| | | | Post: 26.484 Post: 25.736 | Registrato il: 28/09/2001
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16/07/2020 14:56 | |
Ovvero il vino.
Thread aperto alla collaborazione di chiunque voglia (ma in ispecial modo, va da sé del nostro Ozyoso), dove condividere quei vini in cui ci imbattiamo e che siano meritevoli di essere portati a conoscenza di tutti; perché è il vino è infinitamente multiforme, e non se ne conosce mai abbastanza.
Comincio con uno dei miei bianchi di assoluto riferimento, uno di quei vini a cui torno sempre con gran piacere, e perfino di frequente: il Canayli, uno - per me - dei migliori Vermentini di Gallura.
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| | | | Post: 18.511 Post: 17.893 | Registrato il: 28/09/2001
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17/07/2020 00:37 | |
Asti è terra anche di Moscato, ma niente: il mio rapporto coi bianchi non è mai andato oltre ad una rispettosa simpatia.
Ammetto invece d'aver maturato negli anni un grande apprezzamento per i rossi, in particolar modo, manco a dirlo, per quelli piemontesi.
Proverò a contribuire, nel mio piccolo!
Parto col Ruchè: vitigno di Castagnole Monferrato, è prodotto in soli sette comuni. Qui in Piemonte si è ritagliato assolutamente un suo mercato e ha molti estimatori, ma non essendo esperto di vini, ignoro quanto sia diffuso sul territorio nazionale.
Ne propongo due:
- Montalbera. Ne produce tre diversi: "La tradizione", "L'accento" ed un terzo tipo in barrique, "L'impronta".
Io punto assolutamente sul secondo dei tre. Montalbera possiede il 70% delle terre del Ruchè, è il produttore di riferimento ed è il più noto, l'unico che io veda anche pubblicizzare il proprio prodotto. Il suo vino, per i miei gusti da inesperto, è ottimo, ma il suo piglio è più da industriale, dunque ne propongo anche un altro, che ritengo pure superiore. L'annata 2017 è quella che mi ha fatto innamorare di questo vino e che addirittura mi ha fatto passare al vino, tout court.
- Ferraris, Ruchè "Vigna del parroco". questo vanta la più lunga tradizione perché, da quanto narratomi, pare che sia stato il frate di un convento ora scomparso a selezionare le uve Ruché e a scegliere di coltivare un vigneto di queste, anziché il Nebbiolo che andava in quelle zone.
Beh, il risultato io lo consiglio decisamente!
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| | | | Post: 26.484 Post: 25.736 | Registrato il: 28/09/2001
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17/07/2020 08:24 | |
Vino meraviglioso, l'ho bevuto qualche settimana fa! Nello specifico, il Montalbera. [Modificato da Juan Galvez 17/07/2020 08:25]
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| | | | Post: 9.013 Post: 9.007 | Registrato il: 03/10/2001
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17/07/2020 15:11 | |
In ufficio stiamo realizzando una ricerca sui vini nobili del Piemonte 😂
(Dal punto di vista imprenditoriale però 🙃 )
La sta curando soprattutto qualcuno che se ne intende, quindi credo che non sarò io a beneficiare del probabile omaggio di qualche cassetta delle più pregiate... nel caso però vi faccio sapere 😉
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| | | | Post: 26.484 Post: 25.736 | Registrato il: 28/09/2001
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17/07/2020 15:17 | |
koala3, 17/07/2020 15:11:
In ufficio stiamo realizzando una ricerca sui vini nobili del Piemonte 😂
(Dal punto di vista imprenditoriale però 🙃 )
Le due cose non vanno facilmente d'accordo, se non molto di rado.
Un'eccezione piemontese che mi viene in mente - per lo meno lo era quando ebbi da ultimo l'occasione di berne - è sicuramente il Gattinara Travaglini.
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| | | | Post: 18.511 Post: 17.893 | Registrato il: 28/09/2001
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17/07/2020 19:23 | |
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| | | | Post: 26.484 Post: 25.736 | Registrato il: 28/09/2001
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17/07/2020 19:38 | |
Carlo Maria, 17/07/2020 19:23:
Ovviamente! È stata l'ultima bottiglia di grande rosso che ho bevuto prima dell'estate. Ogni stagione, come ogni pietanza, richiede il, e si esalta del, suo vino più adatto.
In estate, se vado di rosso cerco che sia un rosso mosso, gustabile fresco: Bonarda, Gragnano, Lambrusco, Barbera. O un Cerasuolo o ancora un rosé.
Però in estate poche cose sono meglio di un buon piatto di pesce accompagnato da un bianco adeguato.
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| | | | Post: 18.511 Post: 17.893 | Registrato il: 28/09/2001
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17/07/2020 19:38 | |
Juan Galvez, 17/07/2020 15:17:
Le due cose non vanno facilmente d'accordo, se non molto di rado.
Un'eccezione piemontese che mi viene in mente - per lo meno lo era quando ebbi da ultimo l'occasione di berne - è sicuramente il Gattinara Travaglini.
Ho citato non a caso il Ruchè Montalbera, appunto.
Personalmente ottimo. Addirittura memorabile la prima bottiglia del 2017 che acquistai: la aprii con un amico e ci assalì l'olfatto un sentore floreale pazzesco, che persino due capre come noi abbiamo potuto cogliere appieno, con un senso di stupore che tuttora rammento!
Quanto al Gattinara Travaglini, nulla da dire! Qui è un nome di assoluto rispetto!
Un altro che fa vino buono con un piglio industriale è il produttore Marchesi di Barolo.
Specializzato in Dolcetto, Nebbiolo, Barbera, Barbaresco e, appunto, Barolo, altri cinque grandi vini piemontesi.
La Barbera una volta era considerata un vino da poco, buono giusto per i contadini che lo producevano e per gli alpini, ma con gli anni è cresciuta in qualità e gradimento. Ci sono numerosi "Barbera Superiore" che vi raccomando!
Marchesi di Barolo, dicevo.
Ecco, ho acquistato in enoteca alcuni loro vini, in passato. Poi mi sono accorto che anche le catene di grande distribuzione potevo trovare la dicitura "Marchesi di Barolo", ma qualcosa non andava... l'etichetta era completamente diversa e costava sensibilmente meno. Vi parlo di 4-6 euro a bottiglia di differenza.
Possibile che ci fossero due produttori omonimi sul mercato?
Incuriosito, cercai in rete il numero del produttore, lo chiamai e posi la questione direttamente alla signora che mi rispose, la quale mi spiegò che erano sempre loro, che hanno due diverse linee di distribuzione: una per le enoteche e una per la grande distribuzione. Chiesi allora: "C'è un divario di prezzo. È giustificato da una diversa qualità?". Mi rispose di no: il vino è lo stesso.
Lo provai ed era vero: di fatto è buono anche quello che prendi al supermercato e non ho mai colto differenze e allora proprio non ha senso pagare una bottiglia di più solo per avere l'etichetta di prestigio.
Etichetta di prestigio:
[Modificato da Carlo Maria 17/07/2020 19:42] |
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| | | | Post: 18.511 Post: 17.893 | Registrato il: 28/09/2001
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17/07/2020 19:43 | |
Etichetta grande distribuzione:
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| | | | Post: 26.484 Post: 25.736 | Registrato il: 28/09/2001
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17/07/2020 20:51 | |
Qui si apre tutto un discorso, è una rarità che due "percorsi" distributivi siano di pari livello. Negli ultimi anni, qui nel Lazio è emersa una cantina sociale molto interessante: Cincinnato; raggiunto il successo commerciale è però accaduto un fatto molto semplice: gli ordinativi sono divenuti superiori, di molto, alla loro produzione; soluzione: si compra la materia prima altrove e la si lavora per sé. Il risultato, però, è che un conto è bere il loro vino in loco, e un'altra cosa è ormai comprarlo in negozio: ancora buono, per carità, ma ci sono due categorie di differenza. [Modificato da Juan Galvez 17/07/2020 20:51]
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| | | | Post: 18.511 Post: 17.893 | Registrato il: 28/09/2001
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18/07/2020 11:33 | |
Juan Galvez, 17/07/2020 20:51:
Qui si apre tutto un discorso, è una rarità che due "percorsi" distributivi siano di pari livello. Negli ultimi anni, qui nel Lazio è emersa una cantina sociale molto interessante: Cincinnato; raggiunto il successo commerciale è però accaduto un fatto molto semplice: gli ordinativi sono divenuti superiori, di molto, alla loro produzione; soluzione: si compra la materia prima altrove e la si lavora per sé. Il risultato, però, è che un conto è bere il loro vino in loco, e un'altra cosa è ormai comprarlo in negozio: ancora buono, per carità, ma ci sono due categorie di differenza.
La logica presuppone che così dovrebbe essere anche per Marchesi di Barolo, ma forse non sono ancora molto grandi, non so: io non ho rilevato grandi differenze tra le due etichette. |
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| | | | Post: 26.484 Post: 25.736 | Registrato il: 28/09/2001
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18/07/2020 13:22 | |
Oppure riescono a produrre tutto con le loro viti, senza allargare il giro commerciale oltre le capacità produttive.
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| | | | Post: 3.511 Post: 3.507 | Registrato il: 12/08/2002
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18/07/2020 18:32 | |
Entro a gamba tesa, pur essendo un non-conoscitore ma al massimo occasionale regalatore , per segnalare a chi già non lo conoscesse questo manga dedicato al vino, di cui ho letto il primo volumetto in inglese - trovandolo piacevomente frizzante e ricco di informazioni tecniche sul vino e tutto ciò che gli ruota attorno.
Anche se - come molti manga - non so quanto possa reggere in qualità sulla distanza di anni (esce dal 2004 e ancora non ha completato la misteriosa lista dei 12+1 più grandi vini mai prodotti, attorno ai quali ruota la trama), nel tempo è diventato un fenomeno da milioni di copie e dunque anche un formidabile veicolo pubblicitario in terra di sol levante e in tutto il mondo. Anche da noi qualcuno se ne è accorto.
Sash |
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| | | | Post: 26.484 Post: 25.736 | Registrato il: 28/09/2001
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18/07/2020 20:19 | |
Sashimi, 18/07/2020 18:32:
Entro a gamba tesa, pur essendo un non-conoscitore ma al massimo occasionale regalatore , per segnalare a chi già non lo conoscesse questo manga dedicato al vino, di cui ho letto il primo volumetto in inglese - trovandolo piacevomente frizzante e ricco di informazioni tecniche sul vino e tutto ciò che gli ruota attorno.
Anche se - come molti manga - non so quanto possa reggere in qualità sulla distanza di anni (esce dal 2004 e ancora non ha completato la misteriosa lista dei 12+1 più grandi vini mai prodotti, attorno ai quali ruota la trama), nel tempo è diventato un fenomeno da milioni di copie e dunque anche un formidabile veicolo pubblicitario in terra di sol levante e in tutto il mondo. Anche da noi qualcuno se ne è accorto.
Sash
Lo Holly e Benji dell'enologia!!! 😆😆
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| | | | Post: 3.350 Post: 3.350 | Registrato il: 02/11/2008
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19/07/2020 10:25 | |
Ottimo topic (e interessante il manga segnalato!), spero di riuscire a dare il mio contributo. |
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| | | | Post: 26.484 Post: 25.736 | Registrato il: 28/09/2001
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19/07/2020 10:46 | |
rimatt1, 19/07/2020 10:25:
Ottimo topic (e interessante il manga segnalato!), spero di riuscire a dare il mio contributo.
Lieto di scoprire questo tuo lato 😀😀
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| | | | Post: 26.484 Post: 25.736 | Registrato il: 28/09/2001
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19/07/2020 11:00 | |
Dal Piemonte con biancore
Carletto scriveva più su di un suo non ottimale rapporto con i bianchi nonostante il Moscato. Ma, insomma, se è vero che il suo Piemonte è terra d'elezione di rossi quant'altre mai, tuttavia i bianchi piemontesi sono pochi ma buoni e interessanti. E talvolta difficili.
Il Timorasso 2016 di cui si parla nell'articolo è in effetti un'annata meno riuscita di altre che mi era capitato in precedenza di gustare; però la bottiglia aperta in questo fine settimana mi ha confermato le qualità assai scontrose di questo vino e la non facile sfida di trovare l'abbinamento giusto.
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| | | | Post: 3.556 Post: 3.554 | Registrato il: 29/09/2001
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19/07/2020 11:54 | |
Cagnulari Usini Cherchi, Soberanu
Non amo i vini imbottigliati, sono sempre stato un consumatore di sfuso spillato e piccole cantine artigianali; dove il vino è un rituale antico e familiare, dove lo spirito non è alcool ma è anima. Ma Soberanu è davvero spettacolare, e non posso non segnalarlo.
Ad Anela il Cagnulari si usava come uva per spezzare il Cannonau, anche perché il terreno non è quello giusto per questo vitigno. Ma Usini è il suo regno, e Soberanu pare quello giusto per regnare.
Consiglio, un giro il giorno di Ajò a Ippuntare per degustare tra le cantine e verificare di persona.
Se mi doveste vedere a fine serata, capireste che anche il titolo di questo topic ha eccezioni che confermano le regole
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| | | | Post: 26.484 Post: 25.736 | Registrato il: 28/09/2001
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19/07/2020 13:08 | |
kinglocci, 19/07/2020 11:54:
Cagnulari Usini Cherchi, Soberanu
Non amo i vini imbottigliati, sono sempre stato un consumatore di sfuso spillato e piccole cantine artigianali; dove il vino è un rituale antico e familiare, dove lo spirito non è alcool ma è anima. Ma Soberanu è davvero spettacolare, e non posso non segnalarlo.
Ad Anela il Cagnulari si usava come uva per spezzare il Cannonau, anche perché il terreno non è quello giusto per questo vitigno. Ma Usini è il suo regno, e Soberanu pare quello giusto per regnare.
Consiglio, un giro il giorno di Ajò a Ippuntare per degustare tra le cantine e verificare di persona.
Se mi doveste vedere a fine serata, capireste che anche il titolo di questo topic ha eccezioni che confermano le regole
Poi vedo se fanno spedizioni in continente 😁😂😁
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| | | | Post: 8.697 Post: 8.622 | Registrato il: 28/09/2001
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19/07/2020 19:06 | |
kinglocci, 19/07/2020 11:54:
Cagnulari Usini Cherchi, Soberanu
Non amo i vini imbottigliati, sono sempre stato un consumatore di sfuso spillato e piccole cantine artigianali; dove il vino è un rituale antico e familiare, dove lo spirito non è alcool ma è anima.
Quanto è meraviglioso quello che hai scritto.
Ricordo che 45 anni fa, prima del terremoto, praticamente ogni famiglia aveva le viti e si faceva il proprio vino, offrendolo con orgoglio agli ospiti.
Ricordo le vendemmie sui roncs con i nonni, quando si veniva buttati dentro al catino a calpestare l'uva coi piedi, e ricordo l'uvaggio ottenuto che già da bambini si poteva bere, per assaggiarlo.
Bassa gradazione, ma colore e sapore decisi.
Di sicuro non aveva il tempo di affinarsi perchè quei 2/3 ettolitri non sopravvivevano mai a lungo .
E poi c'erano le bottiglie di quello buono a mio nonno materno portavano i grappoli di Tocai per fare il passito, un vino dolcissimo conservato per le grandi occasioni.
Ma adesso non è più così. Tutti ormai hanno la loro cantinetta con tanto di enologo e di controllo produzione. Si trova ancora qualcosa, ma io sono passato decisamente alle bottiglie.
Anche perchè mi piace provare cose nuove e in Italia non c'è che l'imbarazzo della scelta.
E visto che con l'e-commerce si azzerano le distanze voglio estendere le mie conoscenze soprattutto al sud.
Certo, ora c'è anche un problema di prezzo, e bisogna trovare il giusto limite entro il quale stare in rapporto alla qualità ma anche alla capacità di apprezzare la differenza.
Visto che si parla di vini bianchi fermi, per iniziare non posso che citare il mitico VINTAGE TUNINA di Jermann, prodotto del Collio Friulano a Dolegna (frazione Ruttars ).
Ho avuto l'occasione di visitare la cantina qualche anno fa, ma soprattutto alla festa degli Spadons nel 2000 ho avuto occasione di degustare la leggendaria annata 1995.
Son passati 20 anni e me lo ricordo ancora...
Ora sinceramente l'ho abbandonato (visti anche i costi proibitivi...)
ma stavo meditando (ormai per il 2021) di tornare in zona a recuperare una bottiglietta...
Ve lo segnalo per invitarvi a fare delle ricerche e leggerne la storia. Ovviamente da bravi furbacchioni lo vendono ai mericans a peso d'oro. [Modificato da ozymandias 19/07/2020 19:14]
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