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FILOBUS DI BOLOGNA

Ultimo Aggiornamento: 17/11/2023 13:56
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18/03/2007 20:15
 
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Re: Cristalis, Civis, filobus in genere

Scritto da: Gliz 18/03/2007 19.42
(semipolemica semiseria) Conferma di un mio vecchio sospetto: se anche un appassionato e frequentatore di forum definisce "vecchi" [SM=x346230] i Breda, allora... i filobus invecchiano nello stesso tempo degli autobus (specie quando ci sono transizioni generazionali con ribassamenti di piani, passaggio dai telai alle scocche portanti ecc.)! Cosa che dico da anni, venendo regolarmente zittito da chi mi raconta che nella sua città i 2401, 2411 o Alfa Mille sono durati secoli.

Non volevo offendere i Breda [SM=x346223] ma sono, per quanto un pò ignorante in materia, d'accordo con te: questi filobus solo del 1991 (lo estrapolo dai post di Roberto), quindi hanno solo 16 anni, ma sembrano del secolo passato rispetto ai Bussotto proprio a causa del pianale ribassato nei secondi.
Leggevo su un post precedente, della effettiva maggiore longevità di un filobus rispetto ad un autobus, ma questo non toglie che un progetto vecchio rimane vecchio anche se il bus è appena uscito di fabbrica.

Ma il mio post era nato da una mia preoccupazione, e cioè che i Bussotto sono spesso fermi, mentre i breda viaggiono più o meno tranquilli sulla loro circolare. La linea 13 è sicuramente più impegnativa, ma alcuni Autodromo, specialmente quelli della prima fornitura, sono in condizioni pietose (e l'utenza spesso contribuisce alla cosa): vetri rotti o bloccati, porte con fessure di 5 centimetri, plastiche contorte e vibranti, e affidabilità attualmente un pò critica.
Se Bologna vuole veramente 7 linee filoviarie, i 49 Civis serviranno a poco. Fra l'altro niente si muove per quanto riguarda la "pista" dei Civis nel suo bell'asfalto rosso, i cui lavori dovrebbero iniziare a breve a San Lazzaro. Vedremo...

[Modificato da XJ6 19/03/2007 10.41]

18/03/2007 23:43
 
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tranviere junior
Longevità
Quella della maggiore longevità dei filobus io la sento da quando sono appassionato di trasporti, quindi all'inicirca dall'era prescolare.
Poi però ci medito bene e scopro che:
a) i filobus molto longevi sono stati soprattutto Fiat 2401, 2411 e, limitatamente alla realtà napoletana, Alfa Mille.
b) gli anni di longevità vanno da fine Cinquanta a metà Ottanta
e qui mi vengono i primi dubbi, perché:
c) negli stessi anni anche molti autobus della stessa generazione hanno passato tranquillamente i venti/venticinque anni di servizio
d) prima del 1982 le aziende, anche le più blasonate, tendevano a far circoalre qualsiasi cosa fosse in grado di uscire dal deposito e farvi rientro dopo una giornata di servizio. Concetti come qualità del servizio, qualità percepita, concorrenza con il trasporto privato, confort di marcia, redditività del servizio, mercato erano di là da venire. Il Tpl faceva il suo onesto lavoro e, del resto, "combatteva" contro un parco di autovetture private la cui età media era di oltre 15 anni e lo stato di manutenzione era in molti casi precario.
Le realtà degli altri Paesi europei non mi sembrano così diverse: non mi risulta che, oggi come oggi, l'Europa occidentale pulluli di filobus a due/tre gradini interni.
Mi chiedo, quindi, se la longevità fosse reale o piuttosto portata da uno stato di necessità (determinato anche dal fatto che vi erano impianti ancora sfruttabili anche se non c'era più produzione di serie di filobus).
Poi scopro che
e) in tempi più recenti alcuni filobus (Fiat 2470 di Sanremo, Inbus F14 di Cagliari) sono invece andati in demolizione o in accantonamento addirittura prima dei corrispondenti modelli con motore termico.
E i dubbi qui crescono. O, meglio, si fanno certezze. Che dicono:
f) il motore elettrico del filobus è indubbiamente più longevo, ma il resto della vettura è pur sempre un autobus e come tale si comporta. E,
g) se non c'è una produzione di serie con certezza di reperimento dei ricambi difficilmente un qualsiasi veicolo, sia anche un tram, riesce nelle condizioni attuali di impiego a essere longevo.
Quindi, ben venga il filobus. Ma a condizioni che sia un veicolo agli estremi di come lo possiamo concepire. Ovvero:
1) un veicolo estremamente semplice, con circuito di trazione di grande serie (come potrebbe essere il Citelis/Skoda se Irisbus lo distribuisse direttamente in tutt'Europa facendosi carico del magazzino ricambi e possibilmente proponendolo con un solo circuito di trazione (non come i 2411 che non ce n'erano quasi du euguali in due città diverse...). Oppure,
2) una macchina estremamente innovativa, da sfruttare anche per la sua immagine e in cui l'azienda esercente crede fermamente, tanto da investirci molto, anche sul lungo termine (se poi dal lungo termine viene fuori che era meglio costruire una tranvia, beh... vorrà dire che prima di aprire la seconda linea faranno un pensirino a mettere giù un paio di rotaie. Chissà, magari a Palazzo Marino mi sentono e stendono giù un bel doppio binario sulla 90/91). Questo ruolo può essere ottimamente giocato, sempre in casa Irisbus, dal Cristalis (sorry ma il gadget della guida automatica, pur avendolo provato in pista alla Heuliez e avendo visto che funziona bene, è a mio avviso squilibrato nel rapporto costi/benefici).
[SM=x346219] Gliz
19/03/2007 08:35
 
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tranviere veterano
Chiacchierando con Rouler e Gliz
Ho letto con attenzione le vostre interessanti considerazioni sui filobus bolognesi e italiani in genere.
A Bologna tutti sanno che dei due assi sono buoni solo i Menarini mentre i Breda han dato sempre mille grattacapi: nonostante molte variazioni, ore in officina e rientri in fabbrica i primi restano sempre più affidabili. E così avere avuto 10 macchine efficienti su 20 ( poi 19 ) è stato quello che, in parte, ha penalizzato l'inizio della terza era filoviaria bolognese.
Purtroppo la stessa cosa si è ripetuta con la flotta degli articolati: i primi 20 Man, ossia i Bologna1 arancioni, non sono per affidabilità al livello dei secondi 15 Man, ossia i Bologna2 rossi.
Queste cose non dovrebbero accadere quando sono coinvolti mezzi costati alla collettività milioni di Euro... però è così.
Ma questo non è un fatto solo filoviario, a Bologna nel 1996 il rientro in azienda, dopo decenni, di autobus articolati fu segnato dalla pessima qualità dei 16 Iveco assolutamente non al pari degli altri 12 BMB e di tutti quelli successivi. Ai primi vennero fatte diverse modifiche per portarli ad uno standard più accettabile: non riuscivano a pieno carico a passare sul ponte Matteotti oppure non potevano uscire dal deposito se minacciava pioggia...
I filobus sono a tutti gli effetti degli autobus con diverse motorizzazioni: e Bologna difatti ha avuto per tantissimi anni stesse macchine sia in versione bus che filobus: i 401 e i 2401, i 411 e i 2411 ma parliamo di mezzi eccezionali ideati e costruiti in anni eccezionali... componenti, guarnizioni e materiali di primissima qualità che hanno permesso a queste macchine sia in versione bus che filobus di raggiungere i 25 anni di servizio. Chi mai potrebbe pensare oggi che i nuovi ed imponenti tram di Milano possano raggiungere gli 80 anni di servizio delle gloriose 28 ?
Il fatto dei filobus che spesso per Bologna girano ad aste abbassate è di per sè un fatto abbastanza grave quanto antipatico: mi è stato confermato dagli stessi filovieri più seri e professionali che, a fronte di qualche logico e nella media guasto meccanico, ci sono un largo gruppo di altri filovieri a cui non importa assolutamente nulla di quanto stiano facendo. Ossia, se le aste vengono giù per una strollata oppure vengono abbassate per superare un ostacolo occasionale alcuni autisti non hanno la minima voglia di rialzarle né a mano né sotto i primi tegolini utili e così a pieno carico col diesel, non strutturato per queste lunghe e faticose marce, percorrono magari in questa maniera decine di Km da Borgo Panigale a San Ruffillo... Purtroppo è così, ci sono anche di questi casi, per fortuna ne ho visti altri, molto più coinvolti nell'identificarsi col proprio mestiere, scendere per riallineare a mano, come una volta, le aste ai fili oppure ricordarsi dove fossero situati i tegolini più vicini per rialzare le aste meccanicamente.
Questo fatto si ripete, ahimè, anche frequentemente con la flotta degli ibridi\elettrici: sempre gli autisti mi hanno raccontato che in tutta l'azienda sono pochi i loro colleghi che girano col mezzo in diesel fuori città ed azionano poi il passaggio in elettrico arrivati in centro... questi mezzi, fra l'altro costosissimi, girano quasi sempre in diesel e buonasera a meno che non ci siano al volante quegli autisti a cui piace ciò che stanno facendo e per il quale sono comunque anche stipendiati. Fatto sta che mi hanno raccontato che ci sono loro colleghi che non hanno la minima idea se stiano guidando un diesel, un ibrido, un metano o un elettrico... girano la chiave e non sanno altro.




In effetti ultimamente capita più spesso di vedere qualche due assi sul 13 ( linea per la quale inizialmente erano stati progettati ) solitamente questi mezzi sono ormai quasi sempre impiegati sulle circolari 32 e 33. Ne ho fotografato uno qualche sera fa mentre mi trovavo in Piazza Minghetti, antico capolinea della mitica filovia 46 S.Ruffillo che sostituì l'ultima linea di tram nel 1963 e che venne soppressa ai filobus nel 1978.
19/03/2007 10:02
 
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Scritto da: Gliz 18/03/2007 23.43
Quindi, ben venga il filobus. Ma a condizioni che sia un veicolo agli estremi di come lo possiamo concepire. Ovvero:
1) un veicolo estremamente semplice, con circuito di trazione di grande serie (come potrebbe essere il Citelis/Skoda se Irisbus lo distribuisse direttamente in tutt'Europa facendosi carico del magazzino ricambi e possibilmente proponendolo con un solo circuito di trazione (non come i 2411 che non ce n'erano quasi du euguali in due città diverse...). Oppure,
2) una macchina estremamente innovativa, da sfruttare anche per la sua immagine e in cui l'azienda esercente crede fermamente, tanto da investirci molto, anche sul lungo termine (se poi dal lungo termine viene fuori che era meglio costruire una tranvia, beh... vorrà dire che prima di aprire la seconda linea faranno un pensirino a mettere giù un paio di rotaie. Chissà, magari a Palazzo Marino mi sentono e stendono giù un bel doppio binario sulla 90/91). Questo ruolo può essere ottimamente giocato, sempre in casa Irisbus, dal Cristalis (sorry ma il gadget della guida automatica, pur avendolo provato in pista alla Heuliez e avendo visto che funziona bene, è a mio avviso squilibrato nel rapporto costi/benefici).

Pensa che, a Bologna, in un prossimo futuro ci troveremo con 10 Menarini 12m affidabili, 10 Breda 12m meno affidabili, 20 Man 18m poco affidabili, 15 Man più affidabili e 49 Civis di affidabilità ancora da verificare. In più ci sarà una diversa alimentazione nelle linee, il chè relegherà i 12m 600v alle sole circolari: un aiuto alle linee a 750v, in caso di carenza di materiale, potrà avvenire solo con bus tradizionali.

Venerdì sera l'ultimo problema sul 13: un Man prima serie, appena partito da una fermata, si è spento (fra l'altro in mezzo all'incrocio Dante-Santo Stefano) e, nonostante i tentativi dell'autista nessuna possibilità di ripartenza. Le aste erano al loro posto, quindi il problema era altrove; comunque sono state abbassate meccanicamente e si è ripartiti con il motore diesel.
Dopo poche centinaia di metri ci sono i tegolini sul bifilare, ma chiaramente si è preferito continuare con il motore termico.

Ho notato che, nel momento del blackout, un secondo filobus si era accodato (sempre un Man prima serie), e ho pensato ad un eccessivo assorbimento di corrente in quanto entrambi i bus erano in piena accelerazione. Ho pensato male??

Ma il motore diesel è collegato direttamente alla trasmissione? Perchè, a pieno carico, lo sento veramente affaticato. Oppure è collegato ad un generatore elettrico?

Scritto da: Roberto Amori 19/03/2007 8.35
Questo fatto si ripete, ahimè, anche frequentemente con la flotta degli ibridi\elettrici: sempre gli autisti mi hanno raccontato che in tutta l'azienda sono pochi i loro colleghi che girano col mezzo in diesel fuori città ed azionano poi il passaggio in elettrico arrivati in centro... questi mezzi, fra l'altro costosissimi, girano quasi sempre in diesel e buonasera a meno che non ci siano al volante quegli autisti a cui piace ciò che stanno facendo e per il quale sono comunque anche stipendiati. Fatto sta che mi hanno raccontato che ci sono loro colleghi che non hanno la minima idea se stiano guidando un diesel, un ibrido, un metano o un elettrico... girano la chiave e non sanno altro.

Un paio di anni fa, prima dell'arrivo dei Citaro, i Menarini AlterEco erano spesso sulla linea 14 (a proposito, dove sono finiti??). Li chiamavo, affettuosamente, i "mezzi per il controllo demografico della terza età". A causa dello scatto bruciante alla partenza dalle fermate, mettevano in crisi le persone in piedi, soprattutto i più anziani che ho visto finir per terra un paio di volte. Raramente trovavo autisti che riuscivano (o volevano) modulare la partenza, e altrettanto raramente trovavo quelli che non utilizzavano il motore diesel nel centro storico. Forse perchè, appunto, non sapevano cosa stavano guidanto...

[Modificato da XJ6 19/03/2007 10.43]

19/03/2007 11:11
 
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Appunto sulla longevità dei filobus
Manca ai "nominati" il mitico Fiat 668 prodotto nelle carrozzerie Cansa e Stanga e diffuso in parecchie Aziende italiane (e non solo, li utilizzò pure Belgrado) [SM=x346232] : qui ad Ancona era nella seconda versione e durò dal 1949 al 1982, era usato sulle linee con maggiore acclività (la n. 2, in particolare) ed era un vero "mulo" come potenza di trazione... [SM=x346220] non come quei "polmoni" degli odierni bus diesel e metano [SM=x346221] !
14/04/2007 20:15
 
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Viberti
Ho postato nella discussione con Torino e la Turchia una foto di un filobus articolato Viberti che, per completezza, colloco anche qui.




Bologna ha avuto dal 1958, ancora in era tramviaria, una bella flotta di 18 filobus di questo genere. Gli ultimi due, perfino riverniciati nell'usuale colore di allora rosso\giallo, hanno circolato fino al 1980. A me piacevano tantissimo...
La foto riprende il capolinea della ex linea 43 nel tratto in cui i filobus sono già girati verso Bologna: questo punto è tuttora presente e del tutto rinnovato come parte della nuova linea 14.
21/04/2007 19:37
 
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Radiazioni
Come già accennato anche da GTman2 nelle pagine della discussione sugli Autobus di Bologna, inserisco qui la notizia e le foto dei filobus che, abbastanza a sorpresa, sono stati radiati dal parco ATC.
Sono macchine già anzianotte ma al di sotto dello standard bolognese: nemmeno 17 anni. In particolare mi colpisce l'accantonamento della 001 che è un Menarini ossia il gruppo migliore, l'altro gruppo dei Breda rappresenta invece quello che ha manifestato sin dall'inizio i problemi peggiori.





Ecco una serie di immagini, prima e dopo, dei tre filobus in questione. La 001 nel 2000, in ottima forma, sta transitando in Via Rizzoli lungo la linea 13 in quella che allora era l'unica linea filoviaria bolognese mentre sulla destra si vede sopraggiungere un Fiat 421.










Il filobus Breda 015 nel 2002 ha avuto un attimo di notorietà quando le venne assegnato il compito, come si vede nella fotografia, di viaggiare fuori servizio, per ore ed ore, sulle linee circolari appena ripristinate dopo 23 anni di sospensione. Andavano percorse alcune migliaia di Kilometri per ottenere l'omologazione per l'apertura al pubblico. Qui la vediamo a Porta S.Isaia impegnare gli incroci con la linea 14.







Per ultima la 019 che appare appena giunta nel piazzale e non le è ancora stato asportato alcun particolare. In effetti non si vedono più tante Breda in giro lungo le filovie... una ( la 020 ) andò completamente distrutta in uno spettacolare incendio in centro città nel 1995, due sono qui, ne rimarrebbero ancora 7.

22/04/2007 17:14
 
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Ciao a tutti, purtroppo dei Bredabus ne rimangono sei, in quanto risulta alienata anche la 018.
L'alienazione così precoce dei filobus (001, 015, 018 e 019) è dovuta al fatto che non ci sono più pezzi di ricambio per quelli circolanti, e purtroppo bisogna ricorrere alla cannibalizzazione.
Mi chiedo quanto dureranno ancora...
08/05/2007 22:24
 
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Re: Ripresa del servizio

Scritto da: Roberto Amori 23/10/2005 14.27

Sabato 4 Ottobre finalmente i filobus, dopo 4 mesi, hanno ripreso servizio anche se su una unica linea: la 13 che così ha impegnato i nuovi incroci della futura 14.




I filobus in Via Ugo Bassi con la nuova rete aerea a tre bifilari...mah
Ai tecnici comunque gli è scappata la mano, se tre bifilari per via sembrano troppi sui Viali c'è un tratto con 5...



In che punto dei Viali ci sono cinque bifilari? In questi giorni sono a Bologna e vorrei immortalare questo punto.

Un poco OT: oggi ho trovato il resto di binario che mi dicevi vicino a San Petronio, grazie! Ho notato poi che in vari punti i masselli della pavimentazione stradale seguono tuttora le geometrie delle rotaie ormai rimosse....

Grazie ancora!

-- Ivan Furlanis
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08/05/2007 23:46
 
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Re: Ripresa del servizio

Scritto da: grandunion 08/05/2007 22.24
In che punto dei Viali ci sono cinque bifilari? In questi giorni sono a Bologna e vorrei immortalare questo punto.

Fra porta Mazzini e porta San Vitale, 3 bifilari nella carreggiata esterna e due in quella interna.

[Modificato da XJ6 09/05/2007 18.17]

09/05/2007 00:29
 
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5 bifilari posson bastare...
Il viale interessato dalla presenza dei 5 bifilari è il Viale Giambattista Ercolani. Il viale in questione collega Porta S.Vitale con Porta Mazzini, quindi facilmente raggiungibile dal centro: arrivati alle 2 Torri bisogna percorrere tutta Strada Maggiore, giunti alla Porta si deve girare a sinistra e percorrere tutto il Viale fino alla Porta S.Vitale. Durante la passeggiata, lungo il Viale Ercolani, si possono osservare i 5 bifilari: uno per il 14, uno per il 32, uno per il 33 e due di servizio come feeder. Oltre ai fili si possono anche osservare i 4 nuovi incroci K&M.




A Porta S.Vitale il filobus Menarini 006 impegna il proprio bifilare sulla linea 32, a sinistra inizia il bifilare tronco con le due discese di alimentazione per il bifilare del 14. In primo piano l'incrocio tra le due linee. Sul controviale vi sono gli altri bifilari





Sempre a Porta S.Vitale il filobus Menarini 008 impegna l'incrocio tra le linee 33 e 14 di ritorno. Dietro la vettura il bifilare del 14 di andata, proveniente da Porta Mazzini, svolta verso la Via Massarenti.





Sul Viale Ercolani il filobus Menarini 009 sta impegnando i sezionatori tra le diverse discese di alimentazioni di differenti sottostazioni. Sul fianco il bifilare della linea 14. Sulla sinistra, più avanti rispetto al filobus, si può scorgere fra i rami il piccolo segnale filoviario tondo con una riga nera orizzontale in campo bianco: è il segnale che indica un bifilare tronco che lì inizia, è questo quindi il punto dove sul Viale ci sono tre bifilari affiancati, sul controviale ci sono gli altri due per un totale di 5. Quand'ero bambino era frequentissimi quei segnali con i relativi bifilari tronchi: molto spesso bifilari di servizio, anelli di ritorno, linee barrate e rientri in deposito erano gestiti con quei bifilari senza scambi che in gergo si chiamavano " salto delle aste "... quanto mi piaceva vedere scendere il bigliettaio coi guantoni ed effettuare il " salto "... Tornando ai sezionatori della foto vorrei segnalare che da qualche tempo ne sono stati posizionati di nuovi, tecnologicamente molto innovativi, che pur sezionando la linea non hanno punti neutri sul filo cosicchè se i trolley si fermano lì sotto la vettura non rimane priva di corrente.





A Porta Mazzini finisce il tutto: il bifilare tronco feeder si arresta e due discese vanno ad alimentare il bifilare del 14 in arrivo da Strada Maggiore. In primo piano il filobus Breda 017 in servizio sul 32.
12/05/2007 10:44
 
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Prolungamento del 13
L'ATC ha comunicato che a Settembre finalmente verrà inaugurato, con la riapertura delle scuole, il prolungamento della linea 13 da S.Ruffillo fino a Via Pavese, ossia sul confine col territorio del Comune di Rastignano.
E' una di quelle storie italiane a cui abbiamo purtroppo fatto l'abitudine: 5 anni di lavoro per meno di 3 Km ( fra andata e ritorno ) di bifilare e la costruzione di una nuova sottostazione. La ditta che ha costruito la sottostazione ad un certo punto è fallita e da qui è partito, di conseguenza, un contenzioso giuridico durato circa tre anni che ha bloccato tutto...
Fra l'altro sembra che il territorio di Rastignano, dove il 13 come autobus già arriva in alcuni orari della giornata, avesse chiesto ad un certo punto di fare arrivare i bifilari sul proprio Comune trasformando così il 13 nella seconda linea extraurbana bolognese dopo quella per Casalecchio. Non è quindi improbabile che fra qualche anno questo possa accadere...




Questa è la rotatoria di S.Ruffillo, in servizio al capolinea del 13 S.Ruffillo, dal 1963. In questo stesso punto, sempre fino al 1963, stazionavano su un binario tronco i tram dell'ultima linea bolognese: anch'essa era la 13 S.Ruffillo. Fino al al 1978 le aste dei filobus, tramite due slitte di cui abbiamo già parlato in queste pagine, comandavano il semaforo per l'immissione dei grandi articolati sulla Via Toscana. La linea, che allora si chiamava 46 S.Ruffillo, fu poi sospesa per ben 12 anni...






In alto, in primo piano, la rotonda attuale che verrà presto smantellata dopo 44 anni. Sullo sfondo, sopra il ponte sul fiume Savena, transita un bus Mercedes Citaro in servizio sulla linea extraurbana 96 Pianoro, sopra di lui i pali e i bifilari del nuovo prolungamento: mancano solo una trentina di metri per congiungerli ai vecchi.
12/05/2007 23:35
 
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scusa Roberto, ma mi ricordo che molti anni fa c'era un anello filoviario anche presso la stazione ferroviaria di san ruffillo, o sbaglio?
a cosa serviva? limitazione di corsa o altro?
13/05/2007 10:22
 
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Sempre a proposito di bifilari e scambi
Sbaglio, o mi pare di capire che a Bologna non esista un solo scambio filoviario (sulla rete in uso almeno; ricordo invece che almeno un paio d'anni fa c'era ancora il triangolo di accesso, abbandonato, al Deposito Battindarno)? Non capisco come mai l'ATC abbia questo rifiuto ad installare scambi, secondo me sono utilissimi e permetterebbero di snellire un po' la rete dei "binari volanti": mi pare più sensato avere un po' di scambi piuttosto che doppio bifilare parallelo, uno per linea (e i cartelli del numero di linea attaccati sui cavi trasversali [SM=x346232] non sia mai che un filobus che alzi le aste in quel punto le vada a mettere sul bifilare sbagliato).

I bifilari tronchi che passano per Piazza dei Tribunali, per Via dell'Archiginnasio e per Via San Lorenzo sono ancora teoricamente utilizzabili? Ho notato che attorno ai fili del bifilare di Via dell'Archiginnasio è stato avvolto un cavetto metallico. Ho pure appurato altresì la scomparsa dei bifilari per l'ex Deposito Zucca e quelli che giravano dietro alla chiesa di San Francesco.

Nel complesso devo dire che la rete filoviaria bolognese è molto affascinante e permette ottimi scorci fotografici, soprattutto lungo le stradine strette percorse dal 13.

[Modificato da grandunion 13/05/2007 10.22]


-- Ivan Furlanis
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13/05/2007 10:58
 
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Re: Sempre a proposito di bifilari e scambi

Scritto da: grandunion 13/05/2007 10.22
Sbaglio, o mi pare di capire che a Bologna non esista un solo scambio filoviario




In verità uno scambio esiste ancora, all'incrocio fra via Andrea Costa e Via della Barca, dove la futura filovia 14 si staccherà dalla linea 15 per Casalecchio (che chissà quando verrà ripristinata...).
Non sono presenti scambi in centro, un peccato, perchè, come diceva Roberto in un post precedente, avrebbero fatto risparmiare un bifilare (e due incroci) in via Rizzoli.


Scritto da: grandunion 13/05/2007 10.22
I bifilari tronchi che passano per Piazza dei Tribunali, per Via dell'Archiginnasio e per Via San Lorenzo sono ancora teoricamente utilizzabili? Ho notato che attorno ai fili del bifilare di Via dell'Archiginnasio è stato avvolto un cavetto metallico. Ho pure appurato altresì la scomparsa dei bifilari per l'ex Deposito Zucca e quelli che giravano dietro alla chiesa di San Francesco.




Ne è rimasto pure un troncone fra via Lame e via Marconi, dove in un futuro verrà realizzata la filovia per il civis.
13/05/2007 23:39
 
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TROLLINO59: scusa Roberto, ma mi ricordo che molti anni fa c'era un anello filoviario anche presso la stazione ferroviaria di san ruffillo, o sbaglio? a cosa serviva? limitazione di corsa o altro?



Quello di cui parli era l'anello della vecchia linea 46\ Direttissima. Per chi non lo sapesse la Direttissima è la linea ferroviaria Bologna - Firenze e di cui a S.Ruffillo esiste la prima fermata presso la locale stazioncina a qualche Km dell'attuale capolinea filoviario. I filobus trovavano lo scambio, svoltavano a sinistra verso la stazione, per poi rientrare sulla via Toscana e quindi verso Bologna. Quasi tutta la piccola linea barrata che impegnava due strade e una Piazza era allestita coi pali per cui oggi non ci dovrebbero molti ganci sui muri: tutto è stato smantellato nel 1989 in occasione del riammodernamento della linea dopo 12 anni di stop. Ancora prima, sulla Via Murri, era presente un analogo anello di inversione per la linea 46\\ Chiesa Nuova.






Il filobus ex Padova Fiat 2411 n. 1435 col cartello della linea di cui parla Trollino59... In seguito questo filobus andrà, di terza mano, a concludere la sua eccezionale carriera a S.Remo.





IVAN FURLANIS: Sbaglio, o mi pare di capire che a Bologna non esista un solo scambio filoviario (sulla rete in uso almeno; ricordo invece che almeno un paio d'anni fa c'era ancora il triangolo di accesso, abbandonato, al Deposito Battindarno)? Non capisco come mai l'ATC abbia questo rifiuto ad installare scambi, secondo me sono utilissimi e permetterebbero di snellire un po' la rete dei "binari volanti": mi pare più sensato avere un po' di scambi piuttosto che doppio bifilare parallelo, uno per linea...




Come ha già risposto Rouler16v, al momento esistono due soli scambi dopo lo Stadio, all'altezza di Villa Serena, che separano la nuova linea 14 dalla futura 15 per Casalecchio. Sono scambi molto moderni, costosissimi, ad alta velocità K&M a cui si spera in futuro se ne aggiungano altri... ai bei tempi in città fra scambi e incroci se ne contavano più di 90. I bifilari doppi, uno per linea, è un qualcosa di cui abbiamo già parlato in queste stesse pagine e di cui ancora non riesco a comprenderne il senso: sono troppi e troppo vistosi.





IVAN FURLANIS: I bifilari tronchi che passano per Piazza dei Tribunali, per Via dell'Archiginnasio e per Via San Lorenzo sono ancora teoricamente utilizzabili? Ho notato che attorno ai fili del bifilare di Via dell'Archiginnasio è stato avvolto un cavetto metallico. Ho pure appurato altresì la scomparsa dei bifilari per l'ex Deposito Zucca e quelli che giravano dietro alla chiesa di San Francesco.




I bifilari, passanti per Piazza dei Tribunali, di cui parli sono disattivati dal 1978. Erano, appunto, sempre quelli delle linee 46,46\,46\\ che avevano una ridottissima penetrazione in centro: la sola Via S.Stefano e Piazza Minghetti. Poi tramite il grande, e molto bello, anello di ritorno i filobus rientravano verso la periferia in direzione S.Ruffillo... un percorso che nel 1990, alla riapertura del servizio filoviario si è ovviato giustamente a modificarlo del tutto. Una curiosità: i bifilari provenienti dai Tribunali una volta confluiti sul Viale Gozzadini fino agli anni'60 si immettevano tramite uno scambio sul bifilare della Circolare per poi separarsi nuovamente, con un altro scambio a Porta S.Stefano... poi fu deciso di eliminare lo scambio e di scavalcare la Circolare tramite un incrocio: venne creato così un secondo bifilare parallelo sul Viale, uno per linea, proprio come si fa oggi in centro con la 13 e la 14... solo che questo accadeva quasi 40 anni fa. Si vede che a Bologna questa è la tendenza.




Bellissima scena filoviaria di un tempo e che oggi è purtroppo irripetibile... il bifilare che sta impegnando il vecchio articolato Macchi è quello di cui parla Ivan Furlanis: oggi è degradato al solo rango di feeder ed è tutto avvolto da un cavetto metallico... nessun mezzo pubblico, a parte un paio di radi pollicini elettrici, transita più per Piazza Maggiore e l'Archiginnasio. Il servizio Pubblico ne ha immensamente risentito: i tragitti si sono allungati senza senso compiendo dei giri lunghissimi per dirigersi da una parte della città all'altra...
Sulla sinistra uno degli 8 Fiat 421 del 1978 arrivati già arancioni dalla Menarini: alcuni sono finiti tra Cuba e Catania. La cosa interessante è che questo bus, la 4190, a distanza di 28 anni dalla fotografia è tuttora esistente e in servizio a Cuba.
I bifilari sul ponte di Galliera per il deposito Zucca sono stati rimossi, solo sul ponte, in occasione di alcuni lavori stradali, sono ora in opera le sole traverse.
Infine, i bifilari di S.Francesco ( a cui ero affezionatissimo perchè erano dinanzi alla finestra di mia nonna ) sono stati rimossi solo due anni fa: sul fianco della bellissima Basilica Gotica di S.Francesco era presente ( e ti pareva ) un triplo bifilare, uno di servizio col " salto delle aste " per collegarsi a Via Marconi col vecchio 41, uno di transito per la linea 42 Casalecchio ed un altro per il ricovero diurno e notturno dei filobus.





IVAN FURLANIS: Nel complesso devo dire che la rete filoviaria bolognese è molto affascinante e permette ottimi scorci fotografici, soprattutto lungo le stradine strette percorse dal 13.






Via S.Stefano






Via S.Felice... incredibile pensare fosse a doppio transito tramviario e pure fino al 1964 a doppio transito filoviario.






Via Carbonesi: anche qui fino al 1963 doppio transito tramviario... dovevano passare attaccati ai muri











14/05/2007 11:34
 
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Una foto anch'io
Grazie a Roberto per le preziose note sulla rete filoviaria della sua città. Provo anch'io ad inserire una mia foto, se riesco a capire come si fa [SM=x346232]



Filobus 1045 in sosta ad Ugo Bassi l'8 Maggio 2007. Appena possibile posterò altre mie foto scattate la scorsa settimana.

[Modificato da XJ6 14/05/2007 19.39]


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14/05/2007 12:26
 
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non si vede un tubo... [SM=x346246] Dov'è che sbaglio? [SM=x346235]

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14/05/2007 19:41
 
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maestro tranviere
Hai semplicemente ...
... sbagliato URL. Hai inserito quello di una pagina di ImageShck, non quello della foto.

[SM=x346219]

15/05/2007 10:37
 
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Altra foto
Vediamo se ho studiato bene la lexione di XJ6...



Busotto 1036 in transito in Via Castiglione, sempre l'8 Maggio 2007.

[Modificato da grandunion 15/05/2007 10.38]


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