Il Disastro di Vecchia Città

Robert si passò la mano sulla fronte, il calore provocato dagli incendi era quasi insopportabile, la osservò, era nera come la neve che cadeva da ore ormai.
I suoi ordini erano stati rispettati alla lettera. Robert non provava più alcun sentimento, guardava quel massacro con distacco, da qualche tempo aveva abbandonato il suo nome, e per tutti era solo “Il comandante”.
Anche il ripensare parole che aveva pronunciato lo lasciava completamente distaccato.

“Uomini attaccheremo Vecchia Città, la città dei maestri. Tutto il sapere del regno è custodito lì, tutta la cultura e le tradizioni dei sette regni si trovano lì e noi li distruggeremo. Andate e uccidete, squarciate e mutilate, date fuoco ad ogni cosa che possa bruciare…..vi ricordo che anche le persone prendono fuoco facilmente. Che non sopravviva nessun maestro, nessun accolito, nessuno studente. Che non resti intatta nessuna pergamena, nessun libro, nessun manoscritto.
Con l’attacco di oggi cancelleremo la cultura, il sapere e le tradizioni di un intero popolo, oggi accadrà ciò che era accaduto a Valyria e noi ne saremo il disastro.“

La città ora era un cumulo di macerie. Le Furie si erano infiltrate in città e avevano attaccato il porto e preso possesso delle porte della citta prima dell’alba, nessuno abitante era uscito, erano come topi in trappola. Il grosso dell’armata aveva attaccato l’accademia e macellato i maestri, ora centinaia di collane con anelli multicolori penzolavano su di un albero appena fuori della città.
Biblioteche, mercati, taverne, abitazioni erano state date alle fiamme, anche i cantieri navali e i magazzini portuali erano ridotti in macerie.
Vecchia città non esisteva più, questo era stato un colpo terribile portato ai Sette Regni, e il fatto che la città non fosse difesa sottolineava come l’attuale sovrano non fosse degno del suo seggio.