Tornando a noi, i prequel mi piacciono moltissimo per la marea di indizi che puoi spargere
Per il tuo finale, dipende dalla lunghezza delle appendici e di cosa rivelano. Se è "dieci anni dopo..." devi far venire la voglia di scoprire che è successo al lettore giocando un po'prima, magari.
Per l'epilogo mi è venuta un'idea interessante e facile da fare. E' proprio vero che scrivere fa bene, a me le idee sgorgano soprattutto quando scrivo email. Purtroppo non potrò metterci le mani adesso perché ho altri impegni sui quali tento di concentrarmi.
Mi spiace che la tua storia sia senza epilogo ^.^ da quello che ho capito è passato tanto tempo da quando l'hai scritta ... forse come dici non ne ha bisogno? personalmente gli epiloghi tipo quelli che fanno vedere come sono andate le cose anni dopo la conclusione della storia non mi hanno mai fatta impazzire, mettono un punto che secondo me è troppo fermo... non so preferisco i finali un po' più aperti dove come lettrice mi posso immaginare cosa ne sarà dei mie personaggi preferiti XD
A distanza di un mesetto, direi. Dovrebbe essere scritto come una pagina di un diario di uno dei personaggi, completamente diverso quindi da tutto il resto che è trattato al presente e dai punti di vista di diversi personaggi. Inoltre ho un'idea per una sorpresa nelle ultime righe!
Adesso ho un po' di cose in corso (mi sento come i giocolieri), ma quella storia mi è rimasta nel cuore quindi sì, la finirò senz'altro. Tra l'altro scrissi l'incipit ascoltando in loop la stessa canzone. E a questo punto ti/vi chiedo: sono l'unica sciroccata che quando trae ispirazione dalla musica costringe il suo prossimo a sentire per ore sempre la stessa canzone??! Che dite, è grave?
No, non è grave, è un buon trucco per rientrare nello stato d'animo.
Se penso che io per anni ho dovuto evitare di appassionarmi ad altri fandom per non rischiare di abbandonare l'ispirazione a metà lavoro... e WITCH non è un universo molto vasto, i numeri del fumetto più o meno validi, a mio parere, sono al massimo i primi 60, e già dopo il quarantesimo c'era un declino riconoscibile.