L’arco e la freccia
L’arco usato dai Rangers è generalmente l’arco lungo (longbow), leggero e con un bonus di precisione +1.
E' l'arco di Robin Hood e delle guerre medievali. Quando è carico, presenta un'unica incurvatura e nei modelli tradizionali si può utilizzare un'unica essenza, come il tasso, il frassino o l'olmo, oppure due essenze con caratteristiche diverse (per esempio olmo e tasso).
In linea di massima, quando è scarico, il longbow appare diritto.
Questa arma micidiale per la sua silenziosità, precisione e gittata si compone di:
- un riser (1) o parte centrale, nella quale ha sede la grip (1) o impugnatura, nell’arco lungo le due parti coincidono;
- di due flettenti (2) ovvero la parte dell’arco che si curva nella tensione;
- di due tip (3) ovvero la parte finale dell’arco dove va a inserirsi l’anello della corda;
- infine della corda (4) realizzata con un tendine di bue perfettamente elastico.
Per una corretta manutenzione dell’arma è bene disarmare l’arco (togliere la corda da un tip) nel caso di una prolungata inattività e armarlo (reinserire la corda in un tip) nel momento dell’utilizzo. Questo consentirà al nerbo di mantenere la sua caratteristica elasticità.
La freccia che si accompagna di solito al longblow è sottile e lunga, essa è composta da:
- un’asta in legno;
- una cuspide o punta, metallica;
- dalla cocca, la parte posteriore nella quale si trova un taglio dove andrà inserita la corda;
- l’impennatura, costituita da alettoni di piuma di volatili, con funzione stabilizzatrice.
Tirare con l’arco in GDR
Nel corso di una quest, la fase di tiro con l’arco di divide in tre turni:
+ il Ranger incocca la freccia e tende l’arco
+ il Ranger mira
+ il Ranger scocca
Ora esaminiamo le tre fasi e quindi i turni, porgendo delle linee guida per una corretta descrizione di ciascuna delle fasi nei tre turni.
Primo turno – Incocco e tensione
Posizionarsi sulla linea di tiro. E' importante mantenere il corpo eretto ed evitare di ondeggiare, i piedi sono aperti e distanti tra loro l'equivalente la lunghezza della freccia. L' angolo della posizione dei piedi dovrebbe essere di 60° con il peso distribuito uniformemente in modo da ottenere il centro di gravità fra entrambi i piedi. La pressione leggera, priva di tensione eccessiva, si applica ad entrambi i piedi. Le ginocchia sono distese in modo naturale. Nella sx tenete l’arco, una presa salda ma morbida, i muscoli devono essere sempre rilassati. Con la dx afferrate la cocca della freccia tra le dita indice e medio
(fig.1), quindi incoccate, tenendo l’arco in basso davanti a voi, angolo dell’ascella, braccio-fianco 30°
(fig.2).
Portate lentamente l’arco in alto, il braccio che lo sostiene deve essere parallelo al terreno
(fig.3). La posizione del corpo superiore deve essere allineata e dritta. Attenzione speciale deve essere prestata al cosiddetto rapporto delle "tre croci"
(fig.4), dove le spalle, le anche ed i piedi sono tenuti in in linea l'uno con l'altro, perpendicolari al pavimento e rivolti all' obiettivo. La spina dorsale e la parte posteriore del collo sono allungate delicatamente verso l'alto, ma le spalle devono essere rilassate, i muscoli fluidi. Su questa base, tendere l’arco, facendo compiere alle spalle e al gomito una rotazione oraria con un movimento lineare chiudendo le scapole e rimanendo il più possibile allineati con il bersaglio.
Secondo turno – La mira
Portate indietro il gomito fino a quando il pollice della mano della corda non tocca il viso (ancoraggio) poggiandosi sul mento o sullo zigomo dx
(fig.5). Rimanete così, concentrandovi pochi secondi sul bersaglio. Cercando sempre di tenere rilassati e fluidi i muscoli, mirate con l’occhio dominante, il dx, chiudendo l’altro e calcolando che per ogni 10mt che la freccia deve compiere fino al bersaglio la mira va spostata circa 1cm verso l’alto rispetto al centro che dovete colpire.
Terzo turno – Il rilascio della freccia
Rilasciare la corda aprendo le dita, lasciando che la mano si rilassi e mantenendo il braccio dell'arco allineato fino alla fine del volo della freccia.
Il periodo che segue il rilascio della freccia dovete mantenere la posizione e spingere in avanti il vostro spirito interiore anche dopo che la freccia ha raggiunto il bersaglio.
Dopo che la freccia ha colpito, compiendo la sua parabola, rilassate tutto i muscoli del corpo e scaricate la tensione accumulata dallo scheletro, abbassando il braccio dell’arco fino alla posizione iniziale, con l’angolo ascellare, braccio-fianco di 30°
(fig.6).
Ser Galhad di Durham
Perlustratore dei Rangers di Avalon
[Modificato da (Galhad) 25/02/2007 17.13]
"Sì come il buono arciere a la battaglia,
che sa di guerra ben venire a porto,
che tragge l'arco e mostra che gli caglia
di tal ferir che no gli sta conforto"