RISULTATI
QUARTA CLASSIFICATA
[ Pumpin’ Blood – Chappy_ ]
TOTALE: 48/60
Bonus: 1/2
Stile e svolgimento: 8/10 + 8/10 = 16/20
La storia è scritta bene e con un linguaggio ricco. I termini scelti sono calzanti e veicolano al lettore varie sfaccettature e sfumature di ciò che descrivono, coinvolgendolo ulteriormente nella narrazione. Alcuni periodi sono un po’ lunghi e spezzando il ritmo del racconto e costringendo a “riprendere fiato”. In determinati tratti della storia, soprattutto l’inizio e la fine, l’uso del corsivo risulta eccessivo: se usato saggiamente, dà particolare enfasi a una parola o a una frase, ma al contrario, l’abuso ottiene l’effetto opposto, almeno al nostro personale gradimento. Lo stesso dicasi per le virgole prima delle “e”. Oltre a questi piccoli appunti, nulla da dire.
Attinenza al prompt: 9/10 + 9/10 = 18/20
La storia è decisamente attinente al prompt assegnato. Si percepisce non solo la sua presenza come luogo ma anche come contesto e atmosfera. Non ci si trova solo fisicamente in un ospedale ma se ne respira anche l’aria pesante e densa.
Non abbiamo dato punteggio pieno per un paio di ragioni che ci sentiamo in dovere di spiegare: in primo luogo perché pensiamo che ci siano infiniti modi di usare un prompt e in secondo perché, di fatto, 10/10 rappresentano la perfezione che la si trova solo se il prompt stesso è usato in maniera davvero sbalorditiva, da “WOW!” tanto per capirsi. L’atmosfera c’è, l’ambientazione anche, ma non ci ha sorprese a tal punto da dare un punteggio pieno.
Gradimento personale: 7/10 + 6/10 = 13/20
Ci siamo confrontate a lungo su questa storia e non è stato facile venirne a capo per quanto riguarda questo punto della valutazione. Premettiamo che il gradimento personale è un qualcosa di puramente soggettivo, quindi libertà assoluta di non essere d’accordo con una parola di quello che stiamo per scrivere.
Ci è piaciuto il modo in cui hai descritto la prima deduzione di Sherlock, molto approfondita e ben studiata (non osiamo immaginare quante ricerche mediche su Google hai dovuto fare!) e ci piace la conclusione sbagliata su Harry-fratello come accade nella serie al primo viaggio insieme di John e Sherlock verso una scena del crimine. L’abbiamo trovata entrambe una sottigliezza deliziosa.
Anche la battuta che ti andiamo a citare è stata esilarante e ci fa ridere ancora dopo diverse sessioni di rilettura.
“«Intendi a parte uscire con una ragazza di nome Brittany,» lo corresse Sherlock, altrettanto di buonumore, «solo pronunciarlo si abbassa il quoziente intellettivo di tutto il quartiere.»”
Detto questo, la storia ci è sembrata un po’ troppo affrettata. Si legge bene ed è scorrevole, ma a volte abbiamo avuto la sensazione che mancasse qualcosa o che avresti potuto soffermarti un po’ di più sui particolari, i sentimenti e le sensazioni che caratterizzano l’evoluzione del loro delicato rapporto. Un esempio si può trovare nell’episodio in cui John e Sherlock scappano dalla giornata di cure e si ritrovano in cima alla scala antincendio a parlare di un futuro che non sono sicuri ci sarà. La reazione di John è molto forte e a tratti ci è sembrata quasi esagerata, immotivata. O meglio, sappiamo perché fa così e dove deve andare a parare ai fini del racconto, ma non riusciremmo a spiegarcela bene se non conoscessimo niente dei personaggi e provenissimo solo dal background della storia che hai narrato fino a quel punto. Spieghiamo meglio: non c’è stato un approfondimento tale dei sentimenti, pensieri e legami da una parte e dall’altra, tale da giustificare una controrivoluzione così intensa da parte di John.
La malattia a volte è centrale e a volte fa da sfondo e a tratti ci sono dei salti temporali in cui si dà per scontata una progressione del loro legame senza tuttavia definire per bene questo processo di conoscenza e avvicinamento. Forse dipende anche dal modo in cui vediamo Sherlock e John, due personaggi estremamente complicati e dalle dinamiche così complesse da perdercisi. Ci siamo dette, tuttavia, che queste non sono le versioni adulte dei due, quelle che abbiamo imparato a conoscere ed amare, ma le loro controparti adolescenti e in quanto tali ancora “acerbe”, “malleabili”. In quest’ottica è più facile comprendere la relativa facilità con cui si innamora Sherlock e l’atteggiamento positivo di John.
In ultima analisi ci sentiamo di dire che questa è indubbiamente una bella storia, una storia che getta le basi per una storia potenzialmente davvero fantastica e forse proprio per questo avremmo gradito una versione più approfondita e dettagliata. E’ stato un po’ come andare in barca in mare aperto e vedere il fondale attraverso la superficie dell’acqua, forse per renderla davvero un capolavoro (perché le potenzialità ci sono) si dovrebbe indossare maschera e boccaglio, o addirittura delle bombole di ossigeno, e arrivare fino in fondo a toccare con mano quelle meraviglie che da così lontano si possono solo immaginare. Se dovessi decidere di approfondire o di scrivere dei missing moments di questa storia avvertici, perché saremmo davvero felici di leggerli.
TERZA CLASSIFICATA
[ Shepherd’s Anatomy – viktoria, ]
TOTALE: 49/60
Bonus: 0/2
La storia è a rating rosso ma a nostro parere è più sull’arancione.
Riportiamo la definizione di rating rosso dal Grande Glossario Generale di EFP, presente sul Forum:
“Mature/R/Rosso/NotSafeForWork (NSFW)/VM18+/Adultfic (AF)
Indica una fiction vietata ai minori di diciotto anni, o comunque adatta ad un pubblico maggiorenne (la cui età dipende dalle leggi in vigore nello stato. In alcune zone d'America ad esempio sarebbe 21 anni la maggiore età), in cui sono presenti scene di violenza, sesso, tematiche delicate estremamente descrittive.”
Non riscontriamo una così grande descrizione da giustificare completamente il rating.
Stile e svolgimento: 9/10 + 9/10 = 18/20
La storia è scritta veramente molto bene, l’italiano è corretto e si nota la ricercatezza dei termini e l’attenzione alla struttura della frase. Alcune parole sono proprio d’effetto e la lettura scorre in maniera perfetta, con le giuste pause e con l’accento perfetto sui punti salienti. Un gran bel lavoro.
Attinenza al prompt: 8/10 + 8/10 = 16/20
La storia ci è piaciuta e il tema che affronta è discretamente sviluppato ma non riusciamo a far combaciare del tutto il tipo di amore tra Grace e Derek con quello suggerito dal prompt. “Amore contrastato” è solitamente un amore ostacolato da qualcuno, che siano le famiglie, ex gelosi, amici invidiosi o altri. L’elemento cardine è la presenza di qualcuno che cerca di contrastare, appunto, la relazione amorosa. Nel caso di Grace e Derek, tuttavia, un accenno di contrasto si può riscontrare nel fatto che sono loro stessi a ostacolare il proprio rapporto, anche se lo definiremmo più un amore tormentato, malato. E’ anche vero che il confine è talmente sottile da potersi facilmente confondere, questo il motivo del voto non completamente pieno, ma neanche totalmente penalizzante.
Per quanto riguarda il fattore “angst” non c’è niente da eccepire. Ogni riga sembra trasmettere l’angoscia e la sofferenza dei due personaggi.
Gradimento personale: 8/10 + 7/10 = 15/20
Dire che ci hai sorprese è usare un eufemismo! Durante le prime righe, quando parli prima di Grace e poi di Mark, ci siamo chieste chi diavolo fossero passando per l’esattezza attraverso queste tre fasi:
fase 1. “Stai a vedere che questa pensa che Meredith si chiama Grace” (con tanto di rabbia sottopelle e sguardo assassino).
fase 2: “No, ok, non è Meredith. Chi cavolo è questa?” Domanda alla quale è seguita immediatamente una ricerca di Arabella su Google per essere sicure di non esserci perse qualcuno per la strada in dodici anni di telefilm. Ricerca senza esito, ovviamente.
fase 2.1, nel momento in cui si nomina Mark: “Ah, forse questa Grace è l’oculista con la quale usciva Mark (Sloan) prima di morire. Eppure non erano sposati…” E annessa altra ricerca di Arabella per ricordarci di Julia e renderci conto che il Mark di cui parlavi tu, probabilmente non aveva niente a che fare con il Mark a cui pensavamo noi.
fase 3: “Ok, leggiamo e dopo penseremo a tutte le domande”.
Abbiamo quindi continuato nella lettura rendendoci conto, nel momento immediato in cui nomini Derek, che quei due erano due personaggi originali che tu hai saputo inserire molto bene nella storia, tanto da farci dubitare di esserci perse qualcosa o di non riuscire a ricordare qualcuno.
Abbiamo capito cosa era successo e di cosa si stava parlando (e ogni dubbio viene chiarito proseguendo nella lettura e creando una suspance davvero deliziosa), siamo tornate a rivedere lo specchietto della FF e quel “What if?” ci ha fatto davvero brillare gli occhi.
Hai ribaltato completamente le carte in tavola e non solo ci hai dato la prospettiva di un Derek senza Meredith, ma addirittura di un Derek che ci prova con tutto se stesso ad essere di nuovo felice. Si sente perfettamente tutta la sua disperazione e il bisogno quasi carnale di aggrapparsi a quella speranza di vita che può e deve andare avanti, anche se forse non ci crede poi tanto nemmeno lui.
Detto questo ci è un po’ dispiaciuto che non gli sia stato dato un ruolo da vero protagonista, in quanto la storia è sostanzialmente incentrata su Grace e Mark, con Derek a fare un po’ più da contorno. Ci chiediamo se forse questo non ti abbia penalizzato un minimo, perché sostanzialmente il tuo racconto avrebbe funzionato anche con altri due nomi che non fossero quelli di Derek e Meredith.
Però è innegabile che ci sia piaciuta e che ci abbia fatta anche emozionare in certi punti. Brava.
SECONDA CLASSIFICATA
[ When I was one half of two – FloxWeasley ]
TOTALE: 56/60
Bonus: 0/2
Stile e svolgimento: 8.5/10 + 9/10 = 17,5/20
La storia è scritta molto bene, scorre fluida e ci sono le giuste pause, i giusti accenti nei punti salienti e una bella attenzione al ritmo. Abbiamo trovato solo un pelo stonato il periodo al presente quasi sul finale (“Però quindici anni sono tanti”, “E allora si tenta di addolcire il passato” fino a quando poi non riparte il narrato al passato), noi stesse spesso ne siamo vittime, mentre scriviamo ci sembra che torni e poi ci rendiamo conto solo rileggendo che invece si distacca troppo sembrando quasi un errore. A parte questo piccolo appunto, la storia secondo il nostro parere è scritta davvero bene ed è molto piacevole.
Attinenza al prompt: 10/10 + 10/10 = 20/20
Quando abbiamo letto lo specchietto introduttivo abbiamo avuto quasi paura, sia per il discorso della coppia non proprio tra le più amate, sia per il fatto che avevi dubbi circa l’attinenza al prompt. Della coppia parleremo nel prossimo punto, ma per quanto riguarda la centralità e la totalità del prompt a nostro parere non hai veramente niente di cui preoccuparti. La separazione è percepibile sottopelle, non sarà da strapparsi i capelli per la disperazione o da pianti, urla e scenate eclatanti, ma c’è. È una separazione dolce e malinconica, che guarda al passato con un po’ di amaro in bocca; con la delusione e la tristezza di aver fallito, di non essere riusciti a portare a fondo qualcosa a cui si credeva così tanto. Crediamo che la piena essenza del prompt si percepisca nel momento in cui il Derek di oggi chiede a Addison come mai le metà che si sono trovate si separano di nuovo e la romantica dolcezza con la quale lui stesso cerca di darsi e di darle una risposta, sa di rassegnazione e tristezza. Di qualcosa da cui si deve separare anche se con dolore, nonostante sia ciò che lui stesso ha voluto. Non ci dilunghiamo oltre su questo punto perché stiamo già per sfociare nel prossimo e non vogliamo essere noi ad andare fuori tema!
Gradimento personale: 9,5/10 + 9/10 = 18,5/20
Allora, come abbiamo già detto in un’altra recensione, seguiamo Grey’s Anatomy da 12 anni, fin dalla primissima puntata e ogni volta che ci troviamo a vedere la stagione due, ci si stringe sempre lo stomaco in gola perché soffriamo terribilmente a vedere Derek e Meredith separati, la presenza di Addison che, se non fosse la “cattiva” della situazione, adoreremmo e l’angoscia che si percepisce empaticamente attraverso lo schermo. Non abbiamo mai amato Addison per questo motivo e al tempo stesso, invece, ci è sempre piaciuta perché pensiamo davvero che sia un gran bel personaggio. Ci sono spesso chieste come erano lei e Derek da giovani, quando erano specializzandi, quando si amavano e non c’erano ombre di tradimenti o nuovi amori alle spalle. Adesso, alla luce di tutte le stagioni e le (dis)avventure, pensiamo sinceramente che Addison fosse la donna perfetta per Derek, forse anche più di Meredith (speriamo che nessuno qui ci crocifigga per quest’ultima frase!). Ci è piaciuta tantissimo la tua storia perché ci hai dato uno scorcio di loro due come abbiamo sempre cercato di immaginarceli e perché ci hai fatto capire che, nonostante Derek non abbia mai avuto dubbi sui suoi sentimenti per Meredith, lasciare Addison non è stata affatto una cosa semplice. E ce lo hai fatto capire quasi di più tu con questa shot, che mamma-Shonda con gli episodi! Siamo d’accordo con te, il tema non è stato trattato troppo approfonditamente nel telefilm e per questo siamo doppiamente contente che in parte lo abbia fatto tu. Ultima cosa e poi passiamo alla recensione vera e propria. Dici di aver paura che Derek possa risultare un po’ OOC, ma anche in questo ci tocca smentirti. Noi ce l’abbiamo visto al cento per cento. E hai detto bene nello specchietto: con quella testolina incredibilmente romantica che si ritrova, indubbiamente ci ha pensato un po’ su. Molto più di un po’, secondo noi. Ci ha anche provato a ricucire quel rapporto, il rapporto, ma per quanto tenti di incollare un vaso rotto, le linee di frattura a volte sono irreparabili e se lo riempi con dell’acqua, essa finisce sempre per uscire alla fine. Venendo alla storia vera e propria, se finora ancora non si fosse capito, ci è piaciuta tanto. A partire dal titolo che nasconde al suo interno proprio il significato di ciò che si andrà a leggere e, di nuovo, si rispecchia perfettamente con il prompt che avevi scelto. Ci piace tantissimo Addison da giovane, così incredibilmente romantica anche lei da ascoltare un vecchio filosofo e sognare su un mito di due esseri perfetti separati per invidia degli dèi e che si ritrovano e si riconoscono nonostante tutte le avversità. E’ facile capire perché Derek si sia innamorato di lei. Ci piace il fatto che si percepisca come le cose cambino con il tempo e con gli anni, come da giovani fosse Addison quella più sognatrice e Derek quello con i piedi per terra e come invece, da adulti, i ruoli quasi si invertano. È una bella finezza ed è qualcosa (al di là di quel semplice asterisco) che fa percepire perfettamente lo stacco temporale. Non è vero che era stato sempre così come Addison crede nella seconda parte del racconto, secondo noi è solo lei che vuole convincersene, perché ammettere che la sé spensierata di quindici anni prima non esiste più, fa troppo male.
Siamo grandi fan della malinconia, quindi tutto il dialogo che avviene nello stanzino del medico di guardia ai giorni nostri, con la pioggia fuori dalla finestra perché, si sa, a Seattle piove sempre, ci ha letteralmente cullate così dolcemente da avercelo fatto rileggere più volte. Addison disillusa, triste e Derek che cerca una spiegazione meno dolorosa dell’ammettere razionalmente di essersi sbagliati sulla loro storia, è delizioso e doloroso al tempo stesso. E quelle mani unite in fondo, forse, stanno a significare che magari si sono sbagliati, è vero, ma almeno lo hanno fatto insieme. :)
PRIMA CLASSIFICATA
[ Il Curioso Caso Dei Cani Spariti A Mezzanotte – Itsamess ]
TOTALE: 58,5/60
Bonus: 2/2
Punteggio pieno. La storia è slash e il rating giusto, brava!
Stile e svolgimento: 9,5/10 + 9/10 = 18,5/20
La storia è scritta molto bene, lo stile è avvincente, la scelta dei termini, dei sinonimi e delle immagini per spiegare una sensazione o un pensiero sono, in assoluto, una delle cose che hanno fatto schizzare questa storia dritta al primo posto delle mie preferite. C’è una grande qualità che in pochi hanno e cioè quella di riuscire a far vedere ciò di cui narrano. Tu ci riesci in maniera delicata e bellissima.
Ci sono alcuni errori di battitura (motivo del -0,5), parole o simboli dimenticati probabilmente nella foga dello scrivere, ma la lettura è così avvincente, scorrevole e piacevole che personalmente non li ho trovati dei veri errori (orrori), ma, appunto, semplici distrazioni. Se posso darti un consiglio, dato che io stessa ci ho sbattuto il naso più volte, è di non farti sopraffare dalla fretta o dalle sensazioni anche mentre rileggi, perché, per quanto scrivere di getto sia una vera e propria benedizione, la fretta non ripaga mai. Scrivi da ubriaca e correggi da sobria, come dice una delle mie autrici preferite (J. R. Ward, nel caso in cui te lo chiedessi). Finisci la prima stesura, resisti alla tentazione di postare o rileggere subito perché “Wow, ho finito”, ma fallo a mente fredda e quando hai smaltito il carico di emozioni che la storia ti ha lasciato in circolo. Poi lasciala lì altri due giorni, una settimana o un mese e leggi di nuovo. E’ forse il lavoro più duro, noioso e scomodo di uno scrittore, ma fidati che la fatica ripaga sempre.
Attinenza al prompt: 10/10 + 10/10 = 20/20
Ho iniziato a leggere subito senza nemmeno vedere lo specchietto introduttivo nel testo della mail che indicava genere, rating e prompt e, dopo aver praticamente divorato la storia, ho saputo distinguere e riconoscere perfettamente ogni componente che ti era stato affidato. Il fluff c’è senza ombra di dubbio; una delle cose che ho apprezzato più di tutte è il fatto che John e Sherlock siano già una coppia, un qualcosa di consolidato e /vero/. Personalmente trovo il processo di innamoramento tra i due una cosa che sfocia inevitabilmente nell’angst e tu sei stata intelligente e bravissima a cogliere a tua volta questa particolare caratteristica e a eluderla regalandoci una Johnlock serena, divertente e dolce, pur con i momenti cupi di Sherlock che ci sono e ci saranno sempre. Stesso discorso vale per il rating che è azzeccatissimo, nonostante quei due non vadano a fondo nella scena di sesso (mannaggia a te, te possino!) e anche qui non era facile, né inserire una scena di sesso all’interno di una storia come quella che hai scritto, né tantomeno farlo senza che apparisse forzata o di troppo. Il prompt è presente, riconoscibile e gestito anch’esso in maniera furba, nuova e intelligente. Grazie per aver adottato (salvato) un randagio per strada che aveva bisogno di aiuto, piuttosto che cadere nel più banale e comodo cucciolo appena nato come forse il prompt poteva fuorviare. Sul serio, i miei complimenti più sinceri per ogni scelta che hai compiuto, perché sono state tutte assolutamente perfette.
Gradimento personale: 10/10 + 8/10 = 18/20
A me questa storia è piaciuta davvero tanto, non so se si era notato (lol). Sarà che forse sono abituata a leggere o a immaginarmi John e Sherlock avvolti da una nuvola di angoscia o comunque di sentimenti al limite del negativo, ma tu me li hai mostrati sotto un punto di vista completamente diverso. Ne parlavamo pochi giorni fa con Arabella: i personaggi di Moffat sono talmente estremizzati al massimo che, a momenti, perdono la loro umanità diventando dei robot quasi, delle caricature di loro stesse (sì, siamo fan di Doctor Who in epoca pre-Moffat e ancora non abbiamo perdonato quel panzone di aver rovinato il nostro telefilm preferito lol). Quello che tu hai fatto, invece, li ha resi (e ha reso Sherlock in particolar modo) più veri, meno personaggi e più uomini. Mi riferisco in particolare al signor Holmes perché tra i due è quello che, nel telefilm, è portato più al limite, rendendolo quasi un uomo privo di anima. Nel parlare proprio della tua fan fiction, Arabella, che è una studentessa di medicina e grande appassionata di letteratura inglese, ha tirato fuori tutta la sua cultura in merito raccontandomi chi era il vero Sherlock Holmes, l'uomo reale a cui Doyle si è ispirato per il personaggio di Sherlock. Era un medico e si chiamava Joseph Bell. Arthur Conan Doyle, anche lui medico, ci aveva lavorato e si è ispirato a lui perché affascinato dalle capacità deduttive che aveva Bell nel fare diagnosi. Era un sostenitore dell'importanza dell'osservazione attenta del paziente (la moderna semeiotica) per trovare indizi che portassero alla diagnosi ed era noto per prendere passanti e indovinarne solo con l'osservazione professione e attività recenti. Moffat ha tolto al personaggio del telefilm questa imprescindibile caratteristica, questo suo relazionarsi alle altre persone, questo suo essere umano, rendendolo invece il suo opposto, un sociopatico. Quello che hai fatto tu, invece, è un perfetto connubio delle due cose: hai saputo mantenere quel qualcosa di Sherlock che lo rende Sherlock, ma hai aggiunto un insieme di cose totalmente nuove e belle (che sarà l’aggettivo cardine di questa FF - tra poco capirai - lol) che lo rendono anche un uomo che si rilassa mentre lava il suo cane o ride se lo trova ai piedi del letto mentre lui sta facendo sesso con il suo compagno. Quindi davvero, grazie, perché Sherlock (e io con lui!) aveva davvero bisogno di questo svecchiamento e di questa po’ di pace. Qui di seguito ti incollo alcuni appunti che ho preso mentre leggevo la tua storia e che volevo riportarti nella recensione e, visto che sto blaterando da dieci minuti senza ancora averne inglobato mezzo, faccio prima forse a farteli leggere così, direttamente come sono. lol
- “«Non mi stupirei se fra un po’ iniziassi a scrivere fanfiction sulla nostra vita quotidiana!»”
Aspetta Sherlock, aspetta. Prima o poi lo farà. E se non lo farà John, vai tranquillo che siamo già un numero considerevole di persone a farlo. lol
- “In difesa dell’onore e della reputazione delle forze di Scotland Yard, il caso sul quale Sherlock e John erano stati interpellati era piuttosto contorto, riguardando un furto di obbligazioni, un paio di sicari messicani ed un inspiegabile pacchetto di fiammiferi, tuttavia non era nulla che non si potesse risolvere in un pomeriggio. “La classica e adorabile strafottenza di Sherlock Holmes! “Niente che non si potesse risolvere in un pomeriggio”. Lo adoro, sul serio. lol
- “Un brivido gli percorse la schiena nel sentire le gocce di pioggia scivolargli insidiose fin sotto alla camicia, come carezze gelide.”
Bellissima descrizione. “Carezze gelide”, una poesia.
- Il momento in cui, attraverso gli occhi di John, possiamo sbirciare uno Sherlock così “diverso”, così raro e unico, è una delle cose più dolci e belle che abbia mai letto. “Bello” nel vero senso del termine. E’ una scena davvero /bella/.
- “Aveva avuto una casa e una famiglia. Sherlock lo aveva capito dal modo in cui non si era ritratto alle sue carezze, quasi fossero parole di una lingua un po' arrugginita ma familiare.”
Altra cosa /bella/. Un’immagine chiara, semplice e d’effetto che richiama immediatamente alla mente un concetto e lo spiega come si farebbe con un bambino. Una cosa più bella dell’altra in una sequenza perfetta e sempre in crescendo.
- “«Ti vorrei ricordare che c'era anche un'altra cosa nel nostro appartamento che prima odiavi e poi hai imparato ad amare... »
Sherlock abbozzò con un sorriso.
«Te? »”
E con questo io posso definitivamente dire addio alla mia sanità mentale e al mio tentativo di ignorare il grumo di feels al centro del petto che sta trasformando tutto in lava fusa e bollente. Wow. Solo… wow.
- “«Non è il nostro cane. È un cane. Non ci appartiene e non resterà con noi se non un paio di giorni, il tempo di risolvere il caso. Meglio non lasciarsi coinvolgere emotivamente. »
Aveva pronunciato quelle parole in fretta e con violenza, come se non si fosse trattato di lettere ma di sassi scagliati sulla superficie di un lago. Sherlock era sempre stato tanto bravo a ferire le persone che ormai a volte non se ne rendeva neanche conto, tuttavia in quell'occasione perfino lui comprese, dallo sguardo turbato di John di aver esagerato, perché dire che era meglio non lasciarsi coinvolgere emotivamente significava rinnegare quello che c'era fra di loro, qualunque cosa fosse.”
Chapeau. Freud non avrebbe potuto fare un’analisi migliore e Sherlock Holmes non avrebbe potuto essere più Sherlock Holmes che in questo passaggio. Il modo in cui lo hai descritto, hai trascritto le sue parole e spiegato il perché delle sue azioni… beh, i miei complimenti.
- “Sherlock reagì con lentezza – forse si era addormentato – cingendolo in un abbraccio, cedette ad un bacio svogliato, che si fece via via più profondo e intenso.”
*rumore di fangirl che batte le mani*
La cosa prima l’ho scritta appena iniziato a leggere il pezzo che ti ho citato e ora, che sono arrivata alla fine del paragrafo, con lo stramaledetto Esca accanto al letto, sappi che ti odio. Ma ti odio davvero eh. lol
NdArabella:
Perché questa valutazione è scritta al singolare? Semplice, perché a volte grey si fa trasportare dall’entusiasmo e io mi devo dissociare. Come avevamo previsto è arrivato anche il momento di procedere su binari non dico opposti ma paralleli.
La storia mi è piaciuta particolarmente e credo sia evidente dai punteggi assegnati per le singole voci accanto a quelli della mia socia. Tuttavia alcune cose che per lei sono elementi positivi per me sono stati motivo di tentennamento nella lettura e poi successiva valutazione.
Andiamo con ordine.
Per quanto riguarda stile e svolgimento mi trovo in linea con quanto scritto da grey. Concordo appieno con ogni singola parola da lei scritta. Non aggiungo altro non per pigrizia ma semplicemente perché come anche in tante altre cose mi ha tolto le parole di bocca.
L’attinenza al prompt è innegabile. Tanto il prompt assegnato quanto l’elemento fluff emergono lampanti fin dalle prime righe. Qui però iniziano le divergenze di opinione tra me e l’altra giudice.
Li shippo? Non li shippo? Dilemma delicato a cui ancora non so dare bene risposta. Devi sapere che ho letto tutti i romanzi di Arthur Conan Doyle prima di guardare la serie tv Sherlock della BBC e ciò che mi ha subito colpita è la profondità del legame che unisce i due protagonisti. Un’amicizia che è innegabilmente più di un’amicizia e vuoi per l’epoca in cui scriveva l’autore, vuoi per ragioni di caratterizzazione, rimane sempre in bilico su quel confine sottile oltre il quale si sfocia in altro. Ci sono infinite possibilità che rimangono inesplorate oltre quel confine e per me è proprio questo il bello. Li vedo e li ho sempre visti come una coppia che non è e non sarà mai una coppia. Facendo riferimento al telefilm, per la precisione, questo è ancora più evidente per me. Lo Sherlock del telefilm, quel peculiare e a tratti robotico “high functioning sociopath”, stona per me con l’idea di un amante tenero e passionale. Non riesco nella maniera più assoluta a vederli come una coppia realizzata. La tensione? Sì. Il potenziale? Sì. Il sesso? Già qui devo dire nì. Coppia fissa? No. Soprattutto non se la storia parte dal presupposto che siano già una coppia senza spiegare minimamente come sono arrivati a quel punto.
Ora interrompo lo sproloquio perché non vorrei che venisse percepito nel modo sbagliato. Qui si tratta solo di opinioni personali su un singolo elemento della storia. Ripeto, personali e discutibilissime, tant’è vero che il gradimento personale è stato inficiato solo in minima parte da ciò.
Ho trovato le interazioni tra John e Sherlock (Johnlock conclamato a parte) fantastiche. Dialoghi brillanti, svelti e che mi hanno catapultata immediatamente nel salotto di casa solo al 221b di Baker Street. Ho apprezzato particolarmente l’intro con il post sul blog di John e il battibecco nei commenti.
Notevoli anche le interazioni tra Sherlock ed Esca. Quando si dice pet therapy!
GRAZIE A TUTTI DI AVER PARTECIPATO :)
(Alle persone che non hanno comunicato il ritiro, se dovessero ripassare di qui e leggere queste due righe, vogliamo dire che non faremo segnalazioni all’amministrazione ma non ci sembra un comportamento tra i più corretti. A chiunque possono capitare problemi e contrattempi, però comunicarlo non costa nulla!)
NB: Avvisiamo fin da subito che fino a giovedì compreso saremo presenti per rispondere a qualsiasi dubbio o richiesta di chiarimento sulle valutazioni. Venerdì partiamo per la Spagna (olè) e torneremo operative dopo ferragosto. Hasta luego!
[Modificato da ArabellaStark 01/08/2016 16:57]