| | | OFFLINE | | Post: 2.167 | Giudice***** | |
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25/07/2016 22:15 | |
Seconda classificata:
Mai più
di SeleneLaRaclure
Grammatica: 9.6/10
Stile: 7/10
Titolo: 2.5/5
IC: 9/15
Uso del prompt: 5/5
Originalità: 7.5/10
Gradimento personale: 2.5/5
TOTALE: 43.1/60
Correzioni
"il loro salice, quello sotto al quale si erano scambiati il loro primo bacio, nascosti dalle cui fronde fra carezze": 'cui' è usato impropriamente, è da eliminare. Per questo tipo di errore, ritenendolo abbastanza grave, ho tolto 0.30.
"Ma… - e qui la sua voce si ruppe -": i trattini corretti sono quelli lunghi "–" (- 0.10)
"Tonks sollevo poi il viso": 'sollevò', errore di distrazione.
Grammatica: 9.6/10
Ho notato un errore abbastanza rilevante, ma per il resto va bene.
Stile: 7/10
Il tuo stile è sulla buona strada per diventare interessante, ma non è ancora curato come meriterebbe di essere. Nulla da ridire sul lessico: semplice senza essere banale, in alcuni punti più ricercato rispetto ad altri. Il problema è il costrutto. Frasi scorrevoli si alternano ad altre meno fluide, dispersive e confusionarie. Questo difetto impedisce al lettore di apprezzare appieno la lettura e anche l'introspezione ne risente parecchio. Un'altra cosa che non ho apprezzato è l'impostazione elementare di alcuni dialoghi, ovvero "due punti aperte le virgolette", che contribuisce a sua volta a rendere il testo meno scorrevole. Il consiglio che posso darti è di cercare di rendere lo stile più fluido.
Cito alcuni periodi per farti qualche esempio:
"Ogni volta che riusciva a convincere se stesso che la cosa giusta da fare era tornare dalla sua amatissima moglie e dal suo ventre che non aveva ancora iniziato a gonfiarsi della nuova vita che portava, chiedendo perdono e offrendo tutto se stesso nella promessa di rimanere uniti per sempre, subito si diceva che questo sarebbe stato un comportamento stupido, che li avrebbe portati non solo al generale disprezzo e all’allontanamento dalla comunità magica, ma, con tutta probabilità, alla morte."
Il periodo risulta confusionario principalmente per le ripetizioni del 'che', ma anche per via dell'impostazione generale; quel 'e dal suo ventre che non aveva ancora iniziato a gonfiarsi della nuova vita che portava' crea un distacco troppo lungo tra 'tornare dalla sua amatissima moglie [...] chiedendo perdono', fa perdere il filo del discorso; l'impostazione delle pause non è armoniosa, fino a 'portava' scarseggiano – almeno una virgola avrebbe permesso al lettore di riprendere fiato – mentre nell'ultima riga ne hai condensate tre a distanza ravvicinata.
"Dove sarebbe potuto fuggire, senza che quello stesso disprezzo lo raggiungesse comunque, ma a causa di una colpa ben più grave e proveniente da uno sguardo che una volta gli era stato amico?"
In questo periodo l'uso del 'ma' confonde ulteriormente le idee. Secondo me sarebbe meglio ometterlo.
"Come lui stava pensando a lei nella sua fuga dalla verità che Harry gli aveva rivelato, così lei si era abbandonata al loro ricordo"
Anche questa frase è poco scorrevole. Probabilmente a te che l'hai formulata e riletta sembrerà chiara, ma a un lettore estraneo risulta macchinosa a primo impatto.
In sintesi penso che tu sia sulla buona strada per conferire spessore al tuo stile, ma devi curare di più la forma.
Titolo: 2.5/5
Non mi piace, penso sia piatto e alquanto generico. Non credo che un titolo come questo possa attirare l'attenzione dei lettori, non dice nulla che possa suggerire qualcosa sulla trama, tantomeno incuriosire per la sua originalità o ricercatezza. È tuttavia pertinente alla trama, una volta letta la storia è possibile rendersene conto, perciò il giudizio è neutro.
IC: 9/15
Non sono rimasta molto soddisfatta. Tonks, in particolare, mi è sembrata piatta, nel testo non sono rintracciabili gesti o atteggiamenti tipici di lei. Arrivando a fine lettura ho avuto la sensazione che sostituire il suo nome con quello di un'altra persona non avrebbe sortito alcuna differenza. Frasi come "Sei tornato", "Ho avuto tanta paura", "Promettimi che non mi lascerai mai più" sono frasi fatte, generiche, che di fronte all'assenza di altri dialoghi o di un'introspezione vera e propria risaltano particolarmente per la loro banalità. Nonostante Tonks abbia ceduto alla disperazione, mi sarei aspettata di vederla reagire in maniera più decisa, più tipica di lei, meno alla "fanciulla indifesa che aspetta il principe azzurro". Parlando di Lupin, invece, devo dire che non te la sei cavata male a livello di IC: "Se avesse deciso di tornare da Tonks sarebbe stato un codardo e un egoista perché non aveva avuto il coraggio di percorrere la giusta via, che l’avrebbe messa in salvo, ma se non fosse tornato sarebbe stato un codardo e un egoista perché non aveva avuto il coraggio di combattere per chi amava. La scelta stava solo nel decidere quale modo preferiva per essere un codardo e un egoista."
Qui penso che tu abbia centrato il tormento interiore del personaggio. Hai messo in luce un senso di colpa che nella sua testa sembra irrisolvibile: da un lato c'è quello per la sua condizione di Lupo Mannaro, che mette Tonks in pericolo; dall'altro quello per un ipotetico abbandono della donna amata, che lo renderebbe altrettanto codardo ed egoista come tu stessa hai espresso. Pur avendomi convinto a livello di IC, Lupin mi è parso poco approfondito a livello di caratterizzazione, complice l'andamento della narrazione. Gli eventi si susseguono in maniera troppo veloce, tolgono spazio all'introspezione e, di conseguenza, riducono lo spessore caratteriale dei protagonisti e il coinvolgimento del lettore. Ti suggerisco d'approfondire l'introspezione per rendere il tutto più convincente.
Uso dei prompt: 5/5
Il tuo prompt era "Dissennatore". Sono rimasta soddisfatta dalla centralità che gli hai attribuito e dal modo in cui te ne sei servita per renderlo minaccioso di fronte al protagonista. Harry è stato determinante, ha dato del codardo e dell'egoista a Lupin nel momento più critico della sua vita, accentuando più che mai il suo senso di colpa per le azioni compiute. Il Dissennatore reincarna il conflitto interiore di Lupin, gioca su tutto ciò che lo tormenta e lo spaventa particolarmente, in un periodo di guerra in cui mettere incinta la donna amata e già motivo di tormento e paura di suo. Brava!
Originalità: 7.5/10
L'uso del salice piangente non era obbligatorio, ma mi è piaciuto come l'hai integrato nella trama; si sposa bene con all'atmosfera triste della storia e, a mio avviso, alla relazione stessa di Lupin e Tonks.
È stato l'esito a deludermi. Ho ritenuto troppo veloce e scontata la sconfitta del Dissennatore, prevedibile la riconciliazione di Lupin e Tonks e frettoloso il finale. L'idea di base, accompagnata dall'approfondimento di questi aspetti, sarebbe molto buona.
Gradimento personale: 2.5/5
La tua storia parte da un buono spunto e la coppia che hai scelto gioca a tuo favore. Il gradimento non è comunque alto per una serie di motivi che ho argomentato negli altri parametri: a cominciare dallo stile poco fluido, non mi hanno convinto l'introspezione poco curata e l'andamento frettoloso degli eventi. Non sono neanche riuscita a figurare l'ambientazione, visto che è vaga. Per esempio, da dove spunta Tonks?
Il mio giudizio è neutro. Un vero peccato, però, perché la storia ha parecchio potenziale. L'Associazione del salice piangente a Lupin e Tonks era perfetta!
Prima classificata:
Il fuoco del male
di Mitsuki91
Grammatica: 9/10
Stile: 9.8/10
Titolo: 5/5
IC: 13/15
Uso del prompt: 5/5
Originalità: 10/10
Gradimento personale: 4.7/5
TOTALE: 56.5/60
Correzioni
Ho notato un errore ripetuto nel testo, metti infatti il punto all'interno del discorso diretto anche quando prosegue con una descrizione, ad esempio: "Ciao." disse. Per questo errore ripetuto ho tolto 0.30.
- "si era arreso al tarlo che le corrodeva l'anima": 'arresa', visto che il soggetto è Helena, errore di distrazione.
- "Helena non può far altro di ripensare": 'che ripensare' (- 0.20 per uso improprio della preposizione)
- "Cosa." sussurrò, le voce bloccata in gola "Cosa avete fatto.": manca il punto di domanda finale (- 0.20), inoltre dopo 'cosa' iniziale, siccome il discorso diretto è lasciato in sospeso, ci vogliono i puntini di sospensione (- 0.20); 'la voce', errore di distrazione.
"L'Horcrux è più sicuro." risponde "La tua anima [...]"manca un segno di punteggiatura dopo 'risponde'; mettere il punto e poi la maiscuola, oppure la virgola è una scelta tua, ma qualcosa serve. (- 0.10)
"che poteva emanare il quella forma.": 'in', errore di distrazione.
Grammatica: 9/10
Ho riscontrato un uso improprio della punteggiatura nei dialoghi, ma per il resto va bene.
Stile: 9.8/10
Questo stile mi è piaciuto moltissimo, è in un certo senso ingannevole: all'inizio la sua forza sembra essere solo una semplicità priva di fronzoli, poi s'espande, attraverso un'accurata scelta di vocaboli graffianti ed evocativi che condensano e trasmettono molteplici sensazioni tra le righe. D'inganni, del resto, si parla per tutta la storia! Anche il gelo sembra prendere vita a sua volta, attraverso descrizioni taglienti, scarne ed efficaci. Sei riuscita a creare uno stile in simbiosi col contenuto della storia, uno stile che gli fa appunto da anima e da messaggera. L'introspezione e le interazioni fra i personaggi sono caratterizzate da un forte spessore e coinvolgono il lettore. Per gusto personale ho amato quell'alone di fredda seduzione mischiata a toni decadenti. Alcune frasi mi hanno colpito particolarmente per la loro poeticità. L'unica nota stonata riguarda la punteggiatura. Ho notato nel corso del testo l'uso improprio o l'assenza di quest'ultima, scelta che non ho apprezzato moltissimo. "Perché possiede delle protezioni." bugie di sangue per sedurlo "Potresti [...]": "bugie di sangue per sedurlo", ad esempio, sembra galleggiare nel nulla, scelta probabilmente voluta, ma che personalmente non mi ha entusiasmato; la presenza di qualche segno d'interpunzione, secondo me, avrebbe conferito alla forma del testo un aspetto più ordinato. Tolta questa considerazione devo dire che mi hai conquistato e mi è dispiaciuto davvero non darti il massimo! Ti faccio tanti complimenti, questo stile mi è parso ipnotico come una melodia!
Titolo: 5/5
È meraviglioso. Sicuramente invoglierà a leggere, è evocativo, musicale, conciso. L'ho anche ritenuto estremamente pertinente alla trama; il fuoco infatti, contrapponendosi alla bontà della Fenice, rimanda alla malignità dei protagonisti, agli occhi di Tom Riddle e per contrasto a Helena, che vuole "divenire gelo". Davvero un bel titolo sotto ogni punto di vista, brava!
IC: 13/15
Helena è la protagonista indiscussa, ti sei dedicata a lei con cura, tessendo una personalità fuori dagli schemi, rischiosa, ma ben riuscita.
Quello che sicuramente ho apprezzato maggiormente è il disprezzo che lei prova per la madre, poiché nel mio headcanon è reale. Bisognerebbe parlare principalmente di caratterizzazione, visto che non ne sappiamo molto su Helena, e devo dire che sono rimasta soddisfatta di fronte a una personalità piena di spessore, rappresentata sotto diverse angolazioni di luce, realistica, inquietante, fuori dagli schemi. Mi sono piaciuti i continui rimandi al gelo, alla sua essenza incorporea che le permette di celare i moti di rabbia o imbarazzo, normalmente rintracciabili dal rossore sul volto. Persino l'affascinante e terribile Tom Riddle sfigura di fianco a Helena, complice il punto di vista costante che rimane su di lei. Se da un lato questo fatto mi ha stupito
positivamente, dall'altro non mi ha convinto del tutto. Tom mi è sembrato troppo dipendente da lei, un po' deludente rispetto al Tom manipolatore e ingannevole: nel canon Helena dice di essere stata ingannata da lui, qui invece sembra sempre lei ad avere il controllo della situazione; anche alla fine assume l'atteggiamento di un ragno che aspetta pazientemente di catturare la preda nella sua tela, si aspetta infatti un ritorno di Tom sottoforma di fantasma. Questa Helena spietata e calcolatrice, a livello di coerenza con la trama della Rowling, mi appare lontana da quella che nel settimo libro aiuta Harry a trovare il diadema. Tolte queste considerazioni, Tom mi è sembrato descritto bene: è un abile oratore, persuasivo, ossessionato dalla ricerca dell'immortalità, pronto a servirsi di chiunque per raggiungere i propri scopi, persino a cercare di sedurre un'entità incorporea - e in generale sono rimasta più che soddisfatta e piacevolmente sorpresa.
Uso del prompt: 5/5
Il tuo prompt era "Fenice".
All'inizio non mi convinceva tanto, avevo intuito il legame col titolo, ma avevo la sensazione che il collegamento tra la Fenice e Helena fosse forzato. Poi è apparso Tom, ossessionato dalla ricerca dell'immortalità, e tutto è diventato più chiaro: la Fenice è onnipresente, appare nel rifiuto di Helena di essere simile a Rowena e rappresenta ciò che Tom Riddle non potrà mai essere; i protagonisti sono appunto due anime "spezzate, corrotte", che nulla hanno di puro e dell'eterno ritorno alla giovinezza della Fenice, Tom e Helena sono congelati in una statica non-vita, mentre la Fenice compie una perenne evoluzione dalla giovinezza alla vecchiaia. Il fuoco del male, inoltre, per contrasto rimanda ancor più al prompt, usato in maniera originale e per nulla forzata. Brava!
Originalità: 10/10
Punteggio pieno a occhi chiusi, senza ombra di dubbio. Per condensare la mia soddisfazione e il mio stupore cito questa frase:
"Si era manifestata in forma di Spirito per dare al Barone il colpo di grazia, e con il tempo aveva deciso di mascherarsi da Fantasma per godere appieno del freddo che poteva emanare il quella forma."
Ho amato così tanto la storia che hai costruito per Helena che mi dispiacerebbe scoprirla priva di un fondo di verità nel canon. Si vede che hai ragionato e ideato con cura ogni dettaglio per rendere il tutto plausibile e, ti dirò, per certi aspetti questa interpretazione potrebbe costituire benissimo un Missing Moment, se si escludono le incertezze che ti espresso nella caratterizzazione. Persino il modo in cui hai usato il prompt è stato originale e al contempo pertinente all'universo potteriano.
Interessante anche il modo in cui hai sfruttato il tema delle leggende per giustificare il ruolo e la fine di Salazar, è geniale immaginare che il Barone abbia ucciso Helena perché lei ha ucciso suo padre. Nulla da ridire, in questo parametro hai dato il massimo!
Gradimento personale: 4.7/5
La storia ha un intreccio ricco, coinvolgente e accurato; proprio in virtù di queste sue caratteristiche, sarebbe stato meglio sottolineare l'alternanza tra narrazione dei ricordi e del presente con Tom, magari non necessariamente col corsivo, ma almeno con qualche simbolo prima dell'inizio dei paragrafi.
"Perché possiede delle protezioni." bugie di sangue per sedurlo "Potresti [...]": l'uso dei trattini lunghi per staccare dai dialoghi 'bugie [...] sedurlo' avrebbe conferito maggiore enfasi al messaggio posto in rilievo. In generale - ho citato queste righe come esempio - ho notato l'assenza o l'uso improprio della punteggiatura, scelta che non ho apprezzato moltissimo. In generale ho trovato il finale un po' più sottotono rispetto al 'wow' continuo che la storia suscita. Mi ha un po' deluso l'assenza di un inganno all'interno dell'inganno, mi spiego: sarebbe stato interessante scoprire che Tom aveva scoperto gli intenti di Helena e che la stesse ingannando a sua volta. Tolte queste considerazioni, la tua storia mi è piaciuta tantissimo. Lo stile diretto è perfetto per la trama, l'originalità è notevole e l'intreccio coinvolgente. Mi è piaciuta la suspense che si respira, è rimasta costante nonostante la trama non fosse dinamica - il che è tutto dire, sei stata veramente brava!
Ho amato le metafore che riprendono costantemente il titolo, appena l'ho letto il mio cuore ha fatto "crac" (una volta sola eh, non gracido).
Certe frasi, come devo aver accennato nelle considerazioni sullo stile, hanno un che d'ipnotico e travolgente, alcune racchiudono una poesia sublime che mi ha fatto fare le fusa. "Due anime spezzate che si fanno spazio nel nulla"; "Lei ha sempre avuto ragione, e Tom se ne accorgerà con il tempo. Non vuole essere Fenice; non può – non con quell'anima spezzata e corrotta." Sono due delle mie preferite, le adoro! Tutto questo polpettone delirante vuol dire che, al di là della mia pignoleria insopportabile, la storia a mio avviso merita tanto: coinvolge, emoziona e sorprende. Complimenti meritatissimi!
Chi torna da un viaggio non è mai la stessa persona che è partita |