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Il Bianco, il Rosso, il Nero

Ultimo Aggiornamento: 21/10/2009 15:56
15/04/2006 20:47
 
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Colori facenti parte di una importante simbologia sono presenti anche nelle fiabe più "connesse" al percorso femminile verso la Grande Madre.
Come avrete letto sicuramente, fin da bambine, Biancaneve era la sintesi di questi colori... ella era stata concepita con il desiderio che diventasse una fanciulla bellissima, con la pelle bianca come la neve, le labbra rosse come il sangue e i capelli neri come l'ebano.
Oppure nell'altra fiaba che stiamo analizzando, ovvero Vassilissa, si vedono comparire tre cavalieri, uno, bianco, che porta l'Alba, uno rosso che porta il Giorno e uno nero che porta la Notte.
Questi tre colori sono importantissimi e rappresentano le tre stazioni della vita femminile, ovvero l'innocenza, la purezza e la libertà incondizionata della Fanciullezza, il potere del sangue, del ventre, della piena femminilità della Maternità e la profonda saggezza e i veli scuri che proteggono la grande conoscenza della Vecchiaia.
Vorrei riportarvi questo pezzo tratto sempre dal libro che sta diventando la mia Bibbia, ovvero Donne che corrono coi Lupi (in relazione alla fiaba Vassilissa), che spiega magistralmente l'essenza di questi colori:

I cavalieri nero, rosso e bianco sono simboli degli antichi colori che connotano la nascita, la vita e la morte. Rappresentano anche antiche idee sulla discesa, la morte e la rinascita -il nero per dissolvere gli antichi valori, il rosso per il sacrificio di illusioni preziose, e il bianco per la nuova luce, la nuova conoscenza che viene dall'aver sperimentato i primi due.
(...) Descrivono un'alchimia (vedi la nota) che segue il circuito della Donna Selvaggia, l'opera della Madre Vita/Morte/Vita. senza i simboli dell'aurora, della luce che si diffonde, e della misteriosa oscurità, non sarebbe quella che è.
(...)Il nero è il colore del fango, del fertile, della materia fondamentale in cui le idee vengono seminate. Ma il nero è anche il colore della morte., l'oscuramento della luce. (...) Il neroè la promessa che presto conoscerete qualcosa che vi era ignoto.
Il rosso è il colore del sacrificio, della collera, del delitto, dell'essere uccisi. Il rosso è anche il colore della vita vibrante, dell'emozione dinamica, dell'eccitazione, dell'Eros e del desiderio. E' il colore considerato una medicina per il malessere psichico, un colore che eccita l'appetito. In tutto il mondo esiste un personaggio conosciuto come la madre rossa. Non è altrettanto nota come madre nera o madonna, ma è colei che osserva "le cose che vengono". A essa in particolare si rivolgono coloro che stanno per partorire, perchè chiunque lasci o arrivi in questo mondo deve superare il suo fiume rosso. Il rosso è la promessa di una nuova nascita.
Il bianco è il colore del nuovo, del puro, dell'intatto. E' anche il colore dell'anima libera dal corpo, dello spirito non più ingombrato dal fisico. E' il colore del nutrimento essenziale, del latte materno. Per contro è anche il colore dei morti, delle cose che hanno perso il roseo flusso della vitalità. Con il bianco c'è per un momento la "tabula rasa", la pagina bianca. Il bianco è la promessa di sufficiente nutrimento perchè le cose ricomincino."

Nota: "Parecchie anziane cantastorie dell'Europa Orientale e del Messico mi hanno detto che il simbolismo del nero, del rosso e del bianco deriva dal ciclo mestruale e riproduttivo delle donne. Come tutte le donne sanno, il nero rappresenta il materiale perduto dall'utero che non è gravido. Il rosso simboleggia sia la ritenzione del sangue nell'utero durante la gravidanza sia la macchia di sangue che annuncia l'inizio del travaglio e dunque l'arrivo di una nuova vita. Il bianco è il latte materno che fluisce per nutrire il nuovo arrivato. Questo è considerato un ciclo completo di trasformazione intensa."
"Credo che molti frammenti e favole derivino dalle antiche "dee rosse", che sono divinità che governano l'intero spettro della trasformazione femminile -tutti eventi "rossi"- dalla sessualità, alla nascita, all'erotismo, e originariamente parte dell'archetipo delle tre sorelle (nascita, morte e rinascita), nonchè dai miti sul sole che sorge e muore diffusi in tutto il mondo."

[SM=x728042] [SM=x728044] [SM=x728031]


15/04/2006 23:51
 
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[SM=g27817]
Leggendo l'interpretazione della Estès mi è venuta un'illuminazione...
Secondo lei, ma anche le antiche interpretazioni, il bianco sarebbe legato alla purezza, alla nascita, al latte materno, quindi alla Fanciullezza, all'ingenuità incontaminata...
Ma sempre secondo queste interpretazioni il bianco è anche la nuova conoscenza che si raggiunge dopo aver passato gli altri due colori, ovvero il nero e il rosso...
Ma allora mi giunge un'intuizione... se il bianco è la fanciullezza, l'infanzia, il momento in cui si possiede ogni conoscenza pura e derivante semplicemente dal Ventre Materno nutrita di latte, ed è anche la nuova conoscenza che eleva ad una visione più luminosa, allora "illuminarsi", crescere e procedere con il cammino significa tornare un po' bambini... significa ritornare alla purezza dell'infanzia consapevolmente, guardando con gli occhi di un bimbo la vita stessa..?
Andare avanti non è diventare adulti pieni di concetti, ma è cercare consapevolmente di tornare indietro, seppur mantenendo quella facoltà di distinguere e di difendere la propria purezza?
Cosa ne pensate?

16/04/2006 22:33
 
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Devo ammettere che più volte in questo periodo ho avuto modo di riflettere su questi 3 colori. Molto spesso in affetti ritornano all'interno della cultura celtica, ed è soprendente considerato chevi sono i due estremi : il bianco, considerato normalmente "l'assenza" di colore, il nero "la presenza di tutti i colori" e il rosso che richiama sicuramente il concetto di vita quale è il sangue. Una cosa è certa il colore a seconda della civiltà assume significati diversi, ad esempio per noi il colore del lutto è il nero mentre per i celti mi pare il bianco (non vorrei aver detto una stupidata però, mi pare d'aver letto qualcosa a riguardo). Sarebbe interessante cercare di comprendere il perchè di questa scelta e i vari richiami nelle diverse leggende/miti.

Siao
18/04/2006 13:01
 
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Allora se seguo il ragionamento della Estes, con la crescita bisorrebbe abbandonare l'ingenuità e la "bontà" innata che caratterizza i bimbi.
Fino a poco tempo fa ero convinta del contrario e anche nel mio cammino personale cercacvo questo "essere, tornare bambini" per guardare al mondo e al futuro in maniera diversa..ora non ne sono più molto sicura...essere bambini vuol dire anche ingenuità e non risonoscere i pericoli..forse la "verità" sta nel mezzo.... [SM=g27814]
18/04/2006 14:37
 
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Penso anche io che la verità stia nel mezzo..anche perchè spesso ho la sensazione che l'idea dell'adulto di "tornare ad essere bambini" sia un po' diversa dal reale essere bambini. Infatti raramente ho visto atti di perfidia gratuita come quelli tra i bambini...ghgh. E' un po' come la storia "che belli gli anni dell'adolescenza!" ma se poi si guarda bene l'adolescenza è una rogna incredibile. Credo che "l'essere bambini" definisca uno stato a metà tra l'adulto e il bambino, in cui si riesce a recuperare la capacità di stupirsi, di ridere, e di giocare...infondo seppur cambi con il passare degli anni, il gioco è essenziale per tutti.

Ma ora mi affiora il sospetto di essere andata off-topic...ops chiedo scusa nel caso.

[SM=x728029]
23/06/2006 11:44
 
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Una breve nota sul bianco tratto da La Dea Bianca (sì,ancora Lei!)

Ilcandore dell Dea è sempre stato un concetto ambivalente.In un senso è la piacevole bianchezza dell'orzo perlato,del corpo femminile,del latte e della neve intatta;dall'altro è l'orribile pallore del cadavere,dello spettro,del lebbroso.

Herman Melville dedica un eloquente capitolo di Moby Dick all'analise delle emozioni contrastanti evocate dalla parola bianco (la grazia,lo splendore e lapurezza dei destrieri bianco-lattei,dei tori bianchi sacrificali,dei nivei veli della sposa e dei candidi paramenti sacerdotali,di contro all'orrore senza nome suscitato dagli albini,dai lebbrosi,dai visitatori incappucciati di bianco ecc.) e ricorda che i visitato ri americani di Tower Hill rabbrividiscono più facilmente all'annuncio "Questa è la torre bianca",che non a "Questa è la torre sanguinosa".
23/06/2006 20:36
 
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colori e non...
nota tecnica: il nero e il bianco non sono colori, ma bande di colori, cioè uno è il riflesso di nessun colore e l'altro è il riflesso di tutti i colori insieme...
la sensazione del colore che percepisce il cervello umano è legato a quelle lunghezze d'onda (energie se vi suona più familiare) che ciò che osserviamo non assorbe.
quando vediamo una cosa nera è perchè ha assorbito tutte le lunghezze d'onda (energie) e quando la vediamo bianca è perchè non ne ha assorbita nessuna.
il rosso è un colore: nello specifico il colore che è più vicino a quelle lunghezze d'onda costruttive, gli infrarossi, che fanno bene al corpo, alle piante, che scaldano (che però l'occhio umano non vede)...
(il viola è quello più vicino agli ultravioletti, energie distruttive: vedi creme solari varie che proteggono la pelle dagli UV...)

il nero e il bianco sono interpretati diversamente dalle culture occidentali o orientali e comunque sono simbolo di nascita e morte (torniamo ai temi trattati in altri post)...
il rosso è il colore del sangue, della maturità...
nella simbologia esoterica sono i colori delle magie più potenti: amore, sesso, odio... (e non sono personalmente d'accordo con chi intraprende una sola di queste vie)

personalmente non li vivo in maniera distinta: sono una bambina che è diventata grande e che vive la vita e la morte come un tutt'uno...
non credo tanto si tratti di tornare bambine, quanto di non dimenticare mai chi eravamo e cosa volevamo quando eravamo piccine... crescere senza perdere lo spirito di quei pargoli che eravamo tanti anni fa... imparando a difenderci, ad adattarci, a vivere sole, ma come bambine che gioisamente vogliono imparare ancora ed ancora tutto, sempre...
fino a quando il bianco, il nero ed il rosso diventano un unico respiro, un'unica idea...
11/07/2006 14:17
 
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In linea con quanto già da voi ben evidenziato, aggiungo che anche Graves, nella Dea Bianca, associa i nostri tre colori alla Triplice Dea e alle fasi lunari:
Luna Nuova= Dea bianca della nascita e della crescita
Luna piena= Dea rossa dell’amore e della battaglia
Luna vecchia= Dea nera della morte e della divinazione.
E’ cosa curiosa che la divinazione venga collegata alla vecchiaia e alla morte: perché c’è secondo voi questa connessione? E’ dovuta all’acquisizione di una certa saggezza?


Artemide scrive: Fino a poco tempo fa ero convinta del contrario e anche nel mio cammino personale cercacvo questo "essere, tornare bambini" per guardare al mondo e al futuro in maniera diversa..ora non ne sono più molto sicura...essere bambini vuol dire anche ingenuità e non risonoscere i pericoli..forse la "verità" sta nel mezzo



Mi trovo molto in sintonia con queste parole; mi sembra che per noi donne “proteggere” e salvaguardare la nostra unicità-preziosità è compito che si impara mano a mano che si diventa adulte; è lavoro attento di riflessione e di cura, perché talvolta non ci si accorge, per mille motivi, che l’Altro ci manca di rispetto, non ci “vede” proprio, ci svaluta…

Maria











11/07/2006 19:46
 
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Sai che hai fatto una domanda bellissima..?
E io veramente sono felice di poter rispondere secondo il mio modo di sentire, attendendo le risposte delle altre pulzelline ( [SM=g27824] [SM=g27828] ) dell'Isola.
Perchè la divinazione è legata spesso alla vecchiaia, all'Anziana...
Io credo che la Vita insegni davvero tante tantissime cose, soprattutto l'ascolto interiore e l'ascolto dei messaggi che la Madre invia, quegli stessi messaggi che un tempo venivano definiti presagi dai druidi e da coloro che, svolgento mansioni spirituali e di profonda conoscenza, riuscivano ad interpretarli e a definirli fortunati oppure abominevoli (vi consiglio la lettura del libro All'origine delle Parole, Edizioni della Terra di Mezzo, per studiare il significato di queste parole... libro meraviglioso).
Per questo io credo che svolgendo molti studi, molta pratica dell'ascolto e acquisendo la conoscenza profonda si arrivi a sviluppare in sè una tale capacità di ascolto e di interpretazione (anche dovuta alla conoscenza dell'osservare la vita stessa e gli umani) che facilita sicuramente il carpire i segni della Madre, il divinare, ecc. Conoscenza e capacità che però, a mio parere, raggiungono il giusto livello solo dopo tanti tanti anni, quindi in una fascia d'età definibile come "anzianità" o "vecchiaia".

Inoltre l'osservare aiuta a conoscere. Spesso io stessa mi sento vecchia (pur avendo solo 24 anni) quando guardo atteggiamenti e modi di fare di molte persone "fatte con lo stampino", che seguono strade battute da milioni di altre persone prima di loro e che non si pongono mai domande... osservando questa gente mi sento vecchia perchè riesco quasi a sentire come andrà a finire la loro vita, come, ad un certo punto di essa, forse inizieranno davvero a porsi domande, ma sarà troppo tardi... mi sento vecchia quando spero che la loro prossima vita possa essere migliore di questa, che ponga sulla loro strada tante domande e che faccia loro scorgere un modo di vivere più reale, più sacro... lontano dalle falsità e dalle illusioni che rendono preda di loro stesse gran parte degli uomini di oggi.

Per questo credo che l'anzianità sia più che altro una grande consapevolezza, che può giungere in giovane età, per brevi momenti, e che può poi maturare e stabilizzarsi in tarda età, quando si ha osservato e ascoltato molto.
Per fortuna però non vi è solo triste consapevolezza della nullità dello scopo di vita di molta gente, ma vi è anche quella consapevolezza dell'incanto, del mondo "al di là delle nebbie" che riempie il cuore di gioia... e che fa rimanere sempre giovani, al di là dell'età che il nostro corpo possa avere.

Non so se sono stata chiara.. spero di sì..
Violet

11/07/2006 22:52
 
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luna vecchia
concordo pienamente con le parole di Violet...
posso aggiungere poco:
la luna nera ci fa vedere l'altro lato dello specchio...
come se vedessimo cosa c'è in quel mondo sottile senza tempo...

arrivati alla fine di un ciclo, alla morte di una nostra esistenza, abbiamo la possibilità di acquistare saggezza e, come i vecchi saggi, saper intravedere le trame tessute dal caso (o dal caos, che noi vediamo come disordine perchè esseri umani, ma che ha un suo incredibile ed armonioso ordine se non osservato con classici canoni) e percepire dove porteranno quei fili....

come se giunte alla fine di una spirale diventassimo puntino, puntino incrocio di fili, e vedessimo gli altri puntini ed i loro fili....

il ciclo della luna, giunto ad una sua fine, apre le porte all'oscura conoscenza delle trame di ciò che qualcuno chiama destino....
e, considerando il libero arbitrio, è opportuno che queste porte siano aperte solo agli anziani, anche se anziani lo si diventa anche in tenera età terrena....

un rosso bacio sotto una calda luna piena di luglio...



12/07/2006 08:42
 
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Sì, è quello che pensavo anch’io…
Suggestiva l’immagine di Ithilla della spirale personale-individuale che in qualche modo si congiunge agli altri Destini in un disegno collettivo…
E poi mi devo complimentare con Stregaviolet per la consapevolezza e la capacità riflessiva che dimostra di avere a soli 24 anni!
E’ un dono che tu coltivi davvero in modo egregio.
Come sono condivisibili le considerazioni che fai sulle persone –la maggior parte- che invece di costruirsi faticosamente una strada propria-originale che corrisponda loro, scelgono di camminare su strade collettive, sulle orme di passi già fatti da altri.
Lo trovo terribile, vuol dire non vivere realmente, fare finta di vivere.
Sono pochi giorni che frequento il forum, ma vi trovo tutte assai profonde e con quel senso di sorellanza che le donne spesso ignorano.
Un abbraccio

Maria


[Modificato da )Hathor( 12/07/2006 8.43]

12/07/2006 08:49
 
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gente che non vive
potete dirmi che sono gelida,
ma per quanto riguarda la gente nata morta, continuo a pensare: meno male che esiste!, così ci si può distinguere e sappiamo cosa non diventare mai....

gli esempi negativi, a volte servono come monito...

non mi spreco neanche a cercare di risvegliarli...
non hanno futuro ed è quello che si meritano!
(perdonate il dente avvelenato...)

un dolce sorriso solo per voi...


12/07/2006 10:40
 
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vorrei scrivervi (un pò in ritardo) il mio punto di vista sulla prima domanda posta, : vedendo la cosa secondo la conoscenza druidica, allora io penso che il segreto dell alternanza dei colori, il ritorno al bianco, dal nero della vecchiaia, sia semplicemente il Cerchio, ovvero il simbolo del ciclo della vita e della perfezione. Dopo la vecchiaia si torna bambini: dopo il nero e il rosso c'è il bianco, dopo l amore e la saggezza, l'innocenza.
Sulla questione poi di *vedere con gli occhi di un bambino* anche io sono piuttosto scettica: c'è un tempo per ogni cosa, noi non siamo bambine, la consapevolezza deve far parte dei nostri pensieri, ma torneremo ad esserlo, appena il Cerchio proseguirà il suo cammino.

12/07/2006 11:05
 
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sono convinta che hai ragione...
forse sarò presuntuosa, ma spesso ho la sensazione di non percorrerlo il cerchio, ma di esserlo....

[SM=g27824]



12/07/2006 16:38
 
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Che belle risposte donne e fanciulle! [SM=g27817]
Completamente d'accorodo con voi,aggiungo solo che forze durante l'anzianità si arriva ad una magigore consapevolezza perchè durante l'infanzia e adolescienza sei troppo occupato a guardarti intorno,a cercatre di cairci qualcosa in questo grande mondo e poi quando sei madre ti devi occupare dei figli e della famiglia ecc,fermo restando che comunque il cammino che uno fà dura tutta la vita,anche se ci sono altre mille cose,solo che quando una persona invecchia ha più tempo per sè stesso e ha visto tante cose e alcune le ha capite,ha più esperienza.

Daccordo anche sulle persone già "morte" che abbiamo intorno,tra i ragazzi questa cosa è vistosissima,anche io la penso un pò come Ithilla,chi non vuol essere "salvato" non lo sarà mai,finche non saranno loro a svegliarsi nessuno può farlo per loro.Da una marte meglio che ci siano,sono sempre e comuqnue da monito ma dall'altra se non ci fossdero magari quelli che cercano di vivere avrebbero la via più spianata v.v
13/07/2006 20:10
 
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gente e persone
ci sono persone che vorrebbero risvegliarsi, ma forse non è giunto il momento....
altre si crogliolano nel loro dolore, lo esaltano e lo esagerano e si attaccano come sanguisughe a chi riesce a trovare un perchè o addirittura un motivo di gioia nelle sfighe quotidiane...
personalmente ho stabilito un tempo limite entro il quale dò retta a queste persone...
magari hanno qualcosa da insegnarmi, o ho qualcosa da dire loro che dovrei dire prima di tutto a me stessa...
poi... se stanno bene nel loro continuo lamentarsi perchè cercano solo le coccole... bhè... saluto e scompaio...
altra gente invece è meglio non svegliarla mai, anche perchè è disarmante la loro cecità: le bambole di plastica e gli uomini sorriso durbans mi fanno solo accapponare la pelle...

ed è bellissimo anche incontrare quell'Uomo su mille che splende come luce nel buio...

un profondo abbraccio con il cuore...


08/01/2007 23:25
 
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*Il bianco, il rosso e il nero cioè i colori della vitella di Minosse, sono anche i colori di Io la vacca lunare, dei sacri tori di Augia e, come appare da un vaso cretese anche del toro Minosse che rapì Europa. Inoltre, i tripodi di argilla o di gesso sacri alla dea cretese, rinvenuti a Ninou Khani e un tripode analogo trovato a Micene, erano dipinti in bianco, rosso e nero; e secondo le Indiche di Ctesia, tali erano i colori del corno dell'unicorno: l'unicorno infatti, come simbolo calendariale, rappresentava il dominio della dea-Luna sulle cinque stagioni dell'anno di Osiride, ciascuna delle quali contribuiva a comporne la figura fornendo una parte di animale. [...]Pegaso le era sacro perchè il cavallo, con i suoi zoccoli a forma di mezzaluna, figurava sempre nelle cerimonie propiziatorie; le sue ali erano simbolo di una natura celeste piuttosto che della velocità.*

Per quanto mi riguarda sono stanca di parlare a degli zombie [SM=g27814] ci ho provato..non è servito a niente.
Tempo perso, fiato sprecato, energie buttate all'aria. Che rimangano a crogiolarsi nella loro ignoranza; del resto io non ho mai trovato la pappa pronta. Non vedo perchè la debba servire su un piatto d'argento a qualcun'altro.
Se ha la giusta predisposizione, gli occhi, una persona li apre con le proprie forze..come abbiamo fatto tutte noi [SM=g27838] [SM=g27822]


Fonte: Robert Graves
08/03/2007 12:04
 
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Una cosa che forse potrà non interessare e che non avevo detto circa il bianco, il rosso e il nero è che in Romania questi tre colori sono legati alle tre Ursitoare che non sono altro che il corrispondente delle Parche o Moire.
In Romania si crede che le tre siano: una buona, una cattiva e l'altra del tutto neutrale su quelle che sono le influenze sul destino dei neonati.
Infatti, quando un bambino nasceva, la madre, la madrina e le vecchie del villaggio usavano cantare per svariate notti accanto alla culla del bambino, ninna nanne ed incanti per ingraziarsi le tre Ursitoare e appena il bambino veniva messo nella culla, a questa legavano tre fili di lana: uno bianco, uno rosso e uno nero.


04/04/2007 17:26
 
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Il bianco... come una pagina bianca che aspetta di essere scritta, un tessuto bianco che può essere tinto, la luce bianca che può essere scomposta nei colori dell'arcobaleno... Dunque il bianco come punto di partenza per generare qualcos'altro, per generare vita. Il nero come suo contrario, quindi in teoria morte. Eppure il buio delle profondità della terra, è anch'esso fonte di vita, mentre dal candore della neve nulla può nascere:

"Il nero atterrisce; è cecità, acceca l'uomo e gli nasconde i nemici; tuttavia il buio dentro la terra è caldo e portatore di vita, è il grembo della Madre, la fonte di ogni crescita. Ma nella neve o nell'incandescenza della fiamma non può crescere nulla. Il bianco è annientamento, fine da cui non ha origine alcun principio."
(dalle prime pagine dei Mabinogion della Walton)

Nero e bianco si 'scambiano i ruoli' a vicenda, a seconda delle interpretazioni... Nell'associare i colori alle fasi lunari, nella pagina precedente è stato scritto "Luna nuova = Dea Bianca": ma la luna nuova è ombra, non la vediamo, e nonostante ciò è associata alla Dea 'Bianca', luminosa, "della nascita e della crescita".
Bianco e nero in un continuo avvicendarsi, a simboleggiare il ciclo continuo di morte e rinascita. [SM=g27817]



15/06/2007 12:28
 
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Sui significati legati alla Dea già avete detto voi.

Anche a me il bianco fa pensare a luce e purezza.
Il rosso al sangue, al sole, al calore, alla vita.
Il nero al velo che copre la luce e ne protegge il germe da cui essa scaturirà, il velo che occulta il sapere alla vista di chi non vuol vedere, il buio che copre i colori esteriori e accende quelli interiori del sogno...
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