Oggi sono quattordici anni,ma non riesco a rassegnarmi,non ci riesco!
Quando il sole sorgerà all’alba
io risorgerò sulla vetta del monte,
ritornerò al ventre della terra,
lei, che mi ha condotto nel sonno.
Udirò il canto levarsi da oriente,
chiuderò gli occhi per non vedere l’uccello del cielo,
accetterò di ascoltare il canto della gente,
questo canto giungerà coi poeti,
giungerà con quelli che sono morti da tempo.
Così sentirò la terra mormorare
e scorgerò, distanti sulla montagna,
quelli di cui lei mi parla.
Dirà attendi, non chiamarli,verranno da soli,
da’ un nome al tuo canto ed essi lo seguiranno.