La riforma Platini delle Coppe Europee

Vedo con piacere che il forum è ritornato in vita.

Per "premio" vi posto la mia analisi sulla proposta di cui al titolo.

Come noto, Platini ha sottoposto ai rappresentanti delle federazioni e delle leghe europee la sua proposta di riforma delle coppe, chiedendo di valutarla e, al limite, di effettuare una loro controproposta. Una decisione definitiva sulle nuove formule dovrebbe arrivare già a novembre.

Ma come e perché cambierebbero le coppe?
Le linee guida di Platini sono sostanzialmente due, e riguardano in realtà prettamente la Champions League.
Il primo risultato è quello di arrivare ad avere nella fase a gironi più club campioni nazionali. Coll'attuale formula essi (comprendendovi anche la detentrice) sono almeno 14 e non più di 26 (su 32 partecipanti), ma colla riforma sarebbero sempre e comunque 19 (in pratica, la media). Insomma, 5 in più dell'attuale minimo ma ben 7 meno del massimo teorico.
Il secondo risultato è quello di dare più importanza alle coppe nazionali (in realtà pare un problema solo italiano), ammettendo alla Champions League le vincitrici della coppa nazionale delle prime 16 federazioni (che prenderebbero il posto, quindi, delle quarte delle prime 3 federazioni, delle terze delle federazioni dal quarto al sesto posto, delle seconde delle federazioni dal settimo al quindicesimo posto mentre la vincitrice della coppa della 16ª federazione non farebbe più la Coppa UEFA ma, appunto, la Champions League).
Così facendo, però, si creerebbe una divisione nelle federazioni UEFA: ovvero 16 in cui la Coppa nazionale vale la Champions e 37 in cui vale "solo" la Coppa UEFA. E non mi pare proprio il caso.

Champions League
alla fase a gruppi accederebbero direttamente 22 (contro i 16 attuali) club. Rispetto ad oggi i 6 club "in più" sono le terze classificate delle prime tre federazioni ed i campioni nazionali delle federazioni dal 10° al 12° posto.
Le altre 10 squadre verrebbero da due diversi preliminari, che chiamerò A e B.
Nel preliminare A fanno parte le 16 vincitrici delle coppe nazionali che si batterebbero in due turni ad eliminazione diretta promuovendo quindi le migliori 4
Nel preliminare fanno parte le 40 campioni nazionali delle federazioni dal 13° posto in poi, che si scannerebbero in tre turni ad eliminazione diretta per promuovere le migliori 6. Molto probabilmente al primo turno parteciperebbero i campioni nazionali delle peggiori 32 federazioni (attualmente sono le 30) e le 16 vincenti si aggiungerebbero agli 8 "rimasti" direttamente inseriti nel secondo turno preliminare B.

Alla fin fine il numero massimo di gare per un club non cambia, mentre le iscritte totali passerebbero da 77 a 78 (la vincitrice della coppa nazionale della 16ª federazione oggi fa la Coppa UEFA).

Coppa UEFA
Qui le iscritte sono 12 di meno, passando da 134 a 122. Infatti, oltre al club di cui sopra, non vi saranno più le 11 vincitrici dell'Intertoto, torneo destinato a sparire (era ora).
Di queste 122, però, solo 1 sarebbe ammessa direttamente al primo turno, ovvero la detentrice, mentre le altre 121 partirebbero tutte dai preliminari.
In concreto, l'attuale primo turno diverrebbe il terzo turno preliminare, e la fase a gironi diventerebbe il primo turno della Coppa UEFA vera e propria. Solo che i gruppi non saranno più 8 da cinque squadre, bensì 12 da quattro squadre.
Le 48 partecipanti saranno quindi: la detentrice; le 4 perdenti il secondo turno preliminare A di Champions; le 6 perdenti il terzo turno preliminare B di Champions; le 37 vincenti il terzo turno preliminare di Coppa UEFA.
Abbozzando un'ipotesi, i preliminari di UEFA dovrebbero essere così: i 20 club delle ultime federazioni partirebbero dal primo turno (ora sono 76); i 10 vincenti si unirebbero ai 64 club delle federazioni medie (ora sono 15); infine i 37 vincitori si unirebbero ai 37 club delle migliori federazioni (attualmente sono 31 i club che partono dal primo turno).

Dopo la fase a gironi, che promuove le prime due di ogni gruppo, si avrebbero i sedicesimi di finale (ai quali si aggiungono come oggi le 8 terze classificate dei gruppi di CHampions), ottavi, quarti, semifinali e finale.

Rispetto ad oggi, il numero di partite massime per club aumenta di due gare, in quanto i gironi non sarebbero di sola andata come oggi ma di andata e ritorno. Inoltre vi sarebbero 32 squadre in meno che non potranno usufruire dei risultati conseguiti ai fini della prestazione individuale (base su cui si definiscono le teste di serie), dato che la fase a gironi sarebbe a 48 squadre mentre l'attuale primo turno è a 80. Infine si riducono da 24 a 18 i club retrocessi dalla Champions alla Coppa UEFA (rimane un assurdo, ma almeno se ne riducono i termini).

Vediamo ora se la proposta di Platini fosse stata in vigore già ora (2007/08) come sarebbero cambiate le cose per l'Italia (attualmente terza federazione nel ranking UEFA).

Champions League
Inter, Roma e Lazio sarebbero andate direttamente nei gironi (niente preliminare per la Lazio, perciò), mentre la vincente della Coppa Italia farebbe i preliminari A. Ma avendo vinto la Roma, essa verrebbe sostituita non dalla finalista (che sarebbe stata in tutti i casi l'Inter) bensì dalla quarta classificata in campionato. Ovvero il Milan che però, quale detentore della Champions, di diritto sarebbe già inserito nella fase a gironi. Pertanto i preliminari A sarebbero a 15 e non più a 16, e quindi la vincitrice della Coppa del Re (la Spagna è al primo posto) partirebbe direttamente dal secondo turno. O meglio, dato che la coppa è stata vinta dal Siviglia (terzo nella Liga), la quarta classificata (il Villareal).

Coppa UEFA
le partecipanti sarebbero state solo 3 (Palermo, Fiorentina ed Empoli) e non 4, in quanto la Sampdoria proviene dall'Intertoto che sarà abolito.
Le tre italiane partirebbero quindi dal terzo turno preliminare. Come detto, in sostanza, nessuna differenza, se non che i risultati qui conseguiti non sarebbero più conteggiati ai fini della prestazione individuale.