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Costruiamo una teca polivalente per fasmidi e mantidi

Ultimo Aggiornamento: 20/08/2016 10:11
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Sesso: Maschile
11/08/2016 11:57

IN LAVORAZIONE


Questa discussione è stata pubblicata su Entoforum il 17 giugno 2010 a questa pagina:
www.freeforumzone.com/d/9292856/Teca-polivalente-per-fasmidi-e-mantidi-Difficolt%C3%A0-6-10-bricoleur-medio/discussi...
Da un po' di tempo però le foto ed il video non sono più visibili; in questo genere di discussioni il corredo iconografico è essenziale: è per questo che ho deciso di rieditare la discussione, arricchendola della parte teorica (in pratica:"Come deve essere fatta una buona teca per allevare anche specie ostiche come i fillidi?") e di alcune foto inedite

Un po' di (in)sana teoria


Una buona teca per fasmidi ostici come ad esempio alcuni fillidi e gli Achrioptera sp. deve

1-GARANTIRE UNA BUONA CIRCOLAZIONE DELL'ARIA

2-GARANTIRE UNA BUONA CIRCOLAZIONE DELL'ARIA

3-GARANTIRE UNA BUONA CIRCOLAZIONE DELL'ARIA

il resto conta poco o nulla; ed allora tutti i discorsi circa l'umidità necessaria?
La percentuale di umidità relativa presente in una teca è sempre direttamente proporzionale alla quantità di rovi ed alla loro freschezza: con la traspirazione l'acqua contenuta nei tessuti delle foglie passa, attraverso gli stomi, nell'aria, sotto forma di vapore, ed è di questa umidità che beneficeranno gli ospiti; tutto qui, se non fosse che in commercio non esistono teche progettate/costruite con questo fine; quelli che si trovano in vendita nelle mostre di settore sono generalmente contenitori in vetro per rettili, dotati di due minuscole strisce di lamiera forata, poste rispettivamente sul lato frontale in basso e sul "tetto", circa a metà; possibilità di un loro riutilizzo nell'allevamento dei fasmidi "tosti" uguali a zero, in considerazione del fatto che quelle aperture non possono garantire la circolazione dell'aria ma solo una lenta diffusione, sufficiente per i rettili ma non per i fillidi; paradossalmente anche le teche (le stie per i polli, dove i polli non sono certo gli animali contenuti) con tutti i lati in rete soffrono dello stesso problema: poste in una stanza con aria "ferma", non riescono ad instaurare una corretta circolazione; ma allora come deve essere fatta una teca per ottenere una buona circolazione dell'aria?
Molto semplicemente:

1-DEVE ESSERE SVILUPPATA IN ALTEZZA, come minimo il doppio di un lato della base;
ad esempio:
base 30 x 30 cm, altezza 60/70 cm
base 40 x 40 cm, altezza 80/90 cm
base 50 x 50 cm, altezza 100/120 cm

in pratica deve poter essere assimilabile ad un tubo

2-DEVE AVERE SOLAMENTE DUE GRANDI APERTURE, poste il più lontano possibile l'una dall'altra; tecnicamente non fa alcuna differenza su quali lati siano poste (prima apertura in basso sul lato sinistro, seconda apertura in alto su quello destro o viceversa); solamente per questioni di praticità, come il poter affiancare le teche, consiglio di porre l'apertura inferiore sul frontale e quella superiore sul "tetto"; questa tra l'altro è la configurazione delle vecchie stufe a legna Warm morning, il cui tiraggio è di gran lunga superiore a quello di un qualsiasi fuoco acceso all'aperto; quanto al loro dimensionamento suggerisco la misura di un terzo dell'altezza della teca per l'apertura inferiore frontale, mentre il tetto converrà farlo completamente di rete; l'apertura per il cambio dei rovi ritengo sia più pratico farla a ghigliottina per due motivi:
1)una teca con apertura a ghigliottina può essere posizionata in uno spazio molto più ristretto di quello occupato da una teca della stessa grandezza con sportello ad anta
2)lo sportello a ghigliottina è intrinsecamente più sicuro dal punto di vista della sicurezza contro le evasioni degli ospiti: ritorna in posizione di chiusura appena cessiamo di tenerlo e non può essere dimenticato aperto




Premessa



Questa è la teca che andremo a realizzare; [NdA: Al momento della pubblicazione dell'articolo su Entoforum, non esistevano in Italia, come non esistono ancora oggi, grandi colonie stabilizzate di Phyllium giganteum o dei vari Achrioptera quindi non se ne conoscevano ancora le esigenze di ricambio dell'aria molto accentuato; è per questo che le teche delle foto seguenti hanno le feritoie frontali molto più basse della misura di un terzo dell'altezza data poc'anzi; chiaramente sono state poi modificate: è bastato sfilare la reticella, sostituirla con una molto più alta e rifilare il vetro della ghigliottina; credo 10 minuti di lavoro, senza dover nemmeno spostare gli ospiti; in fondo alla discussione una panoramica di alcune mie teche attuali, fra cui una biteca da 50 x 50 x 150 cm]








Sarà composta da una struttura in profilati di legno autocostruiti





su cui inseriremo pannelli di vetro e di rete; nulla vieta di utilizzare altri materiali come compensati preferibilmente ad uso marino, lastre di “plastiche varie” opache o trasparenti, tipo polistirolo, polistirene, metacrilati, nylon, teflon, pvc etc. L'assemblaggio dei pezzi avverrà tramite viti per legno; questa scelta progettuale risponde alla necessità di poter sostituire un vetro rotto ma anche di rimpiazzarlo con un pannello in rete nel caso decidessimo di allevare una specie che predilige un ambiente quasi arido oppure con un pannello divisorio opaco meno stressante (direi obbligatorio) nell'allevamento delle mantidi; da non trascurare la possibilità di scomporre totalmente la teca cosa assai utile in caso la volessimo riporre per “cessata attività” (... momentanea. ), per una spedizione o per un trasloco.
Le scanalature che ospiteranno i vetri saranno da 5 mm (adatte a vetri da 4 mm), quelle per la rete saranno da 2 mm. La rete che consiglio di usare è in lamiera di alluminio stirata, con aperture a forma di rombo: leggera, inalterabile e sufficientemente rigida. Qui a Rieti è introvabile in formati amatoriali ed ho dovuto ripiegare sullo stesso tipo ma in ferro in vendita da “Brico io”. Nel formato 1,2 x 250 x 500 mm ha questo codice e costa 4,70 euro.






Il quadrello di legno da 20 x 20 mm lungo 2500 mm, dal quale ricaveremo i profilati della struttura, è in legno di samba (legno tenero ma sufficiente quanto a durezza, molto meglio sarebbero sia il faggio evaporato che il castagno); acquistato sempre da “Brico io” ha questo codice e costa 3 euro. Le teche successive sono state costruite con listelli di abete, sempre di Brico io o con listelli di douglas autoprodotti





E' evidente che i più attrezzati potranno realizzare in proprio anche i quadrelli utilizzando una sega circolare da banco o portatile, una sega a nastro ma anche un comunissimo seghetto alternativo.

La teca che andremo a realizzare sarà a tre scomparti distinti e chiusure in vetri scorrevoli a ghigliottina; ma una volta capito il concetto, ognuno potrà adattarla come misure e come numero di scomparti, alle proprie esigenze;
ad esempio, nelle due foto seguenti altra teca dalle stesse dimensioni di ingombro ma a due soli scomparti per fasmidi di taglia maggiore





con sportello semiaperto





e una pentateca per mantidi; lo spazio riservato a ogni mantide è di 15 x 15 x 20 cm





I più esperti avranno notato che il materiale utilizzato per queste realizzazioni non è samba ma douglas (di mediocre qualità a dire il vero) gentilmente offerto da alcuni infissi in disuso.
Unica raccomandazione: le esigenze degli animali e le nostre spesso non collimano … fate in modo che quelle degli animali, che, ricordo, quando in cattività dipendono in tutto e per tutto da noi, abbiano la preminenza su qualsiasi altra considerazione, quindi al bando teche troppo anguste!


Gli attrezzi indispensabili sono:

1-una dima di taglio con sega a costa






2- trapano portatile con tre punte (vanno bene anche quelle per il ferro): da 2 mm per il preforo su cui avviteremo le viti (per scongiurare il pericolo che avvitando la vite il legno possa fendersi e contemporaneamente per costringere la vite stessa ad avvitarsi dove e come decidiamo noi!); da 3,5 mm per il foro passante vite; da 7 mm per l'incasso della testa della vite


3-una fresatrice (quella che ho utilizzato definirla amatoriale è già forse troppo...)
con due frese a disco (una per la scanalatura da 5 mm, visibile a terra e l'altra per quella da 2 mm montata sull'attrezzo)





A questi aggiungere flessometro, matita e gomma (per la tracciatura).

La lista della spesa comprende:

n° 4 listelli 20 x 20 x 2500 mm
n° 2 pannelli rete 1,2 x 250 x 500 mm
n° 16 viti a legno 3,5 x 25 mm
n° 16 viti a legno 3,5 x 40 mm



Il costo che io ho sostenuto è stato di 25 euro circa (i vetri sono di recupero):

Listelli = 12 euro
Rete = 9,40 euro
Viti = 4 euro circa



Per sfruttare al massimo il materiale a disposizione ho stabilito queste misure:

n° 4 longheroni 20 x 20 mm lunghi 545 mm
n° 8 traverse 20 x 20 mm lunghe 240 mm
n° 8 montanti 20 x 20 mm lunghi 495 mm
n° 3 pezzi rete da 1,2 x 165 x 250 mm (ricavabili da un unico foglio)



Piano di taglio

Dal primo listello ricavare i 4 longheroni lunghi 545 mm più 1 traversa da 240 mm
Dal secondo listello ricavare 5 montanti da 495 mm
Dal terzo listello ricavare 3 montanti da 495 mm più 4 traverse da 240 mm
Dal quarto listello ricavare le ultime 3 traverse da 240 mm
Dal primo foglio di rete ricavare i 3 pannelli da 165 x 250 mm
Dal secondo foglio di rete ricavare 1 pannello da 165 x 250 mm e poi dividerlo in tre parti (165 x 83)

I vetri necessari saranno da 4 mm di spessore:

n° 3 pezzi da 163 x 248 mm per i fondi
n° 3 pezzi da 163 x 503 mm per le pareti posteriori
n° 4 pezzi da 248 x 503 mm per i 2 divisori e le 2 pareti laterali
n° 3 pezzi da 163 x circa 455 mm (da misurare dopo aver inserito le reticelle frontali di areazione)
per i 3 sportellini a ghigliottina.

n.b. I 2 mm di gioco sono già stati calcolati (es. il fondo da 163 x 248 mm andrà ad inserirsi tra guide distanti 165 x 250 mm). Per il loro taglio in casa rimando al minitutorial presente al capitolo 5 di questa pagina:

www.freeforumzone.com/d/11297808/Manuale-d-allevamento-del-I-Lucanus-tetraodon-I-/discussi...




La lavorazione dei pezzi


Per la realizzazione dei profilati useremo la nostra fresatrice utilizzata però come macchina da banco: la fisseremo cioè ad un supporto nella maniera più stabile possibile in modo da avere la fresa ed il piano d'appoggio ben visibili; nel mio caso come supporto ho utilizzato una comunissima scaletta a tre gradini ed il fissaggio è stato eseguito con due morsetti a vite
(per aumentare la tenuta ho interposto fra la ganascia del morsetto e l'alberino da bloccare un tassello di legno tenero). Questi attrezzi non sono dotati di interruttore ma di pulsante (funziona quando e fintanto che teniamo premuto il pulsante, per questioni di sicurezza); dovremo organizzarci di conseguenza: nastrare il pulsante premuto oppure tenerlo schiacciato con un morsetto, la soluzione da me adottata.
LAVORANDO CON L'ATTREZZO CAPOVOLTO OCCORRE PRESTARE LA MASSIMA ATTENZIONE A TENERE LE DITA SEMPRE LONTANO DALLA FRESA A DISCO IN ROTAZIONE: I RAGAZZI NON SUFFICIENTEMENTE ESPERTI DEVONO IN QUESTA FASE FARSI AIUTARE DA UN ADULTO COMPETENTE.




1)Montare sulla fresatrice la fresa da 2 mm e registrarne l'altezza di lavorazione in modo che asporti una striscia di materiale compresa tra quota 9 mm e quota 11 mm (dovrà realizzare una scanalatura da 2 mm centrata sul pezzo spesso 20 mm); per far questo basta allentare le colonnine che portano il piano di lavoro, interporre fra il piano di lavoro ed il fianco inferiore della fresa stessa uno spessore da 9 mm e ribloccare le colonnine; la profondità di lavoro sarà di 5 mm, registrabile tramite lo scorrimento sugli alberini che io ho utilizzato per tenere ferma la fresatrice.

2)Prendere 2 longheroni e 4 traversine (per il telaio superiore)

3)Scanalare due traversine su di un solo lato e le altre due su due lati opposti

4)Scanalare i due longheroni ognuno su di un solo lato; consiglio di lasciare qualche mm di materiale all'inizio ed alla fine delle varie scanalature dei longheroni (fresatura non passante per motivi di ordine estetico)

5)Sostituire la fresa da 2 mm con quella da 5 mm e ricentrare ( 7,5 mm-12,5 mm)

6)Riprendere le quattro traversine ed un longherone e scanalarle su un lato contiguo alla fresatura precedentemente fatta

7)Scanalare 4 montanti, 2 traversine ed i 2 longheroni rimasti ognuno su due facce contigue

8)Scanalare gli ultimi 4 montanti e le 2 traversine rimaste su tre facce contigue

9)Aumentare la profondità di passata a circa 11 mm

10)Riprendere l'ultimo longherone (al quale avevamo già fatto la fresatura da 2 mm) e scanalarlo su uno lei lati contigui liberi a disegno

11) Ripetere l'operazione sul lato opposto, in modo da creare le tre fessure per i vetri scorrevoli

12)Tagliare con la dima a disegno e conservare i pezzi asportati

13)Mettere sul trapano la punta da 2 mm e forare in testa tutti i montanti e le traverse, ad ambedue le estremità ed al centro (tracciare a 10 mm, ruotare il pezzo di 90°, tracciare a 10 mm), per una profondità di 20 mm circa (assolutamente non critica)

14)Tracciare i 4 longheroni a disegno

15)Forare i 32 fori con punta da 3,5 mm

16)Allargare a 7 mm e per una profondità di 12 mm circa i quattro fori opposti alla scanalatura da 2 mm di ciascuno dei due longheroni

17)Allargare a 7 mm e per una profondità di 12 mm circa i quattro fori opposti ad una delle due scanalature da 5 mm di ciascuno dei due longheroni

18)Svasare (per incassare la testa della vite a filo) i quattro fori ancora integri opposti alla scanalatura da 5 mm di ogni longherone

19)Eseguire un preassemblaggio (dal punto 1 al punto 5 compreso del capitolo Assemblaggio)

20)Carteggiare


Una volta realizzati tutti i nostri pezzi, dovremo rendere il legno duraturo. Personalmente consiglio di usare delle vernici impregnanti e non dei flatting; le prime non fanno pellicola, vengono assorbite e proteggono il legno “dal di dentro”; dopo qualche anno potremo ritrattare di nuovo i profilati senza bisogno di carteggiare o rimuovere la vecchia vernice; per contro non hanno una finitura paragonabile a quella ottenibile con i flatting. Ne esistono in varie tinte (noce, mogano, douglas, ciliegio, le più comuni), ma anche incolori. Andrebbero applicate a pennello ma io trovo sia molto più efficace e rapido immergere per 2-3 minuti ogni nostro pezzo in un tubo (è sufficiente che abbia un diametro interno di 30 mm) riempito di impregnante; il pezzo trattenuto da una vite e da uno spago potrà poi essere appeso ad asciugare.

L'assemblaggio


Per prima cosa assembliamo il telaio superiore.

1)Prendiamo un longherone ed avvitiamoci, con le viti corte, le quattro traversine (le 2 esterne hanno solo due scanalature, una grande da 5 mm ed una piccola da 2 mm, mentre le due interne ne hanno tre, una grande da 5 mm e due piccole da 2 mm)





2)A questo punto dobbiamo inserire i pannelli in rete





3)Chiudiamo il telaio avvitando l' altro longherone.





Così





4)Ripetiamo tutto il procedimento anche per il telaio inferiore










5)Una volta assemblati i telai dobbiamo provvedere a fare sui quattro longheroni, in corrispondenza con la scanalatura di ogni traversina, dei piccoli scassi da 5 x 5 x 5 mm per ospitare gli spigoli dei vetri, utilizzando un piccolo scalpello (io ho utilizzato un vecchio giravite a taglio piatto affilato per la bisogna)






6)Prendiamo ora il telaio inferiore ed avvitiamoci, con le viti lunghe, gli otto montanti. La vite lunga passerà immediatamente sopra la testa della vite corta.






procediamo con gli altri






7)Siamo ora pronti ad inserire tutti i vetri verticali





8)ed a chiudere la teca avvitando il telaio superiore.






9)Realizziamo ora la fascia di rete inferiore; prendiamo un ritaglio di rete di 165 x 250 mm e dividiamolo in tre: ogni striscia sarà di circa 165 x 83 mm; incastriamola tra il vetro della ghigliottina ed il longherone in modo che ne sporgano 70 mm





10)pieghiamola verso il basso per quanto ci è possibile (90°)





11)ora accostiamo alla piega una squadretta (ci servirà unicamente per mantenere il corretto spessore)





e finiamo la piegatura

12)Riprendiamo la striscia e ripetiamo il procedimento per il lato opposto (ma la misura ora sarà 60 mm).
Una volta finito il pezzo si presenterà così





A chi intende organizzarsi per costruire anche altre teche, consiglio di procedere in modo diverso;
per prima cosa dovrà ritagliarsi una striscia di lamiera spessa 2-3 mm, lunga circa 250-300 mm ed alta 55-60 mm: questa sarà la nostra dima su cui “avvolgeremo” la nostra striscia di rete; con un minimo di attenzione tutti i pezzi saranno piegati in maniera esattamente identica.






13)Provvederemo a farlo scorrere sul fondo di ogni ghigliottina.





14)Ora possiamo prendere la misura dell'altezza dei tre vetri scorrevoli; tagliamoli ed incolliamoci con il silicone la strisciolina di legno avanzata dalla precedente lavorazione sul longherone superiore anteriore, per utilizzarla come maniglia







L'arredamento


Sul fondo di ogni scomparto potremo mettere della semplice carta da cucina ( tipo Scottex casa) da sostituire quando sudicia oppure potremo adattarci una di quelle teglie/vaschette da forno usa e getta presagomate in alluminio (magari con del substrato: sto pensando a quei fasmidi che depongono sul terreno): con un po' di fortuna potremmo trovarla della nostra misura o quasi. Nelle foto seguenti, una di queste vaschette




e una mia triteca di riserva con all'interno le teglie usa e getta





Per tenere i rametti di rovo, edera, quercia etc, io utilizzo, ma solamente nelle teche più piccole destinate alle ninfe, questo genere di recipienti,





riempiti di argilla espansa e di acqua fino a lambire la superficie dei granelli: se un piccolo fasmide dovesse finirci dentro, nessun pericolo che anneghi!




Altro vantaggio non trascurabile: data l'elevata superficie di evaporazione non nebulizzo mai, con innegabili vantaggi in termini di pulizia dei vetri dato l'elevato contenuto di calcare presente nell'acqua dei miei rubinetti, anche se sono costretto a ripristinare il livello dell'acqua contenuta nei vasetti ogni tre-cinque giorni circa (uso una comune bottiglia di PET sul cui tappo forato a 7,5 mm ho inserito a forza un tubicino di plastica da 8 mm); esempio di allestimento





Aggiornamenti fotografici



Una foto della mia biteca monstre: i due morsetti neri/arancio in alto a sinistra servono a tenere fermo il pannello di vetro frontale, che altrimenti calerebbe a ghigliottina, durante le operazioni di manutenzione




per rendere meglio l'idea della sua grandezza, quelli lunghi quasi come tutta una vasca da bagno, sono i rami di cerro (Quercus cerris) con cui alimento gli ospiti...; il contenitore in fondo alla vasca con lo scovolino da wc, contiene, separati da quelli per l'igiene personale, gli attrezzi per la pulizia delle teche; in particolare lo scovolino da wc viene utilizzato per pulire i vasetti, si fa per dire, visto che sono vasi di vetro da marmellata/sottaceti da 5 l ognuno, che contengono i rami; nelle teche di altezza intorno ai 60-80 cm, utilizzo vasetti da marmellata da 1-2 litri




Altre teche di grandezza più umana
Sfruttando lo spazio libero ai lati di una finestra, vi ho collocato due pile di tre teche ognuna, per un'altezza totale di circa due metri (60 cm x 3 + 10 + 10 di spazio fra l'una e l'altra); nella foto le due teche superiori della pila sinistra; in quella più in basso, che nella realtà è la centrale, si intravedono delle femmine adulte di A. fallax, quattro per la precisione ed altre quattro sono ospitate nella teca sottostante




particolare del contenuto di quella superiore; si notano attraverso le reti le teglie/vaschette da forno usa e getta in alluminio che posiziono sul fondo di ogni teca per facilitare le operazioni di pulizia e raccolta delle uova





e le due omologhe di destra




altre due teche sono riservate agli A. fallax, precisamente una biteca da 40 x 40 x 100 cm posta davanti la finestra, con quattro femmine adulte ognuna; quella delle foto è la teca di sinistra





qui in una foto di qualche tempo fa, decisamente troppo affollata, ma allora stavo facendo delle prove




sempre nello stesso periodo nella metà di destra, dove ora sono gli A. fallax, c'era una bella colonia di A. punctipes punctipes, fasmidi che si erano rivelati più semplici da allevare rispetto agli A. fallax





purtroppo questa colonia si è estinta perché in mia assenza la colf di mia madre scostò la tenda ed il sole cosse letteralmente rovi e fasmidi; non ho più ritrovato esemplari sul mercato; per tornare alla mia colonia di A.fallax, è al 17 agosto 2016 composta da sedici femmine e sei maschi adulti; un breve video di tredici femmine e tre maschi (le tre coppie assenti avevano una giustificazione: erano intente alla procreazione...)



una curiosità: questa è la quantità di uova prodotte da una teca (quattro femmine) in una settimana




e queste le uova poste ad incubare a temperatura ambiente; l'incubatrice è un semplice contenitore con acqua, una griglia per sostenere le uova e un coperchio forato; nello specifico i bicchieri sono i classici da birra da mezzo litro e la griglia è il ricambio della caffettiera tipo Moka da 12 tazze, che si acquista in blister con la guarnizione bianca a un euro circa dai cinesi




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[Modificato da lobivia 20/08/2016 10:11]
Perchè non avvenga più che si dia come carità ciò che è loro dovuto per giustizia

Articolo 3

Hai presente la famosa mela che cadde in testa a Newton? Credi che senza la formulazione di quella legge ... le mele che si staccano dall'albero rimarrebbero sospese in aria?
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