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Segreti di pedofilia in una religone Americana, I Testimoni di Geova in crisi

Ultimo Aggiornamento: 27/03/2008 02:45
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09/10/2007 22:55
 
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53.juventino?

Entra di sponda in casa d’altri senza uno straccio di presentazione e menando ‘mazzate a’cecato’ da tutte le parti, con una discussione il cui carattere offensivo e provocatorio si evince chiaramente dopo aver letto mezza parola del titolo (e ho già visto che si è messo a sporcare anche altrove, per caso lavora su commissione?), si diverte a sparpagliare una tonnellata e mezza di fango con del gossip-spazzatura da rotocalco di quart’ordine tipo Cronaca Vera, non si preoccupa minimamente di tenere i toni ad un livello di accettabile civiltà facendo immediatamente (è naturale) terra bruciata tutt’intorno a sé… e fa pure il predicozzo sull’inurbanità delle reazioni altrui.

Cose e’pazze.

Allego comunque un certo numero di informazioni sul tema che hai intrapreso con cotanto stile ed eleganza, senza la pretesa di ‘aprire gli occhi’ ai tipi come te, ma nella speranza che siano utili agli altri che ci leggono in copia.


Cosa pensano i testimoni di Geova degli abusi sessuali all’infanzia?

Torre di Guardia, 01-11-95 pag. 25 :
“Fra le peggiori perversioni ci sono gli abusi sessuali a bambini innocenti.” “Abusare sessualmente dei bambini è ‘animale, demonico’. (Giacomo 3:15)”

Svegliatevi! 08-10-91 pag. 8 :
“La vittima, ricordando, prova dolore. Il dolore è una reazione naturale al trauma; ci aiuta a superare situazioni angosciose e ad andare avanti. (Ecclesiaste 3:4; 7:1-3) Alla vittima dell’abuso sessuale è stato negato il diritto al dolore, perché è stata costretta a negare la sua orribile esperienza, a reprimere il suo dolore.”

Svegliatevi! 22-11-82 pag. 7 :
“L’INDUSTRIA americana oggi in più rapido sviluppo è qualcosa di brutalizzante e depravato: il vizio che ruota intorno a bambini. Vi sono coinvolti oltre mezzo milione di ragazzi e ragazze”. “diventano una vulnerabile e facile preda di sfruttatori e pornografi.”


Di che tenore sono i consigli dati a bambini e genitori, nelle pubblicazioni dei testimoni di Geova, nel tentativo di prevenire ed eventualmente fronteggiare l’attacco di predatori sessuali?

Svegliatevi! 22-06-85 pag. 6 :
Il primo sistema di difesa è quello di evitare le situazioni che renderebbero vulnerabili i vostri figli. Ad esempio, viene consigliato ai genitori di fare attenzione quando lasciano in custodia i loro bambini a giovani adulti i quali sembrano prediligere la compagnia dei bambini anziché quella dei loro coetanei. Uno psicologo riferisce che i due terzi di coloro che si sono resi colpevoli di abusi sessuali l’hanno fatto mentre avevano bambini in custodia.
La dottoressa Suzanne M. Sgroi menziona due altre situazioni in cui sorgono problemi: quando i bambini dividono il letto o la stanza con adulti o adolescenti e quelle grandi riunioni familiari dove gli adulti si divertono supponendo che i bambini più grandicelli sorveglino i piccoli.
Il fatto è che più possiamo tenere d’occhio i nostri figli, meno opportunità avranno i malintenzionati di molestarli. Ann, madre di tre bambini, non permette al figlio minore, un ragazzo di 14 anni, nemmeno di andare in giro in una zona di negozi — o ai gabinetti pubblici — da solo! Probabilmente il ragazzo si sente molto limitato, ma la madre ha le sue ragioni. Da bambina fu vittima di molestie sessuali.
I genitori però non possono sempre sorvegliare così da vicino i figli. I genitori che lavorano forse non hanno altra scelta che mandarli all’asilo o affidarli a parenti o a qualcun altro. I bambini devono andare a scuola e i genitori non possono sempre stare con loro. Parenti e amici verranno in visita. E poi ci sono i vicini! Come possiamo proteggere i nostri figli dato che sono così vulnerabili? In effetti, c’è un solo modo . . .
La psicologa Debrah Shulman ha detto: “È sciocco fingere con i bambini che non esistano pericoli. I bambini sanno d’essere vulnerabili ed è naturale che si preoccupino della propria incolumità. Fra le responsabilità di un genitore c’è quella di provvedere ai figli i mezzi per affrontare realisticamente il pericolo. Se presentate onestamente e in modo positivo, queste informazioni non costituiranno una minaccia per i bambini, ma anzi li rassicureranno”. Sì, dobbiamo parlargliene.È facile dirlo ma non è altrettanto facile farlo, specie dal momento che il pericolo maggiore è rappresentato da amici e parenti. Forse abbiamo già messo in guardia i nostri figli contro lo sconosciuto che li vuole attirare nel bosco o portare via in macchina. Ma come possiamo provvedere loro i mezzi per proteggersi da persone che conoscono, che rispettano e, addirittura, che amano?
Ann, la madre menzionata in precedenza, dice che aveva solo cinque anni quando un parente abusò di lei. Ciò nondimeno lei sapeva che l’uomo faceva qualcosa di male, anche se non sapeva come impedirglielo. E, purtroppo, non poteva parlarne ai genitori. A quell’epoca non c’era un buon dialogo con loro.
L’esperienza di Ann dimostra che di solito i bambini sanno per natura cos’è appropriato e corretto. Dobbiamo rafforzare questo istinto, dire loro che devono seguirlo anche se un adulto volesse convincerli a fare il contrario. Un semplice e deciso “No, non voglio che tu lo faccia!” basterà spesso per scoraggiare un malintenzionato. L’esperienza di Ann mostra pure la necessità di mantenere aperto il dialogo con i nostri figli.
Recentemente un uomo e sua moglie discutevano insieme questo problema. Essendo preoccupati, chiesero alla loro bambina se qualcuno l’aveva mai molestata. Con loro orrore, la bambina disse di sì. Il colpevole era un vecchio e fidato amico di famiglia che aveva ripetutamente abusato di lei. I genitori avevano un ottimo dialogo con i figli, quindi perché la bambina non ne aveva parlato prima? Semplicemente perché non sapeva come farlo. Una volta menzionato il soggetto, la bambina era stata più che lieta di parlarne.
Prima bisogna richiamare l’attenzione sulla cosa. Per esempio, se i giornali parlano di un certo scandalo, i genitori potrebbero cogliere l’occasione per domandare ai figli: “Qualcuno ti ha mai fatto qualcosa del genere?”, e poi dire loro come comportarsi se qualcuno dovesse provarci.
I genitori che ammaestrano i figli in merito alla Bibbia possono cominciare la conversazione servendosi di alcuni racconti contenuti in essa. La storia di Dina, la figlia di Giacobbe, si può usare ad esempio per spiegare che ci sono dei limiti in quello che una persona può fare a un’altra. (Genesi 34:1-4) Si può citare la storia di Tamar e Amnon per mostrare che certe cose non sono permesse neppure fra stretti parenti. (II Samuele 13:10-16) E dobbiamo mettere bene in chiaro che se capita loro qualcosa del genere, vogliamo saperlo. Non ci arrabbieremo con loro se ce lo dicono.
Mary fu vittima di molestie sessuali da bambina, quindi fu molto esplicita nel mettere in guardia le sue tre figlie. Cosa fece? Non appena furono abbastanza grandi da capire, disse loro: “Se qualcuno ti tocca dove non deve, dimmelo e non mi arrabbierò”. Come facevano a sapere quali erano le parti dove nessuno doveva toccarle? Mary dice che quando ebbero circa tre anni glieli indicò. Quando faceva loro il bagno o le preparava per andare a letto, indicava le parti del corpo che altri non dovevano toccare. Quando furono un po’ più grandicelle, presentò le situazioni che potevano verificarsi: “Nessuno dovrebbe toccarti lì, neppure un maestro di scuola o un poliziotto. Neppure mamma o papà dovrebbe toccarti lì. E un medico dovrebbe toccarti solo se ci sono anche mamma o papà con te!”
Il sistema funzionò? Mary rammenta la volta in cui un parente giocava con la sua bambina di sei anni. Le cose che quel parente faceva misero a disagio la bambina. Cosa fece allora la piccola? Si allontanò da lui. Mary non è sicura che quel parente avesse delle cattive intenzioni. Ma fu lieta che sua figlia si fosse allontanata quando cominciò a rendersi conto che la situazione era “poco chiara” o “strana”.
Pertanto, come avvertono i figli di non accompagnarsi con sconosciuti, di non giocare in una strada trafficata e di non mettere le mani sui fili elettrici, i genitori dovrebbero anche dire loro come evitare le molestie sessuali. Dovrebbero spiegare quali limiti nel loro corpo non dovrebbero essere oltrepassati da nessuno, neppure dai loro genitori. E dovrebbero dire chiaramente che se accade qualcosa, vogliono saperlo. E non daranno la colpa ai figli.
A volte gli adulti approfittano della loro maggiore esperienza e intelligenza per indurre con l’inganno i bambini a unirsi a loro in qualche attività scorretta, e forse i bambini non scorgono l’inganno se qualcuno non li aiuta. Linda Tschirhart Sanford, autrice del libro The Silent Children (Bambini che tacciono), dà un suggerimento per prepararli in anticipo: Il gioco del “Cosa faresti se . . . ?” Ogni tanto chiedete ai vostri figli cosa farebbero in certe situazioni: “Cosa faresti se l’uomo a cui ti abbiamo lasciato in custodia ti dicesse che puoi rimanere alzato fino a tardi a guardare la televisione se entri nella vasca da bagno con lui e fai dei giochi? Cosa gli diresti?” “Cosa faresti se qualcuno ti portasse a fare un giro in macchina e volesse metterti le mani dove non deve?” “Cosa faresti se un amico più grande di te ti toccasse in un modo che non ti piace, o volesse spogliarti e giocare di nascosto con te?”
Insegnando ai figli la risposta, i genitori possono mostrare che ci sono occasioni in cui si può dire di no a un adulto. Ci sono anche occasioni in cui devono rivelare i segreti. Se sono ammaestrati a dire qualcosa come “Vado a chiederlo prima alla mamma”, potranno scoraggiare la maggioranza dei malintenzionati. Se un bambino impara le risposte giuste nel gioco del “Cosa faresti se . . . ?”, avrà qualche sistema efficace per proteggersi. Se risponde nel modo sbagliato, ripetete la domanda e suggeritegli di rispondere in modo diverso.
Il seguente episodio mostra un altro problema che si presenta ai bambini in questo campo. Una donna narra che da bambina fu vittima di molestie sessuali e che cercò di parlarne alla madre. Ma non conosceva le parole giuste e non seppe spiegare l’accaduto. La madre pensò che qualcuno avesse semplicemente cercato di essere affettuoso e che la piccola avesse frainteso le intenzioni e avesse esagerato la cosa.
A causa di esperienze analoghe, gli assistenti sociali incoraggiano i genitori a dire ai figli i nomi corretti delle parti del corpo. Fate in modo che conoscano i termini giusti affinché sappiano esprimersi caso mai accadesse il peggio.”


Che forma di disciplina viene applicata nei riguardi di un testimone di Geova che si dovesse rendere protagonista di episodi di molestie sessuali ai bambini senza mostrare segni tangibili di pentimento?

Trattasi di condotta assimilata alla immoralità sessuale del tipo più degradante, perché ha come oggetto persone probabilmente incapaci di opporre una consapevole linea di difesa; è passibile di disassociazione (espulsione) con effetto immediato di cessazione dei rapporti sociali non necessari da parte degli altri membri della congregazione cristiana (Deuteronomio 23:17, 18)
Tale provvedimento ha l’evidente effetto di tutelare bambini e genitori dalle iniziative di molestatori sessuali che sono stati nel passato testimoni di Geova.


Gli altri cristiani dovrebbero mantenere i contatti con una simile persona?

1 Corinti 5:11, 13 :
“vi scrivo di cessar di mischiarvi in compagnia di qualcuno chiamato fratello che è fornicatore … “Rimuovete l’[uomo] malvagio di fra voi”.”

Torre di Guardia 01-01-82 pag. 22 :
“L’espulso non è semplicemente un uomo del mondo che non conosce Dio e che non vive secondo le Sue norme. È uno che ha conosciuto la via della verità e della giustizia, ma che l’ha abbandonata e ha continuato a peccare senza pentimento fino al punto di dover essere espulso. Perciò va trattato in modo diverso. Pietro indicò come questi ex cristiani differiscano dal normale “uomo della strada”. L’apostolo disse: “Se, dopo essere sfuggiti alle contaminazioni del mondo mediante l’accurata conoscenza del Signore e Salvatore Gesù Cristo, sono coinvolti di nuovo in queste cose e ne sono sopraffatti, le loro condizioni finali son divenute peggiori delle prime. . . . È accaduta loro la parola del verace proverbio: ‘Il cane è tornato al proprio vomito e la scrofa ch’era stata lavata a rivoltolarsi nel fango’”. — II Piet. 2:20-22; I Cor. 6:11.
Sì, la Bibbia comanda ai cristiani di non stare in compagnia o in associazione con chi è stato espulso dalla congregazione. Perciò i testimoni di Geova chiamano appropriatamente “disassociazione” l’espulsione di un trasgressore impenitente e il successivo stato di isolamento in cui viene tenuto. Il loro rifiuto di associarsi in qualsiasi modo a livello spirituale o ricreativo con una persona espulsa è indice di lealtà alle norme di Dio e di ubbidienza al suo comando riportato in I Corinti 5:11, 13. Questo è in armonia con l’esortazione di Gesù di considerare tale persona allo stesso modo in cui “un uomo delle nazioni” era allora considerato dai giudei. Per un certo tempo dopo la morte degli apostoli quelli che professavano il cristianesimo seguirono evidentemente la procedura biblica. Ma quante chiese oggi si conformano alle chiare direttive di Dio a questo riguardo?”


Se un testimone di Geova ha molestato bambini nel passato anche lontano, ed è stato poi riassociato, può rivestire incarichi di responsabilità all’interno della Congregazione Cristiana?

Torre di Guardia 01-01-97 pag. 28 :
L’uomo ha rivelato una grave debolezza di cui si dovrà tener conto da quel momento in poi. Se sembra pentito, sarà incoraggiato a fare progresso spirituale, a partecipare al servizio di campo, anche a svolgere parti nella Scuola di Ministero Teocratico e parti che non implicano l’insegnamento nell’adunanza di servizio. Questo, però, non significa che sarà idoneo per servire in un incarico di responsabilità nella congregazione. Quali ragioni scritturali si possono citare per sostenere questo?
Una è che l’anziano dev’essere “padrone di sé”. (Tito 1:8) È vero che nessuno di noi ha una perfetta padronanza di sé. (Romani 7:21-25) Ma il cristiano dedicato adulto che commette il peccato di molestare sessualmente un minore rivela una debolezza della carne innaturale. L’esperienza mostra che un adulto del genere potrebbe facilmente molestare altri bambini. È vero che non tutti quelli che hanno molestato bambini commetteranno di nuovo il peccato, ma molti sì. E la congregazione non può leggere il cuore per sapere chi potrebbe molestare di nuovo i bambini e chi no. (Geremia 17:9) Quindi nel caso di adulti battezzati che hanno molestato bambini si applica con particolare vigore il consiglio che l’apostolo Paolo diede a Timoteo: “Non porre mai le mani affrettatamente su nessun uomo; e non partecipare ai peccati altrui”. (1 Timoteo 5:22) Al fine di proteggere i nostri bambini, un uomo conosciuto come uno che un tempo molestava i bambini non è idoneo per occupare un incarico di responsabilità nella congregazione. Non può nemmeno fare il pioniere né svolgere alcun altro servizio speciale a tempo pieno. — Confronta il principio di Esodo 21:28, 29.”

Tale linea di condotta viene intrapresa anche nel caso in cui l’individuo abbia molestato bambini prima di diventare un testimone di Geova, o se si trasferisce da una congregazione all’altra.


Cosa ci dicono le statistiche menzionate nell’intervento di 53.juventino, posto e non concesso che rispecchino dati reali e non fasulli?

53.juventino menziona 9 cause di abusi sessuali a minori, che ‘si sarebbero verificate’ negli USA nell’arco di vari anni.
Negli Stati Uniti operano oltre 1.000.000 di ministri testimoni di Geova. Una banale operazione di rapporto fornisce chiaramente la misura di quanto sia esiguo, dal punto di vista quantitativo, il problema (fare il confronto con le statistiche rilevate in altre fondazioni religiose).
Ovviamente quello degli abusi all’infanzia è un dramma inenarrabile che deve destare giusta ripugnanza e sdegno indipendentemente dall’entità numerica delle sue manifestazioni: anche se ci fosse stato un solo caso di pedofilia, l’unica risposta possibile sarebbe una condanna di esecrazione pubblica senza appello. Tuttavia non è fuori luogo rilevare quanto, con l’applicazione dei principi biblici, si riesca a tenere in limiti contenuti perversioni tanto tristemente diffuse al di fuori del popolo di Dio. Ed è semplicemente penoso il tentativo di attirare dispregio su un’intera Organizzazione di volontari che operano in tutto il mondo, sulla base delle colpe di pochi, isolati individui.


Cosa ci dicono tutte le altre informazioni del suo intervento?

“Se le storie cui si fa riferimento sono vere”, che ci sono, al pari dei pedofili, individui altrettanto privi del benché minimo ritegno morale, che approfittano delle sofferenze patite da persone innocenti, e dello scalpore inevitabilmente sollevato da un tema di facile presa popolare, per spargere a piene mani fango e veleno a discredito di una Organizzazione conosciuta a livello mondiale per le proprie attività finalizzate a diffondere la conoscenza biblica. Che a costo di ottenere quest’ultimo fine non si esita a spiattellare pubblicamente informazioni riservate, lesive della reputazione non solo dei molestatori e (sperabilmente) della Società Torre di Guardia, ma delle stesse eventuali vittime degli abusi. Che esiste su Internet un business vergognosamente incentrato su questo raccapricciante fenomeno (vendita di CD, prezzo 30$), e gente non meno sinistra che è interessata a sostenerlo. Basta dare una lettura ai post di 53.juventino per rendersene immediatamente conto.

… e anche…

Che i testimoni di Geova non esitano a rimuovere su due piedi dai rispettivi incarichi di responsabilità, e arrivano ad espellere pubblicamente, chi intraprende una comprovata condotta di abusi minorili.


Che peso si può generalmente attribuire alle esternazioni dei fuoriusciti, come l’instancabile Barbara Anderson, che si affannano a raccontare esperienze negative di vita vissuta all’interno dell’Organizzazione di Geova? Sono attendibili?


Consiglio di leggere il seguente, splendido link:

www.tdgonline.net/indice/articoli/experience.htm


CONCLUSIONE


53.juventino, quando ci si iscrive ad un forum è buona norma (nonché gentile atto di circostanza) almeno ‘tentare’ di dire qualcosa di sé. Nel tuo caso un simile gesto sarebbe stato addirittura dovuto dal momento che, lo sanno tutti, sei un affiliato del bunker.

Quindi qualche domanda è necessaria:

Sei un oppositore cattolico?

Sei un disassociato?

Collabori con il GRIS?

Che genere di sentimenti provi per i testimoni di Geova? (una domanda di questo tenore sarebbe provocatoria per chiunque, nel tuo caso è del tutto naturale)

Nonostante il genere di campagne denigratorie e infamanti alle quali ti sei dato, riesci ancora a trovare nel tuo animo uno spiraglio di vero amore per la ricerca della verità e di rifiuto di ogni disonestà morale; nel tuo cuore uno spiraglio di disinteressata generosità; nella tua mente uno spiraglio di apertura e tolleranza?

Ti auguro, in nome di Dio, che ci sia spazio per una risposta affermativa.

Ciao.

ELL
[Modificato da EverLastingLife 09/10/2007 23:06]
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