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1 Giovanni 5:20, Chi è “il vero Dio? Gesù o Geova? Ho capito come si arriva alla verità

Ultimo Aggiornamento: 03/03/2023 22:23
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23/01/2023 23:11
 
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Coloro che credono nella dottrina della Trinità sostengono che in 1 Giovanni 5:20 viene descritto Gesù Cristo come "il vero Dio e la vita eterna".
In un primo momento, leggendo il versetto, si potrebbe pensare che abbiano ragione. Ma poi, con un pò di ragionamento e di studio, ho capito come si arriva alla verità ed ora lo spiego a beneficio di chi vorrà leggermi.
------------------------
Dunque vediamo che 1 Giovanni 5:20, si legge in parte nella versione della CEI: "E noi siamo nel vero Dio e nel Figlio suo Gesù Cristo: egli è il vero Dio e la vita eterna".
La nostra traduzione dice: “Noi siamo uniti al Vero, per mezzo del Figlio suo Gesù Cristo. Questi è il vero Dio e la vita eterna”.
-------------------------
Per arrivare alla VERITA' bisogna seguire almeno due vie di studio:
1 A chi si riferisce il pronome dimostrativo “questi”?
2 Quale interpretazione è in armonia con il resto delle Scritture?
----------------------------------
Coloro che credono nella dottrina della Trinità sostengono che il pronome dimostrativo “questi” (hoùtos) si riferisce al sostantivo che lo precede immediatamente, Gesù Cristo, che, essi asseriscono, sarebbe quindi “il vero Dio e la vita eterna”. Questa interpretazione è in contrasto con tutto il resto delle Scritture.
---------------------------
Prima di vedere la filologia più giusta da applicare al pronome dimostrativo “questi”, vediamo come Gesù Cristo viene descritto nel resto delle Scritture.

1) Lo stesso Gesù disse: “Questo significa vita eterna, che acquistino conoscenza di te, il solo vero Dio, e di colui che tu hai mandato, Gesù Cristo”. — Giovanni 17:3.
2) L’apostolo Giovanni, scrisse che il “Vero” è Geova, il Padre di Gesù Cristo. È Lui il solo vero Dio, il Creatore, come riconobbe anche l’apostolo Paolo: “C’è per noi un solo Dio, il Padre, dal quale sono tutte le cose”. (1 Corinti 8:6; Isaia 42:8)
3) Geova è il “Vero” a cui si fa riferimento in 1 Giovanni 5:20 anche perché è la Fonte della verità. Il salmista chiamò Geova “Dio di verità”, perché è fedele in tutto ciò che fa e perché non può mentire. (Salmo 31:5; Esodo 34:6; Tito 1:2)
4) Riferendosi al Padre celeste, il Figlio disse: “La tua parola è verità”. E circa il proprio insegnamento dichiarò: “Ciò che io insegno non è mio, ma appartiene a colui che mi ha mandato”. Giovanni 7:16; 17:17.
5) Geova è anche “la vita eterna”. È la Fonte della vita, Colui che la elargisce come dono immeritato mediante Cristo. (Salmo 36:9; Romani 6:23)
6) Dio ricompensò suo Figlio risuscitandolo dai morti e darà il premio della vita eterna a chi lo serve con tutto il cuore. — Atti 26:23; 2 Corinti 1:9.
---------------------------
VEDIAMO ORA la filologia più giusta da applicare al pronome dimostrativo “questi”.

=Molti autorevoli studiosi non accettano il punto di vista trinitario. Brooke F. Westcott, studioso della Cambridge University, scrisse: “Il riferimento più ovvio [del pronome hoùtos] è non al nome più vicino, ma a quello più importante nella mente dell’apostolo”. Pertanto l’apostolo Giovanni aveva in mente il Padre di Gesù.
=Il teologo tedesco Erich Haupt scrisse: “Va stabilito se [l’hoùtos] della frase successiva si riferisce al nome immediatamente precedente . . . o a Dio, più distante e antecedente. . . . Un rimando all’unico vero Dio sembra più pertinente all’avvertimento finale contro gli idoli rispetto ad una dimostrazione della divinità di Cristo”.
=Anche un testo di filologia neotestamentaria afferma: “[Hoùtos]: in quanto punto culminante dei [versetti]18-20 il [riferimento] è quasi certamente a Dio il reale, il vero, [in opposizione] al paganesimo (versetto 21)”.
--------------------
Alcuni casi in cui "hoùtos" non si riferisce al nome immediatamente precedente nella frase, ACCETTATI ANCHE DAI TRINITARI
Vi sono numerosi casi in cui "hoùtos" non si riferisce al nome immediatamente precedente nella frase. Altre scritture illustrano la questione.
=In 2 Giovanni 7 lo stesso apostolo e scrittore della prima lettera dichiarò: “Sono usciti molti ingannatori, persone che non confessano Gesù Cristo venuto nella carne. Questi [hoùtos] è l’ingannatore e l’anticristo”. Qui il pronome non può riferirsi a Gesù, l’antecedente più vicino. Ovviamente “questi” si riferisce a coloro che negavano Gesù. Essi sono collettivamente “l’ingannatore e l’anticristo”.
=Nel suo Vangelo l’apostolo Giovanni scrisse: “Andrea, fratello di Simon Pietro, era uno dei due che avevano udito ciò che aveva detto Giovanni e avevano seguito Gesù. Prima questi [hoùtos] trovò il proprio fratello, Simone”. (Giovanni 1:40, 41) È evidente che “questi” non si riferisce all’ultima persona menzionata, ma ad Andrea. In 1 Giovanni 2:22 l’apostolo usò questo pronome in modo analogo.
=Luca ne fece un uso simile, come si legge in Atti 4:10, 11: “Nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, che voi metteste al palo ma che Dio ha destato dai morti, mediante lui quest’uomo sta sano qui davanti a voi. Questa [hoùtos] è ‘la pietra, che è stata da voi edificatori considerata di nessun conto, la quale è divenuta la testa dell’angolo’”. È chiaro che il pronome “questa” deve riferirsi non all’uomo guarito, sebbene nella narrazione preceda immediatamente hoùtos, ma a Gesù Cristo il Nazareno, che è la “pietra angolare” su cui fu fondata la congregazione cristiana. — Efesini 2:20; 1 Pietro 2:4-8.
= Anche Atti 7:18, 19 illustra il punto: “Sorse sull’Egitto un re diverso, che non conosceva Giuseppe. Questi [hoùtos] usò astuzia di governo contro la nostra razza”. “Questi”, colui che oppresse gli ebrei, non era Giuseppe, ma il faraone, il re dell’Egitto.
----------------
Tali brani confermano l’osservazione fatta dal grecista Daniel Wallace, per il quale, nel caso dei dimostrativi greci, “ciò che può essere l’antecedente più vicino dal punto di vista del contesto può non essere l’antecedente più vicino nella mente dell’autore”.
----------------------------
A quale conclusione sono dunque pervenuto?
Che Geova, e nessun altro, è “il vero Dio e la vita eterna”. Lui solo è degno di ricevere esclusiva adorazione da parte delle sue creature. — Rivelazione o Apocalisse 4:11.
E quali passi ho fatto per giungere a questa conclusione?
Oltre a studiare la filologia neotestamentaria, l'interpretazione deve essere sempre in armonia con il resto delle Scritture.
24/01/2023 10:43
 
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Complimenti, bei ragionamenti
semplici e lineari partendo dal fatto che "l'interpretazione deve essere sempre in armonia con il resto delle Scritture."
Da tenere presente
[SM=g8861]
30/01/2023 01:05
 
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Re:
Giandujotta.50, 24/01/2023 10:43:



Complimenti, bei ragionamenti
semplici e lineari partendo dal fatto che "l'interpretazione deve essere sempre in armonia con il resto delle Scritture."
Da tenere presente
[SM=g8861]








Grazie tante. [SM=g1861207]

Devo aggiungere che lo studio e il metodo che ho descritto in questo post, l'ho fatto gratuitamente con degli insegnanti di una Scuola biblica internazionale tenuta dai Testimoni di Geova.

Se qualche visitatore mi "condannasse" per questo studio "di parte", gli dirò: "Se lo studio lo avessi fatto in un seminario cattolico, mi avrebbe condannato allo stesso modo?
[SM=g7422]
30/01/2023 16:02
 
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Re:
StudioLaBibbia, 23/01/2023 23:11:

Coloro che credono nella dottrina della Trinità sostengono che in 1 Giovanni 5:20 viene descritto Gesù Cristo come "il vero Dio e la vita eterna".
In un primo momento, leggendo il versetto, si potrebbe pensare che abbiano ragione. Ma poi, con un pò di ragionamento e di studio, ho capito come si arriva alla verità ed ora lo spiego a beneficio di chi vorrà leggermi.
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Dunque vediamo che 1 Giovanni 5:20, si legge in parte nella versione della CEI: "E noi siamo nel vero Dio e nel Figlio suo Gesù Cristo: egli è il vero Dio e la vita eterna".
La nostra traduzione dice: “Noi siamo uniti al Vero, per mezzo del Figlio suo Gesù Cristo. Questi è il vero Dio e la vita eterna”.
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Per arrivare alla VERITA' bisogna seguire almeno due vie di studio:
1 A chi si riferisce il pronome dimostrativo “questi”?
2 Quale interpretazione è in armonia con il resto delle Scritture?
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Coloro che credono nella dottrina della Trinità sostengono che il pronome dimostrativo “questi” (hoùtos) si riferisce al sostantivo che lo precede immediatamente, Gesù Cristo, che, essi asseriscono, sarebbe quindi “il vero Dio e la vita eterna”. Questa interpretazione è in contrasto con tutto il resto delle Scritture.
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Prima di vedere la filologia più giusta da applicare al pronome dimostrativo “questi”, vediamo come Gesù Cristo viene descritto nel resto delle Scritture.

1) Lo stesso Gesù disse: “Questo significa vita eterna, che acquistino conoscenza di te, il solo vero Dio, e di colui che tu hai mandato, Gesù Cristo”. — Giovanni 17:3.
2) L’apostolo Giovanni, scrisse che il “Vero” è Geova, il Padre di Gesù Cristo. È Lui il solo vero Dio, il Creatore, come riconobbe anche l’apostolo Paolo: “C’è per noi un solo Dio, il Padre, dal quale sono tutte le cose”. (1 Corinti 8:6; Isaia 42:8)
3) Geova è il “Vero” a cui si fa riferimento in 1 Giovanni 5:20 anche perché è la Fonte della verità. Il salmista chiamò Geova “Dio di verità”, perché è fedele in tutto ciò che fa e perché non può mentire. (Salmo 31:5; Esodo 34:6; Tito 1:2)
4) Riferendosi al Padre celeste, il Figlio disse: “La tua parola è verità”. E circa il proprio insegnamento dichiarò: “Ciò che io insegno non è mio, ma appartiene a colui che mi ha mandato”. Giovanni 7:16; 17:17.
5) Geova è anche “la vita eterna”. È la Fonte della vita, Colui che la elargisce come dono immeritato mediante Cristo. (Salmo 36:9; Romani 6:23)
6) Dio ricompensò suo Figlio risuscitandolo dai morti e darà il premio della vita eterna a chi lo serve con tutto il cuore. — Atti 26:23; 2 Corinti 1:9.
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VEDIAMO ORA la filologia più giusta da applicare al pronome dimostrativo “questi”.

=Molti autorevoli studiosi non accettano il punto di vista trinitario. Brooke F. Westcott, studioso della Cambridge University, scrisse: “Il riferimento più ovvio [del pronome hoùtos] è non al nome più vicino, ma a quello più importante nella mente dell’apostolo”. Pertanto l’apostolo Giovanni aveva in mente il Padre di Gesù.
=Il teologo tedesco Erich Haupt scrisse: “Va stabilito se [l’hoùtos] della frase successiva si riferisce al nome immediatamente precedente . . . o a Dio, più distante e antecedente. . . . Un rimando all’unico vero Dio sembra più pertinente all’avvertimento finale contro gli idoli rispetto ad una dimostrazione della divinità di Cristo”.
=Anche un testo di filologia neotestamentaria afferma: “[Hoùtos]: in quanto punto culminante dei [versetti]18-20 il [riferimento] è quasi certamente a Dio il reale, il vero, [in opposizione] al paganesimo (versetto 21)”.
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Alcuni casi in cui "hoùtos" non si riferisce al nome immediatamente precedente nella frase, ACCETTATI ANCHE DAI TRINITARI
Vi sono numerosi casi in cui "hoùtos" non si riferisce al nome immediatamente precedente nella frase. Altre scritture illustrano la questione.
=In 2 Giovanni 7 lo stesso apostolo e scrittore della prima lettera dichiarò: “Sono usciti molti ingannatori, persone che non confessano Gesù Cristo venuto nella carne. Questi [hoùtos] è l’ingannatore e l’anticristo”. Qui il pronome non può riferirsi a Gesù, l’antecedente più vicino. Ovviamente “questi” si riferisce a coloro che negavano Gesù. Essi sono collettivamente “l’ingannatore e l’anticristo”.
=Nel suo Vangelo l’apostolo Giovanni scrisse: “Andrea, fratello di Simon Pietro, era uno dei due che avevano udito ciò che aveva detto Giovanni e avevano seguito Gesù. Prima questi [hoùtos] trovò il proprio fratello, Simone”. (Giovanni 1:40, 41) È evidente che “questi” non si riferisce all’ultima persona menzionata, ma ad Andrea. In 1 Giovanni 2:22 l’apostolo usò questo pronome in modo analogo.
=Luca ne fece un uso simile, come si legge in Atti 4:10, 11: “Nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, che voi metteste al palo ma che Dio ha destato dai morti, mediante lui quest’uomo sta sano qui davanti a voi. Questa [hoùtos] è ‘la pietra, che è stata da voi edificatori considerata di nessun conto, la quale è divenuta la testa dell’angolo’”. È chiaro che il pronome “questa” deve riferirsi non all’uomo guarito, sebbene nella narrazione preceda immediatamente hoùtos, ma a Gesù Cristo il Nazareno, che è la “pietra angolare” su cui fu fondata la congregazione cristiana. — Efesini 2:20; 1 Pietro 2:4-8.
= Anche Atti 7:18, 19 illustra il punto: “Sorse sull’Egitto un re diverso, che non conosceva Giuseppe. Questi [hoùtos] usò astuzia di governo contro la nostra razza”. “Questi”, colui che oppresse gli ebrei, non era Giuseppe, ma il faraone, il re dell’Egitto.
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Tali brani confermano l’osservazione fatta dal grecista Daniel Wallace, per il quale, nel caso dei dimostrativi greci, “ciò che può essere l’antecedente più vicino dal punto di vista del contesto può non essere l’antecedente più vicino nella mente dell’autore”.
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A quale conclusione sono dunque pervenuto?
Che Geova, e nessun altro, è “il vero Dio e la vita eterna”. Lui solo è degno di ricevere esclusiva adorazione da parte delle sue creature. — Rivelazione o Apocalisse 4:11.
E quali passi ho fatto per giungere a questa conclusione?
Oltre a studiare la filologia neotestamentaria, l'interpretazione deve essere sempre in armonia con il resto delle Scritture.



Ciao, nell'apprezzare il tuo studio, consentimi di farti notare alcune cose :

1) Per contraddire il senso "diretto" delle parole....sei/siamo costretti a immaginare riferimenti "indiretti".
Comprenderai che cio' è almeno strano, sciocco, inutilmente complicato. E perchè mai dovrebbe essere così ?
E' giusto allineare il greco antico con la lingua e le prassi del VT ?

2) Leggere stralci è sempre un modo incompleto per analizzare.


Cominciamo quindi dall'inizio del periodo :

Chiunque crede che Gesù è il Cristo, è stato generato da Dio; e chi ama colui che ha generato, ama anche chi da lui è stato generato. In questo conosciamo di amare i figli di Dio: quando amiamo Dio e osserviamo i suoi comandamenti.

E' UN RIFERIMENTO ALLA ADORAZIONE DEL CRISTO ( amare dio è rispettare i suoi comandamenti; ma "amare" alla stessa stregua Gesu' è vietato nell'ebraismo; quindi, abbiamo una contraddizione con le vecchie scritture )

...E la testimonianza è questa: Dio ci ha donato la vita eterna e questa vita è nel suo Figlio.
Chi ha il Figlio, ha la vita; chi non ha il Figlio di Dio, non ha la vita.


LA VITA ETERNA VIENE DAL CRISTO ( senza Gesu' non si ha la vita eterna )
Come possiamo meravigliarci se -su certi basi- i cristiani comiciarono a pregare/amare/venerare Gesu' ?

...Questo vi ho scritto perché sappiate che possedete la vita eterna, voi che credete nel nome del Figlio di Dio.
E questa è la fiducia che abbiamo in lui: qualunque cosa gli chiediamo secondo la sua volontà, egli ci ascolta.
E se sappiamo che ci ascolta in tutto quello che gli chiediamo, sappiamo di avere già da lui quanto abbiamo chiesto.


ALTRO RIFERIMENTO ALLA ADORAZIONE DEL CRISTO, credere nel SUO nome ed addirittura pregarlo, cosa improponibile per l'ebraismo.Ma - soprattutto - SAPPIAMO DI AVERE GIA' DA LUI...QUANTO ABBIAMO CHIESTO!
Il riferimento è ovviamente alla Risurrezione, che egli aveva mostrato per primo.

Giovanni è l'evangelo che pone le basi della santità per gli apostoli; insieme alle lettere Paoline realizza il "cristianesimo", ben scisso dall'ebraismo e dal VT.

Perchè a leggere facile e senza interpretazioni "collaterali", emerge da più parti la divinità di Gesu'...il suo "peso" nella preghiera e la salvezza.

Ma hai ragione e dire che si evincono contraddizioni, ci sono eccome.
Proprio per questo i cristiani presero una loro strada che si distingue dall'ebraismo,anche perchè vi conflige apertamente.

Mi sembra di capire che tu stia studiando coi tdg; ebbene, continua a studiare e fallo a 360°
-------------------------
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30/01/2023 23:21
 
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Questo vi ho scritto perché sappiate che possedete la vita eterna, voi che credete nel nome del Figlio di Dio.
E questa è la fiducia che abbiamo in lui: qualunque cosa gli chiediamo secondo la sua volontà, egli ci ascolta.
E se sappiamo che ci ascolta in tutto quello che gli chiediamo, sappiamo di avere già da lui quanto abbiamo chiesto.



marco da fleed

Giusto qualsiasi cosa cosa chiediamo (a Dio) "secondo la sua volontà egli ci ascolta"(1 Giovanni 5:14)

Esiste solo una volontà da essere sottoposti ed è quella di Geova Dio .

Argomento già discusso

testimonidigeova.freeforumzone.com/d/11531169/-/discussi...

ciao





[Modificato da Angelo Serafino53 30/01/2023 23:25]
02/02/2023 08:18
 
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1 Giovanni 5:18-21 “smontato”
La conclusione della lettera di Primo Giovanni.

www.academia.edu/96151513/1_Giovanni_5_18_21_smontato_



[SM=g1871111]
02/02/2023 22:11
 
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Re: Re:
marco da fleed (UWhK210225), 30/01/2023 16:02:



"Ciao, nell'apprezzare il tuo studio..."

GRAZIE dell'apprezzamento, dico la stessa cosa a te, per avere preso il tempo per analizzarlo.
Ribatto solo in due punti, il primo:


E' UN RIFERIMENTO ALLA ADORAZIONE DEL CRISTO ( amare dio è rispettare i suoi comandamenti; ma "amare" alla stessa stregua Gesu' è vietato nell'ebraismo; quindi, abbiamo una contraddizione con le vecchie scritture )



E' vietato nell'ebraismo? La Bibbia è la Parola di Dio, ciò che è vietato nell'ebraismo (una setta religiosa) non conta nulla. L'importante che i Veri Adoratori di Geova Dio siano d'accordo.


Secondo punto:

"LA VITA ETERNA VIENE DAL CRISTO (senza Gesu' non si ha la vita eterna )
Come possiamo meravigliarci se -su certi basi- i cristiani cominciarono a pregare/amare/venerare Gesu' ?"

I cristiani che cominciarono a pregare/venerare Gesu' (no "amare"), avevano apostatato dalla verità insegnata da Gesù stesso: Gesù offrì la vita come riscatto al peccato di Adamo, ma colui che ha il potere di dare la "vita eterna" è solo Geova Dio. Gesù quando morì non ebbe il potere di ridare la vita neppure a se stesso. "L’apostolo Pietro parlando di “Gesù Cristo il Nazareno”, disse loro: “Questo è colui che voi metteste al palo ma che Dio ha destato dai morti”.






Per tutto il resto si veda l'argomento "già trattato", come ci è stato segnalato [SM=x1408427]
Saluti cordiali
03/02/2023 17:59
 
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Re:
Angelo Serafino53, 30/01/2023 23:21:




Questo vi ho scritto perché sappiate che possedete la vita eterna, voi che credete nel nome del Figlio di Dio.
E questa è la fiducia che abbiamo in lui: qualunque cosa gli chiediamo secondo la sua volontà, egli ci ascolta.
E se sappiamo che ci ascolta in tutto quello che gli chiediamo, sappiamo di avere già da lui quanto abbiamo chiesto.



marco da fleed

Giusto qualsiasi cosa cosa chiediamo (a Dio) "secondo la sua volontà egli ci ascolta"(1 Giovanni 5:14)

Esiste solo una volontà da essere sottoposti ed è quella di Geova Dio .

Argomento già discusso

testimonidigeova.freeforumzone.com/d/11531169/-/discussi...

ciao








Assolutamento no...e lo capisci da come finisce il concetto ( l'ho già scritto, stai attento ) :

sappiamo di avere già da lui quanto abbiamo chiesto !

E' riferito alla Risurrezione di Gesu', questo ci dice con chiarezza che il riferimento è a Gesu'...non a Dio.
-------------------------
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03/02/2023 18:02
 
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Re: Re: Re:
StudioLaBibbia, 02/02/2023 22:11:





Per tutto il resto si veda l'argomento "già trattato", come ci è stato segnalato [SM=x1408427]
Saluti cordiali




E' chiaro che non hai letto con attenzione il passo fin dall'inizio ( cosa che proprio ti invitavo a fare ).

Tutto il concetto espresso riferisce a Gesu', non a Dio.

Ed è rafforzato in più punti.

Certo, chi vuol vedere altro si farà le sue belle elucubrazioni mentali....!

Questo è il cristianesimo, signori !
Altrimenti non sarebbe nemmeno nato.

saluti
-------------------------
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03/02/2023 18:46
 
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Re: Re: Re: Re:
marco da fleed (UWhK210225), 03/02/2023 18:02:




E' chiaro che non hai letto con attenzione il passo fin dall'inizio ( cosa che proprio ti invitavo a fare ).

Tutto il concetto espresso riferisce a Gesu', non a Dio.

Ed è rafforzato in più punti.

Certo, chi vuol vedere altro si farà le sue belle elucubrazioni mentali....!

Questo è il cristianesimo, signori !
Altrimenti non sarebbe nemmeno nato.

saluti



“1 Giov. v. 20 οὗτό ἐστιν ὁ ἀληθινὸς θεός, cioè, ὁ θεός, non Χριστός (che precede immediatamente) come sostenevano i teologi più antichi…” (G. B. Winer, Grammar of the Idiom of the New Testament, pag. 142).

“… Inoltre, οῦτος sottolinea che è solo il Padre di Gesù Cristo che è il vero Dio … Sebbene sia certamente possibile che οῦτος sia riferito a Gesù Cristo, varie linee convergono sull’evidenza del “solo vero” Dio il Padre come probabile antecedente. Questa posizione, οῦτος=Dio, è sostenuta da molti commentatori e autori di studi generali, e significativamente da quei filologi che esprimono un’opinione sulla questione” (Murray J. Harris, Jesus as God: The New Testament Use of Theos in reference to Jesus, pag. 253).

“… Inoltre, οῦτος sottolinea che è solo il Padre di Gesù Cristo che è il vero Dio … Sebbene sia certamente possibile che οῦτος sia riferito a Gesù Cristo, varie linee convergono sull’evidenza del “solo vero” Dio il Padre come probabile antecedente. Questa posizione, οῦτος=Dio, è sostenuta da molti commentatori e autori di studi generali, e significativamente da quei filologi che esprimono un’opinione sulla questione” (Murray J. Harris, Jesus as God: The New Testament Use of Theos in reference to Jesus, pag. 253).

Giovanni, inizia dicendo: “Noi sappiamo che il Figlio di Dio è venuto e ci ha insegnato a conoscere il vero Dio” (TILC). Questo pone una chiara distinzione tra “il Figlio di Dio” e “il vero Dio”, essendo il Figlio colui che fa conoscere il “vero Dio”.
La parte finale del passo parla di colui che “è il vero Dio e la vita eterna”, e pone qualche dubbio a chi lo attribuisce a Gesù. Un teologo scrive che “si deve notare che nella Prima Epistola di S. Giovanni ὁ θεός spesso significa certamente il Padre” (Karl Rahner, Theological Investigations, Vol. 1, pag. 137).
Sembra strano che, nello stesso passo, il Figlio (il “mezzo” per conoscere il “Vero”) possa essere identificato anche con il “Vero”, considerando la definizione usata da Giovanni “Questo (οὗτός) è il Vero Dio”. Un biblista scrive che “Il pronome «questo» in 1 Gv 5,20 si può facilmente riferire a Dio, che è implicito in Gv 5,19” (J. L. McKenzie, Dizionario Biblico, pag. 251).
Un altro biblista ha scritto che “In 1 Gv 5,20 ci sono due frasi: «Sappiamo che il Figlio di Dio è venuto e ci ha dato l’intelligenza per conoscere Colui che è vero [alēthinós], e noi siamo nel vero Dio, nel Suo Figlio Gesù Cristo. Questi è il vero Dio e la vita eterna». Nella prima frase di questo passo è abbastanza ovvio che «Colui che è vero» è Dio Padre e infatti alcuni testimoni testuali lo chiarificano con l’aggiunta di «Dio», dando una combinazione che potrebbe essere tradotta «il vero Dio» (cfr. Gv 17,3 sotto 4). Questa prima frase ci dice che il Figlio è venuto e abilita la gente a conoscere il Padre e che il cristiano dimora nel Padre e nel Figlio … Però, dal momento che ci si riferisce a Dio Padre come ‘vero’ per due volte nella prima frase, si potrebbe sospettare che «vero Dio» sia riferito a Lui. Certamente in Gv 17,3 «l’unico vero Dio» si riferisce a Dio Padre e non a Gesù Cristo” (R. E. Brown, Introduzione alla Cristologia del Nuovo Testamento, pagg. 179, 180).
In un commentario si legge che “5:20 ci ricorda la preghiera di Gesù riportata in Giovanni 17:3: ‘Questa è la vita eterna: conoscere te il solo vero Dio e Gesù Cristo che tu hai mandato…’” (William Loader, The Johannine Epistles, pag. 79).
Un grecista fa ulteriormente notare che “autou si riferisce chiaramente a en tôi alêthinôi (Dio). Quindi questa frase non è in apposizione con la precedente, ma una spiegazione di come noi siamo “nel Vero” essendo “in suo Figlio Gesù Cristo” … È un po’ tautologico riferirlo a Dio, ma questo è probabilmente corretto … Dio è la vita eterna (Gio. 5:26) e la dà a noi attraverso Cristo” (A. T. Robertson, Word Pictures in the New Testament).
Un buon esempio che dimostra come Gesù non deve essere necessariamente “il vero Dio” menzionato in 1 Giovanni 5:20, è quello riportato in 2 Giovanni 7 che dice: “Poiché molti seduttori sono usciti per il mondo, i quali non riconoscono pubblicamente che Gesù Cristo è venuto in carne. Quello è il seduttore e l’anticristo”. Se applicassimo a questo versetto lo stesso criterio che si vorrebbe far valere per 1 Giovanni 5:20, ne deriverebbe che Gesù Cristo è “il seduttore e l’anticristo”, una vera assurdità. Ma Gesù non è l’anticristo e nemmeno il vero Dio.

Anche in questo caso, la TNM non ha fatto un ricorso arbitrario alla propria teologia, dato che la locuzione “vero Dio” si riferisce solo a Dio Padre. E “Dio Padre può essere conosciuto solo attraverso il Signore Gesù Cristo” (William MacDonald, Believer’s Bible Commentary).

03/02/2023 19:00
 
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Re: Re: Re: Re:
marco da fleed (UWhK210225), 03.02.2023 18:02:




E' chiaro che non hai letto con attenzione il passo fin dall'inizio ( cosa che proprio ti invitavo a fare ).

Tutto il concetto espresso riferisce a Gesu', non a Dio.

Ed è rafforzato in più punti.

Certo, chi vuol vedere altro si farà le sue belle elucubrazioni mentali....!

Questo è il cristianesimo, signori !
Altrimenti non sarebbe nemmeno nato.

saluti




Ma non avevi detto che la bibbia è piena di contraddizioni e non affidabile? Ma si può sapere qual'è in pratica la tua posizione religiosamente parlando?

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"Perché il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione" - Edmund Burke
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Re: Re:
marco da fleed (UWhK210225), 03/02/2023 17:59:



Assolutamento no...e lo capisci da come finisce il concetto ( l'ho già scritto, stai attento ) :

sappiamo di avere già da lui quanto abbiamo chiesto !

E' riferito alla Risurrezione di Gesu', questo ci dice con chiarezza che il riferimento è a Gesu'...non a Dio.



caro
marco da fleed
Rimaniamo sul testo in discussione.

Sei fortunato il versetto si ripete nella stessa lettera e non lascia dubbi
(1 Giovanni 5:14)  La fiducia che abbiamo in lui è questa: qualunque cosa chiediamo in armonia con la sua volontà, lui ci ascolta.

(1 Giovanni 3:21, 22) ...abbiamo libertà di parola davanti a Dio, 22 e riceviamo da lui qualunque cosa chiediamo, poiché osserviamo i suoi comandamenti e facciamo ciò che gli è gradito.

Se nemmeno questo ti convince allora leggi Bible hub

Commento NT di Meyer su
1 Giovanni 5:14
"non si riferisce al Figlio, ma a Dio; sebbene Dio non sia menzionato in precedenza come soggetto, tuttavia Egli è considerato come il soggetto principale, come Colui che dà la vita per mezzo del Figlio."


Gnomi di Bengel
1 Giovanni 5:14 . Secondo la sua volontà ) Una condizione giustissima, di applicazione molto estesa. [Il pronome αὐτοῦ si riferisce a Dio . — V. G.]
biblehub.com/commentaries/1_john/5-14.htm

caro
marco da fleed se ami Gesù sei sulla buona strada

ma ricordati di Pregare Dio .. "in armonia con la sua volontà"

ciao
[Modificato da Angelo Serafino53 03/02/2023 21:38]
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Re: Re: Re: Re: Re:
jwfelix, 03/02/2023 18:46:




Un altro biblista ha scritto che “In 1 Gv 5,20 ci sono due frasi: «Sappiamo che il Figlio di Dio è venuto e ci ha dato l’intelligenza per conoscere Colui che è vero [alēthinós], e noi siamo nel vero Dio, nel Suo Figlio Gesù Cristo. Questi è il vero Dio e la vita eterna». Nella prima frase di questo passo è abbastanza ovvio che «Colui che è vero» è Dio Padre e infatti alcuni testimoni testuali lo chiarificano con l’aggiunta di «Dio», dando una combinazione che potrebbe essere tradotta «il vero Dio» (cfr. Gv 17,3 sotto 4). Questa prima frase ci dice che il Figlio è venuto e abilita la gente a conoscere il Padre e che il cristiano dimora nel Padre e nel Figlio … Però, dal momento che ci si riferisce a Dio Padre come ‘vero’ per due volte nella prima frase, si potrebbe sospettare che «vero Dio» sia riferito a Lui. Certamente in Gv 17,3 «l’unico vero Dio» si riferisce a Dio Padre e non a Gesù Cristo” (R. E. Brown, Introduzione alla Cristologia del Nuovo Testamento, pagg. 179, 180).





Caro jwfelix, questa citazione così come l'hai postata falsa il pensiero di Raymond Brown perché fa credere che egli non pensa che in 1 Gv 5:20 ci si sta riferendo a Gesù come "Dio". Però la parte finale, da te volontariamente omessa, rende chiaro il reale pensiero di Brown:
" Possiamo apprendere qualcosa dall'altro predicato in questa seconda frase di 1 Gv 5,20, cioè «vita etera»? Due volte nel quarto vangelo Gesù parla di se stesso come della 'vita' ( 1 1 ,25 ; 1 4,6), mentre mai il Padre è chiamato così. Eppure Gv 6,57 pala del «Padre vivente» e chiarisce che il Padre è la fonte della vita del Figlio. Così sembra probabile che, nella terminologia giovannea, sia il Padre che il Figlio possono essere designati come 'vita' , come pure entrambi sono designati come 'luce' (l Gv 1 ,5; Gv 8, 1 2; da notre che è la lettera a chiamare il Padre luce, mentre il vangelo chiama luce Gesù). Può darsi, comunque, che il predicato «Vita etera» renda preferibile ritenere Gesù Cristo il soggetto della frase che stiamo discutendo; infatti otto versetti prima (5, 12) l 'autore della lettera affermava: «Chi ha il Figlio ha la vita». Inoltre, poiché la prima frase di l Gv 5,20 termina con la dimora dei cristiani in Dio Padre, viene evitata una tautologia, se la seconda frase termina mettendo i cristiani in relazione a Gesù. Considerando tutti i fattori la probabilità sembra favorire la tesi che 1 Gv 5,20 chiami Gesù "Dio' - un uso non anormale nella letteratura giovannea".
04/02/2023 17:39
 
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Re:
silvio.51, 2/4/2023 5:14 PM:




Caro jwfelix, questa citazione così come l'hai postata falsa il pensiero di Raymond Brown perché fa credere che egli non pensa che in 1 Gv 5:20 ci si sta riferendo a Gesù come "Dio". Però la parte finale, da te volontariamente omessa, rende chiaro il reale pensiero di Brown:
" Possiamo apprendere qualcosa dall'altro predicato in questa seconda frase di 1 Gv 5,20, cioè «vita etera»? Due volte nel quarto vangelo Gesù parla di se stesso come della 'vita' ( 1 1 ,25 ; 1 4,6), mentre mai il Padre è chiamato così. Eppure Gv 6,57 pala del «Padre vivente» e chiarisce che il Padre è la fonte della vita del Figlio. Così sembra probabile che, nella terminologia giovannea, sia il Padre che il Figlio possono essere designati come 'vita' , come pure entrambi sono designati come 'luce' (l Gv 1 ,5; Gv 8, 1 2; da notre che è la lettera a chiamare il Padre luce, mentre il vangelo chiama luce Gesù). Può darsi, comunque, che il predicato «Vita etera» renda preferibile ritenere Gesù Cristo il soggetto della frase che stiamo discutendo; infatti otto versetti prima (5, 12) l 'autore della lettera affermava: «Chi ha il Figlio ha la vita». Inoltre, poiché la prima frase di l Gv 5,20 termina con la dimora dei cristiani in Dio Padre, viene evitata una tautologia, se la seconda frase termina mettendo i cristiani in relazione a Gesù. Considerando tutti i fattori la probabilità sembra favorire la tesi che 1 Gv 5,20 chiami Gesù "Dio' - un uso non anormale nella letteratura giovannea".



Caro Silvio,
anche se la tua citazione fosse corretta, sarebbe comunque farlocca.
1 Gv 5,20 dice ὁ ἀληθινὸς θεός con l'articolo determinativo, che è usato praticamente sempre solo per designare il Padre, non il figlio.

Simon
05/02/2023 11:35
 
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Re: Re: Re:
Angelo Serafino53, 03/02/2023 21:31:



caro
marco da fleed
Rimaniamo sul testo in discussione.

Sei fortunato il versetto si ripete nella stessa lettera e non lascia dubbi
(1 Giovanni 5:14)  La fiducia che abbiamo in lui è questa: qualunque cosa chiediamo in armonia con la sua volontà, lui ci ascolta.

(1 Giovanni 3:21, 22) ...abbiamo libertà di parola davanti a Dio, 22 e riceviamo da lui qualunque cosa chiediamo, poiché osserviamo i suoi comandamenti e facciamo ciò che gli è gradito.

Se nemmeno questo ti convince allora leggi Bible hub

Commento NT di Meyer su
1 Giovanni 5:14
"non si riferisce al Figlio, ma a Dio; sebbene Dio non sia menzionato in precedenza come soggetto, tuttavia Egli è considerato come il soggetto principale, come Colui che dà la vita per mezzo del Figlio."


Gnomi di Bengel
1 Giovanni 5:14 . Secondo la sua volontà ) Una condizione giustissima, di applicazione molto estesa. [Il pronome αὐτοῦ si riferisce a Dio . — V. G.]
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caro
marco da fleed se ami Gesù sei sulla buona strada

ma ricordati di Pregare Dio .. "in armonia con la sua volontà"

ciao



Caro, finchè non convince me...va benissimo; fatto è che non convince fiumi di persone,fedeli, studiosi ecc...

Ho riportato l'intero periodo, dove al centro della riflessione c'è indiscutibilmente Gesu'.

I testi si prestano tante volte ad interpretazioni più o meno chiare o fortemente dubbiose.

Come qualcun altro, cerco di rendere che il cristianesimo nacque da interpretazioni più degli scritti posteriori a Gesu' che
da quanto alle volte emerge dai sinottici .

Quelle genti attendevano con ansia il messia, il messia del VT....non cio' che fini' per impersonare Gesu'.
Cio' porto', a seguito della spinta prodotta da Giovanni e Saulo, allo sviluppo di una nuova strada di fede....incentrata fortemente sulla figura di Gesu'.

Lo fecero loro...non il sottoscritto , e cominciarono a farlo ben presto - prova ne sono i centri di culto con le icone tradizionali del cristianesimo - .
Si puo' discutere su quanto cio' fosse coerente con una corretta disamina dei concetti, ma è davvero difficile negare che gli stessi fossero tremendamente semplici ed incontrovertibili da presupporre una volontà di complotto studiato a monte.

Soprattutto se si ricorda che i cristiani furono ripudiati dagli ebrei, per non dire peggio....

In conclusione, la mia linea di pensiero rifiuta la consecutio tipica del geovismo in cui la linearità degli scritti è facile da riconoscere ed assorbire. Per me è semplice : o sei ebreo, o sei cristiano.
-------------------------
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05/02/2023 11:50
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re:
silvio.51, 04/02/2023 17:14:




Caro jwfelix, questa citazione così come l'hai postata falsa il pensiero di Raymond Brown perché fa credere che egli non pensa che in 1 Gv 5:20 ci si sta riferendo a Gesù come "Dio". Però la parte finale, da te volontariamente omessa, rende chiaro il reale pensiero di Brown:
" Possiamo apprendere qualcosa dall'altro predicato in questa seconda frase di 1 Gv 5,20, cioè «vita etera»? Due volte nel quarto vangelo Gesù parla di se stesso come della 'vita' ( 1 1 ,25 ; 1 4,6), mentre mai il Padre è chiamato così. Eppure Gv 6,57 pala del «Padre vivente» e chiarisce che il Padre è la fonte della vita del Figlio. Così sembra probabile che, nella terminologia giovannea, sia il Padre che il Figlio possono essere designati come 'vita' , come pure entrambi sono designati come 'luce' (l Gv 1 ,5; Gv 8, 1 2; da notre che è la lettera a chiamare il Padre luce, mentre il vangelo chiama luce Gesù). Può darsi, comunque, che il predicato «Vita etera» renda preferibile ritenere Gesù Cristo il soggetto della frase che stiamo discutendo; infatti otto versetti prima (5, 12) l 'autore della lettera affermava: «Chi ha il Figlio ha la vita». Inoltre, poiché la prima frase di l Gv 5,20 termina con la dimora dei cristiani in Dio Padre, viene evitata una tautologia, se la seconda frase termina mettendo i cristiani in relazione a Gesù. Considerando tutti i fattori la probabilità sembra favorire la tesi che 1 Gv 5,20 chiami Gesù "Dio' - un uso non anormale nella letteratura giovannea".



Concordo.


Si noti poi come nessuno-contestando- si è soffermato su.....


"Questo vi ho scritto perché sappiate che possedete la vita eterna, voi che credete nel nome del Figlio di Dio.
E questa è la fiducia che abbiamo in lui: qualunque cosa gli chiediamo secondo la sua volontà, egli ci ascolta.
E se sappiamo che ci ascolta in tutto quello che gli chiediamo, sappiamo di avere già da lui quanto abbiamo chiesto."


Credere nel Nome del figlio di Dio !
Affermazione pesantissima rispetto all'ebraismo.

Nonostante una frase così forte e dirimente, qualcuno cerca di cambiare l'ordine del concetto...passando a dare centro della azione a dio, non al figlio.

Ma....




E se sappiamo che ci ascolta in tutto quello che gli chiediamo, sappiamo di avere già da lui quanto abbiamo chiesto."




Dove quel GIA'.....spiega tutto, ossia la Risurrezione di Cristo.

Giovanni parla di Gesu', non di dio. Giovanni invita a chiedere a Gesu' per la vita eterna . Non c'è vita senza Gesu'. Gesu' è la via e la vita stessa.
Ovviamente, gli ebrei dissentirono.....


Ma ancora qualcuno si meraviglia per il culto "cristiano" che ne derivo'.....

😀
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05/02/2023 12:28
 
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L'argomento è stato discusso così tante volte da non meritare nemmeno troppi approfondimenti.

Mi colpisce però la cecità di alcuni lettori rispetto alla posizione dei TdG su Gesù, che credono sia stato da noi ridotto a sottoprodotto della divinità, a semplice strumento nelle mani di Geova, ecc... ecc... privandolo dell'onore e del rispetto che merita.

Le solite falsità di propaganda.

Come attestano gli Scritti Sacri e senza l'interferenza della filosofia greca, noi riconosciamo che Gesù è non solo l'unigenito e primogenito Figlio di Dio, ma anche Consigliere meraviglioso, Dio potente, Padre eterno, e Principe della pace. (Isa 9:6).

Quindi: è responsabile di vita? Certo, lo attestano le sue risurrezioni fisiche (vedi Gv 14:6).

È un Dio potente? Ovvio, nessun essere umano può avere il controllo delle forze della natura, delle risorse della terra, sulla morte.

Ma questo non lo rende uguale a Dio Padre (Gv 5:19, 30, 37) l'unico che ha l'appellativo di Onnipotente (Shaddài).

Anzi: tutto quello che il dio potente Cristo ha fatto e farà, è solo in virtù dello "zelo di Geova" (Isa 9:7).

Gesù è giustamente onorato dai TdG ma non adorato.
05/02/2023 13:02
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re:
silvio.51, 04/02/2023 17:14:




Caro jwfelix, questa citazione così come l'hai postata falsa il pensiero di Raymond Brown perché fa credere che egli non pensa che in 1 Gv 5:20 ci si sta riferendo a Gesù come "Dio". Però la parte finale, da te volontariamente omessa, rende chiaro il reale pensiero di Brown:
" Possiamo apprendere qualcosa dall'altro predicato in questa seconda frase di 1 Gv 5,20, cioè «vita etera»? Due volte nel quarto vangelo Gesù parla di se stesso come della 'vita' ( 1 1 ,25 ; 1 4,6), mentre mai il Padre è chiamato così. Eppure Gv 6,57 pala del «Padre vivente» e chiarisce che il Padre è la fonte della vita del Figlio. Così sembra probabile che, nella terminologia giovannea, sia il Padre che il Figlio possono essere designati come 'vita' , come pure entrambi sono designati come 'luce' (l Gv 1 ,5; Gv 8, 1 2; da notre che è la lettera a chiamare il Padre luce, mentre il vangelo chiama luce Gesù). Può darsi, comunque, che il predicato «Vita etera» renda preferibile ritenere Gesù Cristo il soggetto della frase che stiamo discutendo; infatti otto versetti prima (5, 12) l 'autore della lettera affermava: «Chi ha il Figlio ha la vita». Inoltre, poiché la prima frase di l Gv 5,20 termina con la dimora dei cristiani in Dio Padre, viene evitata una tautologia, se la seconda frase termina mettendo i cristiani in relazione a Gesù. Considerando tutti i fattori la probabilità sembra favorire la tesi che 1 Gv 5,20 chiami Gesù "Dio' - un uso non anormale nella letteratura giovannea".




Comunque dobbiamo ringraziare Silvio per la correzione su Raymond Brown.

anche se non condividiamo questa sua veduta, che si aggiunge anche "il vero" che a mio punto di vista è chiaramente Dio detto da Gesù (Giovanni 17:3) ...che conoscano te, il solo vero Dio...
e detto da Paolo(1 Tessalonicesi 1:9, 10) ...per essere schiavi di un Dio vivente e vero 10 e per aspettare dai cieli suo Figlio, che egli ha risuscitato dai morti, Gesù, che ci libera dall’ira futura.

il fatto che Brown riconosca che “il Padre è la fonte della vita del Figlio” fa comprendere noi che vi è una sostanziale differenza tra i due personaggi


PS

Raymond Brown è citato diverse volte nelle nostre pubblicazioni una di queste dice (su un altro argomento)


gm cap. 5 p. 56 Il “Nuovo Testamento”: Storia o leggenda?

La critica moderna è trovata mancante

Come esempio della natura incerta della moderna critica biblica, notate queste osservazioni fatte da Raymond E. Brown a proposito del Vangelo di Giovanni:

“Alla fine del secolo scorso e nei primi anni di questo secolo gli eruditi attraversarono un periodo di estremo scetticismo per quanto riguarda questo Vangelo. Giovanni fu datato a un periodo molto tardo, addirittura alla seconda metà del II secolo. Ritenuto un prodotto del mondo ellenistico, si pensò che fosse completamente privo di valore storico e avesse poca relazione con la Palestina di Gesù di Nazaret . . .
“Non c’è una di tali opinioni che non sia stata intaccata da una serie di inattese scoperte archeologiche, documentarie e testuali. Queste scoperte ci hanno portato a mettere intelligentemente in discussione i pareri della critica che erano quasi divenuti ortodossi e a riconoscere quanto era fragile la base che sosteneva l’analisi altamente scettica di Giovanni. . . .
“La data attribuita al Vangelo è stata spostata indietro, alla fine del I secolo o ancora più indietro. . . . Forse la cosa più strana è che alcuni studiosi addirittura azzardino di nuovo l’ipotesi che Giovanni figlio di Zebedeo possa aver avuto qualcosa a che fare col Vangelo”!



[Modificato da Angelo Serafino53 05/02/2023 13:29]
05/02/2023 14:28
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:



Si noti poi come nessuno-contestando- si è soffermato su.....


"Questo vi ho scritto perché sappiate che possedete la vita eterna, voi che credete nel nome del Figlio di Dio.
E questa è la fiducia che abbiamo in lui: qualunque cosa gli chiediamo secondo la sua volontà, egli ci ascolta.
E se sappiamo che ci ascolta in tutto quello che gli chiediamo, sappiamo di avere già da lui quanto abbiamo chiesto."



caro marco da fleed

se non leggi i nostri post per forza

l'edizione Paoline
1 Giov 5:14 "Questa è la fiducia che abbiamo in Dio: se noi chiediamo qualche cosa secondo la sua volontà , egli ci ascolta.

Leggiti ancora la bibbia interconfessionale TILC ediz 2014 su 1 Giov 5:14 e spero che ti sia chiaro il punto.

ciao
[Modificato da Angelo Serafino53 05/02/2023 14:34]
05/02/2023 16:51
 
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Re:
marco da fleed (UWhK210225), 2/5/2023 11:50 AM:



Concordo.


Si noti poi come nessuno-contestando- si è soffermato su.....


"Questo vi ho scritto perché sappiate che possedete la vita eterna, voi che credete nel nome del Figlio di Dio.
E questa è la fiducia che abbiamo in lui: qualunque cosa gli chiediamo secondo la sua volontà, egli ci ascolta.
E se sappiamo che ci ascolta in tutto quello che gli chiediamo, sappiamo di avere già da lui quanto abbiamo chiesto."


Credere nel Nome del figlio di Dio !
Affermazione pesantissima rispetto all'ebraismo.

Nonostante una frase così forte e dirimente, qualcuno cerca di cambiare l'ordine del concetto...passando a dare centro della azione a dio, non al figlio.

Ma....




E se sappiamo che ci ascolta in tutto quello che gli chiediamo, sappiamo di avere già da lui quanto abbiamo chiesto."




Dove quel GIA'.....spiega tutto, ossia la Risurrezione di Cristo.

Giovanni parla di Gesu', non di dio. Giovanni invita a chiedere a Gesu' per la vita eterna . Non c'è vita senza Gesu'. Gesu' è la via e la vita stessa.
Ovviamente, gli ebrei dissentirono.....


Ma ancora qualcuno si meraviglia per il culto "cristiano" che ne derivo'.....

😀



Caro da fleed,
se non leggi quello che dice Giovanni, poi ti convinci che credesse davvero a Gesù come Dio.
Giovanni scrisse:

1 Gv 5,5 Chiunque crede che Gesù è il Cristo, è nato da Dio; e chiunque ama colui che ha generato, ama {anche} chi è stato da lui generato. 2 Da questo sappiamo che amiamo i figli di Dio: quando amiamo Dio e mettiamo in pratica i suoi comandamenti[a]. 3 Perché questo è l’amore di Dio: che osserviamo i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi. 4 Poiché tutto quello che è nato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede. 5 Chi è che vince il mondo, se non colui che crede che Gesù è il Figlio di Dio?

Ti ho messo il grassetto, visto che hai la tendenza a ignorare il testo per come è scritto.

Simon
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