Roma, 6 feb . (Adnkronos/Ign) - Adesso ho una seconda vita, grazie alla nuova faccia che ho ricevuto. Per la prima volta parla davanti alle telecamere, in una conferenza stampa trasmessa in diretta da Amiens, la prima donna al mondo sottoposta al trapianto di faccia. Isabelle Dinoire, operata in Francia lo scorso 27 novembre, rivolge un appello alle persone che dovessero trovarsi nelle sue condizioni, dopo essere stata sfigurata dai morsi del suo cane: Provate a uscire dal tunnel di dolore, perché una speranza adesso cè. La donna, emozionata, ha prima letto una dichiarazione, nella quale ha fra l'altro reso ''onore alla famiglia della donatrice''. Sul suo volto sono visibili i segni dell'intervento: in particolare la bocca resta ancora aperta e Isabelle parla a fatica. Ma parla, e non si sottrae alle tante domande dei giornalisti nella sua prima conferenza stampa. ''Dopo l'intervento, quando ho visto la mia nuova faccia - racconta - ero felice. Finalmente avevo una faccia. Non mi sono pentita e non ho cambiato idea. Ho sofferto molto quando dovevo portare la maschera, oggi non provo dolore. Conto di riprendere una vita normale, senza essere sotto i riflettori dei media''. ''Questo viso - aggiunge Isabelle - mi appartiene. Riesco a fare sorrisi, smorfie, posso di nuovo parlare e trasmettere emozioni. Mi sono abituata. E giorno dopo giorno si stanno abituando i miei familiari''. I medici che hanno eseguito lintervento, frutto della collaborazione di due equipe altamente specializzate, sono ottimisti. Isabelle - spiega il chirurgo Bernard Devauchelle - si sta progressivamente riappropriando della parte del viso che non le appartiene. A due mesi dallintervento abbiamo segni oggettivi di recupero della sensibilità: prima infatti eseguivamo le biopsie sulle mucose senza anestesia, che ora è necessaria. Quando ha messo la mano sulla parte del volto trapiantata, abbiamo capito che ormai era sua, le apparteneva totalmente. Quando le è stata prospettata la possibilità del trapianto di faccia, Isabelle ha subito risposto si, in modo determinato. I medici raccontano di averle spiegato anche con durezza tutti i rischi di questintervento, in particolare il pericolo di rigetto. Abbiamo riscontrato un inizio di rigetto - afferma il chirurgo Jean-Michel Deubernard - ma labbiamo curato aumentando le dosi di cortisone. Il rischio che la nuova faccia venga rifiutata dallorganismo è tenuto costantemente sotto controllo con biopsie su una cellula sentinella che gli specialisti hanno sistemato in una parte non visibile per non danneggiare la pelle di Isabelle. Se la donna non si è pentita, i chirurghi rimangono fortemente convinti del loro operato. Era impossibile ridare la faccia a Isabelle - sottolinea Deubernard - con le metodiche convenzionali. Il nostro dovere di medici era fare tutto il possibile, e lo abbiamo fatto. Vogliamo mettere a punto una tecnica che, dopo la fase di ricerca clinica, renda possibile ad altri pazienti nel mondo di beneficiare di questo progresso. Si tratta di ricerca clinica nel senso nobile del termine, che è doveroso sviluppare.
(Adnkronos)