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Ecco i negozi

Ultimo Aggiornamento: 19/04/2007 19:58
28/03/2007 23:07
 
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La storia è piena di eventi che hanno segnato e sconvolto la vita degli uomini
Mondi precedenti sono sorti e caduti in epocali cicli di vita e morte per milioni di anni, persi nella nostra memoria. A volte essi ritornano a noi per mezzo di alcuni sorprendenti fenomeni inspiegabili, come può essere una pioggia di rane. Una catarsi attraverso il quale il cielo si libera delle sue impurità per ritornare a uno stato di purezza. Ma se il cielo a volte può permettersi questo, come faremo noi un giorno a liberarci dei mostri di cui impropriamente ci siamo circondati ?
I luoghi a misura d'uomo scompaiono, a discapito di quei " non luoghi " che ci stiamo costruendo intorno, come i nodi stradali sempre più grandi e mai sufficienti,
e i centri commerciali. Questi enormi mammuth di cemento grigio, piantati dove prima esisteva la quiete, sono diventati i nuovi voraci fagocitatori della nostra società. Se esteticamente all'esterno lasciano a desiderare, all'interno è sempre una giostra di colori. Lampadari scintillanti e variopinti, bar e punti di ristoro, i centro estetici, i negozi di abbigliamento, la libreria, i mediastore. Il fenomeno dei centri commerciali sorti come funghi nelle nostre città non hanno solo mutato le abitudini del fare la spesa, ma costituiscono ora i nuovi punti di aggregazione sociale che, unitamente alle discoteche o agli stadi, hanno sostituito la nostra casa, le piazze e i centri storici, oramai svuotati di ogni funzione. Per fortuna ora esistono loro: ecco i negozi, ed è come non mai non stare a casa...


11/04/2007 15:07
 
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Re:
A questo mirabile commento vorrei aggiungere alcune osservazioni di tipo formale che forse poco hanno a che vedere con il contenuto del testo ma che faccio fatica a considerare casuali.

Poiché sono convinto che il primo verso di ogni canzone di P.P. sia molto importante per divincolarsi nelle pieghe del testo non posso ignorare che la distillazione della marea del mare mi fa venire in mente la separazione del cielo dal mare e quindi il la Genesi (il primo libro della Torah)

In “Ecco i negozi” come in tutto l’album sono sparsi dei riferimenti all'antichità e a vicende egiziane sia dell’epoca di Giulio Cesare, come il rapporto amoroso tra Marco Antonio e Cleopatra, che dell’antico testamento come la pasqua ebraica: l’esodo del popolo di Davide dall’Egitto preceduto dalla settima e dalla seconda piaga d’Egitto (la grandine e l’invasione di rane).

Il verso nel quale Antonio e Cleopatra si strapazzano sopravvissuti ad ogni nave che s'inabissò, mi fa pensare invece alla sconfitta navale di Marco Antonio contro Giulio Cesare.

Per quanto riguarda le eliche in funzione, seppure sia incontestabile che esse ricordino le foglioline degli aceri (come ci insegna V.G.) , non riesco a togliermi dalla mente che Elia è il patrono degli aviatori (perché è stato assunto in Cielo come Cristo). Ho letto che nel giorno di Pasqua, è un rito ebraico lasciare una coppa di vino dinanzi ad una finestra aperta in attesa che Elia torni e festeggi la liberazione…

Queste osservazioni riguardano il lessico metaforico del linguaggio e non so fino a che punto siano inerenti al contenuto dei testi. Anzi forse non c’entrano nulla e sono solo frutto della mia fantasia. Ma è possibile che in un unico testo si intreccino vari sensi tra loro scollegati. Io penso che sia addirittura possibile percorrere questi vari sensi come se fossero collegati tra di essi da un accostamento allegorico. Una cosa è certa: P.P. rifugge dal senso unico.
12/04/2007 23:28
 
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Le tue osservazioni sono impeccabili. Appare evidente che in C.S.A.R e in special modo nella title track dell'album, i riferimenti religiosi abbondano. I primi cristiani nella simbologia antica, raffiguravano Gesù con un pesce. Il pesce appare anche nel contesto battesimale. Come i piccoli pesci, nasciamo infatti nell'acqua e come cristiani, veniamo battezzati con l'acqua. Il simbolo del pesce era dovuto perchè l'acrostico di Gesù, in greco è ixtys:

Iesus
Kristhos
Theu
Yios
Soter

Cioè : Gesu' Cristo figlio di Dio salvatore

I cristiani perseguitati dai romani, usavano disegnare un pesce per comunicare tra loro.

Ma C.S.A.R trattasi di acronimo o acrostico ?

L'acronimo è solo un accorgimento fonetico venuto di moda in tempi moderni ( ENEL - FIAT ecc...)

L'acrostico si distingue dall'acronimo in quanto si scrive avendo come scopo la formazione di una parola di senso compiuto. Un particolare componimento letterario dove generalmente la prima parola di ogni verso cela un messaggio. Il singolare tipo di scrittura adottato da Panella per alcuni brani di questo album, mi ha sempre incuriosito. Ecco il sorprendente ( o casuale ? ) riscontro :

Che la vogliono
Suonare appesa
Al campanile che la vogliono
Ricoprire di cioccolata

Che cosa le tocca
Sentire che cosa
Allora
Ricordarsi di fare delle pose

Che rifarà di nuovo non sa se più se meno
Seduta in mezzo
Al letto nel
Rispetto timido che ha di sè.

L'acrostico più famoso nella storia dell'arte è senza dubbio quelllo di Duchamp, principale esponente del Dadaismo.

La Gioconda con i baffi

Forse per un innato senso di addizione, appioppò baffi e barba a Monna Lisa e sotto vi scrisse solo delle misteriose sigle. Le cinque lettere del titolo L.H.O.O.Q lette in francese una di seguito all'altra, danno: " Elle à chaud au cul", cioè "Lei ha caldo al sedere". Si ipotizza che Duchamp possa aver preso spunto per questa buffa associazione da un manoscritto alchemico del '500, e precisamente dalla personificazione della Natura-Alchimia. Simile alla Gioconda nella posizione delle braccia e nello sfondo paesaggistico, ella sedeva su un forno acceso in forma di tronco cavo.

Ma leggiamo ancora i riferimenti reliigiosi presenti in Cosa succederà alla ragazza:

Con le corna come i tori; le corna curve sono due ferventi trafficanti a bassa voce...

Gesù fino ai primi del duecento, veniva chiamato anche " Toro misterioso " fino a che, la Chiesa mise ordine alle cose per non confonderlo con il culto pagano

Sotto la croce, sotto la croce
I chiodi alle pareti
il campanile

Gesù, Gesù che non se ne parli più Gesù, Gesù

Ora passiamo sul lato femminino:

La luce ha ancora sonno ma si da'
un tono da ostetrica che è urgente.

Venne un uomo mandato da Dio e il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per rendere testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Egli non era la luce, ma doveva render testimonianza alla luce. Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo.

Apre gli occhi sul mondo partoriente
ed è a disposizione

Gesù nacque dalla Vergine Maria, ovvero la Madonna.

Il titolo di Monna nel 1200 equivaleva a Madonna ed era attribuito a donne maritate di un certo lignaggio. Intervistato un giorno, sulla sua reale o meno vocazione Dadaista, Panella rispose: << Se lo fossi andrei a cena con Tzara ! >> Nel 1916 Tristan Tzara e Hans Arp insieme ad altri artisti, al Cabaret Voltaire di Zurigo diedero vita al movimento Dadaista. C.S.A.R come più di qualcuno ha ipotizzato, ricorda molto da vicino nella pronuncia il nome del padre del Dadaismo.


Cosa succederà alla ragazza

L'alba, la barba, la curva della gola
rasoiate che sono orli di gonna.


Ecco la prova: fanno la barba ad una donna !

La luce ha ancora sonno ma si dà un tono
da ostetrica che è urgente.
Apre gli occhi sul mondo partoriente ed è
a disposizione.


Il tema dell'androginia, con metafore sui due sessi.
Contorni tipicamente femminili in un precedente contesto maschile. E poi questi colori esprimono al massimo la magia dello sfumato, della morbida e tenue luce priva della benchè minima asprezza.

L'alba, la barba, presa con le buone.
Offrire la gola al tocco leggero, l'alba
la lanolina candida.


E' l'alba.
Soffice schiuma da barba per una rasatura delicata.
Proprio nella mancanza di limpidezza, di definizione dei contorni propria dello sfumato, si manifesta la vitalità di questo famosissimo viso.

Gli uccelli appostatissimi nell' aria
come i chiodi senza quadri alle pareti
ed è ancora mattina.


In una atmosfera da thrilling alla Hitchoock, si parla e si sottintende di quadri.

I pesci pesci pesci, i pori pori
cosa succederà alla ragazza


Il pesce è Gesù. Ma sul volto deturpato di Monna Lisa, nei pori del viso è spuntata la barba.

Vede i pori
con le corna come i tori
le corna curve sono due ferventi trafficanti


La più celebre e osannata immagine di tutta la storia dell'arte rivive la sua leggenda.Battisti e Panella vogliono rasare il volto della Gioconda e restituirla alla sua antica femminilità.

A bassa voce
sotto la croce, sotto la croce
nel loro dialetto antico
nel loro diletto pratico
che la vogliono fare bollire
che la vogliono suonare
appesa al campanile.


I nostri due, con il loro particolare lessico, la vogliono mettere nel nuovo album e quindi dopo un'adeguato "maquillage" farne una star discografica. Monna Lisa rivive musicalmente una nuova esperienza artistica. La croce, Gesù, la chiesa e il campanile le appartengono.

Che la vogliono ricoprire di cioccolata
che la vogliono servire in bocca
ad una bocca sterminata di forno.
Che cosa le tocca
sentire che cosa.


Il mistero che avvolge la Gioconda è strettamente legato all'inafferrabile espressione del volto e nel famoso enigmatico sorriso della sua bocca. Duchamp disse che lei aveva caldo al culo, ispirandosi al forno alchemico. Ma Battisti e Panella vogliono nuovamente ricoprirla di gloria.

Allora ricordarsi di fare delle pose
delle fotografie
che possono sempre servire


Le copertine e gli elementi cartacei fotografici per la stampa del prossimo disco.

E non se ne parli più
Gesù, Gesù
che non se ne parli più
Gesù, Gesù


I riferimenti religiosi che richiamano l'origine del nome dell'appellativo di " Monna ".

Ed è ancora mattina
tutti sono pronti a bere qualcosa
e poi si riprende fiato
per fare le bolle acustiche.


Lo staff di tecnici e il gruppo dei principali collaboratori alle prove in sala di registrazione.

Che la vogliono olio e limone
che la vogliono aggiustare
entriamo in un portone
che la vogliono scoperta per accertare.


Ripulita e tirata a nuovo come nell'originale dipinto ad olio di Leonardo, ella è pronta per essere inserita nel nuovo album.
Nel corso della storia dell'arte si sono fatte strada le più disparate interpretazioni e congetture su quest'opera.
Come l'inquietante riferimento alla presunta natura androgina di questa donna, per i tratti somatici del suo volto.
Allora scopriamola per accertare cosa si nasconde sotto: un sesso femminile o maschile ?

Che la vogliono nell' ascensore
peer implorarla da che piano a che piano
acquetta, fuochino
la gloria all'ottavo.


Un'allegorica classifica di vendite, dove un disco sale e scende nel corso delle settimane.
Lei farà parte di una delle otto canzoni e sarà la title-track di questo lavoro: Cosa succederà alla ragazza.
E poi ancora particolari d'acqua e di fuoco, tolti dal dipinto della Gioconda di Duchamp.

Che la vogliono ricoprire di cioccolata
che la vogliono servire in bocca
ad una bocca sterminata di forno.
Che cosa le tocca sentire che cosa.


Un magistrale testo che descrive con simbolismi inconfutabili una figura femminile e l'ombra di una incombente violenza che la insegue. Paradossalmente, io ne ho ricavato l'esatto opposto: l'intenzione di Battisti e Panella di restituire al suo splendore un'opera che ha subito una violenza.



13/04/2007 02:09
 
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Re:
1) piccola osservazione bastarda:

Da una certa angolazione un po’ semplificante, è curioso come l’acronimo e l’acrostico possano essere visti come l’uno il contrario dell’altro:
l’acronimo è una parola che nasconde (almeno) un verso, mentre
l’acrostico è uno verso (o più) che nasconde una parola.

Dunque cosa rispondere alla domanda se lo scioglimento dell’acrostico composto dall’unico verso “Cosa succederà alla ragazza” dia luogo all’acronimo C.S.A.R.?

Beh, semplice: la risposta dipende dal sapere se C.S.A.R. ha o no un possibile senso.

Infatti mentre un acronimo non è necessariamente una parola sensata (R.a.i. ma anche I.c.t.y.s), occorre invece ASSOLUTAMENTE che il risultato dello scioglimento di un acrostico sia un nome o una parola riconoscibile, che abbia cioè un senso o comunque una rilevanza indipendente dall’esserne semplicemente l’acronimo. Altrimenti è come un gatto che si morde a coda.

Ora, C.S.A.R. ha un possibile senso?
Poiché C.S.A.R. è anzi tutto una sigla, a me ricorda una firma abbreviata come se ne vedono incise sui muri nella paleografia. Quindi faccio questa piccola ipotesi: C.S.A.R. è la contrazione di Cesare. Tipico nome dell’antichità.

È solo una piccola ipotesi assolutamente priva di fondamento ma mi alletta molto più dell’improbabile assonanza con Tzara. Ne possiamo parlare?

Credo inoltre che a furia di troppo approfondire
Si finisca sempre necessariamente per arrivare
Al punto nel quale si voleva finire
Rischiando cioè di trovare ciò che avevi cominciato a cercare.

(…lo so: sono pessimo;)

13/04/2007 20:38
 
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Riconoscere un acrostico da un acronimo mi sembra teoricamente impossibile. Mentre l’acrostico gioca con le lettere iniziali dei versi di un componimento poetico, l’acronimo gioca con le lettere iniziali di varie parole ( a..., b..., c...)
C.S.A.R è un messaggio o una chiave di volta ?
Che i due geni abbiano voluto lasciarci nel dubbio, mi appare scontato. E' come il cane quando vuole mordersi la coda.
Cosa succederà alla ragazza = C.S.A.R

Oppure :

Cosa
Succederà
Alla ragazza
Ragazza ?

Il fatto emblematico è che negli acrostici si può decifrare un messaggio anche non leggendo le prime lettere del componimento, ma pure in diagonale o anche con le ultime parole, oppure con le seconde, le terze... Sembra che l'inventore dell'acrostico sia proprio quello che tu paventi : Giulio Cesare. L'arte di scrivere messaggi cifrati è infatti molto antica. Giulio Cesare inviava gli ordini scritti cifrati poichè non si fidava dei suoi messaggeri. Panella ha sempre giocato con maestria con le parole, ma in questo album appare evidente che il suo metodo di scrittura appare mirato per ottenere la parola C.S.A.R. Un altro esempio, oltre ai tre citati ?

Così gli dei
SARebbero

Un altro acrostico ( bastardo ) ma possibilissimo.
Tutto sta nello scoprire chi e cosa richiama questa sigla. Vecchi amici di discussione hanno indicato in Caesar Monti la possibile soluzione.
Personalmente mi appare un'ipotesi plausibile, visto che Battisti in Cosa succederà alla ragazza, dice testualmente:

Allora ricordarsi di fare delle pose delle fotografie...

Altri hanno decifrato la sigla come un'assonanza di Zar ( non vedo cosa c'entri ) altri ancora con Tzara ( la mia preferita...


16/04/2007 12:51
 
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Re:
a) L.H.O.O.Q. non è per niente un acrostico.

È solamente una sequenza di lettere che ha senso solo se queste sono pronunciate una dopo l’altra secondo un procedimento allo grafico (altra grafia: modi diversi di rappresentare uno stesso fonema nella scrittura) casomai simile a 610.

Forse al limite potrebbe essere un acronimo ma dovresti eventualmente proporci un enunciato in base al quale sarebbe stato composto. (Osservo invece che in francese lhooq si legge nello stesso modo in cui in inglese si scrive look, anche questa è allo grafia.)


b) T.v.b. è un acronimo e di sicuro non è un acrostico

Faccio notare che l’acrostico è il componimento in versi e non la parola composta dalle parti iniziali di questi. Non di rado nel linguaggio parlato si confonde il risultato dello scioglimento di un acrostico (la parola) con l’acrostico vero e proprio (il verso o l’insieme di versi) questa confusione è dovuta ad un semplice trasferimento di significato, per il quale la parola che indica la causa viene utilizzata per indicare l’effetto. È una sostituzione di nome, una metonimia.

In effetti il risultato dello scioglimento di un acrostico è spesso ottenuto nello stesso modo in cui si ottengono gli acronimi, entrambi possono essere composti come delle sigle ma l’acronimo è una abbreviazione (T.v.b.) che può anche avere un senso (a.m.a.) mentre lo scioglimento di un acrostico DEVE avere un senso e quasi sempre è un nome (ad esempio Cesare).

Quindi se C.s.a.r. non ha senso allora è solo un acronimo. Se invece ce l’ha allora "Cosa succederà alla ragazza" è un acrostico.

c) C.s.a.r. è un disegno

Se non sbaglio l’unico posto dove compare la sigla C.s.a.r. è la copertina. Quindi la responsabilità di aver scelto di giocare con gli acronimi ricade su Battisti piuttosto che sull’autore dei testi. Allora casomai dovremmo chiederci per quale motivo leggendo i testi di Panella è venuto in mente a Lucio Battisti di disegnare un acronimo del titolo.

Io ho fatto questa ipotesi: a parte i magri rimandi a Giulio Cesare e all’antichità, credo che la canzone che hai esaminato sia un autoritratto di Panella, e che questa contenga tra i suoi versi il nome dell’autore dissimulato in un modo che è a metà strada tra un acrostico e i ritratti dell’Arcimboldo.

(c.q.f.d. è solo rimandato)
17/04/2007 21:25
 
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L.H.O.O.Q per essere precisi viene definita una sigla; una sigla, esattamente come si potrebbe chiamare l'acrostico - acronimo battistiano.Il noto critico d'arte Maurizio Calvesi, sostiene che i baffi aggiunti da Duchamp alla Gioconda starebbero per sottolineare la natura androgina del soggetto. L'androgino, come unione del maschile e del femminile è una figura simbolica ricorrente nei trattati alchemici, e di cui lo stesso Leonardo era fervente sostenitore per raggiungere il perfetto equilibrio nei suoi dipinti. In un trattato del Cinquecento si troverebbe la spiegazione dell'arcano: l'immagine raffigurerebbe la personificazione della Natura-Alchimia, in una posa simile a quella della Gioconda, che siede su un forno acceso che ha la forma di un tronco cavo; da qui l'allusione all'aver "caldo al culo ". La sigla duchampiana, come nel caso di C.S.A.R , potrebbe nascondere in un singolare esercizio fonetico ciò che vuole rappresentare o sottintendere ( pur nell'apparente illogicità ) A sostegno della mia tesi , ricordiamoci che in Cosa succederà alla ragazza, viene citata
più volte la bocca di forno e il fuoco. Ricordiamoci pure della barba e del rasoio, dell'ostetrica e della figura della partoriente, casi emblematici di due sessi fusi
in un unico contesto. E poi, ricordiamoci che bisognerebbe scoprirla per accertare....

Ancora due parole sul significato di acrostico -acronimo tratta dalla rubrica Scioglilingua del Corriere della Sera:

L’acronimo è una parola formata con una o più lettere iniziali di altre parole: FIGC, per esempio, che sta per Federazione Italiana Gioco Calcio. Acrostico, propriamente, è un componimento poetico nel quale le lettere iniziali dei versi lette dall’alto al basso costituiscono una parola o addirittura una frase di senso compiuto. Ma per estensione con questo termine si indica anche una parola di senso compiuto formata con le lettere iniziale di altre parole. Un esempio può essere “Ansa” che sta per Agenzia Nazionale Stampa Associata.

Il simbolo IKTYS viene considerato un acrostico.

Acrostico- Acronimo

Comunque sia, sono molto interessato alle tue deduzioni, anche perchè l'Arcimboldo mi piace molto...


18/04/2007 02:44
 
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Re:
va bene lasciamo perdere la distinzione tra acrostici ed acronimi che tanto mi sa che non siamo d’accordo per principio.

La cosa era per me rilevante perché intendevo introdurre l’ipotesi che il rapporto fra la sigla C.s.a.r. disegnata da Battisti, e il verso “Cosa succederà alla ragazza” fosse analogo al rapporto tra il nome Pasquale e l’insieme dei versi della canzone “Cosa succederà alla ragazza”.

Una ipotesi che si è formata a seguito della rilettura di questo brano come un autoritratto dell’autore che vede se stesso allo specchio mentre si rade e nel frattempo inventa una storia su una misteriosa ragazza le cui vicende si articoleranno nei rimanenti testi.

Allo specchio i baffi dell’uomo formano due grandi corna ricurve verso il basso. Guardando queste corna l’uomo immagina due donne in lutto vestite con lunghi drappi scuri che le ricoprono completamente. Queste due “ferventi trafficanti” sono entrambe disposte simmetricamente una di fronte all’altra, chinate ai piedi della croce disegnata idealmente dall’asse verticale del naso e da quello orizzontale degli occhi e delle sopracciglia.

Così come le Teste Composte dell’Arcimboldo sono dei ritratti in cui degli oggetti in base alla loro particolare disposizione formano la figura di una testa; allo stesso modo la disposizione del crocifisso e di due donne accovacciate sotto di esso formerebbe la figura di un volto.

È la dinamica del calligramma, in cui la disposizione dei versi di un poema forma un disegno che rappresenta un oggetto metaforicamente collegato con il contenuto del testo. Ugualmente gli oggetti delle Teste Composte sono disposti in modo da formare un disegno che raffiguri il volto di qualcuno metaforicamente collegato al genere degli oggetti utilizzati.

E poiché la canzone in esame sembra contenere degli inspiegabili riferimenti alla Pasqua come la crocifissione, le campane di cioccolata e l’adorazione e ascensione della ragazza fino all’ottavo cielo; ho pensato che forse questo componimento, come un acrostico, potesse contenere il nome del suo autore dissimulato, non tra le prime lettere dei suoi versi ma tra le immagini contenute nei versi, le quali compongono il suo volto con elementi collegati fra loro dalla atmosfera Pasquale (Panella).


19/04/2007 19:58
 
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Un'idea allettante. Un autoritratto di Pasquale Panella non l'avrei mai immaginato possibile. Arcimboldo era un pittore attratto dalla fisiognomica: partendo dai volti leonardeschi ( nel Codice Atlantico Leonardo sostiene che l'uomo è composto di terra, acqua, aria e fuoco ) per le sue particolari opere sfruttava gli elementi della natura, come la frutta, la verdura e gli animali per ricostruire volti grotteschi. Arcimboldo ha raffigurato splendidamente uomini-animale, uomini-albero, uomini-stagioni. Nei suoi volti è sempre presente la natura, madre e generatrice di tutte le cose, che egli ha sempre cercato di ricreare e asservire.
Giuseppe Arcimboldo
Ottima l'idea del calligramma, della disposizione grafica delle parole e della riproduzione di soggetti figurativi. Numerosi sono i punti d'incontro tra le due tesi esposte, i simboli di Gesù e della Vergine coincidono. Manca solo la convergenza fnale, ovvero l'immagine che si riproduce davanti ai nostri occhi. Mi sembra un pochino pretenziosa l'autocelebrazione di Panella, più razionale mi sembra il voto di una Madonna.
Ma si sa, un parere vale quello che vale...


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