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Steampunk tendencies - concorso fantasy a pacchetti

Ultimo Aggiornamento: 01/02/2017 11:56
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Post: 423
Giudice*****
28/01/2017 21:56
 
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5°posto: Ryeichel - Firenze Undergriund (80/100)

Grammatica:
Ortografia 9/10 (Ottimo)
Purtroppo ci sono tanti errori d battitura e di dimenticanza che inficiano sulla resa complessiva del testo, il fatto che tu abbia dovuto riscrivere in fretta e furia una parte della storia si vede e mi dispiace molto per questo inconveniente. Ti consiglio di rileggerla prima di pubblicarla, in modo da eliminare tutte queste sviste. Per il resto non ho notato strafalcioni grammaticali o altro.
Lessico 8/10 (Buono)
È un lessico piuttosto basilare, senza scelte troppo ricercate se non in un paio di vocaboli, è una scelta che si adatta ai personaggi e allo status sociale della maggior parte di loro: semplice, non artefatto, e schietto, ma proprio per questo non colpisce in maniera particolare, è un lessico comune e utilizzato nella stragrande maggioranza delle storie, non c’è nulla che lo faccia risaltare e lo renda unico e tuo particolare.  
Sintassi 8/10 (Buono)
Buon uso della punteggiatura nonostante la grande quantità di punto e virgola utilizzati, anche dove sarebbero stati meglio i due punti. Ciò che apprezzo è il fatto che ti sei sforzata di costruire frasi elaborate, con diverse preposizioni che fossero collegate le une alle altre, e nella maggior parte dei casi questo sforzo non è stato vano: le tue sono frasi perlopiù lunghe, ma non pesanti, risultano, invece, scorrevoli e fluide…peccato che a volte la punteggiatura non sia completamente appropriata e questo, a volte, abbia reso più difficoltosa la scrittura (il punto e virgola è una pausa mediamente forte, che divide le frasi pur tenendole in comunicazione, e alcune volte, questa scelta ha spezzato il buonritmo delle tue frasi. Es.Erano tutti abbastanza giovani; Roman, il più vecchio, aveva ventotto anni. Era quello seduto proprio di fronte alla porta, a cavalcioni di una sedia sgangherata. Indossava un panciotto rosso scuro su una camicia grigia […]”, io in questa frase, per esempio, avrei sostituito il punto e virgola con i due punti e il punto con un punto e virgola, oppure avrei lasciato il punto e virgola e avrei messo i due punti che avrebbero introdotto la descrizione del ragazzo)
Stile: 7/10 (Discreto)
È uno stile semplice, senza troppe pretese ma comune, non c’è un tratto distintivo che lo caratterizzi e lo faccia riconoscere come il tuo stile particolare; è come una torta al cioccolato senza decorazioni o glassa: buonissima, non c’è dubbio, ma priva di quel qualcosa in più che l’avrebbe resa più riconoscibile e, magari, più attraente e gustosa (personalmente le decorazioni della torta, come le decorazioni delle storie, sono la mia parte preferita). Per questo il mio voto è piuttosto basso: per quanto mi riguarda non è uno stile che colpisce, che rimane impresso, è buono ma non eccezionale, discreto, appunto. Ti consiglio di trovare un qualcosa che possa caratterizzarlo dagli altri, un tratto distintivo che faccia dire: “oh, questo è il suo stile, lo riconosco”, perché così è piuttosto anonimo e rischia di perdersi nell’oceano di mille altri stili basilari simili a questo.
 
Trama:
Originalità: 9/10(Ottimo)
Ho adorato la commistione tra storia italiana (quella vera e supportata da prove e reperti) e lo steampunk: un’idea davvero originale. È stato piuttosto divertente vedere in che modo avresti modificato i personaggi storici (come il re e la regina, che sono diventati due perfetti sovrani steampunk), lasciando, però, inalterati i fatti. Questo tuo lavoro denota una grande ricerca di fondo e accuratezza nel ricreare un contesto storico il più fedele e verosimile possibile, pur cercando di intrecciarvi in maniera armoniosa elementi anacronistici e fantasiosi. Un ottimo lavoro!
Non ti ho dato un dieci pieno in quanto rispetto ad altri lavori non ci sono invenzioni troppo mirabolanti e sbalorditive, la tua è un’idea brillante ma non lascia a bocca aperta come le trovate presenti in altre storie.
Coerenza 8/10 (Buono)
In quanto a coerenza, intendo sia rispettare i vincoli imposti (in questo caso l'appartenenza al genere steampunk), sia che vi siano collegamenti a tutte le parti del testo, in modo che ogni azione, parola ed evento abbia una sua motivazione e delle conseguenze. Per quanto riguarda quest’ultimo punto, l’hai rispettato in pieno: non ci sono strane apparizioni mistiche e i personaggi agiscono tutti per una ragione di fondo. Può sembrare una voce stupida e inutile ma quando si leggono certe storie senza capo né coda vengono i brividi e gli incubi notturni. Non è il tuo caso, per fortuna!
Per quanto riguarda lo steampunk hai seguito alla lettera la definizione che se ne dà: “introdurre una tecnologia anacroistica all'interno di un'ambientazione storica” ed è quello che tu hai fatto principalmente: inserendo aeronavi, zeppelin, dirigibili, automi e terribili armi di distruzione di massa (sebbene queste ultime, purtroppo non siano così tanto anacronistiche) nell’Italia del primo Dopoguerra e verso l’imminente seconda guerra mondiale. La scelta del periodo storico ti ha molto avvantaggiata in quanto alcune delle modernità che hai descritto erano già esistenti: fabbriche e cieli appesantiti dal fumo di scarico, i dirigibili e le armi da fuoco…Per questo più che un vero e proprio fantasy si tratta più che altro di una rievocazione storica con elementi vagamente avveniristici, ed è per questo motivo che non posso darti un punteggio troppo alto. Ciò che io chiedevo era un’unione tra il fantasy più puro e queste atmosfere che tu hai ricreato alla perfezione, nella tua storia l’elemento fantastico è rappresentato solo da questa tecnologia che è in parte anacronistica e in parte non lo è. È una storia ambigua, che è coerente con il genere ma non completamente con le mie indicazioni.
Scorrevolezza: 9/10 (Ottimo)
La storia scorre in maniera fluida, e sebbene ci siano parecchi cambi di punti di vista e parti che non sono state scritte, questo non va ad inficiare con la resa complessiva del testo. Hai dato una panoramica della storia che coinvolge tre diversi punti di vista, cosicché possiamo vederla da diverse angolazioni e capire di più su di essa e sui personaggi che la animano. Ben fatto!

Personaggi:
Caratterizzazione: 8/10 (Buono)
Brevi accenni all’aspetto fisico dispersi per la storia e carattere che si intuisce dai pensieri, dalle parole e dalle azioni dei personaggi, ma che come tale non è univoco e può essere oggetto di interpretazioni diverse.
Daz è appassionato, impulsivo, idealista e coraggioso, dona tutto sé stesso per le idee in cui crede e muore per esse, fedele fino in fondo a quei valori per i quali ha sempre lottato e sputato sangue e sudore; purtroppo le esperienze passate lo frenano e non gli permettono di commettere troppe sciocchezze, limitando la sua passionalità ardente e focosa.
Marco è il riflessivo del gruppo, e il più prudente fino a quando non si tratta di punire un’ingiustizia, allora ecco che il carattere focoso e appassionato che lo avvicina al fratello si accende e lo fa finire spesso e volentieri nei guai. Se Daz è un’idealista “attivo” (l’azione), Marco è più un’idealista “passivo” (il pensiero) nel senso che preferisce lo studio, le parole e la propaganda a sparatorie e spargimenti di sangue; è più ritirato del fratello e agisce dietro le quinte, portando avanti le proprie idee attraverso la carta, e nonostante questo, finisce anche lui nei guai più spesso di quanto ami ammetterlo.
Amanda è stata il personaggio, dei tre fratelli, che è comparso meno e su cui ti sei soffermata meno, sebbene sia, a mio avviso, il più interessante dei tre: è divisa tra la volontà di seguire i fratelli e, come loro, lasciarsi travolgere dalle emozioni e seguire quel fuoco che pare caratterizzare tutti loro in maniera diversa; ma nel contempo è legata e incatenata a quell’affetto che li lega a loro, li vuole troppo bene per rischiare di compromettere la propria posizione, il proprio lavoro e la loro vita; paradossalmente è la più forte dei tre perché ha il coraggio di rimanere fedele ai suoi ideali e ai suoi valori senza venire piegata al regime in cui è costretta, ma è anche capace di adattarvisi e si impegna con tutta se stessa in quello che fa, è appassionata in un altro senso, legata alla sua famiglia e ai suoi affetti, per cui si preoccupa come una madre od una sorella maggiore.
Gli altri personaggi -Clarissa, Albi e Ronan- sono lasciati anche loro un po’ ai margini, lasci intuire qualcosa ma non c’è la possibilità di essere sicuri di fare supposizioni esatte. Sono descrizioni incomplete, a mio avviso, che lasciano intuire ma non danno certezze.
 
Pertinenza con l'immagine: 3/5
I Caratteri principali ci sono, ma la descrizione è stata molto vaga, ti sei limitata a citare le caratteristiche più evidenti del personaggio (occhialoni e giacca), ma ci sono anche altri particolari interessanti (come le armi o gli stivali) e anche per quanto riguarda l’aspetto fisico, non hai detto nulla circa corporatura, altezza, forma del viso o altri tratti che lo contraddistinguessero da qualsiasi altro ragazzo con i capelli castano, gli occhi azzurri, barba e sopracciglia folte. Il personaggio risulta un po’ anonimo.
 
Pertinenza immagine ambientazione: 3/5
Anche in questo caso hai descritto l’atmosfera, ma l’elemento principale dell’immagine non è stato descritto, l’hai nominato e identificato, ma ciò che io chiedevo era una descrizione dell’immagine e degli elementi che figuravano in essa (sarebbe bastato un accenno ad un enorme edificio di marmo bianco, decorato a cassettoni neri e sormontato da un’immensa cupola a mattoni rossi o tegole o quello che è); è una descrizione incompleta che ne coglie l’essenza ma non la sviluppa e non la dettaglia, soprattutto lascia senza descrizione l’edificio che domina e caratterizza l’ambientazione.
 
Gradimento personale: 8/10 (Buono)
Sebbene il contesto in cui hai inserito la storia sia interessante e trovi veramente originale l’idea di rendere la storia più “steampunk”, non mi ha particolarmente colpita.
È una storia che invita a riflettere e che introduce tematiche sempre molto attuali e il periodo storico preso in considerazione è molto delicato e fragile: si parla di guerra, libertà e diritti, tutte cose che, ancora oggi, fanno discutere e riflettere.
Date le premesse immaginavo che ci sarebbero stati più angst e pathos, che i sentimenti dei personaggi sarebbero riusciti a travolgermi, ma non è stato così: ho colto la tragicità del finale, ma non mi ha coinvolta, sono stata una lettrice passiva della tua storia, sebbene ci fossero tutti gli elementi per creare qualcosa di veramente superlativo e trascinante.
Anche le storie d’amore accennate sono state, appunto, solo accennate e non sono riuscite ad appassionarmi come, penso, avrebbero dovuto.
È una storia un po’ anonima, nel senso che tratta di argomenti interessanti e potenzialmente attraenti, ma lo stile di scrittura non è efficace e toglie parzialmente la possibilità a questa storia di essere davvero entusiasmante. Ci sono tantissimi fatti che si susseguono gli uni agli altri ma si ha come l’impressione che siano solo stati posizionati senza venire sviluppati; questa scelta non compromette la scorrevolezza della storia, perché i fatti sono legati gli uni agli altri, ma dà l’idea che la storia sia una raccolta di impressioni, di istantanee che vengono scattate al momento e rimangono lì. Non so è davvero questa l’impressione che volevi dare alla storia, ma è quella che ho avuto io. Ed è un vero peccato perché l’idea è veramente buona e mi è piaciuta parecchio.
Il mio consiglio è quello di approfondire l’introspezione dei personaggi, in modo da renderli ancora più vivi e coinvolgenti, in questa storia il lettore deve versare lacrime, perché è una storia tragica e triste: le persone lottano con tutte loro stesse per ottenere quello che vogliono, cercano in tutti i modi di far sentire la propria voce e la propria opinione, muoiono per i loro ideali pur di difenderli fino alla fine, ma il contesto e la volontà di chi ha più potere su di loro ha la meglio -come sempre- e tutto il sangue e il sudore che hanno versato sembra essere stato inutile. È un finale dolorosamente vero, e proprio per questo tragico, ma tutto questo non traspare dalla tua storia.
Buona idea, ma da sviluppare meglio.
 

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