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IRAN : DA CASTRO A MORALES, AHMADINEJAD CERCA ALLEATI IN AMERICA LATINA

Ultimo Aggiornamento: 21/02/2006 03:32
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05/01/2006 02:54
 
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IRAN : DA CASTRO A MORALES, AHMADINEJAD CERCA ALLEATI IN AMERICA LATINA


Teheran, 4 gen. - (Aki) - Mahmoud Ahmadinejad cerca alleati in America Latina e telefona a Fidel Castro, Evo Morales e Hugo Chavez. In una mossa inattesa, il presidente iraniano ha avuto in questi giorni tre colloqui telefonici con i presidenti di Venezuela, Bolivia e Cuba, in cui ha auspicato la nascita di un fronte comune per contrastare ''le prepotenze delle grandi potenze''.
Parlando con Fidel Castro, Ahmadinejad ha ringraziato Cuba per il suo appoggio alla politica nucleare della Repubblica Islamica. Castro a sua volta, secondo quanto afferma l'agenzia Mehr di Teheran, si sarebbe detto contrario al fatto che ''le grandi potenze abbiano il monopolio delle armi di distruzione di massa''.
Il neo presidente boliviano Evo Morales - che ha parlato con Mahmoud Ahmadinejad prima di lasciare La Paz per Madrid, dove si trova in visita ufficiale - ha invitato il presidente iraniano alla cerimonia del suo insediamento prevista per il prossimo 22 gennaio. ''Sarà l'occasione di studiare insieme la nascita di un nuovo fronte antimperialista'', avrebbe detto Morales.
Il venezuelano Hugo Chavez e il suo omologo iraniano hanno parlato invece di un vertice a tre con la partecipazione dello stesso Morales ''per discutere i vari ambiti dove i tre paesi potrebbero collaborare''. L'agenzia Mehr riferisce che Mahmoud Ahmadinejad si è mostrato disponibile ad intensificare la collaborazione con Bolivia e Venezuela nel campo energetico.


(Rah/Aki)


04-Jan-06 17:41

www.adnki.com/index_2Level.php?cat=Politica&loid=8.0.2460632...
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07/01/2006 06:05
 
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NUOVE PROVOCAZIONI ANTISEMITE
Nucleare: l’Iran chiede aiuto ai sudamericani


Teheran - Il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad sta cercando di costituire un asse con i Paesi latino-americani che si oppongono agli Stati Uniti, in particolare Cuba, Venezuela e Bolivia, con i cui capi di Stato ha avuto conversazioni telefoniche. Il dittatore cubano Fidel Castro ha risposto favorevolmente ad Ahmadinejad, cui ha chiarito che Cuba appoggia Teheran nel suo programma nucleare a fini pacifici.
«L’Iran, come qualsiasi altro Paese - avrebbe detto Castro - ha il diritto di produrre energia atomica per fini pacifici e di avere accesso alla moderna tecnologia a questo proposito». Ahmadinejad ha ringraziato Castro per le sue parole «e per l’atteggiamento positivo assunto dall’isola nel programma nucleare di Teheran» oltre che «la politica del leader cubano contro le potenze arroganti», in riferimento agli Stati Uniti.
Ahmadinejad è anche tornato ad attaccare Israele e a mettere in discussione l’Olocausto. «Se anche alcuni ebrei sono stati bruciati anni fa - ha detto - i responsabili non sono i palestinesi e non basta a giustificare il sostegno dell’Occidente a questi criminali», cioè ai responsabili israeliani.
Su questo tema Ahmadinejad ha trovato uno spalleggiatore in Hugo Chavez, presidente del Venezuela. «Il mondo - aveva detto Chavez durante un discorso - ha un posto per tutti, però una minoranza, i discendenti di coloro che crocefissero Cristo, si sono appropriati delle ricchezze del mondo».
Il ministero degli esteri israeliano avrebbe intenzione di lanciare un nuovo sito internet in lingua farsi per contrastare la campagna anti israeliana di Ahmadinejad. Infatti la propaganda antisionista, che chiede la cancellazione dello Stato ebraico dalle carte geografiche e definisce l’Olocausto un mito da rivisitare, fa parte ormai della letteratura utilizzata dal presidente iraniano e dagli esponenti della nuova amministrazione. La direzione del sito, a quanto rivelano fonti israeliane, sarebbe affidata a Menashe Amir, noto giornalista di origine iraniana che fino a poche settimane fa dirigeva i programmi in lingua farsi di Kol Israel, l’emittente pubblica di Tel Aviv.


[Data pubblicazione: 06/01/2006]
www.lapadania.com/PadaniaOnLine/Articolo.aspx?pDesc=53320,1,1 [SM=x82325]
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Re:

Scritto da: AiRe 07/01/2006 6.05
NUOVE PROVOCAZIONI ANTISEMITE
Nucleare: l’Iran chiede aiuto ai sudamericani


Teheran - Il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad sta cercando di costituire un asse con i Paesi latino-americani che si oppongono agli Stati Uniti, in particolare Cuba, Venezuela e Bolivia, con i cui capi di Stato ha avuto conversazioni telefoniche. Il dittatore cubano Fidel Castro ha risposto favorevolmente ad Ahmadinejad, cui ha chiarito che Cuba appoggia Teheran nel suo programma nucleare a fini pacifici.
«L’Iran, come qualsiasi altro Paese - avrebbe detto Castro - ha il diritto di produrre energia atomica per fini pacifici e di avere accesso alla moderna tecnologia a questo proposito». Ahmadinejad ha ringraziato Castro per le sue parole «e per l’atteggiamento positivo assunto dall’isola nel programma nucleare di Teheran» oltre che «la politica del leader cubano contro le potenze arroganti», in riferimento agli Stati Uniti.
Ahmadinejad è anche tornato ad attaccare Israele e a mettere in discussione l’Olocausto. «Se anche alcuni ebrei sono stati bruciati anni fa - ha detto - i responsabili non sono i palestinesi e non basta a giustificare il sostegno dell’Occidente a questi criminali», cioè ai responsabili israeliani.
Su questo tema Ahmadinejad ha trovato uno spalleggiatore in Hugo Chavez, presidente del Venezuela. «Il mondo - aveva detto Chavez durante un discorso - ha un posto per tutti, però una minoranza, i discendenti di coloro che crocefissero Cristo, si sono appropriati delle ricchezze del mondo».Il ministero degli esteri israeliano avrebbe intenzione di lanciare un nuovo sito internet in lingua farsi per contrastare la campagna anti israeliana di Ahmadinejad. Infatti la propaganda antisionista, che chiede la cancellazione dello Stato ebraico dalle carte geografiche e definisce l’Olocausto un mito da rivisitare, fa parte ormai della letteratura utilizzata dal presidente iraniano e dagli esponenti della nuova amministrazione. La direzione del sito, a quanto rivelano fonti israeliane, sarebbe affidata a Menashe Amir, noto giornalista di origine iraniana che fino a poche settimane fa dirigeva i programmi in lingua farsi di Kol Israel, l’emittente pubblica di Tel Aviv.


[Data pubblicazione: 06/01/2006]
www.lapadania.com/PadaniaOnLine/Articolo.aspx?pDesc=53320,1,1 [SM=x82325]


Una frase del genere detta da Chavez, mi suona molto strana [SM=x82303] probabile che si riferisse a chi notoriamente controlla l'economia USA, ma cmq mi suona strana [SM=x82303]
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08/01/2006 01:54
 
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la mappa del neo-bolivarismo
Sudamerica: sempre meno gli amici di Bush
Solo Perù e Cile (per ora) vedono di buon grado la politica estera di Washington

Prosegue il giro del mondo del neo presidente della Bolivia Evo Morales in cerca di collaborazioni economiche e anche di una legittimazione politica sua e dell’autocostituito “asse del bene” fra lui, il lider maximo di Cuba Fidel Castro e il presidente del Venezuela Hugo Chavez. Il presidente boliviano ha iniziato ieri a Parigi la visita di due giorni che prevede per oggi un incontro con il presidente francese Jacques Chirac. L’ex leader dei “cocaleros”, i coltivatori di foglia di coca boliviani, e capo del Mas (Movimento al socialismo), è arrivato a bordo di un aereo privato nella capitale francese proveniente dall’Olanda.
Nei Paesi Bassi Morales ha incontrato l’altra sera, per una cena di lavoro, il ministro olandese degli esteri, Ben Bot. Secondo i media locali, il neopresidente boliviano che si insedierà il prossimo 22 gennaio ha mostrato grande interesse a conoscere in prima persona l’esperienza olandese nel settore del gas, una risorsa naturale di cui la Bolivia è particolarmente ricca, rappresentando il secondo produttore del Sudamerica.
Il tour del neopresidente boliviano in Europa è iniziato mercoledì scorso con la prima tappa in Spagna, dove ha ottenuto l’impegno del governo di Madrid a una cancellazione di buona parte del debito boliviano che ammonta a 120 milioni di dollari. L’altro ieri a Bruxelles Morales ha incontrato l’alto rappresentante della politica estera della Ue, Javier Solana.
L'incontro con Chirac di oggi è previsto alle ore 11,30. Al centro dell’agenda della visita di Morales in Francia sono gli interessi degli investitori di Parigi in Bolivia. La compagnia Total partecipa dal 1995, insieme alla brasiliana Petrobras, allo sfruttamento di due giacimenti di gas in Bolivia.
Altra impresa francese presente nel paese andino è la Suez, la cui filiale locale, “Aguas de Illimani”, ha ricevuto aiuti statali negli anni 1997-2005 dal governo dell’ex presidente Carlos Mesa. L’interscambio commerciale Francia-Bolivia resta comunque non particolarmente rilevante: nel 2004 ha raggiunto solo i 29 milioni di euro, mentre la presenza di Total e Suez rappresentava il 3,7% degli investimenti esteri in Bolivia.
Ma mentre Morales gira il mondo per affari, il parlamento uscente del suo paese gli ha giocato un brutto scherzo. I militari boliviani che uccisero Ernesto Che Guevara sono stati dichiarati “benemeriti” della Patria e non potranno essere sospesi dagli incarichi pubblici che occupano.
La risoluzione è stata approvata dalla Camera a tre settimane dalla vittoria di Evo alle elezioni presidenziali, e pochi giorni dopo la visita del presidente a Cuba, dove è stato ricevuto da Fidel Castro con un’accoglienza trionfale, e dove i due hanno costituito l’autonominato “asse del bene”, ispirato al bolivarismo, per combattere l’ingerenza degli Stati Uniti e l’“imperialismo” americano.
Ma il Brasile, che magari gli altri si aspettavano potesse aderire all’“asse”, smorza i toni: il ministro degli esteri, Celso Amorim, ha criticato la proposta di un “asse del bene” contro la politica estera statunitense, definendola “sorpassata”, e anzi ha suggerito che il Brasile faccia da intermediario tra la Bolivia e gli Usa.
Il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva, comunque, intende partecipare alla quarta edizione del Forum sociale mondiale che si terrà a Caracas, in Venezuela, dal 24 al 29 gennaio. Secondo quanto affermato dal capo di gabinetto della segreteria generale della presidenza, “il presidente è stato invitato e intende partecipare”.


[Data pubblicazione: 07/01/2006]

www.lapadania.com/PadaniaOnLine/Articolo.aspx?pDesc=53390,1,1
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13/01/2006 12:42
 
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LATINOAMERICA - precisazione su false affermazioni su antisemitismo e processo bolivariano
Inviamo l'articolo scritto dal nostro collaboratore Gennaro Carotenuto che offre una
importante precisazione su affermazioni false su antisemitismo e processo bolivariano.


La redazione di Latinoamerica



La sede di Buenos Aires del Centro Wiesenthal ha voluto leggere in una dichiarazione del presidente venezuelano Hugo Chávez delle dichiarazioni antisemite. Queste dichiarazioni, non solo non sono mai state pronunciate, ma sono state chiaramente manipolate per ottenere un
effetto delegittimazione del presidente bolivariano. Lo stesso Centro Wiesenthal di Buenos Aires, sulla base di questa manipolazione, si
spinge fino a chiedere la sospensione dell'ingresso del Venezuela nel Mercosur. Ovviamente la versione manipolata del discorso di Chávez, è
stata ripresa dalla stampa mondiale senza alcun tipo di verifica. E' improbabile che sia stato lo stesso Centro Wiesenthal a confezionare il
caso, ma se n'è fatto latore spendendo nella peggior maniera il proprio prestigio. Non è difficile -ma è doveroso- fare chiarezza:

Il 24 dicembre 2005 il presidente Hugo Chávez Frías ha affermato:

'El mundo tiene suficiente para todos, pero resultó que algunas minorías, descendientes de los que sacaron a Bolívar de aquí, crucificándolo también a su manera, en Santa Marta... en Colombia. Una minoría se agarró las riquezas del mundo para ellos'.

"Il mondo ne ha per tutti, ma risulta che alcune minoranze, discendenti di quelli che cacciarono Bolivar da qui, crocifiggendolo alla sua
maniera, a Santa Marta... in Colombia. Una minoranza che poi si è tenuta le ricchezze del mondo per loro".

Il discorso del presidente è stato trasmesso in diretta televisiva e quindi ciò è di facile e ovvia verifica per chi non si vuole sommare
alla canea neoliberale antilatinoamericana. E non è possibile alcuna incertezza interpretativa.

Secondo il Centro Wiesenthal di Buenos Aires, Chávez avrebbe invece detto: "el mundo tiene para todos, pues, pero resulta que unas minorías,
los descendientes de los mismos que crucificaron a Cristo, se adueñaron de las riquezas del mundo".

Che tradotto suona: "Il mondo ne ha per tutti, ma risulta che alcune minoranze, discendenti di quelli che crocifissero Cristo, si sono impossessati delle ricchezze del mondo".

E' bastato far saltare il riferimento a Simón Bolívar per stravolgere totalmente il significato di dichiarazioni che neanche lontanamente facevano riferimento alla comunità ebraica. Ma la palese manipolazione delle parole del presidente sono purtroppo sufficienti perché adesso per anni il benpensante progressista europeo di turno si sentirà autorizzato a dire: "però Chávez è antisemita" senza sapere neanche di cosa e di chi parla.

Il riferimento del presidente Chávez è costantemente alla minoranza creola (cattolica apostolica romana, che detiene il 90% delle ricchezze del continente ribelle) e all'Impero (bianco, anglosassone, protestante) sul quale cita volentieri il Liberatore Simón Bolivar nel 1826: "Gli Stati Uniti del nordamerica sono destinati a piagare il mondo di fame, miseria e morte in nome della libertà".

Il discorso di Hugo Chávez non solo non ha NULLA di antisemita ma neanche di cattoreazionario. Ma tutto fa brodo per disegnare un Chávez
antidemocratico, altra diffamazione non suffragata da nessun fatto concreto.
Da anni si parla di ciò, ma la realtà è che nella Repubblica Bolivariana del Venezuela si è sempre votato in libertà e democrazia in Venezuela in
questi anni come sempre certificato dall'OSA, dal Centro Carter e da quant'altri istituti internazionali. Chissà perché siamo condannati a doverlo ripetere fino alla noia.

Non sommiamoci quindi (oltretutto in maniera così superficiale) al sistema disinformativo alimentato dai SUA al quale vengono destinati 44 miliardi di dollari l'anno solo per diffamare chi si oppone agli interessi della superpotenza. Il momento tra l'altro non è casuale. Da un lato Evo Morales si somma al processo antimperialista, dall'altro proprio Chávez sta offrendo ai grandi debitori, Argentina e Brasile in testa, un'alternativa reale al sistema di dominio finanziario anglosassone. Sono colpe imperdonabili e quindi sia Morales che Chávez vanno colpiti, con ogni mezzo.

Quest'ultima è quindi una delle mille trappole sottese contro il processo bolivariano, ma basta così poco per non cascarci, a meno che uno non ci voglia cascare volontariamente.





-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Un guerriero è silenzioso nella sua battaglia, distaccato perché non ha nulla da perdere, pratico ed efficace, perché ha tutto da guadagnare.


[Modificato da ocram71 13/01/2006 12.44]

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4 febbraio 2006 12.31

Nucleare: Iran; Aiea, passata risoluzione

VIENNA - Il board dell'Aiea ha approvato oggi la risoluzione nella quale si sollecita di fare rapporto al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unire sul caso Iran. Dei 35 membri del consiglio dei governatori dell'Agenzia internazionale dell'energia atomica, 27 hanno votato a favore, tre contro (Cuba, Siria e Venzuela). Cinque si sono astenuti: Algeria, Bielorussia, Indonesia, Libia e Sudafrica.

In dichiarazioni alla stampa, il rappresentante presso l'Aiea Peter Jenkins ha detto che con questa risoluzione il consiglio si aspetta "una piena sospensione di tutte le attività di arricchimento e trattamento dell'uranio inclusi lo sviluppo e la ricerca". L'ambasciatore ha sottolineato l'appello all'Iran ad attuare queste misure: se non le realizzerà - ha detto - l'Iran "sarà deferito al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite".

Il diplomatico ha comunque sottolineato che con questa risoluzione l'Aiea si aspetta che il Consiglio di Sicurezza esamini il caso e dica il da farsi dopo la prossima riunione regolare del board del 6 marzo.
www.swissinfo.org/sit/swissinfo.html?siteSect=143&sid=6439586&cKey=11390...
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06/02/2006 05:51
 
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NUCLEARE: SOLO "ASSE DEL MALE" VOTA A FAVORE DI IRAN
(AGI/EFE) - Vienna, 4 feb. - Solo i principali nemici di Washington - Siria, Cuba e Venezuela - hanno votato contro il deferimento dell'Iran al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per la questione nucleare. Nel Consiglio dei governatori dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica 27 Paesi, tra i 35 che lo compongono, hanno votato favore del deferimento, tre contro e 5 si sono astenuti.
Hanno votato a favore: Argentina, Australia, Brasile, Belgio, Canada, Cina, Colombia, Ecuador, Egitto, Usa, Francia, Germania, Ghana, Grecia, India, Giappone, Corea del Sud, Norvegia, Portogallo, Russia, Singapore, Slovacchia, Slovenia, Sri Lanka, Svezia, Regno Unito e Yemen.
Si sono astenuti: Algeria, Sudafrica, Indonesia, Libia e Bielorussia. (AGI) Uba 042007 FEB 06 .
042029 FEB 06
COPYRIGHTS 2002-2005 AGI S.p.A.


www.agi.it/news.pl?doc=200602042029-1216-RT1-CRO-0-NF60&page=0&id=agionline....

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09/02/2006 03:36
 
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CUBA: IRAN, AHMADINEJAD ACCETTA INVITO CASTRO
ALL'AVANA A SETTEMBRE PER VERTICE PAESI NON ALLINEATI
L'Avana, 8 feb. (Adnkronos) - Il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad ha accettato l'invito di Fidel Castro a recarsi a Cuba come segno di gratitudine per il supporto del Leader Maximo al programma nucleare di Teheran. Ahmadinejad partecipera' al summit dei Paesi non allineati che si svolgera' all'Avana dall'11 al 16 settembre. Anche il presidente del parlamento iraniano, Ghulam Ali Haddad Adel, visitera' Cuba su invito del parlamento cubano.
www.adnkronos.com/3Level.php?cat=Esteri&loid=1.0.301993232
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09/02/2006 03:39
 
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ma penso...
ma con tutte le belle nazioni che ci sono al mondo che vivono in pace e serenità...
ma proprio con l'iran devono andare d'accordo??? [SM=x82343]
è proprio un andare a cercare di pestarsi i piedi da soli!!! [SM=x82288] [SM=x82288] [SM=x82288]
non ci sono in giro delle nazioni pacifiche e meno fanatiche??? [SM=x82290]
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18/02/2006 04:37
 
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Cuba: no alle minacce nei confronti dell'Iran


2006-02-17 14:22:04 cri
Il 16 febbraio durante un colloquio con il presidente del Parlamento islamico iraniano Haddad Adel in visita nel Paese, il presidente dell'Assemblea Nazionale del Potere Popolare cubano Ricardo Alarcon ha affermato che il suo Paese si oppone alle minacce e alle cospirazioni contro l'Iran.

Alarcon ha affermato che nel mondo nessuno ha il diritto di monopolizzare un tipo di energia e di impedire al popolo di altri Paesi di utilizzare pacificamente l'energia nucleare. Cuba sostiene gli iraniani nel difendere il proprio diritto all'utilizzo pacifico dell'energia nucleare.

it.chinabroadcast.cn/241/2006/02/17/121@51088.htm


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21/02/2006 03:32
 
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Iran, Fidel Castro: ''Appoggiamo diritto a uso del nucleare con fini pacifici''
Nel Palacio della Revolucion dell'Avana l'incontro con il presidente del parlamento iraniano, Gholam Ali Haddad Adel
L'Avana, 19 feb. (Adnkronos) - Cuba ''appoggia il diritto dell'Iran a usare l'energia nucleare con fini pacifici''. Lo ha dichiarato Fidel Castro ricevendo nel Palacio della Revolucion dell'Avana il presidente del parlamento iraniano, Gholam Ali Haddad Adel, che ha ribadito ''il rispetto, l'amicizia e la solidarietà dell'Iran nella lotta di Cuba contro l'embargo e l'imperialismo''. Haddad Adel ha incontrato il vicepresidente Carlos Lage e il ministro degli Esteri, Felipe Perez Roque. Il dirigente iraniano proseguirà la sua trasferta sudamericana in Uruguay.

www.adnkronos.com/3Level.php?cat=Esteri&loid=1.0.316816897
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