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La tigre celtica è morta?

Ultimo Aggiornamento: 12/10/2011 20:34
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Scusatemi se mi intrometto, pero volevo raccontare la mia piccolissima esperienza personale di uno che ha vissuto in Irlanda quasi 2 anni.

Premesso che ho lasciato l'Italia a 30 anni lasciando un lavoro precario perché volevo / dovevo imparare l'inglese e non per amore dell'Irlanda o degli elfi, alla fine dopo un paio di mesi di umilizioni ero riuscito a trovare un posto di lavoro "regolare", dove senza sbattermi troppo facevo la mia porca figura e portavo a casa 2k al mese. Dopodiché é arrivato la stabilitá affettiva con una ragazza irlandese, la macchina (Punto di terza mano) il viaggetto esotico, pero mi sentivo sempre precario perche non protetto da uno Stato consolidato come lo è (era?) la nostra amata Italia: la famiglia lontana, case a prezzi inaccessibili con nessun aiuto tranne il proprio stipendio, sanitá da paura, costo della vita ipercaro.
Allora tento di cambiare lavoro rimanendo in Irlanda, forte di un anno di esperienza in una societá di ingegneria, dei miei skills (la preparazione della scuola italiana é, IMAO, anni luce lontana da quella irlandese) di un inglese fluente. Pero nel 2007 non riesco a muovermi da dove sono, vedo che non ho mercato (non sono né nell'IT, né nel Financial) per cui inizio a non credere al sogno irlandese: l'isola in fin dei conti ha da offrire poco, penso, e in piu non mi fido della struttura sociale. Morale: me ne vado a Barcellona dove in meno di un mese inizio a lavorare e dove mi sento sicuro e protetto da un sistema che non nasce su due piedi e che é ben lontano dalla dittatura (30 anni fa qui c'era la dittatura!).
NB: non è che qui sia tutto rose e fiori: c'é crisi, grossa crisi, e 3M di disoccupati, pero chi ha un minimo di carte da giocarsi (laurea e/o esperienza internazionale e lingue straniere) non ha nessun problema!
Beh, 1 anno fa lasciavo l'Irlanda senza un lavoro e ora sono veramente contento della scelta fatta!
V
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Amen! [SM=g27825]

Cerea.
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Giovanni
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Re:
rotolandoversosud, 16/01/2009 15.31:

Scusatemi se mi intrometto, pero volevo raccontare la mia piccolissima esperienza personale di uno che ha vissuto in Irlanda quasi 2 anni.

Premesso che ho lasciato l'Italia a 30 anni lasciando un lavoro precario perché volevo / dovevo imparare l'inglese e non per amore dell'Irlanda o degli elfi, alla fine dopo un paio di mesi di umilizioni ero riuscito a trovare un posto di lavoro "regolare", dove senza sbattermi troppo facevo la mia porca figura e portavo a casa 2k al mese. Dopodiché é arrivato la stabilitá affettiva con una ragazza irlandese, la macchina (Punto di terza mano) il viaggetto esotico, pero mi sentivo sempre precario perche non protetto da uno Stato consolidato come lo è (era?) la nostra amata Italia: la famiglia lontana, case a prezzi inaccessibili con nessun aiuto tranne il proprio stipendio, sanitá da paura, costo della vita ipercaro.
Allora tento di cambiare lavoro rimanendo in Irlanda, forte di un anno di esperienza in una societá di ingegneria, dei miei skills (la preparazione della scuola italiana é, IMAO, anni luce lontana da quella irlandese) di un inglese fluente. Pero nel 2007 non riesco a muovermi da dove sono, vedo che non ho mercato (non sono né nell'IT, né nel Financial) per cui inizio a non credere al sogno irlandese: l'isola in fin dei conti ha da offrire poco, penso, e in piu non mi fido della struttura sociale. Morale: me ne vado a Barcellona dove in meno di un mese inizio a lavorare e dove mi sento sicuro e protetto da un sistema che non nasce su due piedi e che é ben lontano dalla dittatura (30 anni fa qui c'era la dittatura!).
NB: non è che qui sia tutto rose e fiori: c'é crisi, grossa crisi, e 3M di disoccupati, pero chi ha un minimo di carte da giocarsi (laurea e/o esperienza internazionale e lingue straniere) non ha nessun problema!
Beh, 1 anno fa lasciavo l'Irlanda senza un lavoro e ora sono veramente contento della scelta fatta!
V



credo che tu abbia fatto bene!!!! anche io ho sono stato in irlanda nel 2006 per 8 mesi, lavoro ,casa, divertimento tutto perfetto oserei dire anche meglio un esperienza indimenticabile con foto e filmati che ancora rivedo .... ma poi mi sono reso conto che la cultura era diversa (la butto in sintesi cosi) e alla fine si finisce che si ritorna tutti a casa...adesso ci se messa anche sta' crisi!!!!! che a dir la verita' gia nel 2006 si sentivano i primi sprazzi...e ci si diceva spesso passeggiando per Patrick Street a Cork quando la gente impazzita aquistava a rotto di collo..o cerano le lunghe file ai pub dove non sapevi nemmeno se riuscivi ad entrare..ci dicevamo """" Cumpa Leva ste quattro fabbriche americane e in Irlanda non ce piu' niente"""...purtroppo sta finendo cosi....adesso un mio amico e' rimasto li per lavoro ma a breve lo ricevero all'aereoporto di CIAMPINO.
Spero di no per lui
e dico Amen anche io

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Re: Re:
Antongiu, 1/16/2009 10:24 AM:


allora, nel novanta ero teenager, ma ricordavo l'epoca dei paninari, della gente che comprava giubbini di pelle da un milione di lire, della bella vita e delle auto di lusso, c'erano amici miei figli di operai che rompevano i cosiddetti ai genitori per avere le timberland.
Insomma, quelli spendevano e pure alla grande, ben oltre le loro reali possibilita'. Perche'? perche' tutto andava bene, c'era fiducia e qualcuno cominciava a godersi i frutti di anni di lavoro.



I paninari erano anni '80, non '90.
Gli anni novanta non sono stati così favolosi, visto che si sono aperti con la cacciata dallo SME e con default sul debito evitato solo con una manovra-monstre del governo Amato.
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Good evening, there was already an injury, huh?

Giovanni Trapattoni, falling off his chair
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Re:
rotolandoversosud, 1/16/2009 3:31 PM:


pero mi sentivo sempre precario perche non protetto da uno Stato consolidato come lo è (era?) la nostra amata Italia: la famiglia lontana, case a prezzi inaccessibili con nessun aiuto tranne il proprio stipendio, sanitá da paura, costo della vita ipercaro.



Questo però è un discorso totalmente diverso dalla crisi.
L'Irlanda, come tutti i paesi anglosassoni, è un paese in cui lo stato ti chiede poche tasse e ti da pochi servizi.
Al contrario ci sono i paesi come Germania e gli scandinavi, in cui lo stato ti salassa ma i servizi sono i migliori al mondo.
Il fatto di preferire un sistema o l'altro è una cosa abbastanza soggettiva, per ragione culturali gli italiani sono più vicini penso preferiscano il secondo modello.
Anche se l'Italia appartiene a un terzo tipo di paesi in cui paghi tasse quasi scandinave, ma in cui devi lo stesso farti l'assicurazione sanitaria e pagarti i servizi, ma questo è OT.



Pero nel 2007 non riesco a muovermi da dove sono, vedo che non ho mercato (non sono né nell'IT, né nel Financial) per cui inizio a non credere al sogno irlandese: l'isola in fin dei conti ha da offrire poco, penso, e in piu non mi fido della struttura sociale.



Pure qui andiamo un po' nello specifico... anche nei periodi di vacche grasse (obese nel caso dell'Irlanda) ogni paese ha dei settori privilegiati e altri che vanno poco, probabilmente tu al di la della crisi eri in uno dei secondi.
Però se poi ci metti che un paese piccolo almeno numericamente offre meno possibilità di uno grande il cerchio è chiuso.
Se fossi stato ad esempio nella chimica o nella meccanica la tua scelta forse sarebbe stata ancora diversa da Irlanda e Spagna.



Morale: me ne vado a Barcellona dove in meno di un mese inizio a lavorare e dove mi sento sicuro e protetto da un sistema che non nasce su due piedi e che é ben lontano dalla dittatura (30 anni fa qui c'era la dittatura!).



Bellissima città, ma troppo calda per i miei gusti [SM=g27823]
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Giovanni Trapattoni, falling off his chair
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17/01/2009 01:37
 
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Per non dire che sembra che i più grandi risparmiatori siano i cinesi, e non gli italiani :)

Per il resto, complimenti per la scelta fatta e per il reinizio in Spagna :) Come vedono il futuro da quelle parti?
19/01/2009 15:39
 
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Re:
iceman.30, 02/01/2008 20.11:

- Rompiballe Mode - ON

La riflessione aggiuntiva che volevo fare é che a detta di molti economisti stessi e come affermato da molti altri esperti vari in materia, il terziario comporta benefici economici ma di solito solo in quei paesi che hanno già attraversato in passato una fase di forte industrializzazione (come Francia, Germania, Italia, ecc.) e decidono ad un certo punto (oppure sono costretti per meccanismi di mercato ed altri vari, come nel caso citato del Regno Unito) a dismettere l'industria pesante.

I benefici invece per paesi (come l'Irlanda) che passano da un'economia fondata quasi esclusivamente sull'agricoltura ad un'economia basata sul terziario avanzato (peraltro finanziato in larga parte dall'esterno) sono spesso effimeri, temporanei e limitati ad una fascia ristretta della popolazione, come molti dati economici relativi all'Irlanda dimostrano. É quello il momento in cui quest'ultimo tipo di paesi devono, come dice McWilliams, accorciarsi le maniche per sporcarsi di nuovo le mani.

- Rompiballe Mode - OFF [SM=g27828]



Non vorrei fare la parte del saccente, ma mi auto-quoto, il post è di circa un anno fa. In tempi meno sospetti io e molti altri forumisti vecchi ne avevamo parlato più volte. Ed ecco che la situazione è arrivata in poco tempo ad essere quella prospettata. La crisi sarà anche globale, ma i paesi come l'Irlanda che hanno le spalle meno coperte avranno più problemi. Si diceva che quando il terziario sarebbe entrato in crisi avrebbero investito ancora sul terziario per uscirne.

[SM=g27823] Vediamo se ci riusciranno.



[Modificato da iceman.30 19/01/2009 15:39]
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Intel's Net Profit Drops 90 Percent

www.pcworld.com/article/157808/intels_net_profit_drops_90_perc...

"The economic environment is uncertain, but the company is adjusting its business plans to adapt to build for the future, said Paul Otellini, Intel president and CEO, in a statement."

"Intel has weathered difficult times in the past, and we know what needs to be done to drive our success moving forward."

Si accettano scommesse... [SM=g27826]

Cerea.
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Re: Re:
iceman.30, 1/19/2009 3:39 PM:



Non vorrei fare la parte del saccente, ma mi auto-quoto, il post è di circa un anno fa. In tempi meno sospetti io e molti altri forumisti vecchi ne avevamo parlato più volte. Ed ecco che la situazione è arrivata in poco tempo ad essere quella prospettata. La crisi sarà anche globale, ma i paesi come l'Irlanda che hanno le spalle meno coperte avranno più problemi. Si diceva che quando il terziario sarebbe entrato in crisi avrebbero investito ancora sul terziario per uscirne.

[SM=g27823] Vediamo se ci riusciranno.




Paesi piccoli come l'Irlanda non hanno grosse alternative al terziario, per il semplice fatto che non hanno ne un mercato interno ne flussi di denaro sufficienti a far nascere e sviluppare una industria locale forte.
Una azienda irlandese prima o poi si troverà ad essere comprata da qualcuno più grande, al massimo si potrebbe sviluppare una sola grande multinazionale, con tutti i rischi del caso.
Guardiamo anche gli altri piccoli europei: la Svizzera, che molto ha prosperato sulla sua neutralità, è presente nella chimica, ma lo è da sempre e ha capitali illimitati grazie alle sue banche, la Svezia ha un territorio immenso pieno di risorse naturali (comunque la sua industria dell'auto è da anni finita all'estero e la Ericsson sposta sempre più attività altrove), i norvegesi sono seduti su un mare di petrolio...
[Modificato da =Donegal= 19/01/2009 17:01]
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19/01/2009 16:52
 
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Re: Re: Re:
=Donegal=, 19/01/2009 16.41:

iceman.30, 1/19/2009 3:39 PM:



Non vorrei fare la parte del saccente, ma mi auto-quoto, il post è di circa un anno fa. In tempi meno sospetti io e molti altri forumisti vecchi ne avevamo parlato più volte. Ed ecco che la situazione è arrivata in poco tempo ad essere quella prospettata. La crisi sarà anche globale, ma i paesi come l'Irlanda che hanno le spalle meno coperte avranno più problemi. Si diceva che quando il terziario sarebbe entrato in crisi avrebbero investito ancora sul terziario per uscirne.

[SM=g27823] Vediamo se ci riusciranno.




Paesi piccoli come l'Irlanda non hanno grosse alternative al terziario, per il semplice fatto che non hanno ne un mercato interno ne flussi di denaro sufficienti a far nascere e sviluppare una industria locale forte.
Una azienda irlandese prima o poi si troverà ad essere comprata da qualcuno più grande, al massimo si potrebbe sviluppare una sola grande multinazionale, con tutti i rischi del caso.
Guardiamo anche gli altri piccoli europei: la Svizzera, che molto ha prosperato sulla sua neutralità, è presente nella chimica, ma lo è da sempre e ha capitali illimitati grazie alle sue banche, la Svezia ha un territorio immenso pieno di risorse naturali (comunque la sua industria dell'auto è da anni finita all'estero e la Ericsson sposta sempre più attività altrove), i norvegesi sono seduti su un mare di petrolio...



Esatto Donegal, i fenomeni ed i paesi che hai descritto li conosco benissimo. Ma un po' di tempo fa mi avevi detto che l'Irlanda avrebbe investito ancora sul terziario in un momento di difficoltà per uscire dalla crisi. Non mi sembra stia succedendo.



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Re: Re: Re: Re:
iceman.30, 1/19/2009 4:52 PM:



Esatto Donegal, i fenomeni ed i paesi che hai descritto li conosco benissimo. Ma un po' di tempo fa mi avevi detto che l'Irlanda avrebbe investito ancora sul terziario in un momento di difficoltà per uscire dalla crisi. Non mi sembra stia succedendo.




Non so so se lo farà o meno, ma almeno io non vedo altre strade.
Quali sono le alternative?
Come fa ad investire sull'industria? Non ha abbastanza soldi e le delocalizzazioni stanno già colpendo da anni paesi con ben altra tradizione industriale.
Aggiungici anche che non solo l'Irlanda ad essere in crisi ma quasi tutto il mondo...
[Modificato da =Donegal= 19/01/2009 17:28]
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19/01/2009 17:55
 
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Re: Re: Re: Re: Re:
=Donegal=, 19/01/2009 16.59:

iceman.30, 1/19/2009 4:52 PM:



Esatto Donegal, i fenomeni ed i paesi che hai descritto li conosco benissimo. Ma un po' di tempo fa mi avevi detto che l'Irlanda avrebbe investito ancora sul terziario in un momento di difficoltà per uscire dalla crisi. Non mi sembra stia succedendo.




Non so so se lo farà o meno, ma almeno io non vedo altre strade.
Quali sono le alternative?
Come fa ad investire sull'industria? Non ha abbastanza soldi e le delocalizzazioni stanno già colpendo da anni paesi con ben altra tradizione industriale.
Aggiungici anche che non solo l'Irlanda ad essere in crisi ma quasi tutto il mondo...



Il punto è proprio questo. Per quello non potrà forse nemmeno investire più sul terziario, come proponevi. La maggior parte degli investimenti non erano irlandesi ma esterni. Dovranno essere umili, accorciarsi le maniche e sporcarsi le mani come sosteneva McWilliams.

Le condizioni economiche sono cambiate ed il fenomeno non è recente.
Già se ne parlava anni fa ma intanto gli irlandesi si adagiavano sugli allori, quando glielo chiedevi ti rispondevano: "It's gonna be fine, let's go for one!"

[SM=x145427]


[Modificato da iceman.30 19/01/2009 17:56]
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Re: Re: Re: Re: Re: Re:
iceman.30, 1/19/2009 5:55 PM:



Il punto è proprio questo. Per quello non potrà forse nemmeno investire più sul terziario, come proponevi. La maggior parte degli investimenti non erano irlandesi ma esterni. Dovranno essere umili, accorciarsi le maniche e sporcarsi le mani come sosteneva McWilliams.

Le condizioni economiche sono cambiate ed il fenomeno non è recente.
Già se ne parlava anni fa ma intanto gli irlandesi si adagiavano sugli allori, quando glielo chiedevi ti rispondevano: "It's gonna be fine, let's go for one!"

[SM=x145427]




Probabilmente dovrà (ammesso che lo facciano) investire su un terziario di livello più elevato di quello che ha avuto, per il resto potrebbe nel bene e nel male gli USA.
Ma non è lo stesso che succede all'Inghilterra, nonostante le maggiori dimensioni e il passato imperiale?
[Modificato da =Donegal= 19/01/2009 19:59]
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19/01/2009 20:36
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
=Donegal=, 19/01/2009 19.55:

iceman.30, 1/19/2009 5:55 PM:



Il punto è proprio questo. Per quello non potrà forse nemmeno investire più sul terziario, come proponevi. La maggior parte degli investimenti non erano irlandesi ma esterni. Dovranno essere umili, accorciarsi le maniche e sporcarsi le mani come sosteneva McWilliams.

Le condizioni economiche sono cambiate ed il fenomeno non è recente.
Già se ne parlava anni fa ma intanto gli irlandesi si adagiavano sugli allori, quando glielo chiedevi ti rispondevano: "It's gonna be fine, let's go for one!"

[SM=x145427]




Probabilmente dovrà (ammesso che lo facciano) investire su un terziario di livello più elevato di quello che ha avuto, per il resto potrebbe nel bene e nel male gli USA.
Ma non è lo stesso che succede all'Inghilterra, nonostante le maggiori dimensioni e il passato imperiale?




Spero per loro di no.
Ma lasciamo stare Inghilterra e USA, sono altri pianeti rispetto alla cara verde Irlanda delle pecore e della birra.
Inghilterra ed USA usciranno prima o poi in qualche modo dalla crisi proprio per i motivi citati: lunga tradizione finanziaria ed industriale e maggiore sviluppo in tutti i settori economici.
L'Irlanda non credo potrà farlo adottando le stesse misure.





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19/01/2009 21:08
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
iceman.30, 1/19/2009 8:36 PM:


Spero per loro di no.
Ma lasciamo stare Inghilterra e USA, sono altri pianeti rispetto alla cara verde Irlanda delle pecore e della birra.
Inghilterra ed USA usciranno prima o poi in qualche modo dalla crisi proprio per i motivi citati: lunga tradizione finanziaria ed industriale e maggiore sviluppo in tutti i settori economici.
L'Irlanda non credo potrà farlo adottando le stesse misure.




Mi sono accorto che ho saltato un pezzo della frase e il discorso ha cambiato senso.
Volevo scrivere "per il resto potrebbe seguire nel bene e nel male gli USA".
Non nel senso del modello di sviluppo, sarebbe impensabile per qualsiasi paese d'Europa e non per l'Irlanda, ma del ciclo economico.
L'Inghilterra è più industrializzata (ma sempre meno) e più sviluppata dell'Irlanda, ma nel suo ciclo economico va al rimorchio degli USA, ne segue passo passo i periodi di crescita e quelli di crisi.
[Modificato da =Donegal= 19/01/2009 21:10]
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Giovanni Trapattoni, falling off his chair
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l'italia uscira' dalla crisi come USA e Inghilterra
scusate raga'....

su sta crisi voglio dire la mia ..mi sembra troppo ottimismo nei confronti dell'Irlanda...gli americani 15 anni fa hanno fatto quello che stanno facendo ora!!!Dove mi conviene stare???? adesso in polonia cosi con 1 stipendio irlandese ci pago 2 polacchi...questa e la globalizzazione (per chi l'avesse votata...)cosi come prima quando gli sgravi fiscali del governo irlandese erano il paradiso terrestre per il terziario americano adesso il paradiso sono i paesi dell'Est(andranno via uno per uno tutti mettiamoci l'animo in pace)
Le iniezioni di denaro del governo o le fusioni non serviranno a niente perche i soldi che hanno sono pochi.Allora la domanda nasce spontanea: in questi 15 anni che ci hanno fatto gli irlandesi con tutti sti soldi?????
Velo dico io ...NIENTE.. o meglio pub, macchine,ee via dicendo frivolezze che non hanno portato a niente invece di pensare ad investire su attivita' commerciali piccola imprenditoria, artigianato...si e vero molti hanno iniziato a pagare casa, peccato pero che se la dovranno rivendere perche il lavoro e' finito o quasi e non hanno piu soldi per finire di pagarla.
L'italia e' contadina ha patito una guerra mondiale e' ricca di una piccola imprnditoria da fare invidia anche all'Inghilterra(ricordate gli anni 80 quando il nostro PIL era superiore a quello Inglese) erano i tempi quando a prua gonfiava un vento da LEONI per l'italia e non mi riferisco alla Ferrari,FIAT,Ansaldo,Eni, Cirio, e cosi via MA PROPRIO ALLE PICCOLE FABBRICHETTE come le calzature i mobili, tessuti le tv locali le radio,le compagnie di autobus private (chiamiamoli terziario non so) etc...che davano la spinta primaria al paese e che oggi stanno chiudendo.... esse sono il settore trainante del paese e che sono duri a morire(come l'erba cattiva )
E questo quello che fa un paese con i coglioni come inghilterra ,francia, olanda, italia e spagna che ci sia crisi o no non e un problema dopo ogni crisi ce anche una ripresa economica
Il governo fara' quello che puo... ma non credo che ce la fara!se la gente irlandese pensa a bere tutto il giorno..

Buona fortuna a tutti
[SM=x145468]

20/01/2009 01:54
 
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Re: l'italia uscira' dalla crisi come USA e Inghilterra
sergio231, 19/01/2009 22.58:

scusate raga'....

su sta crisi voglio dire la mia ..mi sembra troppo ottimismo nei confronti dell'Irlanda...gli americani 15 anni fa hanno fatto quello che stanno facendo ora!!!Dove mi conviene stare???? adesso in polonia cosi con 1 stipendio irlandese ci pago 2 polacchi...questa e la globalizzazione (per chi l'avesse votata...)cosi come prima quando gli sgravi fiscali del governo irlandese erano il paradiso terrestre per il terziario americano adesso il paradiso sono i paesi dell'Est(andranno via uno per uno tutti mettiamoci l'animo in pace)
Le iniezioni di denaro del governo o le fusioni non serviranno a niente perche i soldi che hanno sono pochi.Allora la domanda nasce spontanea: in questi 15 anni che ci hanno fatto gli irlandesi con tutti sti soldi?????
Velo dico io ...NIENTE.. o meglio pub, macchine,ee via dicendo frivolezze che non hanno portato a niente invece di pensare ad investire su attivita' commerciali piccola imprenditoria, artigianato...si e vero molti hanno iniziato a pagare casa, peccato pero che se la dovranno rivendere perche il lavoro e' finito o quasi e non hanno piu soldi per finire di pagarla.
L'italia e' contadina ha patito una guerra mondiale e' ricca di una piccola imprnditoria da fare invidia anche all'Inghilterra(ricordate gli anni 80 quando il nostro PIL era superiore a quello Inglese) erano i tempi quando a prua gonfiava un vento da LEONI per l'italia e non mi riferisco alla Ferrari,FIAT,Ansaldo,Eni, Cirio, e cosi via MA PROPRIO ALLE PICCOLE FABBRICHETTE come le calzature i mobili, tessuti le tv locali le radio,le compagnie di autobus private (chiamiamoli terziario non so) etc...che davano la spinta primaria al paese e che oggi stanno chiudendo.... esse sono il settore trainante del paese e che sono duri a morire(come l'erba cattiva )
E questo quello che fa un paese con i coglioni come inghilterra ,francia, olanda, italia e spagna che ci sia crisi o no non e un problema dopo ogni crisi ce anche una ripresa economica
Il governo fara' quello che puo... ma non credo che ce la fara!se la gente irlandese pensa a bere tutto il giorno..

Buona fortuna a tutti
[SM=x145468]





Sergio231, sono d'accordo con ogni singola parola che hai scritto.
Era in sostanza questo il senso che cercavo di cogliere e che hai riassunto perfettamente.

[SM=g27811]



[Modificato da iceman.30 20/01/2009 01:54]
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Re: l'italia uscira' dalla crisi come USA e Inghilterra
sergio231, 1/19/2009 10:58 PM:

scusate raga'....

su sta crisi voglio dire la mia ..mi sembra troppo ottimismo nei confronti dell'Irlanda...gli americani 15 anni fa hanno fatto quello che stanno facendo ora!!!Dove mi conviene stare???? adesso in polonia cosi con 1 stipendio irlandese ci pago 2 polacchi...questa e la globalizzazione (per chi l'avesse votata...)cosi come prima quando gli sgravi fiscali del governo irlandese erano il paradiso terrestre per il terziario americano adesso il paradiso sono i paesi dell'Est(andranno via uno per uno tutti mettiamoci l'animo in pace)
Le iniezioni di denaro del governo o le fusioni non serviranno a niente perche i soldi che hanno sono pochi.Allora la domanda nasce spontanea: in questi 15 anni che ci hanno fatto gli irlandesi con tutti sti soldi?????
Velo dico io ...NIENTE.. o meglio pub, macchine,ee via dicendo frivolezze che non hanno portato a niente invece di pensare ad investire su attivita' commerciali piccola imprenditoria, artigianato...si e vero molti hanno iniziato a pagare casa, peccato pero che se la dovranno rivendere perche il lavoro e' finito o quasi e non hanno piu soldi per finire di pagarla.
L'italia e' contadina ha patito una guerra mondiale e' ricca di una piccola imprnditoria da fare invidia anche all'Inghilterra(ricordate gli anni 80 quando il nostro PIL era superiore a quello Inglese) erano i tempi quando a prua gonfiava un vento da LEONI per l'italia e non mi riferisco alla Ferrari,FIAT,Ansaldo,Eni, Cirio, e cosi via MA PROPRIO ALLE PICCOLE FABBRICHETTE come le calzature i mobili, tessuti le tv locali le radio,le compagnie di autobus private (chiamiamoli terziario non so) etc...che davano la spinta primaria al paese e che oggi stanno chiudendo.... esse sono il settore trainante del paese e che sono duri a morire(come l'erba cattiva )
E questo quello che fa un paese con i coglioni come inghilterra ,francia, olanda, italia e spagna che ci sia crisi o no non e un problema dopo ogni crisi ce anche una ripresa economica
Il governo fara' quello che puo... ma non credo che ce la fara!se la gente irlandese pensa a bere tutto il giorno..

Buona fortuna a tutti
[SM=x145468]




L'Italia anni '80 era quella che ha superato l'Inghilterra per un brevissimo periodo mentre la seconda era in crisi e mentre Formica apriva una voragine nei dei conti pubblici che ancora ci ritroviamo.
E la piccola impresa campava di rendita, mentre gli imprenditori invece di investire compravano titoli di stato perchè rendevano di più, oltra naturalmente a farsi le ville (versione italica dei soldi spesi in birra).
Nel frattempo il mondo è cambiato, le scarpe si fanno in Vietnam, gli elettrodomestici in Cina, la fabbrichetta è andata in Romania.
Nella piccola imprenditoria va forte chi riesce a produrre con alta qualità, ma si tratta spesso di nicchie, anche se redditizia.
La produzione di massa si sta spostando ad est da anni e penso che sia intevitabile, anche se la cosa non ci piace.
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Un'opinione sull'Irish Times di oggi:

Piling Anglo losses on to national debt risks bankrupting the State

www.irishtimes.com/newspaper/opinion/2009/0120/1232059661...

Questo appoggia le bestemmie che ho sentito (e sento) dalla gente comune circa la collusione del governo della celtic tiger con i developers, e di come solo questi ultimi siano ancora il solo unico interesse dell'attuale maggioranza politica.

Io spero che stamattina sappiano veramente quello che fanno: com'era quella della dell'Islanda e l'Irlanda la cui differenza e' solo una lettera e sei mesi? [SM=g27820]

Cerea.
--
Giovanni
20/01/2009 15:52
 
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Re: Re: l'italia uscira' dalla crisi come USA e Inghilterra




...mentre gli imprenditori invece di investire compravano titoli di stato perchè rendevano di più, oltra naturalmente a farsi le ville (versione italica dei soldi spesi in birra).




Molto meglio le ville che spenderle in birra. Almeno delle ville resta qualcosa. Delle birre resta solo la cirrosi epatica.

[Modificato da iceman.30 20/01/2009 17:01]
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Re: Re: Re: l'italia uscira' dalla crisi come USA e Inghilterra
iceman.30, 1/20/2009 3:52 PM:



Molto meglio le ville che spenderle in birra. Almeno delle ville resta qualcosa. Delle birre resta solo la cirrosi epatica.




Dal punto di vista del paese non c'è la differenza.
Anzi, per certi aspetti meglio le birre, almeno la cirrosi epatica tocca solo a chi beve, gli scempi edilizi ce li becchiamo tutti.



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20/01/2009 17:53
 
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Re: Re: Re: Re: l'italia uscira' dalla crisi come USA e Inghilterra
=Donegal=, 20/01/2009 17.32:

iceman.30, 1/20/2009 3:52 PM:



Molto meglio le ville che spenderle in birra. Almeno delle ville resta qualcosa. Delle birre resta solo la cirrosi epatica.




Dal punto di vista del paese non c'è la differenza.
Anzi, per certi aspetti meglio le birre, almeno la cirrosi epatica tocca solo a chi beve, gli scempi edilizi ce li becchiamo tutti.






E' una tua opinione, la rispetto.
Ma avendo vissuto a lungo in posti in cui l'alcol è un problema sociale grave, ti assicuro che non danneggiano solo se stessi ma anche tutti gli altri che vivono intorno a loro, e la cosa non è meno grave degli scempi edilizi. E poi non credo che tutte le case o ville che hanno costruito rientrassero nella categoria "scempi edilizi".
Questo è un tuo giudizio.




[Modificato da iceman.30 20/01/2009 17:53]
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Re: Re: Re: Re: Re: l'italia uscira' dalla crisi come USA e Inghilterra
iceman.30, 1/20/2009 5:53 PM:


E' una tua opinione, la rispetto.
Ma avendo vissuto a lungo in posti in cui l'alcol è un problema sociale grave, ti assicuro che non danneggiano solo se stessi ma anche tutti gli altri che vivono intorno a loro, e la cosa non è meno grave degli scempi edilizi. E poi non credo che tutte le case o ville che hanno costruito rientrassero nella categoria "scempi edilizi".
Questo è un tuo giudizio.




Di ville su colline o scogliere l'Italia ne è purtroppo zeppa.
Ah, comunque per ricollegarmi al discorso di prima, i soldi finiti in ville nei "favolosi anni '80" erano il resto di quelli che non andavano in Svizzera o Lussemburgo... o ad Hammamet!

[Modificato da =Donegal= 20/01/2009 18:13]
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: l'italia uscira' dalla crisi come USA e Inghilterra
=Donegal=, 20/01/2009 18.07:

iceman.30, 1/20/2009 5:53 PM:


E' una tua opinione, la rispetto.
Ma avendo vissuto a lungo in posti in cui l'alcol è un problema sociale grave, ti assicuro che non danneggiano solo se stessi ma anche tutti gli altri che vivono intorno a loro, e la cosa non è meno grave degli scempi edilizi. E poi non credo che tutte le case o ville che hanno costruito rientrassero nella categoria "scempi edilizi".
Questo è un tuo giudizio.




Di ville su colline o scogliere l'Italia ne è purtroppo zeppa.
Ah, comunque per ricollegarmi al discorso di prima, i soldi finiti in ville nei "favolosi anni '80" erano il resto di quelli che non andavano in Svizzera o Lussemburgo... o ad Hammamet!





E allora ? Cosa vuoi dire ? E' così anche altrove, non solo in Italia. Vogliamo per caso parlare delle ville costruite a Killiney sulla costa irlandese oppure dei tratti di spiagge intere acquistati in Messico da statunitensi senza scrupoli ? That's the way it goes.
Ma tutto ciò c'entra qualcosa con il discorso principale che stiamo affrontando sulla crisi e la Celtic tiger ? No, la sostanza resta la stessa.
Visto che siamo in clima di non andare off-topic... [SM=g27817]


[Modificato da iceman.30 20/01/2009 20:54]
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