Salve a tutti.
Mi sa che questa è la prima volta che frequento sta stanza e un motivo c'è. Forse riuscirò a farmi capire leggendo di seguito.
Qualche anno fa, trotterellavo bel bello, fischiettando, su un sentiero attraverso la Val Duron, quella che va da Campitello di Fassa al rifugio Micheluzzi e poi oltre fino ai Denti di Terrarossa. Io ero diretto al lago d'Antermoia... (guarda un po'... un lago
)
Tutto preso dalla natura che mi avvolgeva commentavo quasi ad alta voce:
... che bello, quella deve essere la Croda di Re Laurino
... e guarda laggiù, la Marmolada
... e questo cosè? Mi sembra un Ontano nero
... ma guarda un po', un Larix Decidua proprio qui tra le rocce
... e quelle sono senz'altro le Vedrette di Ries
... mamma mia che meraviglia quella nuvola che si adagia sulla cima
... accidentaccio a quel sasso, c'è mancato poco che andassi lungo
... nooooo! Una stella alpina
... ecco, inizia la salita tosta
... forza Fabri, dai dai dai, uff, uff
... toh, una fragolina
Ad un certo punto, proprio nel punto più impegantivo, quando si attraversa a mezza costa un bianchissimo ghiaione che poi diventa tutto blocchi di pietre e roccie, sento alcuni passetti veloci dietro di me.
Tic tic tic tic...
Oh, che sarà mai sto passetto cadenzato? Qualche bestia rara?
Mi volto e vedo con stupore un ragazzo, in pantaloncini celesti da corsa e canottiera bianca, un marsupio rosso legato in vita e una fascetta in testa (nera).
eh oh, i colori me li ricordo tutti...
In breve mi superò, ci salutammo e proseguì sempre di corsa.
Poco dopo lo ritrovai al rifugio Antermoia che mangiava una merendina leggera mentre io sfornavo dal mio zainone IL MITICO PANINO CON LO SPECK! Tiè!!!
Esplorai le rive del lago e lui, di corsa fece il giro dello specchio d'acqua per poi ridiscendere verso la val Duron.
Dopo un po' lo persi di vista.
Ma chi glie lo fa fare???
Pensai.
Era la prima volta che mi capitava di vedere la "corsa in montagna".
Dopo di allora, incontrai molti corridori sui sentieri del Gran Sasso e quest'anno ad agosto, anche in Valle d'Aosta.
Insomma, non ci avevo mai fatto caso e adesso, quasi ad ogni escursione ne becco uno.
Mi sono sempre chiesto se coloro che corrono, riescono ad immagazzinare tutte le immagini che riuscimo ad incorporare noi semplici escursionisti, non soltanto con le macchine fotografiche ma con i nostri occhi, perchè possano restare nella nostra mente al lungo, anche tutta la vita. La corsa fa scorrere in un attimo la veduta, il paesaggio che hai davanti. Non si contempla nulla, a parte il crono, non ci si può permettere una sosta altrimenti si perde la media.
E che dire di chi si arrampica?
Direttissima al Corno Grande, con passaggi di 1° e 2° a mani nude. Ho fatto soltanto quella e poi ho detto basta. Troppo rischioso e la montagna con quella tensione nervosa non me la godo.
Sciare? No, grazie. Ci ho provato inutilmente per tre inverni di seguito e non l'ho mai trovato esaltante come una buona camminata in montagna.
Mountain-bike? Ah ah ah... una volta ci ho provato: freni rotti e la bici trascinata a mano per molti chilometri.
Si, si, le ho davvero provate tutte e rimango convinto che l'escursionismo, o più in generale la camminata sia quello che veramente fa per me.
A correre ci vado una - due volte a settimana nelle tre riserve naturali protette che circondano la zona dove abito. Mi basta quel tipo di corsa, tra il verde delle fittissime pinete costiere con saliscendi di poca pendenza e piene di profumi di resina, funghi e terra umida.
Devo aggiungere che comunque ammiro chi fa sport in montagna, a prescindere dalla disciplina. A volte mi fermo a guardare i rocciatori attaccati alle pareti che si chiamano l'un l'altro.
Le loro voci riecheggiano fra torri e pareti, mi fanno un po' impressione ma li ammiro.
Come ammiro che fa la corsa in montagna, il fiato che hanno è qualcosa di incredibile.
Per concludere, volevo dire che i topic aperti in questa stanza li guardo sempre ma, non trovando roba da condividere in pieno, non rilascio commenti. Spero che non me ne vogliate.
Ciao e buona montagna a tutti, comunque sia vissuta!!!
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L'albero ha sempre un destino di grandezza. Tale destino lui lo propaga.
L'albero fa grande ciò che lo circonda.
(da un sms di Rita in visita nelle foreste casentinesi)