ROMA - "Ambra? Il nulla con il vento in poppa. E con tutta la simpatia le auguro di durare quarant'anni, come la Loren". Così Tullio Kezich, decano della critica cinematografica italiana, commenta su 'Chi', diretto da Alfonso Signorini e in edicola questa settimana, la scelta di Ambra Angiolini come madrina della Mostra del cinema di Venezia da parte del direttore Marco Muller dopo un solo film come attrice, 'Saturno contro'.
"Credo - ha detto ancora Kezich - che in una manifestazione culturale come una Mostra del cinema sia ridicola la figura stessa della madrina. Deploro quest'abitudine: è come il re di Carnevale. Anzi, il re di Carnevale è forse più serio". Il settimanale riporta anche il commento di Gianni Boncompagni, "pigmalione" di Ambra Angiolini: "Non c'era niente di meglio in giro. Noi italiani siamo poveracci. Fosse per me, la farei Papa".
AMBRA: NON CASCO NELLA POLEMICA MI GODO LA FESTA
Felice e gratificata per la 'chiamata' di Marco Mueller a fare da madrina a Venezia 64 domani sera, Ambra Angiolini, 30 anni, ex icona delle adolescenti anni '90 in quanto ragazza velina spigliata e sfacciata prima ancora che le veline di Ricci diventassero il nuovo modello da seguire, ascesa al cinema con il David di Donatello e il Nastro d'argento come non protagonista di Saturno Contro di Ferzan Ozpetek, prova a non farsi rovinare la festa dalle critiche arrivate qua e la' sulla stampa e dai corridoi (anche della Biennale) per essere stata scelta dal direttore della Mostra per l'inaugurazione. Cerca di mantenere self control, respirare a lungo, prima di rispondere: ''le critiche non mi stupiscono. Da sempre sono un personaggio amato-odiato. Va tutto bene, vuol dire che in 15 anni non e' cambiato niente. Pero' i premi quest'anno non me li hanno regalati ne' li ho comprati, penso di aver fatto un buon lavoro''.
Teme Ambra che il suo breve curriculum cinematografico (oltre Ozpetek, e' reduce dal set di Cristina Comencini, la cui commedia Bianco e nero con Fabio Volo si e' finita di girare proprio ieri) soccomba di fronte al suo passato tv che certo non rinnega ma che le puo' risultare ingombrante per il futuro che vorrebbe ''soprattutto al cinema, che mi appassiona''. Nello stesso tempo ''non voglio cascare nelle polemiche, ho gia' dato'', dice Ambra, sempre piu' magra, toccandosi continuamente le mani. E al ''nulla con il vento in poppa'' del critico Tullio Kezich risponde ironica: ''un soffio di vento con questo caldo ci vuole''.
Per domani sera e' ancora indecisa tra due abiti di colore opposto, entrambi di Armani, ''uno nero e uno chiaro'' e per la riuscita dell'inaugurazione sfida la scaramanzia: ''mi sento sicura per le gaffe, ho tanta esperienza di tv, se dovesse capitare sapro' recuperare''. Lontani i tempi in cui appena 15enne sgambettava a Non e' la Rai, pilotata da Gianni Boncompagni che le suggeriva le frasi per la diretta attraverso gli auricolari, Ambra fa spallucce alla tv (''otto anni fa ha avuto sazieta' di me ed e' cominciata una caduta libera'') e pensa solo al cinema. ''Quella sfacciataggine che avevo, ha lasciato spazio all'imbarazzo, alla timidezza e al pudore. Gli autori pensano invece che io sia sempre quella, ma io voglio esserecredibile e me stessa. Sono cresciuta'', dice Ambra per spiegare la sua lontananza dalla tv che la vorrebbe stereotipata e il suo avvicinamento alla ''famiglia del cinema'' come la chiama lei.
Nella scaletta di domani, salvo ripensamenti (dopo trattative serali), a lei spettera' un minuto e mezzo per parlare in 15 righe del cinema, della Mostra e dare la parola al Presidente della Biennale Davide Croff. Poco, rispetto alla polemica in corso, della serie 'tanto rumore per nulla'. Lei aveva proposto qualcosa di piu' personale, quasi autobiografico, ma la serata anche quest'anno esige semplicita' e understatment. Ambra, simbolo dell'attrice emergente, esempio di freschezza cinematografica, deve aver pensato Mueller, ma certo la madrina non puo' rubare la scena alla sfavillante Venezia 64 e cosi' l'intervento e' stato tagliato. ''Offriro' il sorriso, il mio migliore'', dice Ambra incassando e pensando all'''emozione'' che provera' domani.
La famiglia non l'ha seguita a Venezia: il fidanzato Francesco Renga (''per me e' cosi', il nostro e' un fidanzamento eterno. Il matrimonio non lo escludiamo, ma evidentemente per ora non siamo pronti'') in giro per il disco Ferro e cartone, e i due figli a casa a Brescia.
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" Micheal Jordan gioca a basket, Charles Manson uccide la gente e Io PARLO.
OGNUNO UN TALENTO."