Italiani a Cuba, la storia continua
La collana curata da Domenico Capolongo è giunta al terzo volume. Otto contibuti per approfondire aspetti della presenza italiana nell'isola negli ultimi due secoli
Napoli – E' stato distribuito il terzo volume della collana Emigrazione e presenza italiana in Cuba, lavoro che Domenico Capolongo ed circolo culturale Duns Scoto di Roccarainola (NA) stanno compiendo per ricomporre e restituire alla storia l'articolato mosaico della presenza italiana a Cuba. Ora, appuntamento il 30 novembre a L'Avana: la quarta conferenza tematica metterà sul tappeto gli argomenti per il prossimo lavoro. "Ci sono già – racconta Capolongo – , dovremmo accordarci su come sviluppare i testi".
Sebbene si sia arricchita di un nuovo capitolo, la collana Emigrazione e presenza italiana a Cuba non si fermerà, "nell'intenzione – spiega Capolongo - di offrire un panorama enciclopedico, un apparato organico, di ciò che la presenza italiana ha significato per la storia di Cuba". Il quarto volume è già in cantiere con l'auspicio che possa vedere la luce nel primo semestre del 2005.
Intanto si traccia il bilancio del volume appena distribuito gratuitamente in 240 copie a studiosi, istituti, associazioni culturali e discendenti di emigrati italiani: otto contributi, introdotti da un prologo firmato da Eusebio Leal Spengler, una delle massime autorità nel panorama culturale cubano e responsabile Unesco per il recupero del centro storico de l'Avana. "Tra i contributi che mi preme segnalare – continua l'ideatore del volume – vi è innanzitutto l'analisi della presenza italiana nella piccola località di Baracoa, prima capitale dell'isola. Una presenza documentata già a partire dal Diciannovesimo secolo e che testimonia come a Cuba gli italiani fossero distribuiti piuttosto uniformemente su tutto il territorio".
Si prosegue dunque con uno studio dedicato alla figura di Juan Batista Spotorno, nato ai caraibi da genitori provenienti da Albenga, e diventato il terzo presidente de la Republica de Cuba en Armas. Da sottolineare anche il saggio che ripercorre la saga dei Pogolotti, una famiglia di origini piemontesi, che in tre generazioni ha attraversato il Novecento cubano. "Dino Pogolotti è stato un grande costruttore, che ha dato il proprio nome ad un intero quartiere de L'Avana. Il figlio, Marcello, fu un grande pittore, mentre la nipote, Graziella, è oggi un personaggio letterario di primo piano".
Di particolare rilevanza storica, all'interno del volume terzo della collana Emigrazione e presenza italiana a Cuba , è la pubblicazione di un documento del 1941 con il quale, a seguito dell'entrata in guerra dell'Italia, le autorità cubane definiscono nemici i cittadini italiani residenti nell'isola. "Si tratta di un documento molto importante – sottolinea Capolongo – perchè offre un quadro piuttosto dettagliato della presenza italiana a Cuba in quegli anni. Quanto alle conseguenze pratiche che il documento ebbe sulla comunità italiana, occorre dire che, su milleseicento persone cui il testo fa riferimento, solo sette vennero internate, per poi essere liberate a seguito dell'armistizio del '43".
www.newsitaliapress.it/interna.asp?sez=266&info=101053