08/10/2004 14:18 |
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| | | Post: 10 | Registrato il: 02/08/2004
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"Ripartito quindi in compagnia di Merlino, Artù si accorse durante il viaggio di essere rimasto senza spada. "Non importa, non lontano da qui ce n’è una che vi apparterrà; e io so come farvela avere" gli rispose Merlino.
Proseguirono il cammino finché si trovarono sulla riva di un lago vasto e ameno, dal quale videro emergere un braccio vestito di sciamito bianco, esso terminava in una mano che stringeva una magnifica spada.
"E’ quella l’arma di cui vi parlavo" disse Merlino ad Artù. E poiché in quel momento una donna passava sul lago, il re chiese chi fosse. "E’ la Dama del Lago; sul fondo di questo specchio d’acqua si trova una caverna che ha l’interno decorato con tale ricchezza da renderlo la residenza più piacevole del mondo" gli spiegò Merlino.
"Ora la Dama si avvicinerà, allora voi dovrete pregarla cortesemente di darvi la spada". Infatti la dama si diresse verso Artù e lo salutò, e il re, dopo aver ricambiato il saluto, le chiese: "Di chi è la spada che quel braccio tiene alta sull’acqua? Io sono senza armi, e vorrei che fosse mia". "Essa mi appartiene" gli rispose la dama "ma se mi concederete un dono allorquando ve lo chiederò, sarà vostra". "Ve lo accorderò sulla mia parola" le promise Artù. "Allora montate sulla barchetta che vedete laggiù, raggiungete a remi la spada e prendetela insieme al suo fodero. Io reclamerò il mio dono quando lo riterrò opportuno". Artù e Merlino smontarono di sella e legarono i cavalli a due alberi e, quando ebbero raggiunto la mano e la spada, il re ne afferrò l’impugnatura e la trattenne, mentre mano e braccio scomparivano sott’acqua".
Thomas Malory
http://www.ips.it/scuola/concorso_99/acque/belle.htm#dama
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