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Ratzinger e la parabola del ricco epulone

Ultimo Aggiornamento: 15/05/2017 10:41
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10/04/2017 10:03
 
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Questo è l'oggetto di un altro 3D, ma se non lo sai sembri conoscere poco le Scritture... dovresti essere tu a dire dove Gesù e Paolo parlano di una vita cosciente in un mondo sotterraneo immediatamente dopo la morte...


Come già detto più volte, i morti possono tremare o piegare le ginocchia sotto terra. Poco rivela l'obiezione di Aquila che vede questo al futuro, dopo la risurrezione, infatti Paolo parla al presente
, quindi era una realtà non futura che si realizzava al momento di quando lui parlava.



Come detto Gesù usa delle immagini che per la verità non parlano di "anima immortale", vorrei capire dove lo leggi: il ricco e Lazzaro sono descritte come persone in carne e ossa e non come spiriti, l'Ades è descritto come un luogo fisico sotterraneo. Dunque è questo quello in cui credevano i farisei? Persone reali che si muovono in un mondo sotterraneo? Perché se leggi letteralmente devi farlo fino in fondo.... dunque attenerti alla lettera del testo e non leggere "spiriti" o "anime" dove non c'è scritto.


Questo è quello in cui hanno sempre creduto gli ebrei da sempre. Effettivamente la Bibbia non ha mai specificato cosa dell'uomo va in questo luogo sotterraneo, ma ciò non toglie che sia comunque una realtà concreta. Se il testo dicesse che l'anima va sottoterra cambierebbe il senso del discorso?
Non capisco perché continui a parlare di persone in carne ed sotto nell'Ades. Come detto prima il VT non lo specifica, pertanto la tua asserzione è priva di fondamento. Attenzione a non confondere lo Sceol con la semplice tomba che chiaramente accoglieva le ossa dei morti.



Ma che poi muoiono e vanno in un altro luogo



Appunto, Luca non dice che ci vanno i loro spirito o anime, dove lo leggi? Muoiono e tale e quali, con il corpo in carne e ossa, sono portati in un mondo sotterraneo.




Ma non è vero, da nessuna parte viene specificato che venissero portati in carne ed ossa nell'oltre tomba. Dove lo leggi?
Anzi, Luca, che conosceva bene l'escatologia dei Farisei, dava sicuramente per scontato che fosse l'anima spirituale ad andare nell'Ades.


Diciamo che questa è una lettura anacronistica dovuta alla tua ignoranza dell'antropologia biblica e dei termini anima/spirito/corpo che non vanno letti con il significato che hanno per noi occidentali.


Se è per questo gli ebrei del VT non conoscevano minimante la visione di Paolo che oltre all'anima aggiunge un terzo elemento che è lo spirito. Come detto si fermavano alla visione duale dello spirito vitale che entra ed esce dal corpo materiale.




Se tu arrivi a dire che il malvagio non sarà mai risorto, significa che l'effetto finale è quello di essere distrutto nel suo stato di morte, al pari di quello che succede nella geenna



Non capisci che l'essere gettati nella geenna non è una conseguenza della morte, ma del giudizio divino. Se Dio giudica un malvagio per lui la morte è uno stato definitivo da cui non ci sarà risurrezione. L'anima, la vita delle persona, è nelle mani di Dio.


Appunto, il giudizio divino secondo te decreta una morte definita, cioè la seconda morte. Siccome questa per te è la distruzione fisica, significa che quando l'uomo muore non esiste più perché è distrutto.
Ripeto, riferito allo stato dei morti, non è un concetto biblico.



Quindi in cielo ci sono troni, citta con mura e porte, coppe, lo stagno di fuoco è realmente tale, ecc...????
Non capisco perché il simbolismo biblico per voi va a corrente alternata



Il punto è che o Luca 16 è da leggere in chiave simbolica, metaforica, o è da leggere in chiava letterale, descrittiva. Sei tu che devi scegliere. Io lo leggo in chiave metaforica e sono coerente, sei tu che parli di morte letterale e di persone reali, di luoghi reali. Non puoi leggere simbolicamente quando di fa comodo e letteralmente quando ti fa comodo. Se per te quella che fa Gesù è una descrizione dell'oltretomba leggiamola come tale, io è dall'inizio che dico che è solo un apologo che usa immagini dell'oltretomba per insegnare altro.


Certo che è da leggere in chiave metaforica, l'ho già spiegato, cosa non ti convince? Nell'aldilà non ci sono fiamme, mense, burroni, ecc.. questi sono simboli della sofferenza, della gioia, della impossibilità di cambiare lo stato di ciascuno. Mi sembra francamente tutto chiaro e coerente.



Per essere più precisi, i ricchi sono condannati alla geenna quando non condividono la loro ricchezza con i bisognosi



E dove lo leggi? Del ricco non sappiamo nulla, non è detto che non aiutasse i bisognosi, anzi, i farisei a cui Gesù si rivolgeva erano noti per praticare doni di misericordia e caritatevoli. Così il povero... che merito avrebbe per essere alla mensa di Abraamo? Cosa ha fatto di bene?


Di nuovo??? [SM=g27993]
Gesù condanna la ricchezza in maniera chiara, devo ripetere tutti i passi che lo attestano?
Per i poveri basta leggere Lc 6:20-21
"E alzati gli occhi sui suoi discepoli, diceva:+
“Felici* voi, poveri,+ perché vostro è il regno di Dio.
21 “Felici voi che ora avete fame,+ perché sarete saziati.+
“Felici voi che ora piangete, perché riderete"

Chiaramente qui il significato è in senso lato, ma ciò non esclude che sia da intendere anche in senso materiale. Anche perché da Atti si apprende che i primi cristiani organizzassero le mense per i poveri e si prendevano cura delle vedove.
Chiaramente in se nè la ricchezza in quanto tale, né la povertà sono l'ago della bilancia, ma è la predisposizione d'animo che comporta questo stato. Infatti il ricco spesso è egoista e troppo attaccato ai soldi e non vede il povero che muore di fame alla sua porta come in questo caso.
Di suo anche il povero, se per esempio bestemmia per la sua condizione, non può mai avere il favore di Dio, ma quando invece la povertà porta ad una predisposizione di cuore improntata alla umiltà e alla semplicità, ecco che Dio elogia la sua condotta.



Se è per questo altrove Gesù non parla di nessun mondo sotterraneo in cui vanno le anime dei morti, se restiamo al contesto immediato ti pare che qui l'illustrazione si concluda con una condanna delle ricchezza? Leggi bene come Gesù conclude la parabola, quella è la chiave dell'insegnamento.


A me sembra chiara la condanna della ricchezza.
Perché questa nel contesto di Luca 16 tu la escludi in maniera così categorica?


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