| | | OFFLINE | | Post: 1.126 | Giudice***** | |
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21/04/2018 14:46 | |
Prime Classificate - PARIMERITO
Like a Bridge over troubled water
di Setsy
◊ Grammatica e stile: 10/10
Non ho trovato errori, nessuno: i miei complimenti.
Passiamo dunque subito allo stile, dove le lodi triplicano.
Io rimango sempre colpita da chi riesce a scrivere con uno stile poetico, che sia ricercato ma non risulti troppo costruito; e allo stesso modo amo chi svolge la trama di una storia in modo più diretto, ma con espressioni evocative. Il tuo modo di scrivere è un misto di tutto questo, a volte più asciutto, altre più profondo e intenso.
Ci sono punte di grande effetto: le ultime righe della storia mi hanno fatto pericolosamente sfiorare la commozione (“Mi vuoi? Non i miei problemi, me” ha fatto quasi male dalle tante cose che può significare), tanto che alla prima lettura mi sono dovuta fermare un istante e respirare. Inoltre, ho apprezzato come tu sia riuscita a descrivere le tematiche delicate qui presentate appunto con delicatezza, dandole la loro forma senza nasconderle, ma nemmeno essendo così secca da essere brutale. Per tutto questo, il punteggio è massimo.
◊ IC/Caratterizzazione personaggi: 10/10
Qui la storia si fa lunga, ma giustamente.
Partiamo da John, il mio amatissimo dottore: la prima cosa che ho notato, e che ho apprezzato parecchio, è come abbia mostrato la sua malinconia.
Perché John è così ci appare all’inizio: malinconico, in attesa, con troppi pensieri, con tanto dolore. Ha un sorriso dolce, una voce profonda che spesso si incrina; ha un modo saggio di approcciarsi, abbastanza esperienza per comprendere molto di più di quello che appare, risulta facile aprirsi con lui o vederlo come un rifugio.
Ha coraggio e fermezza, e mano a mano vediamo come sia un egregio concentrato di razionalità e capacità di superare quest’ultima; e tuttavia, davanti alla “follia” di certe persone rimane spiazzato e privo di parole – almeno all’inizio.
Orbene, perché tutta questa trafila? Semplice, perché tutto ciò è stato riportato alla perfezione nella shot, adattato secondo le esigenze della trama: quindi, vediamo per esempio come pensi spesso – e con quella tenerezza intrisa di nostalgia tipica di chi ha un vuoto nel cuore – alla defunta moglie Mary; come fin da subito riesca a capire, su quella soleggiata spiaggia, che qualcosa si sta avvicinando e sta per mutare; e poi, cerca con tutte le sue forze di riportare la calma tra Eurus e Rosie quando si scontrano, scorge i problemi di Eurus… e si ritrova alle prese con il magnetico, particolarissimo fratello della bambina, Sherlock.
Sherlock: la sua mente brillante è mostrata sì, non continuamente come accade nella serie, ma quanto basta perché si riconosca il suo marchio, insomma. Uno Sherlock particolarmente umano, che all’iniziale distanza e quasi superiorità fa subentrare una componente micidiale di seduzione e fragilità, intensità corporea e un bisogno di calore che strascende la pura carnalità.
Più che la genialità mentale, questo volevo leggere: l’alchimia tra due anime distanti e allo stesso tempo portate ad afferrarsi, contemporaneamente e vicendevolmente ali e radici l’una dell’altra; il legame empatico tra due caratteri, stimolato sia da eros che da consalazione, che finisce con una promessa di reciproca presenza e sostegno: così come appare nella serie, con l’unica differenza che qui di criminali e crimini non ce ne sono, a meno ché non ci si riferisca a proprie paure e problemi, i più grandi nemici di ognuno.
Né sono da meno le altre due adorabili pesti, co-protagoniste di questa storia: Eurus, inquieta e inquietante, complessa e con molte fragilità come il fratello, perfettamente inquadrata e in linea con la villain della quarta stagione, almeno in potenza; e Rosie, il cui carattere generoso e sorprendentemente espansivo mi ha ricordato così tanto Mary da avermi strappato un sospiro, insieme alla grande intesa con il padre.
Che cos’altro posso dire? Il lavoro che hai fatto sui personaggi è impeccabile, hai mostrato la loro essenza ma hai dato loro un’ulteriore luce; non è sempre facile nelle fic, spesso l’attenzione all’IC impedisce di dare quel tocco di originalità che, benché non vada a sporcare la caratterizzazione, la impreziosisce; sono decisamente soddisfatta, quindi, delle tue scelte.
◊ Utilizzo pacchetto: 4/5
Colore e significato (+2): Il rosso è stato presentato parecchie volte nella fic, ma è quando è associato alle lenzuola e agli slip di John, ovvero quando assume la sua valenza più erotica, che prende veramente forza: come veicolatore della seduzione e della passione, è stato impiegato alla perfezione. Al tema della carica erotica si collega anche il significato; ho lasciato vaghi tutti i termini, appunto perché ogni autore potesse applicarvi una sfaccettatura particolare, e anche questo è stato rispettato appieno: energia come legame e come eros, che abbraccia e scioglie ogni resistenza. Ottimo utilizzo di quanto richiesto.
Materiale (+1): Il velluto era forse la parte più complessa, perché se la storia è ambientata in estate, risulta fuori luogo. Quindi, mi piace l’espediente utilizzato che faccia in modo che sia la voce o un’ombra a sembrare vellutata, per morbidezza e calore.
Luogo (+1): La spiaggia è presente notevolmente nella storia, sia come luogo dove parte della vicenda si svolge, sia dove avviene una svolta importante, dopo il rischiato annegamento di Eurus.
Manca la citazione; tuttavia questo a ragione, perché avrebbe stonato, visto lo svolgimento della trama.
◊ Gradimento personale: 10/10
La storia mi è piaciuta parecchio, sia per le tematiche affrontate sia per come è stata resa.
Faccio qui un elogio ai vari riferimenti ad altre opere: partendo da “Il Laureato”, con la scena delle calze di Mrs Robinson e la canzone che fa da titolo, fino a quel piccolo accenno a Doctor Who (♥); ma anche a fatti interni alla serie, come Eurus che, in preda alla gelosia, spera che Victor anneghi. Direi che tutto ciò si commenta da sé, sia per la genialità delle scelte sia per la cura dei dettagli; insomma, davvero un lavoro superbo il tuo, che meriterebbe anche un seguito (sì, mi hai incuriosito e parecchio!) ^^
◊ Eventuali punti bonus (3 per situazione BONUS + 2 per uso personaggi contrassegnati): 5/5
Siccome John Watson è presente come personaggio – ed è fondamentale per la trama – e l’Age!Gap è stato ampiamente descritto anche con tocchi di originalità, meriti tutti e cinque i punti BONUS.
PUNTEGGIO FINALE: 39/40
La vita quotidiana di Aldo Gorini di yonoi.
◊ Grammatica e stile: 10/10 + 1 di merito
Sulla grammatica nulla da dire, scorre tutto che è una meraviglia.
Sullo stile… io non so cosa dire. A un certo punto mi sono fermata, chiedendomi se quello che avevo davanti fosse il testo non di un’autrice che scrive per hobby/tempo libero/come lo si voglia definire ma non lavoro, ma appunto fosse una mente matura, che sa come dosare le parole in maniera perfetta e ne è pratica: una del settore, insomma.
Il dubbio mi rimane: sei per caso una scrittrice? Se sì, i miei vivi complimenti, sei una di quelle che seguirei ovunque nel mondo; se non lo sei ancora, ti consiglio di far vedere questa storia a più editori e fare di tutto per pubblicarla.
È forse il testo più esaustivo, ben scritto e intenso che il contest mi abbia donato, di certo una delle sorprese migliori: la storia prende corpo, lo prende davvero, tramite le tue parole.
Partiamo solo dall’inizio, dalla descrizione del lago e del cimitero della Rupe, della morte di Aldo Gorini e del piccolo affresco del luogo e della situazione che ci viene dato come assaggio: qui troviamo non solo il grande respiro della natura, un lieve sentore di gotico e una dolcezza immensa, mista a punte di mistero, quando si parla di Aldo e delle mani dell’artista che sembra imprigionare i corpi nella pietra, ma anche un grande impianto strutturale che ci permette di restare nella storia principale ma anche di prendere qualche sentiero laterale, divagando in altre vicende, senza perderci, anzi: arricchendo sempre di più il quadro di particolari, colori e sentimenti.
Mostrare esistenze e ridare vita e anima ai morti, come vediamo nella storia con gli abitanti della Rupe che non svaniscono mai da lì, è un ottimo modo per descrivere il tuo stile: farlo con eleganza, sensibilità e notevole lirismo è qualcosa di ancora più alto.
Per la grande bellezza ed efficacia del modo di scrivere, quindi, ho deciso di darti anche un punto di merito.
◊ IC/Caratterizzazione personaggi: 10/10
Anche in questo parametro hai dato prova di un’abilità invidiabile nella creazione di personaggi, perché sono molto realistici, ben indagati e in più di un caso fanno sorgere una particolare emozione: l’empatia. Partiamo da Aldo ed Emily: di loro viene descritta principalmente la vita insieme, l’amore che li ha uniti così tanto da far sì che uno non voglia abbandonare, né con la mente né con il corpo, la moglie morta, e all’altra di cercarlo e venirlo a prendere, quando il momento di ritrovarsi è vicino. Questo viene principalmente descritto, tramite sensazioni e ricordi; ma proprio per la forza che assumono questi personaggi, il loro modo di vedere, l’estrema dedizione che si dona al tempo e ai propri sogni, è funzionale a una resa più che eccellente dei personaggi.
Molti agirebbero come Aldo, praticamente dà voce al legame che tante persone provano per la propria metà; e mi sono tanto, tanto commossa per il fatto che tu abbia deciso di rispettare anche la situazione BONUS e renderlo anziano, perché sono stata fortunata testimone di due storie simili, e proprio per questo so per certo che questo potrebbe essere benissimo un istante di una vita realmente esistita.
Anche il ruolo che hai dato alla musica è stato ben integrato con la caratterizzazione dei due coniugi, in particolare di Aldo, all’apparenza così fragile e invece fortificato da questo legame – come succede in tante coppie –, quindi che cos’altro dovremmo dire di loro?
È il momento degli altri due personaggi che mi hanno fatto sia riflettere che piangere un poco, Ruhe e il Suicida. Ecco, se prima è stato trattato un amore totalizzante nella sua bellezza, qui siamo davanti a qualcosa di più malinconico.
Ruhe, il giovanissimo soldato dolce e gentile, che è morto dopo aver subito un abominio e porta sul corpo e nella mente i segni dell’orrore; e il Suicida, che per quanto sia colpevole di qualcosa di vergognoso – di cui il primo a condannarlo è proprio sé stesso –, merita il perdono. Entrambi non hanno scontato abbastanza tramite ricordi di dolore, solitudine e silenzio? La risposta è sì, sì e ancora sì; per questo ho apprezzato il cammino di avvicinamento e catarsi che i due personaggi compiono insieme, tramite una ricostruzione dolorosa ma necessaria dei fatti e una vicinanza fisica più che verbale.
Il finale di Ruhe che culla il Suicida come le donne della Rupe hanno fatto per anni con lui mi ha emozionato veramente tanto; come ho trovato vincente il fatto che la gente della Rupe continui a vivere, a soffrire, ad amare.
Nessuno è morto per sempre, perduto, irrecuparabile, imperdonabile: leggere tutto questo declinato nei vari modo mi ha riempito di commozione e dolcezza.
Per questo non ho parole adatte per esprimere appieno tutto quello che mi è stato lasciato, ma fidati, è parecchio.
◊ Utilizzo pacchetto: 5/5
Colore e simbologia (+2): Il colore verde è presente spesso: dalla natura che circonda il lago alle vesti. Per quanto riguarda la simbologia, la bellezza con cui è trattata la rinascita è decisamente notevole: la rinascita spirituale in particolare, come nel caso del Suicida per la Vergogna o per Ruhe, lenta, costante e struggente, o per Aldo ed Emily quando le loro strade si riallacciano.
Luogo (+1): Il lago ha importanza perché è spettatore degli accadimenti, e luogo che fa da sfondo a quanto accadde; quindi è sempre presente.
Citazione (+1 e 1 di merito): Ti ho dovuto dare il punto di merito perché è stato il migliore uso della citazione tra tutte le storie in gara. Utilizzata come poesia fittizia o come ultime parole di Emily per Aldo, ha una forza propria nella narrazione che mi ha fatto comprendere
quanto tu abbia fatto tuo ogni passaggio e attimo di scrittura, lavorandolo fino a farlo diventare perfetto.
◊ Gradimento personale: 10/10
Mi hai preso il cuore sin dalle prime righe, ma quando è giunta la descrizione della Rupe, che mi ha ricordato tantissimo una delle serie di quadri che più mi affascina e inquieta allo stesso tempo, il ciclo de L’Isola dei Morti di Böcklin, mi è mancato il fiato.
Inoltre ho trovato l’idea di dare la parola ad alcune anime se non totalmente originale, dato che si ritrova anche in altri lavori, di certo innovativa nel modo in cui è stata trattata: come il dettaglio che davanti a certi ricordi ricomincino a sanguinare.
Insomma, questa storia si è presentata come ottima sotto ogni punti di vista, e di certo non mancherò di segnalarla a chi può darle ancora più visibilità.
Si vede che hai dato tutta te stessa in questo lavoro, e ora tocca a me fare tutto il possibile per ringraziarti di questo.
◊ Eventuali punti bonus (3 per situazione BONUS + 2 per uso personaggi contrassegnati): 3/5
Aldo è anziano, quindi quanto richiesto nella situazione BONUS è stato pienamente rispettato.
PUNTEGGIO FINALE: 39/40
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