Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Stampa | Notifica email    
Autore

22 Febbraio 1992

Ultimo Aggiornamento: 22/02/2022 19:45
ONLINE
Post: 1.160
Post: 1.055
Registrato il: 18/11/2005
Sesso: Maschile
Certezza Assoluta
22/02/2022 09:56
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Primo goal su azione da parte di un portiere nel massimo campionato di calcio.
A farlo (al 90o minuto) è Michelangelo Rampulla il N. 1 della Cremonese

 
Email
 
Scheda Utente
ONLINE
Post: 1.160
Post: 1.055
Registrato il: 18/11/2005
Sesso: Maschile
Certezza Assoluta
22/02/2022 09:59
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Rivediamolo

 
Email
 
Scheda Utente
ONLINE
Post: 1.161
Post: 1.056
Registrato il: 18/11/2005
Sesso: Maschile
Certezza Assoluta
22/02/2022 10:00
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Intervista commemorativa su Repubblica di oggi
Corre ancora da una porta all'altra Michelangelo Rampulla, sono trent'anni che corre incontro a quell'incredibile gol di testa.

Ma cosa ci fa laggiù un portiere? Come si permette?
"Era un sogno, una follia. Qualcosa che sentivo dentro".

Il 22 febbraio 1992 si gioca Atalanta-Cremonese, e lei è il portiere della Cremonese sotto di un gol al novantesimo. Poi?
"Stiamo attaccando disperatamente, io sto avanzando per seguire l'azione, ormai mi trovo a centrocampo. Guardo il mio allenatore Giagnoni: "Che faccio, vado"?, lui allarga le braccia, fai un po' tuo. Il mio compagno Garzilli mi dice 'vai, ti copro io'".

E lei andò.
"Correndo verso l'altra porta mi immagino di segnare in rovesciata. Se devi sognare, allora fallo in grande. Ci avevo già provato un'altra volta, ma i nostri tirarono il corner troppo alla svelta e non feci in tempo. Dunque, c'è questa punizione da destra: la batte Chiorri. Io sono al limite dell'area e nessuno mi marca: l'uomo in più. Adesso stacco alla Bettega e segno, mi dico. Però il pallone arriva più basso, basterebbe niente che me lo spostano dalla traiettoria e addio. Ma non lo spostano. Lo vedo ormai davanti alla mia faccia, lo colpisco più forte che posso, entriamo quasi in porta insieme, io e la palla. L'arbitro fischia. Paura! Stai a vedere che adesso mi dà contro un fallo di confusione, penso. Invece indica il centrocampo".

E dopo che succede?
"Torno nella mia porta sorridendo. La curva dell'Atalanta applaude: hanno capito che è successa una cosa unica, il primo gol su azione di un portiere nella storia del campionato. Ma succede anche che, da lì in avanti, la gente dica: però, questo Rampulla sa anche parare, mica solo segnare".

Essere ricordato per una cosa che in fondo le era estranea, eppure lei ha giocato 99 volte nella Juve. Ingiusto?
"No, direi invece strano e bello. Arrivai a essere titolare in B a 18 anni, in un'epoca in cui un portiere per essere considerato bravo doveva averne almeno 25. La precocità mi ha un po' fregato, perché a 25/26 anni mi credevano già un po' troppo vecchio. Però mi sono preso comunque le mie soddisfazioni in una Juve spaziale, incredibile".

Lei, tifoso bianconero.
"Mio papà Cecco aveva una Fiat 600 con il cofano a righe bianconere, ci sfilavamo sopra nei giorni degli scudetti. Il mio sogno: vedere anche una sola volta nella vita le maglie della Juventus da dietro, dal lato della schiena, quello del portiere. È accaduto ben più di una volta".

La più bella di tutte?
"La prima, a Cagliari, stagione 1992/93. Zero a zero, e io gioco al posto di Peruzzi. Ma anche al Parco dei Principi, quando alla fine i compagni mi abbracciano e io penso: ora sanno che questo qui, arrivato dalla Cremonese, è un buon portiere".

Lei è stato uno dei primi davvero moderni, gol a parte.
"Merito di Eugenio Fascetti, che quand'era al Varese voleva una squadra di ragazzi sempre in pressing. Fascetti stava vent'anni avanti di tutti. Grazie a lui, proprio a Varese imparai a giocare anche con i piedi".

Bugia: lei lo faceva, e bene, già da ragazzino.
"Tutti sognano una vita all'attacco, nessuno vuole aspettare il pallone in porta. Ma mio papà, che aveva venerato Combi e Sentimenti IV, mi disse: tu diventerai portiere. E mi insegnò a venerare Dino Zoff".

Accadeva a Patti, provincia di Messina, dove le hanno appena dedicato una cartolina postale con quella memorabile capocciata.
"Patti, il paese di Michele Sindona e di Rampulla... Ma anche di Toni Cairoli, il grande campione di motocross. In Comune sono stati molto gentili e li ringrazio".

Trenta candeline sulla torta di un gol: cosa significano?
"Una vita felice, piena. Vittorie, persone, posti visti. Esperienze. Sono stato un uomo fortunato".

Ma cos'è davvero il "dodicesimo"? Forse un numero "uno bis"?
"È una riserva che dev'essere quasi forte come il titolare, però nel rispetto dei ruoli. Perché il portiere è per l'ottanta per cento testa, e deve giocare tranquillo: non può avere paura di essere sostituito al primo sbaglio. Però il ruolo adesso è cambiato, si gioca velocissimo, ci sono più infortuni, più espulsioni e cambi, quindi il dodicesimo gioca molto di più e dev'essere una garanzia, sempre pronto".

Rampulla, ma cos'è questa benedetta costruzione dal basso?
"Chiariamo bene: non è una moda. È il tentativo di attirare l'avversario più vicino a te che inizi l'azione, per dare spazio ai tuoi centrocampisti e attaccanti. Bisogna saper variare, però funziona".

Perché la Juve non vince più la Champions? Lei c'era, in tutte quelle finali.
"È il calcio. La mia Juventus era una squadra pazzesca, pur cambiando tanto. A rotazione, e li cito così, a memoria, scusandomi con tutti quelli che dimentico: Roberto Baggio, Vialli, Peruzzi, Ravanelli, Del Piero, Deschamps, Conte, Ferrara, Paulo Sousa, Zidane, Buffon. E Marcello Lippi. Vi bastano?".

Chi le piace di più tra i portieri di oggi?
"Donnarumma, ovviamente. Ma anche Szczesny, giocatore affidabile. E poi Cragno, Musso, Audero, Meret. Soprattutto, sono contento che si possa essere considerati forti anche molto giovani, per noi non era così".

Michelangelo Rampulla, classe 1962: ad agosto saranno sessanta. Che vuol dire?
"Un compleanno che comincio a patire, lo ammetto. Avevo sempre pensato che a un certo punto mi sarei fermato in un bel posto a godermi la vita, ma sapete che c'è? Io me la godo quando annuso un campo di calcio, io sono un allenatore di portieri, io sono un portiere".

 
Email
 
Scheda Utente
OFFLINE
Post: 6.065
Post: 5.981
Registrato il: 23/07/2005
Sesso: Maschile
Storia Pura
22/02/2022 19:42
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Biografia da Wikipedia
Michelangelo Rampulla (Patti, 10 agosto 1962) è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo portiere.

È ricordato per essere stato il primo portiere a realizzare un gol su azione nel campionato italiano di Serie A: accadde nella stagione 1991-1992, contro l'Atalanta, all'epoca in cui Rampulla difendeva i pali della Cremonese.

Nato a Patti, nel messinese, figlio di un commerciante di alimentari e tifoso juventino, Rampulla ebbe le prime esperienze calcistiche nella Pattese, squadra della sua città;[6] nonostante si sentisse attaccante, suo padre lo convinse a cimentarsi da portiere, ruolo nel quale emerse immediatamente.[6] Con la Pattese ebbe tempo di raggiungere la promozione in Serie D prima che un giovane Giuseppe Marotta, all'epoca direttore sportivo del Varese, lo convincesse nel 1980 a trasferirsi al club lombardo, in Serie B.

A Varese, complice un infortunio del primo portiere e un momento di forma negativa del suo sostituto, Rampulla si ritrovò, da terzo portiere qual era nelle gerarchie d'inizio campionato, a titolare dopo soli due incontri;[6] esordì in campionato il 21 settembre 1980 contro il Milan (0-0).[6] Dopo tre anni in Lombardia, Rampulla venne ceduto al Cesena, squadra nella quale riuscì a imporsi spesso come titolare e a disputare 73 incontri in tre stagioni di campionato, tutte in Serie B.
Cremonese

Nel 1985, dopo aver sfiorato l'opportunità di rimpiazzare Luciano Castellini, appena ritiratosi, nella porta del Napoli,[6] Rampulla si accasò alla Cremonese, reduce da una stagione di Serie A, conclusasi con un'immediata retrocessione. Con il club grigiorosso Rampulla rimase sette stagioni, guadagnando una prima promozione nell'annata 1988-1989, grazie alla quale esordì in massima categoria nella stagione seguente.

All'immediata retrocessione tra i cadetti, fece seguito un altrettanto immediato ritorno in Serie A per la stagione 1991-1992, a cui è legata la sua più statisticamente rilevante performance. Nel corso dell'incontro disputatosi il 23 febbraio 1992 a Bergamo contro l'Atalanta, Rampulla segnò di testa al 92', sugli sviluppi di un calcio di punizione, il gol che pareggiò quello dell'orobico Bianchezi:[8] fu la prima volta, nella storia del campionato italiano, in cui un portiere realizzò una rete durante un'azione di gioco e non in situazioni di palla ferma.

Il gol di Rampulla rimase un unicum in Serie A per i successivi nove anni, ed eguagliato nei decenni seguenti solo dai colleghi Massimo Taibi della Reggina nel 2001 (contro l'Udinese[9]) e Alberto Brignoli del Benevento nel 2017 (contro il Milan).[10] Quanto a Rampulla, la sua storica rete non bastò a fine stagione ai grigiorossi per raggiungere la salvezza.
Juventus

Nonostante la sopravvenuta retrocessione con la Cremonese, Rampulla ebbe modo di continuare a calcare i campi della massima divisione: nell'estate 1992 venne infatti ingaggiato dalla Juventus che, dopo la partenza del capitano Stefano Tacconi e la conseguente promozione a titolare del giovane Angelo Peruzzi, necessitava di un rimpiazzo di affidamento in panchina.[5][6] Il portiere siciliano si mostrò all'altezza del compito,[11] rimanendo stabilmente a Torino per il successivo decennio ed entrando a posteriori nel novero dei migliori dodicesimi nella storia del club.

Benché fosse chiaro fin dall'inizio il suo ruolo di seconda scelta, fu schierato a Cagliari nella prima giornata di campionato stante il forfait di Peruzzi per infortunio.[6] Quell'annata in Coppa UEFA la Juventus era giunta fino ai quarti di finale con Peruzzi tra i pali; a causa di una sfortunata congiuntura di problemi fisici occorsa alla rosa bianconera, che non risparmiò neppure lo stesso numero uno, l'allenatore Giovanni Trapattoni fu costretto a schierare una squadra d'emergenza in vista della semifinale di coppa contro il Paris Saint-Germain: l'occasione segnò il debutto europeo per Rampulla, alla sua quarta presenza assoluta coi piemontesi dopo tre incontri di campionato.[13] La Juventus vinse 2-1 l'incontro di andata a Torino e, persistendo l'indisponibilità di Peruzzi, Rampulla fu schierato anche nella sfida di ritorno al Parco dei Principi di Parigi, nel corso del quale fu determinante, con alcune importanti parate (in particolare su Weah e Roche[14]), nel mantenere il risultato aperto sullo 0-0 finché Roberto Baggio, a meno di un quarto d'ora dalla fine, realizzò l'1-0 che assicurò ai piemontesi la finale e la successiva conquista del trofeo.

Nel 1995 disputò da titolare entrambe le partite della finale di Coppa Italia vinta dalla Juventus contro il Parma (vittoria per 1-0 nell'andata a Torino, dove a metà del secondo tempo fu sostituito per infortunio dal giovane Lorenzo Squizzi, e poi per 2-0 nel ritorno a Parma), mantenendo così la propria porta inviolata per l'intero doppio confronto. Restò imbattuto, sempre contro gli emiliani, anche l'anno dopo in occasione della Supercoppa italiana, in cui subentrò ad Alessandro Del Piero per rilevare l'espulso Peruzzi e contribuì all'1-0 finale.

Fino a tutto il 1999, in ragione dei frequenti malanni fisici cui era soggetto Peruzzi, Rampulla fu sovente schierato in campo (delle sue 49 presenze in campionato con la Juventus, 46 sono a tutto il campionato 1998-1999, e le ultime 3 non vanno oltre il 2000[16]); inoltre, dall'edizione 1995-1996 a quella del 2000-2001 fu sempre schierato almeno in un incontro di Champions League,[17] segnalandosi anche per un rigore parato al norvegese Skammelsrud nei minuti finali della gara contro il Rosenborg del 30 settembre 1998, terminata 1-1.[18] Con l'arrivo dei nuovi titolari Edwin van der Sar nel biennio 1999-2001 e Gianluigi Buffon a seguire, nonché per l'avanzare dell'età, Rampulla trovò via via minore impiego; nella parte finale della sua decennale esperienza torinese, venne inoltre scavalcato come prima riserva nel ruolo dal giovane Fabián Carini. Al termine del campionato 2001-2002, conclusosi con il suo quarto scudetto personale, decise di ritirarsi alle soglie dei quarant'anni.[6]

È rimasto popolare tra i tifosi bianconeri, nonostante il ruolo da comprimario: sono a lui intitolati due fan club juventini, rispettivamente a Massa e a Caltanissetta

Nazionale

Durante gli anni a Varese si mise anche in luce a livello internazionale, venendo chiamato nell'Italia Under-21 dall'allora commissario tecnico, Azeglio Vicini, e debuttando con gli Azzurrini il 20 aprile 1983; prima di lasciare il club lombardo, Rampulla ebbe modo di disputare un secondo incontro per la selezione giovanile. Dopo il trasferimento a Cesena il portiere mise a referto ulteriori 8 incontri internazionali con gli Azzurrini, sempre agli ordini di Vicini, per un totale di 10 gare.
Dopo il ritiro
A partire dal 2002 Rampulla rimase nella Juventus ricoprendovi vari incarichi: all'inizio di organizzazione (coordinamento allenatori portieri) poi, nel 2006, sotto la gestione di Didier Deschamps, di allenatore dei portieri della prima squadra. Tornato, con Claudio Ranieri, ad allenare i portieri della squadra Primavera, con l'arrivo di Ciro Ferrara sulla panchina della Juventus (2009) Rampulla riprese ad allenare in prima squadra. Con l'arrivo di Alberto Zaccheroni, venne sostituito da Alessandro Nista; quindi il 1º ottobre 2010 Rampulla e la Juventus rescissero ogni contratto.

Nell'estate 2011 divenne l'allenatore del Derthona, squadra militante in Serie D.[20] Il 5 dicembre seguente, pur stazionando al secondo posto della classifica con la squadra tortonese, venne annunciata la separazione consensuale.

Nel 2012 si recò in Cina con Marcello Lippi per allenare i portieri del Guangzhou E.,[21] dove rimase fino al 2015. Il 2 giugno 2016 divenne presidente della Cremonese, subentrando nella carica a Luigi Simoni;[22] si dimise il 20 ottobre seguente.[23] Quindi dallo stesso anno tornò al seguito di Lippi, nel frattempo chiamato alla guida della nazionale cinese.[24] Lasciò la squadra nel novembre 2019, contestualmente alle dimissioni di Lippi.[25]

Il 25 ottobre 2021 entrò nello staff tecnico del Siena, compagine di Serie C, in qualità di vice dell'allenatore Massimiliano Maddaloni,[26], rimanendo in carica fino al successivo 15 dicembre quando, dopo una serie negativa di risultati, lui e il tecnico campano vennero esonerati


 
Email
 
Scheda Utente
OFFLINE
Post: 6.066
Post: 5.982
Registrato il: 23/07/2005
Sesso: Maschile
Storia Pura
22/02/2022 19:45
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

ecco una selezione di sue parate

 
Email
 
Scheda Utente
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi
Cerca nel forum
Tag discussione
Discussioni Simili   [vedi tutte]
Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 16:14. Versione: Stampabile | Mobile | Regolamento | Privacy
FreeForumZone [v.6.1] - Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com