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---- > Il caso < ---- Eluana, stop alimentazione forzata

Ultimo Aggiornamento: 09/02/2009 21:56
18/12/2008 14:10
 
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Eluana,"Sacconi non ferma sentenza"
Cassazione: "Decisione è della clinica"
Il procuratore generale della Cassazione, Marcello Matera, dice la sua sul caso di Eluana Englaro: "L'atto di indirizzo emanato dal ministro del Welfare Sacconi è destinato solo alle strutture amministrative degli ospedali pubblici e privati e non può vanificare gli effetti della sentenza esecutiva della Corte d'appello di Milano". "Il distacco del sondino, adesso, dipende dalle decisioni delle strutture cliniche", ha specificato Matera.

Nel caso in cui nessuna struttura voglia accogliere Eluana "è teoricamente possibile il ricorso alla forza pubblica per ottenere l'esecuzione della sentenza, ma un passo del genere è affidato alla valutazione dei legali della famiglia Englaro", ha aggiunto il giurista di formazione cattolica che svolge funzioni requirenti nel settore civile della Suprema corte. Tutta la questione, adesso, è nelle mani del personale sanitario della struttura di Udine, che "deciderà in base alla propria coscienza e al senso di responsabilità" secondo l'opinione di Matera.

L'accompagnamento durerà 15 giorni, poi l'autopsia
Il protocollo assistenziale di distacco dall'alimentazione artificiale di Eluana Englaro avrà una durata di circa 15 giorni. E alla fine è prevista l'autopsia. La procedura è intitolata "Attuazione del decreto della Corte d'Appello di Milano riguardante la volontà di Eluana Englaro": fissa competenze, ruoli e responsabilità e indica i passaggi necessari per attuare la sentenza di luglio della Corte d'appello di Milano che autorizza l'interruzione dell' alimentazione artificiale. Lo hanno confermato i vertici della casa di cura Città di Udine dove Eluana affonterà il suo "ultimo viaggio". Il protocollo, messo a punto dai legali della famiglia Englaro, è stato firmato a Udine da Beppino Englaro, dal primario De Monte e dall'amministratore delegato della struttura medica. L'equipe medica, "20-25 persone perché - ha detto Claudio Riccobon, amministratore delegato della clinica - ci sono da organizzare anche i turni", seguirà Eluana 24 ore su 24. L'equipe sarà guidata dal primario di rianimazione, Amato de Monte.
19/12/2008 14:11
 
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Eluana,pg Cassazione:ok uso polizia
"Intervento se non si trova clinica"
"Per far rispettare la sentenza di Milano, confermata dalla Cassazione, è possibile fare ricorso alla polizia", lo dice il Sostituto procuratore generale della Suprema Corte, Marcello Matera intervenendo sul caso di Englaro. Il magistrato, parlando a titolo personale, sottolinea che l'uso delle forze dell'ordine potrebbe rendersi necessario se "nessuna struttura sanitaria dovesse rendersi disponibile al distacco del sondino che alimenta Eluana".

Matera sottolinea che "una decisione in tal senso, comunque, tocca alla famiglia" e aggiungendo che in ogni caso "l'atto amministrativo del Ministro Sacconi non può vanificare l'esecuzione della sentenza". Allo stato attuale non sembra sia necessario il ricorso alla forza pubblica dato che la clinica 'Città di Udine' finora ha confermato la sua disponibilità a ospitare gli ultimi giorni di Eluana. "Da parte delle strutture sanitarie - ha aggiunto Matera - sta al senso di responsabilità di ciascuna decidere se dare attuazione alla sentenza".

Le intimidazioni del ministro
La casa di cura "Città di Udine", che nei giorni scorsi aveva dato la disponibilità a ospitare Eluana nel suo ultimo viaggio, ha rimesso tutto in discussione: ha definito "intimidazioni" le iniziative del ministro Maurizio Sacconi (che ha inviato un atto di indirizzo alle Regioni al fine di "garantire a qualunque persona diversamente abile il diritto alla nutrizione e idratazione"), confermando la propria disponibilità ad accogliere Eluana a condizione, però, che "la Regione Friuli Venezia Giulia si prenda la responsabilità di condividere questo percorso di pietas".

Al duro attacco della clinica hanno risposto i sottosegretari Eugenia Roccella e Francesca Martini. "Sacconi - ha detto Roccella - non ha intimidito nessuno, ma ha richiamato il Servizio Sanitario Nazionale alla sua funzione principale, che è quella di tutelare la salute di tutti i cittadini". Non meno dura Martini, per la quale "non è compito del Servizio Sanitario Nazionale quello di far morire le persone e una struttura che accettasse di farlo tradirebbe il suo mandato istituzionale".

Scoppia la bufera politica
La posizione della clinica ha aperto un fronte di polemica politica anche in Friuli Venezia Giulia, dove non appare per nulla scontata la posizione della Regione. Se il Presidente della Regione, Renzo Tondo (Pdl), che nei giorni scorsi non ha dato alcuno 'stop' alla clinica sostenendo che "si tratta di rapporti fra privati", ha detto che "non parla del caso di Eluana", Lega Nord e Udc, che fanno parte della maggioranza che regge la Giunta Tondo, si sono schierati apertamente sulle posizioni di Sacconi, la prima, e contro l'interruzione dell'alimentazione e dell'idratazione, il secondo.
16/01/2009 15:51
 
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Eluana,clinica Udine:non verrà qui
Beppino Englaro: "Rispetto decisione"
La casa di cura "Citta' di Udine" non accoglierà Eluana Englaro per l'attuazione della sentenza che autorizza la sospensione del trattamento di alimentazione e idratazione artificiale. Lo ha reso noto la stessa struttura sanitaria. A pesare potrebbero essere state le polemiche scoppiate in questi mesi e le possibili conseguenze per l'annunciato intervento ministeriale. Beppino Englaro e il legale di famiglia: "Rispettiamo la decisione".

La motivazione ufficiale dietro al no della Casa di Cura Città di Udine è il "groviglio" di norme e competenze sovrapposte tra Stato e regioni. La clinica spiega "di trovarsi costretta a ritirare la propria disponibilità ad ospitare la signora Eluana Englaro e l'equipe di volontari esterni per l'attuazione del decreto emesso dalla Corte d'Appello di Milano il 9 luglio 2008, ratificato dalla Corte di Cassazione a sezioni riunite lo scorso novembre. Le ragioni di questa sofferta decisione, che viene assunta con amarezza, sono da ascriversi alla disamina circa il "groviglio" di norme amministrative e la possibile sovrapposizione di competenze esistenti tra Stato e Regioni".

"In sostanza - spiega la casa di cura in una nota - gli approfondimenti condotti portano a ritenere probabile che, nel caso si desse attuazione all'ospitalità della signora Englaro per il protocollo previsto, il ministro potrebbe assumere provvedimenti che - per quanto di validità temporanea proprio in virtù delle specifiche pertinenze delle Istituzioni - metterebbero a repentaglio l'operatività della struttura, e quindi il posto di lavoro di più di 300 persone, oltre che di quelli delle società controllate, ed i servizi complessivamente erogati alla comunità".

"Di fronte ad una tale concreta prospettiva - prosegue il comunicato - la Casa di Cura ha dunque dovuto rinunciare a portare avanti un'azione concepita con l'unico scopo di dare al signor Beppino Englaro il supporto logistico per esaudire la volontà della figlia. Al termine di questa penosa vicenda, va sicuramente rivolto un sentito ringraziamento alle tante persone che, in vari modi, hanno manifestato concreta solidarietà ed appoggio ad una decisione coraggiosa che è stata portata avanti fin quando è stato possibile. Tanti sono stati gli attestati di stima, provenienti da tutta Italia".

Il padre: "Rispetto la decisione"
Beppino Englaro e l'avvocato Franca Alessio, la curatrice speciale di Eluana, hanno commentato così la decisione della Casa di Cura di Udine: "Rispettiamo la decisione contraria assunta dalla Casa di Cura Città di Udine dopo l'atto di indirizzo del ministro Sacconi e non abbiamo altro da aggiungere".
21/01/2009 21:38
 
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"Rispetterò patto sangue Eluana"
Parla padre donna in stato vegetativo
Beppino Englaro è deciso a proseguire nella legalità ma rispettando il patto stretto con Eluana. "E' tutto come prima ma prima o poi ci arriveremo. Vado avanti per rispettare l'accordo tacito e il patto di sangue con mia figlia" ha detto il padre della donna in stato vegetativo da 17 anni. "E' arduo dire che siamo vicini all'epilogo", ha aggiunto, "andremo avanti nella legalità perché non si può tradire la propria creatura".



A Lecco si è svolta una fiaccolata, arrivata alla terza edizione, organizzata dalle cellule Coscioni della cittadina lombarda e di Milano, insieme ai Radicali e all'associazione Enzo Tortora. Prima dell'evento, una 'maratona oratoria' dove rappresentanti della politica nazionale e locale hanno parlato ai numerosi cittadini che hanno partecipato alla manifestazione. Al termine della fiaccolata, Beppino Englaro, ha ricevuto 17 rose, un dono simbolico per sua figlia Eluana che da 17 anni si trova relegata in un letto, prima in coma e poi in stato vegetativo permanente.

Beppino non ha alcuna intenzione di tradire la volontà della figlia. Andrà avanti per trovare una struttura che la possa ospitare per l'atto finale di questa dolorosa vicenda. Ha escluso per ora una soluzione della vicenda all'estero (''sempre e solo in Italia'') perché se così fosse "sarebbe una sconfitta per la nazione e sarebbe una sconfitta della civiltà". In Italia si stanno affacciando altre ipotesi come una struttura in Piemonte o in Emilia Romagna: comunque si tratterà di una struttura che sia privata e non dipenda dal servizio sanitario nazionale.

Parlando con i giornalisti Beppino Englaro ha ribadito che andrà avanti "nella legalità all'interno della società". E a proposito del fatto che alla fiaccolata abbia partecipato molta gente, alcune centinaia di persone, ha affermato: "Eluana non è sola, in tanti si sono resi conto che la questione delle libertà fondamentali ci riguarda tutti. Noi siamo i primi ad aver iniziato questa battaglia - ha proseguito - anche se non ci eravamo resi conto di quante difficoltà c'erano state".

Il papà di Eluana, dopo aver ripetuto che sua figlia era "un purosangue della libertà", ha detto, parlando di se stesso e della moglie "per 21 anni abbiamo rispettato la volontà di nostra figlia e adesso questa volontà non viene rispettata". E ha sottolineato che non viene rispettata in quanto "ci sono anche certi deliri umani, giuridici e politici".
21/01/2009 21:40
 
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Sacconi:"Non mi faccio intimidire"
Eluana, ministro commenta azione pm
"Assurdo che questo atto sia stato attratto in una dimensione penale. Questa sì che è un'intimidazione, ma io non sono un tipo che si fa intimidire": così il ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali Maurizio Sacconi ha commentato da Londra la sua condizione di indagato presso la procura di Roma in seguito alla denuncia dei radicali sull'atto di indirizzo collegato al caso di Eluana Englaro.

"E' stato un atto di governo doveroso, di indirizzo al servizio sanitario nazionale affinché avesse comportamenti omogenei sul dovere di alimentazione ed idratazione delle persone in disabili, in ossequio alla legislazione italiana e alle carte dell'Onu", ha detto il responsabile del Welfare.

"Si è trattato - ha proseguito Sacconi - di un atto responsabilmente assunto. Ho sempre detto che Ponzio Pilato non fu un buon esempio di governo. Tutte le posizioni, in una materia così delicata, vanno rispettate. Ma è assurdo che un atto del genere sia stato attratto in una dimensione penale. Questa sì che è un'intimidazione, ma io non sono un tipo che si fa intimidire".
21/01/2009 21:43
 
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Sacconi su Eluana: "Nessun ricatto"
Ministro al governatore del Piemonte
Il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, ha commentato l'apertura della Regione Piemonte, espressa dal governatore Mercedes Bresso, ad accogliere Eluana Englaro. La Bresso aveva detto di essere pronta a ricoverare la ragazza in una struttura pubblica, perché le private sono "sotto scacco". "Non metto sotto scacco nessuno, ho fatto solo una ricognizione delle leggi da applicare", ha risposto il Ministro dopo un'audizione al Senato.

Intanto la Regione Piemonte ha fotto sapere che è "pronta a dare attuazione alla sentenza della Cassazione" sul caso Englaro. Lo ha confermato la presidente, Mercedes Bresso.

"Ho ribadito la nostra disponibilità - ha detto la Bresso - come avevo già fatto qualche mese fa. Altre regioni si sono dette disponibili. Noi comunque siamo pronti a dare attuazione alla sentenza della Cassazione".

Per il momento, ha precisato, non ci sono stati contatti diretti tra la Regione Piemonte e il padre di Eluana, Beppino Englaro. "Mi risulta che siano impegnati per ottenere i loro diritti in Lombardia. E' probabile che si metteranno in contatto, ma probabilmente sarà con una specifica struttura sanitaria, non direttamente con me. Non mi risulta che ci siano obiezioni di principio da parte di nostre strutture".

22/01/2009 16:51
 
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Per Eluana pronta clinica di Udine
"Venga da noi, la accoglieremo"
Dopo la disponibilità del governatore del Piemonte Mercedes Bresso ad accogliere Eluana Englaro nelle strutture della Regione, la famiglia della donna in stato vegetativo da anni, incassa una nuova disponibilità. Si tratta della clinica "Quiete" di Udine: "Siamo pronti ad accoglierla", dice il presidente della struttura Ines Domenicali. Una dichiarazione che potrebbe innescare nuove roventi polemiche sul caso.


"Il sindaco di Udine è stato contattato nei giorni scorsi dalla famiglia Englaro - ha detto Domenicali - che a sua volta ci ha interpellato per conoscere la nostra disponibilità al ricovero. Al momento - ha aggiunto - stiamo verificando questa ipotesi". La clinica si è dunque detta disponibile ad accogliere Eluana dopo la rinuncia della clinica "città di Udine", giunta all'indomani dell'atto d'indirizzo del ministro del Welfare, Maurizio Sacconi.

La battaglia legale, morale ed anche politica attorno alla vicenda non accenna però a perdere di tono. Alla disponibilità della Regione Piemonte ad accogliere Eluana ha risposto il cardinal Poletto di Torino che ha chiesto ai medici cattolici di fare obiezione di coscienza sul caso della donna lecchese. Subito Mercedes Bresso ha contrattaccato, invocando la libertà dello Stato laico sulla morale religiosa. Ma la vicenda ha tutta l'aria di non esaurirsi con un semplice seppur velenoso scambio di battute, perché nella bagarre si è infilato da tempo anche il governo, con il ministro Sacconi che minaccia di ritorsioni alle cliniche che accoglieranno Eluana per consentirle di morire. E perché c'è comunque una sentenza della corte di Appello di Milano favorevole alla famiglia Englaro.
27/01/2009 17:59
 
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Eluana: il Tar accoglie il ricorso
Annullato provvedimento della Lombardia
Il Tar di Milano "ha accolto in ogni sua parte" il ricorso presentato da Beppino Englaro contro la Regione Lombardia. Lo riferisce l'avvocato della famiglia, Vittorio Angiolini. Il governatore della Lombardia, Formigoni, aveva comunicato a tutti i medici di non essere tenuti a sospendere l'alimentazione di Eluana, dopo il via libera della Cassazione. La giunta lombarda valuterà un eventuale ricorso contro la sentenza del Tar.

Con questa sentenza, dunque, il Tar ha annullato il provvedimento con cui la Regione Lombardia aveva negato la possibilità a tutto il personale sanitario di interrompere l'alimentazione e l'idratazione artificiali a Eluana. L'autorizzazione alla sospensione del trattamento vitale era stata data il 9 luglio del 2008 con un decreto dei giudici della Corte d'Appello di Milano. Beppino Englaro, il padre di Eluana, a settembre aveva impugnato il provvedimento con riserva di chiedere la sospensiva.

Sospensiva chiesta poi il 31 dicembre del 2008. L'udienza si è tenuta il 22 gennaio davanti alla terza sezione del Tar. Inizialmente doveva riguardare solto la richiesta di sospensiva, ma su iniziativa del professor Vittorio Angiolini, legale di Englaro, e dell'avvocato Franca Alessio, curatrice speciale di Eluana, i giudici hanno deciso di entrare nel merito della vicenda e, con giudizio breve, di emettere una sentenza relativa alla richiesta di annullamento dell'atto amministrativo della direzione generale dell'assessorato alla sanità.

"Rifiutare le cure è diritto assoluto"
"Il diritto costituzionale di rifiutare le cure, come descritto dalla Suprema Corte, è un diritto di libertà assoluto, il cui dovere di rispetto si impone (...) nei confronti di chiunque intrattenga con l'ammalato il rapporto di cura, non importa se operante all'interno di una struttura sanitaria pubblica o privata". E' questo uno dei passaggi più importanti delle motivazioni della sentenza con cui il Tar della Lombardia ha accolto il ricorso del padre di Eluana.

Il padre di Eluana: "Sono soddisfatto"
"Non posso che essere soddisfatto". Questo il primo commento, dopo la sentenza del Tar, di Beppino Englaro, il padre di Eluana, sull'annullamento del provvedimento della Regione Lombardia. Beppino Englaro non ha voluto aggiungere altro.

Sacconi: "Sono amareggiato, auspico ricorso"
E' amareggiato, ma non rassegnato il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, sulla decisione del Tribunale amministrativo regionale, per la quale auspica ora un ricorso al Consiglio di Stato. "Prendo atto con amarezza ma senza rassegnazione della sentenza del Tar della Lombardia che, del resto, non inficia il mio atto di orientamento generale al Servizio sanitario nazionale, che non era oggetto di giudizio davanti al Tar", spiega il ministro in una nota.

Formigoni: "Valuteremo in giunta sul ricorso"
La prospettiva di un ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar su Eluana Englaro sarà valutata dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, e dai suoi assessori. "Decideremo cosa fare o non fare per difendere le prerogative della Regione e per difendere quelle che sono le nostre profonde convinzioni giuridiche, morali e legislative", ha detto Formigoni.
28/01/2009 18:12
 
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Eluana, via libera ricovero Udine
Parere favorevole distretto sanitario
Una nuova presa di posizione sul caso di Eluana Englaro. Il distretto sanitario di Udine ha dato parere favorevole alla domanda presentata dalla famiglia Englaro per il ricovero di Eluana in una delle strutture di sua competenza. Lo ha riferito il vicedirettore generale della casa di riposo "La Quiete", Luciano Cattivello, spiegando che il parere "non significa che la Quiete abbia già dato il proprio via libera all'accoglienza di Eluana".

La notizia, anticipata dal Messaggero Veneto, è stata data dal il vicedirettore generale della casa di riposo udinese "La Quiete". La donna, ha spiegato il responsabile della struttura, "si trova ora in lista di attesa al Distretto sanitario, dove un'unita' di valutazione ha espresso parere positivo alla domanda di ingresso in una delle diverse strutture che fanno capo allo stesso distretto, tra le quali c'è anche La Quiete".
09/02/2009 16:41
 
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Eluana trasferita ad Udine
Il viaggio nella notte in ambulanza
E' iniziato questa notte il trasferimento di Eluana Englaro dalla clinica di Lecco alla struttura residenziale "La Quiete" di Udine. La partenza dalla città lombarda è avvenuta nel cuore della notte, quando un'ambulanza proveniente dal Friuli con a bordo un anestesista ha raggiunto la clinica lecchese; l'arrivo a Udine è previsto per l'alba. L'ambulanza era seguita dall'auto di Beppino Englaro.


La conferma del trasferimento è arrivata dal neurologo di Eluana, Carlo Alberto Defanti, che pur non avendo ancora avuto una indicazione definitiva aveva detto che le previsioni erano per un trasferimento imminente: "Penso che sia arrivata la conferma dalla casa di cura di Udine, anche se non mi hanno ancora detto nulla di certo. Mi spiace solo di non poter accompagnare Eluana perché ho degli impegni a cui non posso rinunciare".

L'ambulanza, arrivata da Udine, è ripartita con Eluana a bordo alla volta del capoluogo friulano. Fuori dalla clinica lecchese alcune persone hanno inscenato una protesta gridando slogan per il mantenimento in vita della donna.

Eluana Englaro era ricoverata nella casa di cura Beato Luigi Talamoni di Lecco. Defanti ha inoltre spiegato che il protocollo è lo stesso messo a punto un mese fa quando Eluana avrebbe dovuto essere accolta nella clinica Citta' di Udine: "Il sondino non verrà staccato e per i primi tre giorni si continuerà a nutrirla artificialmente, allo scopo di permettere al personale di verificare la situazione. Dopo questi tre giorni, senza staccare il sondino, verrà sospesa l'alimentazione".

Inoltre, a quanto si è appreso, l'equipe che darà corso all'interruzione del trattamento vitale si costituirà in una associazione per meglio regolare i rapporti giuridici con la struttura che ospiterà Eluana.

Appello del vescovo di Udine
Un accorato "appello alla coscienza di tutti" è stato lanciato in serata dal vescovo di Udine, Pietro Brollo, per far continuare a vivere Eluana Englaro. "Faccio appello alla coscienza di tutti - ha scritto Brollo - perche' quanti hanno chiaro di essere al cospetto di una persona vivente non esitino a volerne e ad esigerne la tutela, mentre - ha aggiunto - quanti dubitano ancora abbiano la sapienza e la prudenza di astenersi da qualsiasi decisione irreparabile".
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