era parroco di San Nicola a Lecco spesso andava a trovare la ragazza nella clinica Monsignor Talamonti dove è ancora ricoverata. "Eluana - scrive il prelato - è seguita tuttora da una suora che ha ragione quando dice che quando si accarezza il volto di Eluana lei reagisce, e vive per conto suo, senza macchine". Da qui la proposta del vescovo, una "sfida", come la definisce lui: "Si provi a misurare con le nuove tecnologie mediche se Eluana ha o non ha la capacità di recepire o reagire di fronte a persone che interagiscono con lei. Perché se reagisce e lo si dimostra scientificamente, allora Eluana è una persona viva".

"Io non voglio giudicare Beppino - conclude il vescovo - rispetto il suo dolore ma gli dico anche di non caricarsi di un gesto che spaccherebbe ancora di piu' il suo cuore. Lasci Eluana dov'è, dove chi l'ha seguita e nutrita in questi anni continuerà a farlo ancora con amore".
14/07/2008 19:04
 
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Eluana, "no comment su Il Foglio"
Il padre:"Solo rispetto per la persona"
Beppino Englaro non vuole commentare l'iniziativa de Il Foglio, che chiede di portare delle bottiglie di acqua sul sagrato di piazza Duomo a Milano contro la decisione di smettere alimentazione e idratazione della figlia Eluana in stato vegetativo dal 1992. "C'è da agire su una piazza, molti al mondo hanno sete e rischiano di morire. Nessuno per sentenza del giudice", spiega l'editoriale del quotidiano diretto da Giuliano Ferrara.

Quello di Eluana è ormai un caso politico, con l'appello de Il Foglio rivolto anche al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. "Nessuno può morire per un'evoluzione della cultura", dice il quotidiano diretto da Ferrara.

"Il caso di Eluana Englaro non è il prodotto di un'incertezza della politica, ma di una invasione di campo della magistratura": a sostenerlo, in una lettera inviata al Corriere della sera, è il sottosegretario al Welfare, Eugenia Roccella.

"Non so se la politica riuscirà a fare qualcosa, se esiste una soluzione per riportare un po' di ordine - conclude il sottosegretario - faremo di tutto però perchè il caso di
Eluana non scivoli nel silenzio, non sia una morte burocratica e inevitabile".

Sul caso di Eluana è intervenuto anche il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei: "La vita è qualcosa di assolutamente indisponibile all'azione umana. Più che a disposizione della società la vita interpella la società. E' un grande impegno che dobbiamo intensificare perchè chi è nel bisogno e nella malattia, soprattutto quella più grave, non sia mai lasciato da solo, fino all'ultimo momento della consumazione naturale".

Beppino Englaro, dopo i giorni caotici seguiti alla sentenza dei giudici, vive giornate più tranquille e non vuole replicare all'iniziativa de Il Foglio e alle parole dei politici: "Per noi la persona ha dei doveri verso se stessa, quelli di rispettarsi e farsi rispettare. E' tutto lì".
15/07/2008 21:55
 
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"La natura riprenda il suo corso"
Il padre di Eluana risponde a Bagnasco
"Qui non si tratta di una consumazione di una vita, ma di fare in modo che la natura riprenda il suo corso che è stato interrotto". E' questa la risposta di Beppino Englaro, il padre di Eluana, al cardinale Angelo Bagnasco. Il presidente della Cei aveva espresso "preoccupazione" se si dovesse "procedere a una consumazione di una vita per una sentenza".

Il signor Englaro ha precisato di non voler entrare in polemica con la Chiesa. Spiega però che "il corso della natura è stato interrotto dai protocolli rianimativi che hanno portato Eluana allo stato vegetativo permanente. Questa è una condizione innaturale", ha aggiunto, ricordando ancora una volta la volontà che sua figlia aveva espresso ben prima del grave incidente di 16 anni fa.

"Io non voglio insegnare niente a Bagnasco - ha precisato papà Beppino - perché come tutte le persone ha il diritto di esprimere la propria posizione che, in questo caso, ricalca il magistero della Chiesa. Ci mancherebbe altro". Il papà di Eluana a questo proposito ha voluto di nuovo ribadire che i giudici lo hanno autorizzato, in qualità di tutore, a sospendere l'alimentazione e l'idratazione artificiali che tengono in vita sua figlia, "in modo che la vicenda clinica di Eluana riprenda il suo corso. E' la volontà di Eluana. Questa situazione - ha continuato - è stata creata clinicamente e se ne deve uscire clinicamente secondo protocolli che rispettino la persona umana".

Beppino Englaro ha sottolineato ancora che "nella situazione che si è venuta a creare la cosa più naturale è quella di lasciarla morire, e quindi di sospendere i sostegni vitali perché lei si era espressa in questo senso".
22/07/2008 13:55
 
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"Su Eluana decideremo con calma"
Impugnazione, parla il pg di Milano
In merito all'eventuale impugnazione in Cassazione della sentenza che autorizza il padre di Eluana Englaro a interrompere l'alimentazione della figlia, "vogliamo sottrarre la decisione al corto respiro delle passioni politiche e decidere con calma": a dirlo è Gianfranco Montera, procuratore generale di Milano facente funzione. "La decisione - spiega - è di una complessità tale da richiedere tutto il tempo che la legge ci concede".

"La decisione da prendere, che noi credevamo possibile in tempi brevi - ha spiegato Montera - si è rivelata molto più complessa".

L'ipotesi che Beppino Englaro possa non attendere un eventuale ricorso della procura generale che decida di far staccare la spina alla figlia non spaventa la magistratura: "Credo fermamente che non succederà - conclude Montera -. Non ci sono elementi per farci ritenere che il padre di questa ragazza compia gesti irreparabili".

Quanto ai tempi previsti dalla legge per l'eventuale impugnazione, sono 60 giorni nel caso in cui i legali della famiglia notificassero il provvedimento dei giudici della corte d'appello civile. Ma se la notifica non viene fatta, il tempo massimo è un anno dal momento del deposito del decreto.
30/07/2008 16:09
 
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Eluana, contatto in Toscana
Si sarebbe fatta avanti una clinica
Eluana Englaro potrebbe essere lasciata morire in Toscana. Dopo il sì della Corte d'Appello alla possibilità di distacco del sondino che la tiene in vita da 16 anni, ci sarebbe stato un contatto informale con una clinica di Firenze. "Qualora arrivasse una richiesta di assistenza, ci comporteremo secondo le leggi, ma chiederemmo ragioni della mancata assistenza in Lombardia", ha spiegato l'assessore alla Salute della Regione Toscana, Enrico Rossi.


Il contatto, nonostante l'informalità, è stato confermato da fonti qualificate presso le quali, tuttavia, è emersa la sorpresa per il fatto che non vi siano strutture in Lombardia in grado di assicurare il ricovero della ragazza dopo la sentenza della Corte d'Appello di Milano. In Toscana operano da tempo strutture di cure palliative e con una di queste ci sarebbe stato un "contatto di carattere esplorativo".

In Lombardia, per ora, non è stata ancora trovata la struttura adeguata per "accompagnare la paziente" verso la morte. La suore Misericordine, presso cui è attualmente ricoverata Eluana, si rifiutano di staccare il sondino alla ragazza e non è chiaro se la questione sia chiusa definitivamente anche sul piano politico. Beppino Englaro, il padre della giovane in coma da 16 anni, non ha rilasciato alcuna dichiarazione a riguardo.

Nel frattempo la procedura del conflitto d'attribuzione che il Senato vuole sollevare ha subito uno stop. Alcuni senatori di centro-destra intendono colmare il vuoto legislativo riempito dalla Cassazione, rivendicando davanti alla Corte Costituzionale la possibilità di legiferare in materia.
08/10/2008 21:53
 
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Eluana,"no a ricorsi Parlamento"
Lo stop dalla Consulta:"Inammissibili"
La Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibili i ricorsi di Camera e Senato con i quali si chiedeva l'annullamento delle sentenze della Corte di Cassazione e della Corte di Appello di Milano sull'interruzione del trattamento che tiene in vita Eluana Englaro. La donna è in stato vegetativo permanente dal gennaio del 1992. Per la Camera e il Senato l'autorità giudiziaria avrebbe interferito con il potere legislativo.

Palazzo Madama e Montecitorio sostenevano che da parte del tribunale non si sarebbe potuto concedere la sospensione dell'alimentazione di Eluana, pena la violazione delle prerogative spettanti al Parlamento, in quanto titolare del potere legislativo.

"Un ostacolo in meno", così Beppino Englaro commenta l decisione della Corte Costituzionale. Il padre di Eluana, però, non si lascia andare ad altre affermazioni e lascia la parola "agli addetti ai lavori e ai costituzionalisti che ne sanno molto più di me".

La corte d'Appello non decide
In precedenza la Prima Corte d'Appello Civile, sulla richiesta della Procura Generale di Milano di sospensiva del provvedimento con cui lo scorso 9 luglio era stata autorizzata l'interruzione dell'alimentazione artificiale per Eluana Englaro, aveva deciso di non procedere. Per i giudici non c'è urgenza visto che il padre della donna in stato vegetativo ha deciso di attendere la sentenza della Cassazione.

La decisione di non procedere della Corte d'Appello di Milano è stata presa in quanto si è superato il requisito dell'urgenza, essendo stata fissata all'11 novembre in Cassazione l'udienza sul ricorso della Procura Generale. Ma soprattutto il padre di Eluana si è impegnato a non dare esecuzione all'ordinanza prima della pronuncia definitiva della Suprema Corte. Beppino Englaro agirà legalmente nei confronti della Regione Lombardia. Ma non staccherà la spina alla figlia: attenderà la decisione della Corte di Cassazione prima di cercare la struttura sanitaria disponibile a mettere fine alla vita di Eluana.
11/10/2008 17:40
 
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Improvviso peggioramento per Eluana
Il padre accorso al suo capezzale
Nel corso della notte Eluana Englaro, la 37enne in stato vegetativo dal 1992 in seguito a un incidente, è peggiorata improvvisamente. Il padre Beppino ha perciò annullato due impegni programmati da tempo per la giornata ed è corso al capezzale della figlia ricoverata nella Casa di Cura 'Beato Talamoni' di via San Nicolò a Lecco.


Le condizioni di Eluana sono gravemente peggiorate a seguito di un'emorragia interna improvvisa. A confermarlo è l'avvocato Franca Alessio, curatrice speciale della giovane donna di Lecco per la quale la Corte d'Appello Civile di Milano aveva autorizzato la sospensione del trattamento di idratazione e alimentazione forzata. "Eluana è in fin di vita", dice la Alessio.

Voci non ufficiali di ambienti medici vicini alla casa di cura di Lecco dove è ricoverata Eluana riferiscono che un eventuale intervento chirurgico appare particolarmente problematico se non, forse, addirittura inutile.
12/10/2008 15:23
 
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Eluana, "a rischio per 3/4 giorni"
Lo dice il medico dopo l'emorragia
Secondo il dottor Carlo Alberto Defanti, medico curante di Eluana Englaro, la sua situazione "sarà a rischio ancora per tre, quattro giorni", dopo l'emorragia che l'ha colta due giorni fa. Defanti ha spiegato che "il tasso di emoglobina è ancora un poco inferiore alla norma". Le condizioni di Eluana sono "stazionarie" e, se l'emorragia non si dovesse più verificare le sue condizioni tornerebbero ad essere quelle di prima.

Al momento la situazione di Eluana Englaro, la donna di 36 anni in stato vegetativo irreversibile da oltre 16, è stazionaria. Qualora l'emorragia si fosse arrestata definitivamente, Eluana potrebbe tornare alle condizioni precedenti la crisi.

Secondo quanto spiegato ieri dal suo medico curante, Carlo Alberto Defanti, se l'emorragia avesse colpito donne in condizioni normali, la crisi si sarebbe potuta risolvere con trasfusioni. Ma vista la condizione di Eluana si è deciso di non utilizzarle. Se invece l'emorragia dovesse riprendere, ha spiegato Defanti, Eluana correrebbe il pericolo di morte in breve tempo.

Padre Beppino: "Un'altra giornata infernale"
"Una giornata infernale, l'ennesima". Così il papà di Eluana Englaro al termine di una giornata convulsa dopo l'improvviso peggioramento delle condizioni della figlia 37enne in stato vegetativo da 16 anni. "Mi hanno detto che la situazione era grave ma per la prima volta - ha detto l'uomo - abbiamo trovato un'alleanza terapeuta che ha trovato tutti concordi, quella di non ricorrere ad alcuna trasfusione di sangue perché allo stato delle cose sarebbe stato un possibile accanimento terapeutico".
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