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Romanticismo d'altri tempi

Ultimo Aggiornamento: 16/01/2017 16:02
Autore
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Post: 328
06/12/2016 00:51
 
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Eccomi, al pelo. Mi ero completamente dimenticata che dovevo linkare la storia.

Nick forum/ Nick EPF: TheComet13
Titolo: Starlight
Generi obbligatori: storico, romantico
Generi secondari: malinconico, sentimentale
Rating: Giallo
Avvertimenti: nessuno
Lunghezza: 4168 parole
Periodo storico: anni '20
Introduzione: Arrivata quasi alla fine della sua vita, Lillian approfitta del Natale in famiglia per raccontare ai suoi cari e per rivivere lei stessa quella che è stata la notte migliore della sua vita.
Note dell’autore (eventuali):
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Post: 697
Giudice*****
06/12/2016 14:06
 
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AGGIORNAMENTO

Grazie a chi ha consegnato e a chi ha avvisato per il proprio ritiro. Appena avro il computer a disposizione aggiornerò la sezione "partecipanti" del bando.
A presto :)
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Post: 219
06/12/2016 14:24
 
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Mi ero completamente dimenticata della scadenza di questo contest. Purtroppo la mia storia non è ancora ultimata, devo quindi annunciare il mio ritiro.

Arrivederci
[Modificato da Hannibal.L 06/12/2016 14:24]

Negli stessi fiumi scendiamo e non scendiamo, siamo e non siamo.
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Post: 697
Giudice*****
07/12/2016 17:35
 
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Re:
Hannibal.L, 06/12/2016 14.24:

Mi ero completamente dimenticata della scadenza di questo contest. Purtroppo la mia storia non è ancora ultimata, devo quindi annunciare il mio ritiro.

Arrivederci




Va bene :)
Grazie per aver avvisato!
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Post: 697
Giudice*****
07/12/2016 17:58
 
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Avviso
Un bel ciao a tutti i partecipanti!
Ho appena inviato una richiesta all'amministrazione per far spostare il contest tra gli scaduti. Attualmente non so dire quanto tempo ci vorrà per la valutazione delle storie (come tutti, mi divido tra EFP, amici, famiglia e lavoro), ma vi chiederei comunque di avere pazienza e di non postare domande incalzanti circa l'andamento della stesura dei giudizi. Fino ad ora, ho sempre pubblicato i risultati per tempo, per cui non dovreste avere timori; nel caso in cui dovessi però rendermi conto di necessitare di più tempo, ve lo comunicherò.
A presto e grazie a chi ha partecipato!
9dolina0
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Post: 1.134
Giudice*
07/12/2016 18:03
 
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Prendixi tutto il tempo che ti serve
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Post: 899
Giudice*****
07/12/2016 22:14
 
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Re: Avviso
9dolina0, 07/12/2016 17.58:

Un bel ciao a tutti i partecipanti!
Ho appena inviato una richiesta all'amministrazione per far spostare il contest tra gli scaduti. Attualmente non so dire quanto tempo ci vorrà per la valutazione delle storie (come tutti, mi divido tra EFP, amici, famiglia e lavoro), ma vi chiederei comunque di avere pazienza e di non postare domande incalzanti circa l'andamento della stesura dei giudizi. Fino ad ora, ho sempre pubblicato i risultati per tempo, per cui non dovreste avere timori; nel caso in cui dovessi però rendermi conto di necessitare di più tempo, ve lo comunicherò.
A presto e grazie a chi ha partecipato!
9dolina0




Ottimo, buon lavoro, allora!
Ciao ciao

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Post: 68
07/12/2016 23:39
 
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9dolina0, 07/12/2016 17.58:

Un bel ciao a tutti i partecipanti!
Ho appena inviato una richiesta all'amministrazione per far spostare il contest tra gli scaduti. Attualmente non so dire quanto tempo ci vorrà per la valutazione delle storie (come tutti, mi divido tra EFP, amici, famiglia e lavoro), ma vi chiederei comunque di avere pazienza e di non postare domande incalzanti circa l'andamento della stesura dei giudizi. Fino ad ora, ho sempre pubblicato i risultati per tempo, per cui non dovreste avere timori; nel caso in cui dovessi però rendermi conto di necessitare di più tempo, ve lo comunicherò.
A presto e grazie a chi ha partecipato!
9dolina0


Ciao! Tranquilla, prendi tutto il tempo necessario.^^ A presto;)
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Post: 697
Giudice*****
03/01/2017 11:53
 
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Valutazioni finite
Buongiorno a tutti i partecipanti :)
Scrivo per comunicarvi che ho terminato la stesura delle valutazioni e che entro stasera o domani dovrei pubblicarle.
Grazie per la pazienza e buon anno a tutti :*
9dolina0
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Post: 697
Giudice*****
04/01/2017 11:53
 
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Prima dei risultati
Ciao a tutti!
Sono finalmente pronta per pubblicare i risultati del contest :)
Vi chiederei di aspettare a commentare e di farlo solamente quando tutte le valutazioni saranno postate.

Ancora un po' di pazienza... ;)
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Post: 697
Giudice*****
04/01/2017 11:58
 
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Quarto classificato

Quarto classificato – Najara87

Frammenti di storia


Sintassi, ortografia, punteggiatura
Dal punto di vista grammaticale, la storia è generalmente corretta. La sintassi è usata nel modo giusto e non ho notato errori di ortografia. Mi lascia un po’ perplessa l’uso a mio avviso non sempre ottimale delle virgole. Capisco che quest’ultimo sia il segno d’interpunzione di più diffuso utilizzo, ma mi pare che nel tuo testo si incorra nell’abuso. Ti segnalo alcuni periodi o frasi in cui avresti potuto sostituire la virgola con un segno più appropriato:

Era vietato alzare lo sguardo, ma ricordo che sbirciai l’espressione della Madre Superiore, nulla passò su quel volto, nessuna emozione poteva intaccare quel cuore divenuto da tempo di pietra.

La Madre Superiora dice che fu la stessa curiosità che spinse Eva ad assaggiare la mela quella che fece sì che io fossi spinta a conoscerla, so che è una menzogna, la mia non era curiosità, era desiderio, lo voleva il mio cuore, non la mia testa.


Nella prima frase, la virgola evidenziata in grassetto può essere sostituita dai due punti, anche perché ciò che segue il segno d’interpunzione non è che la spiegazione di quanto detto in precedenza. Il secondo periodo è molto lungo e si assiste a diversi cambi di soggetto e di contesto che non giustificano l’utilizzo di una semplice virgola. Nel primo caso, metterei proprio un punto fermo; nel secondo i due punti – sempre perché si tratta di una spiegazione a quanto già detto – o il punto fermo. Questo utilizzo un po’ troppo libertino della virgola tende ad allungare molto i periodi, sebbene non ci siano degli effettivi nessi logici tra le varie parti.
8/10

Appropriatezza lessicale e stile
Qui il giudizio è piuttosto complicato.
Se dovessi valutare lo stile e il lessico seguendo i canoni della scrittura contemporanea, direi che il tuo racconto non presenta grossi difetti ed è, anzi, molto scorrevole e di piacevole lettura.
Tuttavia, la storia che hai raccontato non è altro che la narrazione scritta presente su una vecchia pergamena di età medievale, sulla quale una giovane suora ha lasciato testimonianza di una storia d’amore peccaminosa che l’ha vista direttamente coinvolta. La pergamena, dunque, dovrebbe seguire a livello stilistico e lessicale – nonché ortografico, a mio avviso, sebbene ciò sia davvero molto complesso – i canoni dell’epoca in cui è ambientata la storia. Capisco che ciò non sia facile da fare, ma leggere la trama di questo racconto, scritto come lo scriverebbe una qualunque ragazza di oggi, risulta, ahimé, piuttosto forzato e poco convincente. Magari, qualche parolina “tipica” in più, o qualche espressione appropriata, avrebbero giovato al risultato finale. Tra l’altro non è nemmeno chiaro se il testo che ho letto io è quello idealmente presente nella pergamena – cioè se ho letto le stesso testo che hanno letto i due archeologi – o se si è trattato di un semplice racconto che poi è stato trascritto con altre frasi e parole.
Anche da questo punto di vista, il testo non è chiaro.
6,5/10

Trama: originalità e sviluppo
Hai scritto una bella storia, che presenta all’interno molti spunti interessanti per una trama avvincente. L’amore omosessuale che lega la giovane suora alla sua amata è il protagonista indiscusso della vicenda e, nonostante non ci siano molti indugi sulla relazione tra le due donne, ciò che accade è palese ed è descritto piuttosto chiaramente. Per l’epoca da te presa in esame, già una relazione eterosessuale che coinvolga una suora creerebbe non pochi problemi alla sorte della stessa, ma nel tuo racconto, addirittura, l’amore è omosessuale. Questo, sicuramente, ti fa guadagnare qualche punto in fatto di originalità.
Certo, lo sviluppo della storia, a mio avviso, non è perfettamente riuscito: nel manoscritto, la suora non indugia molto sul suo amore, né sembra che quest’ultimo sia davvero la causa della prossima fine della sua vita. Non c’è passione nel racconto, sebbene la vicenda sia, per l’appunto, assolutamente chiara, e non mi pare di intravedere chiaramente il fatto che i sentimenti della suora fossero ricambiati. C’è scritto, certo, ma non ci sono parole o gesti evidenti da parte della ragazza.
Personalmente, insomma, avrei inserito qualche dettaglio in più, qualcosa che lasciasse intendere che tra le due donne ci fosse un sentimento d’amore e non solo una semplice attrattiva sessuale.
7,5/10

Caratterizzazione dei personaggi
Grazie anche all’introspezione palese della protagonista del racconto, realizzata da una buona autobiografia, senza dubbio il personaggio principale, ovvero la suora, è ben caratterizzato. Di lei ci racconti brevemente il suo passato e accenni alla sua vita in convento, inserendola anche in un contesto caritatevole come quello dell’aiuto volontario ai malati di peste. Il contesto narrativo, insomma, è efficace, e permette al lettore di immaginare piuttosto fedelmente il carattere di questa suora. Le descrizioni fisiche, però, non sono molto presenti: a parte un accenno agli occhi verdi dell’amante, i due corpi di queste donne rimangono avvolti in una coltre di mistero. Per la verità, la ragazza che fa breccia nel cuore della suora rimane piuttosto indefinita anche dal punto di vista caratteriale – a eccezione, ovviamente, della sua indole caritatevole e della sua manifesta ingenuità nei confronti della malattia – e dunque non sono riuscita a farmi un’idea dettagliata di lei.
Nel suo manoscritto – o nel monologo interiore che precede la sua stesura – la protagonista fornisce una descrizione un po’ troppo scarna di colei che le ha rubato il cuore e, nonostante la vicenda in sé sia chiara, manca di quel pizzico di enfasi in più che senz’altro sarebbe servito anche a inquadrare meglio i personaggi.
Infine, lascio un appunto anche sui due archeologi.
Il loro ruolo è puramente quello della “cornice”, una sorta di escamotage necessario a giustificare il racconto della tua storia. Nonostante ciò, mi pare quasi che sia definito meglio il loro carattere piuttosto che quello della ragazza amata dalla suora.
7,5/10

Attinenza all’ambientazione storica e al genere obbligatorio
Buona l’ambientazione storica: il riferimento alla peste nel ‘400 è sicuramente efficace oltre che consono all’epoca trattata. Per quanto riguarda il genere romantico, senza dubbio è presente, ma non mi pare così preponderante. Nel tuo racconto – senza dubbio piacevole – a farla da padroni sono più che altro il sentimentalismo e la drammaticità. Non hai lasciato molto spazio all’amore tra i due personaggi principali del racconto, limitandoti semplicemente a far presente che tra loro ci fosse una relazione peccaminosa.
Altra piccola pecca: non mi è chiaro esattamente dove sia ambientata la storia. Va bene il quando, va bene – relativamente – il romanticismo, ma sul dove sei stata molto molto labile. Non ci sono riferimenti nemmeno per quanto riguarda i due archeologi. Questo, purtroppo, rende la storia davvero poco credibile e stereotipata.
6,5/10

Gradimento personale
La trama in sé mi è piaciuta, ma credo che, visto l’argomento trattato, avresti dovuto inserire qualche dettaglio in più. Non è chiaro, per esempio, come sia effettivamente nato nato l’amore – sentimentale e fisico – tra le due donne; non è chiaro dove sia ambientata la vicenda; non è chiaro se il testo letto sia effettivamente il manoscritto della suora. La vicenda, ripeto, è chiara, ma non trasmette alcuna emozione perché soltanto accennata.
Peccato: vista l’idea di base, ne sarebbe potuta venir fuori una storia molto avvincente.

36/50
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Post: 697
Giudice*****
04/01/2017 12:06
 
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Terzo classificato

Terzo classificato – AtobeTezuka

Il dolore del Conte e la fragilità del Duca


Sintassi, ortografia, punteggiatura
Nonostante la storia sia relativamente breve e la sintassi poco complessa, ho notato diversi errori che, ahimé, rendono poco piacevole la lettura.
Cominciando proprio dalla sintassi, eccoti le mie segnalazioni:

Doveva ammetterlo che ci era andato piuttosto vicino, ma non riusciva a capire come avesse fatto a leggergli la mente in quella maniera, ma erano amici da anni, ancora prima del fidanzamento con sua sorella, ed forse era normale che avesse imparato a conoscerlo così a fondo.

Voleva piangere, imprecare contro chiunque avesse potuto, ma aveva una dignità, era un Conte e non poteva abbassarsi a livelli così miseri, ma il dolore e la gelosia che nutriva per Isabelle [...]

[…] non c’è bisogno che mi spiegate nulla [...]


[…] e in quell’istante crollò letteralmente abbandonato le sue facoltose origini.

Scordavi di me così non soffrireste più […]


Nei primi due periodi, sono presenti troppe avversative (introdotte da ma). Le frasi non suonano bene proprio perché hai ripetuto troppe volte lo stesso tipo di subordinata.
Nella terza frase subordinata c’è un indicativo al posto del congiuntivo. Trattandosi di una subordinata introdotta dal che retta da una principale che semanticamente non esprime certezza, avresti dovuto scrivere spieghiate.
La quarta frase è non-sense. Probabilmente, al posto di abbandonato, avresti voluto scrivere abbandonando.
Nell’ultima frase, hai scritto una forma verbale che non esiste: la seconda persona plurale dell’imperativo presente del verbo scordarsi è scordatevi.

Altri errori piuttosto vistosi sono presenti a livello di punteggiatura:

Vedeva la bocca che sempre aveva ammirato ed amato, ma non poteva lambirla era disdicevole per due maschi avere atteggiamenti che [...]

Il Conte di Berkshire aveva appena terminato di leggere il biglietto del Duca di Merseyside, come sempre la scrittura era impeccabile e degna di un uomo del suo alto rango sociale.

«Duca io vorrei…»
«Lord Alexander non c’è bisogno che [...]

cercava di controllarsi ma quel pianto disperato aveva preso il controllo su tutto il resto «Non pretenderò [...]

«Vi capisco benissimo»

Le labbra dei due […]

Nella prima frase – che in realtà ne racchiude due – dopo lambirla e prima di era va inserito un punto fermo. Si assiste, infatti, a un cambio vistoso di soggetto.
Lo stesso avviene nel secondo esempio riportato: la virgola che ti ho evidenziato non è un segno di interpunzione forte e non basta a indicare la durata corretta della pausa. Occorre il punto fermo.
Il terzo esempio vede un errore molto diffuso, ma comunque sgradito alla lettura: il complemento di vocazione – che non è il soggetto della frase! – va isolato attraverso una o più virgole, in base alla posizione occupata all’interno del periodo. In entrambi i casi citati sopra – sia Duca che Lord Alexander sono complementi di vocazione – i vocativi occupano la posizione iniziale, per cui è necessaria una virgola che li separi dal resto della frase. Queste sono le regole generali nell’uso delle virgole con i vocativi:
“Sara, come stai?” (posizione iniziale, virgola che segue il complemento di vocazione);
“Non credo proprio, Sara, che tu stia bene.” (posizione centrale, virgola che segue e precede il complemento di vocazione);
“Mi sembri un po’ stanca, Sara!” (posizione finale, virgola che precede il complemento di vocazione).
Io ti ho citato solamente un paio di esempi dal testo, ma nel racconto ci sono tantissimi vocativi senza virgole.
Le ultime due segnalazioni riguardano l’uso del punto fermo prima e dopo il discorso diretto. Dopo resto e prima dell’apertura delle virgolette, ci va un punto fermo. Un punto fermo va anche dopo la chiusura delle virgolette.
6/10

Appropriatezza lessicale e stile
A livello stilistico, la tua storia non è male, anzi: è scritta piuttosto bene, il linguaggio è molto chiaro e riesci a comunicare molto bene sia i sentimenti che le sensazioni. Non hai usato una terminologia molto complessa, tuttavia mi pare che tu ti sia espressa in maniera adeguata e sufficientemente elegante rispetto al rango sociale dei due protagonisti. Anche a livello grafico, l’impostazione del racconto è molto bene riuscito: gli stacchi temporali sono bene evidenti l’uno rispetto all’altro e ho molto apprezzato l’uso corretto e coerente del grassetto e del corsivo.
L’unica pecca, a mio avviso, sono i periodi un po’ troppo lunghi. L’errore, in realtà, non è tanto a livello stilistico quanto grammaticale – come ti ho già fatto notare, mancano alcuni punti fermi e ci sono troppe avversative negli stessi periodi – tuttavia, questi difetti a livello sintattico e di punteggiatura rendono meno gradevole la lettura e appesantiscono lo stile.
C’è anche qualche piccola ripetizione, qua e là, che in un testo così breve non avrebbe ragione d’esserci.
A parte questi piccoli difetti, però, la lettura è stata piuttosto piacevole.
8/10

Trama: originalità e sviluppo
Sono sincera: nonostante non ci sia alcuna falla all’interno della trama, la storia in sé non mi ha colpita particolarmente. L’ho trovata poco originale. Insomma, ci sono un po’ troppi cliché che rendono il racconto molto simile a tanti altri: un lui che si innamora di un altro lui, l’amore è corrisposto ma non può essere vissuto alla luce del sole, uno dei due è promesso sposo a un’amica/parente dell’altro e l’altro in questione non vorrebbe farla soffrire etc…
Per carità, hai raccontato le vicende molto bene – anche se, in realtà, la storia manca di episodi particolarmente avvincenti – ma non hai inserito alcun elemento originale, nulla che potesse farmi dire “ricorderò questa storia perché quel tal personaggio ha detto/fatto qualcosa di particolare”.
Nello sviluppo, comunque, c’è molta linearità e, come ho già detto, la narrazione fila assolutamente liscia: non ci sono buchi temporali, vuoti nella trama, salti mortali da una scena all’altra. Insomma, la storia è ben scritta e ben raccontata.
Peccato che non mi abbia convinta a livello di originalità.
7/10

Caratterizzazione dei personaggi
Entrambi i protagonisti della storia sono molto ben caratterizzati, grazie a dialoghi corposi e ben costruiti e alle introspezioni che, seppur non particolarmente lunghe, sono comunque presenti. Anche la narrazione, nella sua schiettezza, contribuisce a rendere chiara la caratterizzazione dei personaggi. L’unico difetto, a mio avviso, è che il conte e il duca hanno delle personalità troppo simili e, per certi versi, durante la lettura risulta molto facile confonderli.
Mi sarei aspettata che almeno uno dei due riuscisse a superare il muro di ritrosie costruito dalla mentalità del tempo e che si sforzasse di più per difendere il proprio amore. Certo, entrambi sono molto giovani e prigionieri dei tanti pregiudizi sociali sicuramente vigenti nell’epoca in cui hai ambientato il racconto; però non mi convince molto il fatto che nessuno dei due abbia una personalità più spiccata rispetto all’altro e che entrambi agiscano, senza nemmeno lottare, secondo gli usi e i costumi del tempo. Al di là di questo, comunque, non c’è dubbio che hai trasmesso un’immagine molto chiara e definita dei tuoi personaggi e che da lettrice non ho avuto alcuna difficoltà nel vedermeli davanti agli occhi. Ottime anche le descrizioni fisiche, anche se un po’ troppo incentrate sugli occhi piuttosto che sugli atteggiamenti o sugli sguardi.
Comunque, nel complesso, il giudizio è positivo.
8/10

Attinenza all’ambientazione storica e al genere obbligatorio
A parte la questione del matrimonio combinato – usanza tra l’altro molto in voga fino a epoche relativamente recenti – nel racconto in sé non sono presenti elementi caratteristici tali da farmi capire che la collocazione temporale è effettivamente quella da te indicata nello specchietto introduttivo. D’accordo, ci sono le date e i luoghi che introducono le varie scene; tuttavia nel racconto manca propria l’atmosfera ottocentesca. Insomma, una storia del genere, così come l’hai scritta e presentata, avrebbe potuto benissimo essere ambientata in qualunque epoca proprio perché non ci sono elementi che la riconducano inequivocabilmente al XIX secolo.
Molto diverso, invece, il discorso riguardante il genere obbligatorio: tutta la storia è pregna di romanticismo e, senza alcun dubbio, tutto il filone narrativo ruota intorno a una storia d’amore. Gli altri sentimenti che permeano la trama sono mere conseguenze della storia d’amore impossibile tra i due personaggi. Insomma, da questo punto di vista ci hai preso in pieno.
8/10

Gradimento personale

Mentirei se dicessi che il tuo racconto mi ha entusiasmata perché, come ho già detto, l’ho trovato troppo intriso di temi triti e ritriti senza alcun particolare elemento di originalità. Questo ovviamente è un peccato, perché in realtà la storia è scritta piuttosto bene e hai senza dubbio dimostrato di riuscire a essere chiara e concisa nelle narrazioni/descrizioni pur senza dilungarti troppo in paroloni inutili – ah, il dono della sintesi che non ho!
Ho notato, inoltre, che nonostante la brevità della storia, ci sono diversi errori di grammatica, credo dovuti più che altro alla fretta e a una mancata attenta rilettura finale. Mi pare, infatti, che tu sappia scrivere molto bene e credo che se avessi ridato un’occhiata alla storia con più attenzione molti errori li avresti sicuramente corretti.
In ogni caso, devo dire che in quanto a leggibilità, la tua storia è stata senza dubbio una delle meno faticose in cui mi sia imbattuta ultimamente e questo è senza dubbio un punto di merito.

37/50
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Post: 697
Giudice*****
04/01/2017 12:12
 
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Secondo classificato

Secondo classificato – TheComet13

Starlight


Sintassi, ortografia, punteggiatura
La storia, nel complesso, è scritta abbastanza bene, ma ci sono diversi refusi ed errori qua e là che, a mio avviso, denotano una certa mancanza di attenzione nella rilettura. Si tratta, per lo più, di sviste, tuttavia, essendo il racconto relativamente breve, mi sembra che siano abbastanza abbondanti.
La sintassi è assolutamente corretta; sono presenti, invece, refusi ed errori ortografici e imprecisioni nella punteggiatura:

perchè, finchè, riflettè

lontanta, maleintenzionati, incorciarono, sconoscita, senzaa, ricord, tantomeno

Vanderbilt uh?

"No, non voglio tornare." insistette Lillian.

"No ma...non so dove andare."

Unodore


Nella prima segnalazione, ho messo in evidenza tutte quelle parole con accento sull’ultima sillaba che però hanno una e chiusa. La pronuncia di questa e è diversa rispetto alla pronuncia di è – terza persona singolare del verbo essere – e pertanto, secondo le regole grafiche dell’italiano, va usato l’accento acuto anziché quello grave. Per intenderci, l’accento grave è quello di è – dall’alto verso destra – mentre l’accento acuto è quello di perché, poiché, affinché, rifletté etc, che va dall’alto verso sinistra.
La seconda segnalazione riguarda i refusi. Non sono, ovviamente, dei veri e propri errori poiché sono imputabili semplicemente a disattenzione; tuttavia, nel testo ce n’è più di uno, per cui mi è sembrato opportuno farlo presente.
Le successive tre segnalazioni riguardano l’uso improprio della punteggiatura.
Uh è un’interiezione propria e pertanto, trovandosi in posizione finale, deve essere preceduta da una virgola.
“No, non voglio tornare” una battuta retta esternamente, ciò vuol dire che al discorso diretto segue una frase reggente il cui soggetto è la persona che ha pronunciato la battuta e il verbo principale è dire, oppure un altro verbo a quest’ultimo semanticamente assimilabile. Il punto fermo che tu hai inserito dopo tornare è scorretto: in questo caso non occorre inserire alcun segno di interpunzione – fatta eccezione, eventualmente, per le virgole o per i punti esclamativi o interrogativi.
I puntini di sospensione devono sempre essere seguiti da uno spazio bianco. La parola successiva non può essere attaccata ai puntini. Dopo la particella no va sempre inserita una virgola.
Infine, ti segnalo un errore abbastanza grave: odore è una parola di genere maschile, per cui l’articolo indeterminativo non va apostrofato.
7/10

Appropriatezza lessicale e stile

Lo stile del tuo racconto mi è piaciuto molto poiché hai saputo alternare molto bene dialoghi, narrazioni e parti descrittive senza che l’una prevalesse mai troppo sull’altra. Insomma, la tua storia è molto equilibrata. Non ti sei dilungata eccessivamente, ma hai comunque inserito tutte le informazioni utili alla comprensione del testo rendendo di fatto il racconto di facile lettura.
Ottimo anche lo stile grafico del racconto: i vari segmenti temporali risultano ben separati e di facile individuazione grazie all’uso, schematico ma appropriato, della divisione in paragrafi e del grassetto per indicare le date.
Nessuna pecca neanche dal punto di vista lessicale: il linguaggio è adeguato allo stile, al genere e all’ambientazione del racconto, nei limiti ovviamente da te già indicati nell’introduzione. Ho trovato appropriata la scelta di utilizzare bambolina piuttosto che bambola come traduzione di doll e, in generale, trovo coerenti tutti gli adattamenti in italiano.
Ottimo lavoro!
10/10

Trama: originalità e sviluppo
Devo dire che l’idea di base mi è molto piaciuta. Hai raccontato una bella storia, ricca di sentimento, passionalità, tristezza e nostalgia, e lo hai fatto senza mai perderti in banalità. Mi è piaciuto il modo in cui hai scandito la narrazione e il fatto che tu abbia saputo alternare molto bene introspezioni e battute dialogate, senza appesantire la storia.
Il tuo racconto parla, sì, di una breve – brevissima – avventura omosessuale tra due giovanissime donne nate in un’epoca molto conservatrice, ma è anche, e soprattutto, il resoconto di un’età perduta, un breve ritorno alla gioventù attraverso un ricordo mai del tutto sbiadito. Lillian è la protagonista passiva della storia poiché di fatto non agisce mai di sua spontanea volontà, ma si lascia guidare costantemente dalla misteriosa donna che tanto l’attrae. Questo, però, non impoverisce di certo la trama, ma la rende, anzi, molto più accattivante.
Nella storia non sono presenti buchi narrativi, salti temporali ingiustificati o incongruenze a livello di trama, per cui meriti senz’altro un punteggio alto. Non ti do il massimo perché, a mio avviso, non ti sei concentrata abbastanza sul legame sentimentale – o sulla reciproca attrazione – tra le due protagoniste. Sebbene quest’ultimo si evinca, infatti, dedicargli qualche riga in più non avrebbe di certo fatto male.
9/10

Caratterizzazione dei personaggi
La caratterizzazione dei personaggi è ovviamente molto buona, in linea con il giudizio positivo già espresso riguardo alla trama. Lillian, la protagonista del racconto, è raffigurata in due diverse fasce d’età: la primavera del corpo e l’inesorabile vecchiaia. La stessa donna, dunque, appare raffigurata in due modi completamente diversi: da una parte c’è una Lillian giovane, ancora poco avvezza alla vita, che vive nell’ansia di deludere la sua benestante famiglia ma al contempo non accetta ciò che i suoi genitori hanno scelto per lei; dall’altra, c’è una donna ormai matura, anziana, che ha avuto modo di compiere scelte importanti, di adattarsi ai progetti impacchettati per lei dal destino e di rafforzare non poco il suo carattere. Ovviamente, però, quella che ha dato un senso al racconto è la Lillian giovane, la ragazza triste e un po’ ingenua che, costretta dalla famiglia a sposare un uomo che non ama, “scappa” di casa per qualche ora e finisce in un locale poco consono al suo rango in compagnia di un’affascinante donna in abiti maschili. Quest’ultima, al contrario di Lillian, ha una tempra maggiore e sembra essere molto più sicura e forte di lei. Jo non appartiene certo a una buona famiglia e ha dei progetti di vita che la giovane Vanderbilt non potrebbe nemmeno sognarsi di prendere in considerazione. Ecco perché la scintilla scatta subito, o quasi: Lillian è attratta dal senso di libertà che ispirano i piani futuri di Jo. Ma nonostante questo, e nonostante il bacio, la ragazza alla fine non si presenta all’appuntamento dell’anno successivo. Lillian dimostra di preferire il buonsenso all’avventura, la famiglia alla precarietà, e per amore del figlioletto nato da poco, rinuncia a girare il mondo con Jo.
Ecco, diciamo che l’unica forzatura che ho trovato nella caratterizzazione dei personaggi è proprio la potenza di questo sentimento tra due persone che si conoscono appena: Lillian non mette mai in dubbio il fatto che Jo possa essersi dimenticata del loro appuntamento a così lunga scadenza e quest’ultima, addirittura, le manda una fotografia. Insomma, da una donna come Jo, che frequenta determinati ambienti e che sicuramente è abituata a questo tipo di relazioni fisiche, non mi aspetterei una tale costanza nel manifestare un sentimento, tanto più che siamo negli anni venti e che Lillian, appartenendo a una buona famiglia, molto difficilmente avrebbe avuto il coraggio di mollare tutto per seguire lei.
9/10

Attinenza all’ambientazione storica e al genere obbligatorio
Qui il punteggio si abbassa un poco.
Cominciando dalla questione dell’attinenza all’ambientazione storica, ho trovato decisamente forzato il fatto che Lillian raccontasse così a cuor leggero la sua esperienza omosessuale e che i nipoti non ne rimanessero, almeno in parte, turbati. Stiamo comunque parlando di una signora nata nella primissima metà del novecento, di buona famiglia, e che interloquisce con con dei giovani degli anni ottanta. D’accordo, in quegli anni l’omosessualità era già accettata e ormai Lillian è una signora anziana che non ha più nulla da perdere, però è anche vero che un minimo di ritrosia nel suo voler raccontare e un pizzico di imbarazzo da parte dei nipoti nel voler ascoltare sarebbero stati più credibili. Inoltre, la cornice narrativa degli anni ottanta è piuttosto ampia, un po’ troppo rispetto alla lunghezza complessiva del racconto, e questo non ti ha permesso di sviscerare bene gli anni venti. Insomma, gli elementi caratteristici dei primi anni del novecento non sono tantissimi nel tuo racconto – se si esclude, ovviamente, la prassi dei matrimoni combinati nelle famiglie di un certo rango – e questo non aiuta a rendere palese lo stacco temporale tra il racconto vero e proprio e la cornice narrativa.
Per quanto riguarda il genere obbligatorio, il romanticismo è sicuramente presente ma non prevalente. Qualche dettaglio in più sui sentimenti provati da Jo e Lillian avrebbe giovato.
7/10

Gradimento personale

Senza dubbio, la tua è una bella storia, forse la più originale tra quelle partecipanti al concorso.
Hai inserito una quantità enorme di spunti narrativi che avrebbero potuto benissimo essere utilizzati per la stesura di una long fiction. Peccato per gli errori di battitura – un po’ troppi – e per la cornice narrativa troppo estesa rispetto a quanto richiesto dal bando; nonostante ciò, comunque, la lettura del tuo racconto è stata piacevolissima.

42/50
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Giudice*****
04/01/2017 12:18
 
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Primo classificato

Primo classificato – Sophja99

Queste parole vivranno

Sintassi, ortografia, punteggiatura
La tua storia è praticamente perfetta dal punto di vista grammaticale. A parte qualche piccola svista, infatti, non ci sono veri e propri errori, segno che hai curato molto bene la stesura del racconto.
Ti segnalo, dunque, soltanto le piccole imprecisioni:

- l'aveva capito dai suoi movimenti frettolosi-

Sono stati accusati tutti i sostenitori a questo pensiero [...]

[…] acccadendo […]


Nel primo caso, il trattino che hai messo in chiusura dell’inciso dovrebbe essere preceduto da uno spazio bianco. Nel secondo, l’errore sta nell’uso della preposizione semplice: quella corretta è di in luogo di a. Nel terzo, c’è un semplice refuso: hai inserito una c di troppo.
9,5/10

Appropriatezza lessicale e stile
Nulla da ridire su questo parametro, poiché la storia è scritta molto bene, con una terminologia appropriata e con uno stile molto chiaro. Ho apprezzato molto il tuo racconto da questo punto di vista poiché sei riuscita a mescolare alla perfezione una terminologia piuttosto ricercata a una facile comprensione del testo. Insomma, nonostante ci siano alcune parole non proprio di uso comune – come, ad esempio, innettersi – tutte le espressioni, frasi e periodi sono perfettamente chiari.
L’unico consiglio che mi sento di dati riguarda l’utilizzo del font.
Sia chiaro: il carattere di scrittura che hai scelto non compromette affatto la lettura; tuttavia ho notato che il corsivo non è particolarmente evidenziato e si differenzia ben poco dai caratteri normali. Questo, ahimé, è un peccato, soprattutto a fronte delle numerose citazioni, anche letterarie, presenti nel testo.
9,5/10

Trama: originalità e sviluppo
La trama è sicuramente il pezzo forte di tutto il racconto. La tua storia è passionale, coinvolgente, sentimentale, romantica e drammatica. La parte iniziale è talmente dolce e raffinata con le sue citazioni poetiche da non preludere, quasi, a ciò che avverrà di lì a poco. Per la verità, ancor prima di addentrarmi nella lettura, mi ero convinta, chissà perché, che sarebbe stata la ragazza a morire; invece – colpo di scena – a rimetterci la vita è il giovane di buona famiglia ritenuto un cospiratore. I momenti salienti del racconto sono senz’altro tre: la già citata parte iniziale, in cui viene fuori il sentimento che lega i protagonisti; la scena nella locanda dove lavora la protagonista, con l’arrivo angosciante della sorella di Vincent; l’esecuzione di Vincent, cui Monique assiste impotente nella più totale angoscia.
La mia preferita è la scena centrale, in cui si spezza improvvisamente l’equilibrio e viene meno il sogno romantico della povera e sventurata Monique. Devo dire, però, che in tutto il racconto ci sono scene ben descritte e che la trama si mantiene avvincente dall’inizio alla fine. Di storie su EFP ambientate nell’età del Terrore ce ne sono tantissime – e questo, seppur di poco, incide sul parametro dell’originalità – ma ammetto che ogni volta gli autori di questi racconti riescono a trasmettermi delle emozioni nuove. Tu, ovviamente, non fai eccezione.
Brava!
9,5/10

Caratterizzazione dei personaggi
Molto ben caratterizzati tutti i personaggi principali della vicenda, a cominciare dai protagonisti. Monique, da giovane e ingenua fanciulla qual è, appare inizialmente un po’ fuori dalla realtà, immersa, giustamente, nel suo mare di sogni. Vive con tenerezza il suo sentimento verso Vincent e prova imbarazzo nel farsi sorprendere con lui, a causa dei loro differenti status sociali. L’evoluzione del personaggio è tanto drastica quanto drammatica: l’arrivo della sorella di Vincent – caratterizzata anch’essa molto bene, pur nella sua breve apparizione – sconvolge in negativo la giovane Monique che, di punto in bianco, si trova a fare i conti con la condanna a morte del suo amato. Il fatto stesso che ella fatichi a crederci, o che ancora cerchi qualche possibile scappatoia alla condanna, rende il personaggio ancora più credibile, poiché di fatto dimostra di necessitare di un po’ di tempo per metabolizzare la notizia. Una tipica reazione umana, insomma.
Anche il protagonista maschile è molto ben caratterizzato. Mi ha lasciata perplessa il fatto che non abbia avuto il coraggio di dire a voce alla sua amata che si era cacciato in un grosso guaio, ma la reazione è comunque comprensibile. Vincent è un ragazzo forte, coraggioso, sensibile alle tematiche calde del proprio tempo e interessato alla sua società. Ama tantissimo Monique, nonostante ella non appartenga al suo stesso stato sociale, e lo fa senza provare alcuna vergogna. Anche nel momento della morte, dimostra di essere forte – o magari incosciente – e recita a un’angosciata Monique i suoi versi preferiti. Dunque, un’altra caratterizzazione ben riuscita.
10/10

Attinenza all’ambientazione storica e al genere obbligatorio

Chiaramente, la tua storia rispetta tutti i parametri richiesti dal bando per quanto concerne il genere obbligatorio e l’ambientazione storica. Ho apprezzato tantissimo le numerose citazioni letterarie che hai inserito e anche i riferimenti a fatti drammatici realmente accaduti. Hai aperto uno spiraglio di luce su esecuzioni cruente ma drammaticamente reali, mettendo in evidenza come la brutalità umana abbia preso il sopravvento sulla ragione in nome di un ideale. Il romanticismo, è ovvio, c’è e si sente, sebbene circondato da tanto odio e violenza. Tuttavia, nonostante la componente drammatica abbia molta rilevanza in questo racconto, non riesce a scavalcare completamente quella romantica, anzi, piuttosto va con essa a braccetto.
C’è molto equilibrio in questo racconto e questo sicuramente giova molto alla mia valutazione complessiva.
10/10

Gradimento personale

Bellissima storia, intensa, passionale, romantica e drammatica. Sei riuscita a trasmettere tutti questi sentimenti senza però risultare logorroica, limitandoti a un racconto di poco più di quattromila parole. Non è facile, limitando tanto i caratteri, riuscire a trasmettere tanto bene certe emozioni. Tu lo hai fatto – evidentemente hai curato molto la tua storia e le hai dedicato del tempo – e i risultati sono ben visibili e apprezzabili.
Di nuovo, complimenti.

48,5/50
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Giudice*****
04/01/2017 15:06
 
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Re: Quarto classificato
9dolina0, 04/01/2017 11.58:


Quarto classificato – Najara87

Frammenti di storia


36/50




Ahi, l'ultimo posto fa sempre male! Ma qualcuno ci deve pur essere in fondo alla classifica! [SM=g27988]
Allora, ti ringrazio per il tuo lavoro, anche se non concordo con molte delle cose che affermi, mi sembra una valutazione non buttata lì a caso, ma che ti ha richiesto del tempo.

Sintassi, ortografia, punteggiatura: concordo con le correzioni che mi hai indicato, cambiare quei segni di interpunzione migliorerebbe le frasi, alleggerendole. Mi spiace essere "libertina" con le virgole [SM=g27988] è qualcosa su cui sto ancora lavorando.
Lessico e stile: Posso concordare con te che il testo non è medievale... ma come avrei potuto renderlo medievale? Non stiamo parlando di ottocento, ma di quattrocento! In pratica dovrei scrivere come Machiavelli... non so se mi spiego, per quante volte io abbia letto "Il Principe" riproporne le forme mi sembra alquanto impossibile (il primo che mi viene in mente e che è di ben cento anni posteriore al mio testo e quindi già oltre il medioevo!). Anche tu reputi difficile scrivere un simile testo, quindi siamo d'accordo.
Però il testo non è: "come lo scriverebbe una qualunque ragazza di oggi". Infatti l'unico escamotage praticabile per risolvere il problema, senza che ne uscisse una buffonata comunque illeggibile, che mi è venuto in mente era dare alla protagonista una mentalità medievale: una forte idea di peccato e di colpa, la paura dell'Inferno e una vita fatta di repressione e dolore, oltre che un rapporto diverso con la morte.
Sì, il testo che hai letto tu è quello che leggono i due archeologi. Il riferimento mi sembrava chiaro: "L’uomo annuì poi tutti e due si immersero nella lettura." qui inizia il testo anticipato da una data; "I due archeologi rimasero in silenzio a lungo, poi la donna sorrise." e questo segue la fine del manoscritto della suora. Si immersero nella lettura e rimasero in silenzio incornicia il testo "antico", chiaramente letto ad alta voce, per la prima volta, dai due studiosi. Oltretutto il corsivo aiutava a dividere i due momenti.
Insomma, il punteggio mi sembra esageratamente severo senza reali motivazioni, per quanto io possa essere d'accordo sul fatto che non è un testo che ricalca lo stile medievale.
Trama: sull'originalità non ho molto da dire... l'amore è stato scritto e riscritto talmente tanto che non so quanto si possa essere originali, io in questa storia avevo cercato di essere originale nella forma: questo frammento di pergamena che viene scoperto e che con le sue parole riporta alla vita una storia e un amore ormai perso nel tempo (anche questo, di certo già visto, per carità) e poi nelle protagoniste, profondamente ancorate al loro tempo e alla drammaticità del momento, ma non per questo meno capaci di vedere una la bellezza dell'altra e di innamorarsi. Perché, sì, il loro era amore e non attrazione sessuale! Non capisco come non sia ovvio. Quella che tu definisci mancanza di passione è per me delicatezza nel descrivere un sentimento a cui non si può resistere, malgrado tutto ti chieda di respingerlo: la tua educazione, la tua fede, la tua vita.
- "...le credetti anche quando mi disse che l’amore che provavamo non poteva essere un peccato."
- "L’ho amata, sì, vorrei che questa pergamena fosse più lunga e che l’inchiostro fosse di più, perché ora che l’ho scritto vorrei poterlo fare ancora e ancora."
- "L’amai, le donai il mio cuore e il mio corpo."
- "...mi lesse poesie d’amore, mi mostrò un mondo di parole, grazie alla sua voce delicata scoprii per la prima volte che le parole potevano essere usate per esprimere sentimenti meravigliosi e non solo preghiere e sermoni."
La storia è breve, le parole appena più di 1500, ma non mi sembra che manchino riferimenti a ciò che provavano entrambe e che fosse amore e non sesso. Ovviamente il punto di vista è solo uno e la suora potrebbe aver preso un'abbaglio immenso, mentre l'altra ragazza essere una terribile ingannatrice... ma, perché?
Riguardo poi al fatto che la suora viene giustiziata proprio per quell'amore, di nuovo, il riferimento mi sembrava chiaro: "...fummo scoperte da una mia consorella..." e "Domani mattina sarò giustiziata per crimini contro Dio e la natura..."
Caratterizzazione dei personaggi: Effettivamente non ho dato molto spazio alla descrizione fisica della protagonista, considerando il tipo e il contenuto della narrazione è difficile pensare che uno descriva se stesso, ma si poteva anche fare. Sono contenta che tu abbia colto il carattere della suora, mi dispiace però che ti siano sfuggiti i riferimenti alla seconda ragazza. Dal testo si evince, a mio parere, abbastanza bene il carattere di quest'ultima (oltre al fatto che ha gli occhi verdi, i riccioli scuri e ribelli, la voce delicata e che è di nobile famiglia): è una ribelle, è coraggiosa, è colta e intelligente, dallo spirito forte, sa ridere anche quando il mondo attorno a lei è solo morte, sa amare anche quando tutto dovrebbe dirle che è sbagliato. Quella che tu definisci ingenuità è in realtà fede nella scienza o almeno in una conoscenza proveniente dai suoi libri che affermavano che la peste si poteva combattere con la pulizia, tutt'altro che un errore anche se la sua morta porta la suora a pensare che si sbagliasse (conoscenza che poteva provenire dalla lettura di testi arabi, per esempio, o greci.)
Attinenza all’ambientazione storica e al genere obbligatorio: Qua posso essere d'accordo, la storia era stata scritta per un altro contest, nel quale, se non ricordo male, ad essere importante era la peste. Il romanticismo era un tocco mio e mi sembrava che calzasse per questo contest, dopo tutto la protagonista è chiara: non vuole scrivere la pergamena per parlare di sé, né per parlare della peste, vuole dare voce al fatto che ha amato e che è stata amata, vuole ricordare la donna che ama e spera che dando forma scritta ai suoi sentimenti essi possano durare per sempre, così come il ricordo di lei. Insomma... romantico, no? [SM=g27988] "...il mio unico desiderio è parlarvi di lei, lei sola occupa ogni mio pensiero..."
Riguardo all'ambientazione mi sembrava bastasse l'idea di una città medievale quale, precisamente, non era importante proprio perché non è importante agli occhi della narratrice, ma sono d'accordo che sarebbe stato facile inserire qualche riferimento, almeno nella parte di contorno dei due archeologi. Comunque: "poco credibile e stereotipata", assieme ad un sei e mezzo mi sembra una valutazione eccessivamente severa.
Gradimento personale: Unico punto sul quale non posso esprimermi, mi spiace solo che alcune tue precedente obiezioni, sul quale non sono, oggettivamente, d'accordo abbiano intaccato anche questo parametro. Il peggio però è il sentirsi dire che la storia non trasmette alcuna emozione.

Ecco, credo di aver risposto a tutte le tue obbiezioni, ci tengo a precisare che non mi importa essere arrivata ultima, non metto in dubbio che le altre storie fossero più meritevoli, non le ho lette, ma non dubito un istante del fatto che fossero ottime storie. Quello che mi spiace è che tu abbia letto una storia completamente diversa da quella che leggo io. Essendone l'autrice ammetto di non poter essere pianamente oggettiva, ma parole come: "stereotipata, forzata, poco convincente, priva d'emozioni, senza passione, indefinita..." non mi sembrano riflettere la mia storia e spero di averne difeso "l'onore" mostrandoti, nella maniera più oggettiva possibile, che spesso ti sbagli.

Finisco, ringraziandoti, comunque e ancora, per il tuo lavoro.
Ciao ciao

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Post: 68
04/01/2017 21:07
 
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Re: Primo classificato
9dolina0, 04/01/2017 12.18:


Primo classificato – Sophja99

Queste parole vivranno

Sintassi, ortografia, punteggiatura
La tua storia è praticamente perfetta dal punto di vista grammaticale. A parte qualche piccola svista, infatti, non ci sono veri e propri errori, segno che hai curato molto bene la stesura del racconto.
Ti segnalo, dunque, soltanto le piccole imprecisioni:

- l'aveva capito dai suoi movimenti frettolosi-

Sono stati accusati tutti i sostenitori a questo pensiero [...]

[…] acccadendo […]


Nel primo caso, il trattino che hai messo in chiusura dell’inciso dovrebbe essere preceduto da uno spazio bianco. Nel secondo, l’errore sta nell’uso della preposizione semplice: quella corretta è di in luogo di a. Nel terzo, c’è un semplice refuso: hai inserito una c di troppo.
9,5/10

Appropriatezza lessicale e stile
Nulla da ridire su questo parametro, poiché la storia è scritta molto bene, con una terminologia appropriata e con uno stile molto chiaro. Ho apprezzato molto il tuo racconto da questo punto di vista poiché sei riuscita a mescolare alla perfezione una terminologia piuttosto ricercata a una facile comprensione del testo. Insomma, nonostante ci siano alcune parole non proprio di uso comune – come, ad esempio, innettersi – tutte le espressioni, frasi e periodi sono perfettamente chiari.
L’unico consiglio che mi sento di dati riguarda l’utilizzo del font.
Sia chiaro: il carattere di scrittura che hai scelto non compromette affatto la lettura; tuttavia ho notato che il corsivo non è particolarmente evidenziato e si differenzia ben poco dai caratteri normali. Questo, ahimé, è un peccato, soprattutto a fronte delle numerose citazioni, anche letterarie, presenti nel testo.
9,5/10

Trama: originalità e sviluppo
La trama è sicuramente il pezzo forte di tutto il racconto. La tua storia è passionale, coinvolgente, sentimentale, romantica e drammatica. La parte iniziale è talmente dolce e raffinata con le sue citazioni poetiche da non preludere, quasi, a ciò che avverrà di lì a poco. Per la verità, ancor prima di addentrarmi nella lettura, mi ero convinta, chissà perché, che sarebbe stata la ragazza a morire; invece – colpo di scena – a rimetterci la vita è il giovane di buona famiglia ritenuto un cospiratore. I momenti salienti del racconto sono senz’altro tre: la già citata parte iniziale, in cui viene fuori il sentimento che lega i protagonisti; la scena nella locanda dove lavora la protagonista, con l’arrivo angosciante della sorella di Vincent; l’esecuzione di Vincent, cui Monique assiste impotente nella più totale angoscia.
La mia preferita è la scena centrale, in cui si spezza improvvisamente l’equilibrio e viene meno il sogno romantico della povera e sventurata Monique. Devo dire, però, che in tutto il racconto ci sono scene ben descritte e che la trama si mantiene avvincente dall’inizio alla fine. Di storie su EFP ambientate nell’età del Terrore ce ne sono tantissime – e questo, seppur di poco, incide sul parametro dell’originalità – ma ammetto che ogni volta gli autori di questi racconti riescono a trasmettermi delle emozioni nuove. Tu, ovviamente, non fai eccezione.
Brava!
9,5/10

Caratterizzazione dei personaggi
Molto ben caratterizzati tutti i personaggi principali della vicenda, a cominciare dai protagonisti. Monique, da giovane e ingenua fanciulla qual è, appare inizialmente un po’ fuori dalla realtà, immersa, giustamente, nel suo mare di sogni. Vive con tenerezza il suo sentimento verso Vincent e prova imbarazzo nel farsi sorprendere con lui, a causa dei loro differenti status sociali. L’evoluzione del personaggio è tanto drastica quanto drammatica: l’arrivo della sorella di Vincent – caratterizzata anch’essa molto bene, pur nella sua breve apparizione – sconvolge in negativo la giovane Monique che, di punto in bianco, si trova a fare i conti con la condanna a morte del suo amato. Il fatto stesso che ella fatichi a crederci, o che ancora cerchi qualche possibile scappatoia alla condanna, rende il personaggio ancora più credibile, poiché di fatto dimostra di necessitare di un po’ di tempo per metabolizzare la notizia. Una tipica reazione umana, insomma.
Anche il protagonista maschile è molto ben caratterizzato. Mi ha lasciata perplessa il fatto che non abbia avuto il coraggio di dire a voce alla sua amata che si era cacciato in un grosso guaio, ma la reazione è comunque comprensibile. Vincent è un ragazzo forte, coraggioso, sensibile alle tematiche calde del proprio tempo e interessato alla sua società. Ama tantissimo Monique, nonostante ella non appartenga al suo stesso stato sociale, e lo fa senza provare alcuna vergogna. Anche nel momento della morte, dimostra di essere forte – o magari incosciente – e recita a un’angosciata Monique i suoi versi preferiti. Dunque, un’altra caratterizzazione ben riuscita.
10/10

Attinenza all’ambientazione storica e al genere obbligatorio

Chiaramente, la tua storia rispetta tutti i parametri richiesti dal bando per quanto concerne il genere obbligatorio e l’ambientazione storica. Ho apprezzato tantissimo le numerose citazioni letterarie che hai inserito e anche i riferimenti a fatti drammatici realmente accaduti. Hai aperto uno spiraglio di luce su esecuzioni cruente ma drammaticamente reali, mettendo in evidenza come la brutalità umana abbia preso il sopravvento sulla ragione in nome di un ideale. Il romanticismo, è ovvio, c’è e si sente, sebbene circondato da tanto odio e violenza. Tuttavia, nonostante la componente drammatica abbia molta rilevanza in questo racconto, non riesce a scavalcare completamente quella romantica, anzi, piuttosto va con essa a braccetto.
C’è molto equilibrio in questo racconto e questo sicuramente giova molto alla mia valutazione complessiva.
10/10

Gradimento personale

Bellissima storia, intensa, passionale, romantica e drammatica. Sei riuscita a trasmettere tutti questi sentimenti senza però risultare logorroica, limitandoti a un racconto di poco più di quattromila parole. Non è facile, limitando tanto i caratteri, riuscire a trasmettere tanto bene certe emozioni. Tu lo hai fatto – evidentemente hai curato molto la tua storia e le hai dedicato del tempo – e i risultati sono ben visibili e apprezzabili.
Di nuovo, complimenti.

48,5/50




Wow, il primo posto! Davvero, non me lo sarei mai aspettata! Grazie mille per il tuo impegno nella valutazione e nell'attenzione con cui l'hai stilata (in ogni storia puntualmente scado negli errori di distrazione, che mi sfuggono sempre nonostante tutte le revisioni, e sono molto felice che tu li abbia notati e me li abbia mostrati). Beh, non mi resta altro che ringraziarti di nuovo e congratularmi anche con gli altri partecipanti, poiché, dando uno sguardo alle loro storie, ho visto che sono davvero splendide.^^
OFFLINE
Post: 328
05/01/2017 17:29
 
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Re: Secondo classificato
9dolina0, 1/4/2017 12:12 PM:


Secondo classificato – TheComet13

Starlight


Sintassi, ortografia, punteggiatura
La storia, nel complesso, è scritta abbastanza bene, ma ci sono diversi refusi ed errori qua e là che, a mio avviso, denotano una certa mancanza di attenzione nella rilettura. Si tratta, per lo più, di sviste, tuttavia, essendo il racconto relativamente breve, mi sembra che siano abbastanza abbondanti.
La sintassi è assolutamente corretta; sono presenti, invece, refusi ed errori ortografici e imprecisioni nella punteggiatura:

perchè, finchè, riflettè

lontanta, maleintenzionati, incorciarono, sconoscita, senzaa, ricord, tantomeno

Vanderbilt uh?

"No, non voglio tornare." insistette Lillian.

"No ma...non so dove andare."

Unodore


Nella prima segnalazione, ho messo in evidenza tutte quelle parole con accento sull’ultima sillaba che però hanno una e chiusa. La pronuncia di questa e è diversa rispetto alla pronuncia di è – terza persona singolare del verbo essere – e pertanto, secondo le regole grafiche dell’italiano, va usato l’accento acuto anziché quello grave. Per intenderci, l’accento grave è quello di è – dall’alto verso destra – mentre l’accento acuto è quello di perché, poiché, affinché, rifletté etc, che va dall’alto verso sinistra.
La seconda segnalazione riguarda i refusi. Non sono, ovviamente, dei veri e propri errori poiché sono imputabili semplicemente a disattenzione; tuttavia, nel testo ce n’è più di uno, per cui mi è sembrato opportuno farlo presente.
Le successive tre segnalazioni riguardano l’uso improprio della punteggiatura.
Uh è un’interiezione propria e pertanto, trovandosi in posizione finale, deve essere preceduta da una virgola.
“No, non voglio tornare” una battuta retta esternamente, ciò vuol dire che al discorso diretto segue una frase reggente il cui soggetto è la persona che ha pronunciato la battuta e il verbo principale è dire, oppure un altro verbo a quest’ultimo semanticamente assimilabile. Il punto fermo che tu hai inserito dopo tornare è scorretto: in questo caso non occorre inserire alcun segno di interpunzione – fatta eccezione, eventualmente, per le virgole o per i punti esclamativi o interrogativi.
I puntini di sospensione devono sempre essere seguiti da uno spazio bianco. La parola successiva non può essere attaccata ai puntini. Dopo la particella no va sempre inserita una virgola.
Infine, ti segnalo un errore abbastanza grave: odore è una parola di genere maschile, per cui l’articolo indeterminativo non va apostrofato.
7/10

Appropriatezza lessicale e stile

Lo stile del tuo racconto mi è piaciuto molto poiché hai saputo alternare molto bene dialoghi, narrazioni e parti descrittive senza che l’una prevalesse mai troppo sull’altra. Insomma, la tua storia è molto equilibrata. Non ti sei dilungata eccessivamente, ma hai comunque inserito tutte le informazioni utili alla comprensione del testo rendendo di fatto il racconto di facile lettura.
Ottimo anche lo stile grafico del racconto: i vari segmenti temporali risultano ben separati e di facile individuazione grazie all’uso, schematico ma appropriato, della divisione in paragrafi e del grassetto per indicare le date.
Nessuna pecca neanche dal punto di vista lessicale: il linguaggio è adeguato allo stile, al genere e all’ambientazione del racconto, nei limiti ovviamente da te già indicati nell’introduzione. Ho trovato appropriata la scelta di utilizzare bambolina piuttosto che bambola come traduzione di doll e, in generale, trovo coerenti tutti gli adattamenti in italiano.
Ottimo lavoro!
10/10

Trama: originalità e sviluppo
Devo dire che l’idea di base mi è molto piaciuta. Hai raccontato una bella storia, ricca di sentimento, passionalità, tristezza e nostalgia, e lo hai fatto senza mai perderti in banalità. Mi è piaciuto il modo in cui hai scandito la narrazione e il fatto che tu abbia saputo alternare molto bene introspezioni e battute dialogate, senza appesantire la storia.
Il tuo racconto parla, sì, di una breve – brevissima – avventura omosessuale tra due giovanissime donne nate in un’epoca molto conservatrice, ma è anche, e soprattutto, il resoconto di un’età perduta, un breve ritorno alla gioventù attraverso un ricordo mai del tutto sbiadito. Lillian è la protagonista passiva della storia poiché di fatto non agisce mai di sua spontanea volontà, ma si lascia guidare costantemente dalla misteriosa donna che tanto l’attrae. Questo, però, non impoverisce di certo la trama, ma la rende, anzi, molto più accattivante.
Nella storia non sono presenti buchi narrativi, salti temporali ingiustificati o incongruenze a livello di trama, per cui meriti senz’altro un punteggio alto. Non ti do il massimo perché, a mio avviso, non ti sei concentrata abbastanza sul legame sentimentale – o sulla reciproca attrazione – tra le due protagoniste. Sebbene quest’ultimo si evinca, infatti, dedicargli qualche riga in più non avrebbe di certo fatto male.
9/10

Caratterizzazione dei personaggi
La caratterizzazione dei personaggi è ovviamente molto buona, in linea con il giudizio positivo già espresso riguardo alla trama. Lillian, la protagonista del racconto, è raffigurata in due diverse fasce d’età: la primavera del corpo e l’inesorabile vecchiaia. La stessa donna, dunque, appare raffigurata in due modi completamente diversi: da una parte c’è una Lillian giovane, ancora poco avvezza alla vita, che vive nell’ansia di deludere la sua benestante famiglia ma al contempo non accetta ciò che i suoi genitori hanno scelto per lei; dall’altra, c’è una donna ormai matura, anziana, che ha avuto modo di compiere scelte importanti, di adattarsi ai progetti impacchettati per lei dal destino e di rafforzare non poco il suo carattere. Ovviamente, però, quella che ha dato un senso al racconto è la Lillian giovane, la ragazza triste e un po’ ingenua che, costretta dalla famiglia a sposare un uomo che non ama, “scappa” di casa per qualche ora e finisce in un locale poco consono al suo rango in compagnia di un’affascinante donna in abiti maschili. Quest’ultima, al contrario di Lillian, ha una tempra maggiore e sembra essere molto più sicura e forte di lei. Jo non appartiene certo a una buona famiglia e ha dei progetti di vita che la giovane Vanderbilt non potrebbe nemmeno sognarsi di prendere in considerazione. Ecco perché la scintilla scatta subito, o quasi: Lillian è attratta dal senso di libertà che ispirano i piani futuri di Jo. Ma nonostante questo, e nonostante il bacio, la ragazza alla fine non si presenta all’appuntamento dell’anno successivo. Lillian dimostra di preferire il buonsenso all’avventura, la famiglia alla precarietà, e per amore del figlioletto nato da poco, rinuncia a girare il mondo con Jo.
Ecco, diciamo che l’unica forzatura che ho trovato nella caratterizzazione dei personaggi è proprio la potenza di questo sentimento tra due persone che si conoscono appena: Lillian non mette mai in dubbio il fatto che Jo possa essersi dimenticata del loro appuntamento a così lunga scadenza e quest’ultima, addirittura, le manda una fotografia. Insomma, da una donna come Jo, che frequenta determinati ambienti e che sicuramente è abituata a questo tipo di relazioni fisiche, non mi aspetterei una tale costanza nel manifestare un sentimento, tanto più che siamo negli anni venti e che Lillian, appartenendo a una buona famiglia, molto difficilmente avrebbe avuto il coraggio di mollare tutto per seguire lei.
9/10

Attinenza all’ambientazione storica e al genere obbligatorio
Qui il punteggio si abbassa un poco.
Cominciando dalla questione dell’attinenza all’ambientazione storica, ho trovato decisamente forzato il fatto che Lillian raccontasse così a cuor leggero la sua esperienza omosessuale e che i nipoti non ne rimanessero, almeno in parte, turbati. Stiamo comunque parlando di una signora nata nella primissima metà del novecento, di buona famiglia, e che interloquisce con con dei giovani degli anni ottanta. D’accordo, in quegli anni l’omosessualità era già accettata e ormai Lillian è una signora anziana che non ha più nulla da perdere, però è anche vero che un minimo di ritrosia nel suo voler raccontare e un pizzico di imbarazzo da parte dei nipoti nel voler ascoltare sarebbero stati più credibili. Inoltre, la cornice narrativa degli anni ottanta è piuttosto ampia, un po’ troppo rispetto alla lunghezza complessiva del racconto, e questo non ti ha permesso di sviscerare bene gli anni venti. Insomma, gli elementi caratteristici dei primi anni del novecento non sono tantissimi nel tuo racconto – se si esclude, ovviamente, la prassi dei matrimoni combinati nelle famiglie di un certo rango – e questo non aiuta a rendere palese lo stacco temporale tra il racconto vero e proprio e la cornice narrativa.
Per quanto riguarda il genere obbligatorio, il romanticismo è sicuramente presente ma non prevalente. Qualche dettaglio in più sui sentimenti provati da Jo e Lillian avrebbe giovato.
7/10

Gradimento personale

Senza dubbio, la tua è una bella storia, forse la più originale tra quelle partecipanti al concorso.
Hai inserito una quantità enorme di spunti narrativi che avrebbero potuto benissimo essere utilizzati per la stesura di una long fiction. Peccato per gli errori di battitura – un po’ troppi – e per la cornice narrativa troppo estesa rispetto a quanto richiesto dal bando; nonostante ciò, comunque, la lettura del tuo racconto è stata piacevolissima.

42/50




Grazie mille per la tua dettagliatissima valutazione.
Lo ammetto, gli errori di battitura e di accento ci sono perché avevo intenzione di rileggere la storia e correggerla, ma poi mi sono completamente dimenticata fino all'ultimo che dovevo mandarla a questo contest e alla fine l'ho semplicemente linkata così com'era.

Concordo con te su praticamente tutto, quindi non ho niente da aggiungere, se non ringraziarti ancora e chiederti se, per favore, puoi inserire la valutazione come recensione alla storia su EFP.

Complimenti a tutte le altre partecipanti, ho letto le storie e sono tutte splendide.
OFFLINE
Post: 1.134
Giudice*
05/01/2017 23:43
 
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Scusa rispondo solo oggi, ma in questi giorno sono impegnata con alcune storie e non sono riuscita a leggere prima la valutazione.
Incomincio col dire che non mi sarei mai aspettata di arrivare terza e davo per scontato la quarta e ultima posizione.
Per la parte grammaticale non ho nulla da dire anzi, credo che i tuoi consigli e suggerimenti in futuro mi saranno molto utili?
Per alcuni verbi ho sbagliato a scriverli, non nel senso che non sappia coniugarli, ma a batterli certo se avrei riletto di più (come tu stessa hai detto) il testo né avrei rivisti di più, ma non importa quante storie io rilegga non sarò mai in grado di trovarli tutti e questo mi penalizza molto.

Per L’originalità so che non era molto particolare e quindi mi aspettavo un punteggio non altissimo, la prossima volta cercherò di fare di più.

Per la i caratterizzazione mi aspettavo un punteggio più basso, ma sono rimasta soddisfatta della valutazione e non ho nulla da ribadire, solo che vorrei che tu sappia che ho volutamente omesso un ragazzo che lottasse per il loro amore perché sarebbe stata troppo simile alle AU su “Prince of tennis” che ho in mente di scrivere con ambientazioni storiche, infatti questa è stato un esperimento per prendere la mano con il genere per le storie su questo fandom.

Comunque cercherò di seguire tutti i tuoi consigli
Grazie ancora per la valutazione e vorrei sapere se sia possibile pubblicarla come recensione.
OFFLINE
Post: 697
Giudice*****
07/01/2017 12:07
 
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Ahi, l'ultimo posto fa sempre male! Ma qualcuno ci deve pur essere in fondo alla classifica! [SM=g27988]
Allora, ti ringrazio per il tuo lavoro, anche se non concordo con molte delle cose che affermi, mi sembra una valutazione non buttata lì a caso, ma che ti ha richiesto del tempo.

Sintassi, ortografia, punteggiatura: concordo con le correzioni che mi hai indicato, cambiare quei segni di interpunzione migliorerebbe le frasi, alleggerendole. Mi spiace essere "libertina" con le virgole [SM=g27988] è qualcosa su cui sto ancora lavorando.
Lessico e stile: Posso concordare con te che il testo non è medievale... ma come avrei potuto renderlo medievale? Non stiamo parlando di ottocento, ma di quattrocento! In pratica dovrei scrivere come Machiavelli... non so se mi spiego, per quante volte io abbia letto "Il Principe" riproporne le forme mi sembra alquanto impossibile (il primo che mi viene in mente e che è di ben cento anni posteriore al mio testo e quindi già oltre il medioevo!). Anche tu reputi difficile scrivere un simile testo, quindi siamo d'accordo.
Però il testo non è: "come lo scriverebbe una qualunque ragazza di oggi". Infatti l'unico escamotage praticabile per risolvere il problema, senza che ne uscisse una buffonata comunque illeggibile, che mi è venuto in mente era dare alla protagonista una mentalità medievale: una forte idea di peccato e di colpa, la paura dell'Inferno e una vita fatta di repressione e dolore, oltre che un rapporto diverso con la morte.
Sì, il testo che hai letto tu è quello che leggono i due archeologi. Il riferimento mi sembrava chiaro: "L’uomo annuì poi tutti e due si immersero nella lettura." qui inizia il testo anticipato da una data; "I due archeologi rimasero in silenzio a lungo, poi la donna sorrise." e questo segue la fine del manoscritto della suora. Si immersero nella lettura e rimasero in silenzio incornicia il testo "antico", chiaramente letto ad alta voce, per la prima volta, dai due studiosi. Oltretutto il corsivo aiutava a dividere i due momenti.
Insomma, il punteggio mi sembra esageratamente severo senza reali motivazioni, per quanto io possa essere d'accordo sul fatto che non è un testo che ricalca lo stile medievale.
Trama: sull'originalità non ho molto da dire... l'amore è stato scritto e riscritto talmente tanto che non so quanto si possa essere originali, io in questa storia avevo cercato di essere originale nella forma: questo frammento di pergamena che viene scoperto e che con le sue parole riporta alla vita una storia e un amore ormai perso nel tempo (anche questo, di certo già visto, per carità) e poi nelle protagoniste, profondamente ancorate al loro tempo e alla drammaticità del momento, ma non per questo meno capaci di vedere una la bellezza dell'altra e di innamorarsi. Perché, sì, il loro era amore e non attrazione sessuale! Non capisco come non sia ovvio. Quella che tu definisci mancanza di passione è per me delicatezza nel descrivere un sentimento a cui non si può resistere, malgrado tutto ti chieda di respingerlo: la tua educazione, la tua fede, la tua vita.
- "...le credetti anche quando mi disse che l’amore che provavamo non poteva essere un peccato."
- "L’ho amata, sì, vorrei che questa pergamena fosse più lunga e che l’inchiostro fosse di più, perché ora che l’ho scritto vorrei poterlo fare ancora e ancora."
- "L’amai, le donai il mio cuore e il mio corpo."
- "...mi lesse poesie d’amore, mi mostrò un mondo di parole, grazie alla sua voce delicata scoprii per la prima volte che le parole potevano essere usate per esprimere sentimenti meravigliosi e non solo preghiere e sermoni."
La storia è breve, le parole appena più di 1500, ma non mi sembra che manchino riferimenti a ciò che provavano entrambe e che fosse amore e non sesso. Ovviamente il punto di vista è solo uno e la suora potrebbe aver preso un'abbaglio immenso, mentre l'altra ragazza essere una terribile ingannatrice... ma, perché?
Riguardo poi al fatto che la suora viene giustiziata proprio per quell'amore, di nuovo, il riferimento mi sembrava chiaro: "...fummo scoperte da una mia consorella..." e "Domani mattina sarò giustiziata per crimini contro Dio e la natura..."
Caratterizzazione dei personaggi: Effettivamente non ho dato molto spazio alla descrizione fisica della protagonista, considerando il tipo e il contenuto della narrazione è difficile pensare che uno descriva se stesso, ma si poteva anche fare. Sono contenta che tu abbia colto il carattere della suora, mi dispiace però che ti siano sfuggiti i riferimenti alla seconda ragazza. Dal testo si evince, a mio parere, abbastanza bene il carattere di quest'ultima (oltre al fatto che ha gli occhi verdi, i riccioli scuri e ribelli, la voce delicata e che è di nobile famiglia): è una ribelle, è coraggiosa, è colta e intelligente, dallo spirito forte, sa ridere anche quando il mondo attorno a lei è solo morte, sa amare anche quando tutto dovrebbe dirle che è sbagliato. Quella che tu definisci ingenuità è in realtà fede nella scienza o almeno in una conoscenza proveniente dai suoi libri che affermavano che la peste si poteva combattere con la pulizia, tutt'altro che un errore anche se la sua morta porta la suora a pensare che si sbagliasse (conoscenza che poteva provenire dalla lettura di testi arabi, per esempio, o greci.)
Attinenza all’ambientazione storica e al genere obbligatorio: Qua posso essere d'accordo, la storia era stata scritta per un altro contest, nel quale, se non ricordo male, ad essere importante era la peste. Il romanticismo era un tocco mio e mi sembrava che calzasse per questo contest, dopo tutto la protagonista è chiara: non vuole scrivere la pergamena per parlare di sé, né per parlare della peste, vuole dare voce al fatto che ha amato e che è stata amata, vuole ricordare la donna che ama e spera che dando forma scritta ai suoi sentimenti essi possano durare per sempre, così come il ricordo di lei. Insomma... romantico, no? [SM=g27988] "...il mio unico desiderio è parlarvi di lei, lei sola occupa ogni mio pensiero..."
Riguardo all'ambientazione mi sembrava bastasse l'idea di una città medievale quale, precisamente, non era importante proprio perché non è importante agli occhi della narratrice, ma sono d'accordo che sarebbe stato facile inserire qualche riferimento, almeno nella parte di contorno dei due archeologi. Comunque: "poco credibile e stereotipata", assieme ad un sei e mezzo mi sembra una valutazione eccessivamente severa.
Gradimento personale: Unico punto sul quale non posso esprimermi, mi spiace solo che alcune tue precedente obiezioni, sul quale non sono, oggettivamente, d'accordo abbiano intaccato anche questo parametro. Il peggio però è il sentirsi dire che la storia non trasmette alcuna emozione.

Ecco, credo di aver risposto a tutte le tue obbiezioni, ci tengo a precisare che non mi importa essere arrivata ultima, non metto in dubbio che le altre storie fossero più meritevoli, non le ho lette, ma non dubito un istante del fatto che fossero ottime storie. Quello che mi spiace è che tu abbia letto una storia completamente diversa da quella che leggo io. Essendone l'autrice ammetto di non poter essere pianamente oggettiva, ma parole come: "stereotipata, forzata, poco convincente, priva d'emozioni, senza passione, indefinita..." non mi sembrano riflettere la mia storia e spero di averne difeso "l'onore" mostrandoti, nella maniera più oggettiva possibile, che spesso ti sbagli.

Finisco, ringraziandoti, comunque e ancora, per il tuo lavoro.
Ciao ciao



Ciao, mia cara :)
Innanzitutto, grazie per la risposta molto articolata ed educata alla mia valutazione. Ovviamente - è capitato anche a me - si può non essere d'accordo con l'opinione del giudice ed è sempre giusto farlo notare nel massimo del rispetto.
Tu lo hai fatto e te ne sono grata.
Non ho molto da replicare a quanto hai detto perché, fondamentalmente, per quanto i parametri di valutazione siano oggettivi, a parte la questione grammaticale (spesso anch'essa opinabile), tutti gli altri hanno sempre una certa componente di soggettività che - ahimé - finisce con l'incidere sulla valutazione complessiva.
Non metto in dubbio il fatto che tu ti sia impegnata nello scrivere una bella storia e che, in virtù di quanto premesso, molti altri giudici l'avrebbero valutata molto più positivamente di me; tuttavia, ho espresso il mio giudizio nel modo più obbiettivo possibile (magari sbagliando) e, sebbene molte delle tue precisazioni mi abbiano aiutata a capire meglio il senso della storia e della sua struttura, ritengo comunque di non avere molto da rettificare. Mi soffermo comunque a fare un paio di precisazioni:
- La lingua in cui è redatto il manoscritto. Hai ragione: simulare a livello stilistico e lessicale un testo quattrocentesco è un'impresa assai ardua; tuttavia, lo stacco stilistico tra la cornice narrativa e il contenuto del manoscritto è praticamente nullo, tanto che a un certo punto ho pensato che il narratore stesse semplicemente raccontando con proprie parole quanto scritto nella pergamena piuttosto che leggerne direttamente il contenuto. Sarebbe bastata qualche piccola espressione aulica e un paio di parole desuete per rendere più credibile il manoscritto.
- La caratterizzazione dei personaggi. Sicuramente, la ragazza di cui si innamora la suora ha una sua personalità che hai messo in evidenza nel testo, e mi dispiace aver frainteso la sua fede nella scienza interpretandola come ingenuità. Credo, comunque, che la sua caratterizzazione non sia completa e che le informazioni che si desumono dal testo non rendano appieno ciò che tu hai espresso nel commento alla mia valutazione. Trattandosi di un contest che richiedeva espressamente il genere romantico, avrei preferito che la donna amata dalla protagonista pronunciasse qualche battuta in più e venisse descritta, anche caratterialmente, in modo più dettagliato. Ripeto, comunque, che si tratta di una mia valutazione soggettiva e che un altro giudice, magari, avrebbe ritenuto più che sufficiente il tuo operato.
Per il resto, non ho altro da aggiungere (questi erano i punti su cui mi premeva in particolare rispondere). Spero che tu ti sia comunque divertita e che apprezzerai la risposta.

A presto,
9dolina0
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Post: 697
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07/01/2017 12:11
 
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Ho lasciato il tempo a tutte voi di vedere e commentare le valutazioni prima di tornare a rispondere al post.
Dunque, vi ringrazio tantissimo di nuovo per la partecipazione a questo contest e sono felice del fatto che, bene o male, tutte abbiate apprezzato il lavoro svolto.

Bene, se volete che le valutazioni vengano pubblicate come recensione, fatemelo sapere.

Questione premi
Sto per pubblicare i banner per le tre storie podiste. Non aspettatevi un granché perché è la prima volta che ne realizzo qualcuno, quindi ancora non sono molto pratica. Spero che comprendiate. Chiedo inoltre alla vincitrice del contest di indicarmi la storia per la quale vorrebbe ricevere una recensione premio.

Grazie di nuovo
9dolina0
[Modificato da 9dolina0 07/01/2017 12:18]
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Post: 697
Giudice*****
07/01/2017 12:15
 
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Post: 68
07/01/2017 12:49
 
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Il banner è carinissimo, grazie! Comunque, mi piacerebbe ricevere la valutazione come recensione e, riguardo alla storia per la recensione premio, puoi scegliere quella che più ti ispira, anche se io ti consiglio Ifianassa, perché è un racconto breve e abbastanza leggero. [SM=g27985]
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Post: 697
Giudice*****
16/01/2017 15:26
 
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La recensione premio è stata pubblicata.
Dichiaro ufficialmente chiuso l contest!
Grazie di nuovo a tutti :)
9dolina0
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Post: 68
16/01/2017 16:02
 
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Re:
9dolina0, 16/01/2017 15.26:

La recensione premio è stata pubblicata.
Dichiaro ufficialmente chiuso l contest!
Grazie di nuovo a tutti :)
9dolina0



Grazie a te per la recensione e, soprattutto, per avermi dato l'opportunità di partecipare al contest! Buona giornata e a presto. [SM=g27988]
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