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Il Ciclo Mitologico

Ultimo Aggiornamento: 24/10/2004 15:47
24/10/2004 15:47
 
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La Battaglia d'Irlanda


Il ciclo Mitologico è particolarmente importante perché contiene il Libro delle invasioni, compilato nel XII secolo, ma relativo ai primi documenti raccolti nel VI e VII secolo dai monaci che tentavano di scrivere una storia dell'Irlanda a partire dal diluvio universale. Si tratta di una serie continua di invasioni, alla fine delle quali apparvero i Gaeli (Celti provenienti dalla Spagna) che rimasero padroni della situazione.

Secondo quanto riferito dal Libro delle invasioni, una delle prime popolazioni a sbarcare in Irlanda furono i Firbolg, provenienti dalla Tracia, dove si trovavano in stato di schiavitù. Fir Bolg sembra significhi, infatti, "uomini sacco: (bag men), con riferimento al lavoro cui essi erano costretti in Tracia, ossia il trasporto di terra fertile a mezzo di sacchi in appezzamenti di terreno roccioso o, comunque, poco coltiva bile. Contro di essi combatterono i Tuatha Dé Danann, una stirpe soprannaturale e divina che gli irlandesi riconoscono come i loro veri primi progenitori.

I Firbolg furono sconfitti e costretti a ritirarsi nelle Aran dove costruirono l'imponente fortificazione di Dun Aengus, nell'isola che oggi si chiama Inishmore ("isola maggiore"). Ai Firbolg fu anche permesso di mantenere il possesso della provincia di Connacht. È interessante notare che proprio nelle isole Aran, come testimonia anche il film-documentario di Flaherty L'uomo di Aran, persiste anche al giorno d'oggi la tecnica di sfruttare a scopo di coltivazione terrazzamenti a picco sul mare, dove la terra fertile viene portata con dei sacchi.





I Tuatha Dé Danann dovettero, inoltre, combattere contro i Fomori, o Fomhoire, il cui nome significa "demoni sotterranei", una stirpe di esseri infernali e mostruosi, spesso con testa di bue, di capra o di cavallo e corpo umano deforme, che vivevano imponendo tributi ai normali cittadini lavoratori. I Fomori avevano da sempre abitato in Irlanda, o meglio nelle sue cavità sotterranee, e avevano come sede principale l'isola di Tory. Il loro capo era Balor, un ciclope, il cui sguardo provocava la morte immediata. In compenso lui non poteva essere ucciso da nessuno, se non secondo una profezia - dal nipote. Potete immaginare come Balor controllasse le attività amorose della figlia Eithne, l'unica che poteva regalargli un nipotino. Come spesso accade in questi casi, la fanciulla riuscì a eludere controlli e divieti e partorì ben tre gemelli. Due furono uccisi subito, ma il terzo, Lugh, si salvò, divenne il capo dei Tuatha Dé Danann e uccise Balor con un colpo di fionda che centrò in pieno il suo unico occhio.

Lugh diverrà padre di Cu’ Chulainn, il maggiore eroe irlandese, che troveremo protagonista del ciclo dell'Ulster. È interessante notare che, essendo Lugh nipote di Balor, era anche lui fomoro per parte di madre. La leggenda vorrebbe, quindi, presentare gli irlandesi come una sintesi delle due popolazioni, rappresentanti forze contrastanti (luce e ombra), ma necessarie entrambe all'armonioso sviluppo della vita, purché la forza positiva abbia alla fine il sopravvento.

Anche per i Tuatha Dé Danann venne il giorno della sconfitta, a opera dei Gaeli, una popolazione celta proveniente dalla Spagna atlantica (probabilmente la Galizia) e da cui deriva l'aggettivo "gaelico". Alloro arrivo in Irlanda i Gaeli incontrarono tre dee, Ériu (o Éire), Banbha ed Érin, ognuna delle quali assicurò il suo appoggio e vittoria certa se gli invasori avessero dato alla terra il loro nome. La spuntò Erin, ma quando, numerosi secoli più tardi, nel 1937, si trattò di decidere sul nome gaelico della repubblica d'Irlanda, i politici si rifecero a Éire timorosi che Erin ricordasse troppo le Erinni, dee greche vendicatrici dei delitti di sangue. La forma Érin per "Irlanda" è, comunque, diffusa nelle poesie e nelle canzoni i cui autori, evidentemente, non si pongono gli stessi problemi di ordine politico.


Si ringrazia
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Irlanda & Scoza, Storia Cultura, Tradizioni
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