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RITRATTO DI UNA TESTA MOZZATA (all'att.ne Master Thoron)

Ultimo Aggiornamento: 22/12/2015 17:27
22/12/2015 17:27
 
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Yvonne e Gashim


RIASSUNTO
Su ordine del Comandante Valstaf Gashim convoca Yvonne in Fortezza affinchè l’artista possa ritrarre le fattezze del volto appartenente all’uomo decapitato in foresta di luce del quale purtroppo rimane solo una testa mozzata e in fase avanzata di decomposizione.

Yvonne rimarrà scioccata e disgustata da quella visione ma facendosi forza riuscirà comunque a portare a termine il suo lavoro per il quale in nome della giustizia non chiederà alcun compenso.

Gashim dal canto suo non potrà non rimanere impassibile al fascino dell’artista e anche se in modo goffo ma pur sempre cavalleresco tenterà di strappare un appuntamento ad Yvonne.

Ma ciò che per il momento riuscirà ad ottenere sarà soltanto di accompagnarla in città con il suo cavallo.


COMMENTO
Bella role questa….a volte quelle dei ritratti sono un po pallose ma stavolta mi è piaciuta parecchio e mi sono divertito a fare il corteggiatore imbranato ghghghgh.
Mille grazie ad Yvonne.


ROLE
GASHIM [esterno fortezza] Il pomeriggio sarebbe tranquillo, il sole ancora per poco scalderà l’isola delle mele e l’atmosfara sarebbe tranquilla…..almeno in apparenza, Janko e i suoi due armigeri starebbero di guardia all’ingresso parlando sboccatamente di donne e tu te ne staresti sulla piazza d’armi, vicino ai gradini d’ingresso alla fortezza, esercitandoti con la spada in attesa dell’arrivo di>>
GASHIM >>Lady Yvonne…..Janko sarebbe già stato avvertito del suo arrivo….certo a distanza ravvicinata le avresti chiesto nuovamente un incontro di lavoro, beh che altro volevi chiederle? Di uscire a passeggio? Certo ti piacerebbe ma probabilmente la giovane e bella artista non gradirebbe la compagnia di un “vecchio guardiano come te”…..e poi ella non saprebbe di certo che cosa dovrai farle ritrarre, >>
GASHIM >> ritrarre, sarà pronta a quello spettacolo raccapricciante? Dovrai usare molto tatto e dovrai essere molto protettivo nei suoi confronti.

YVONNE [>Fortezza][FU] Negli ultimi giorni è rimbalzata tra una riva e l'altra senza sosta. Della strada che porta verso la periferia a sud di Avalon conosce ormai il più piccolo dettaglio e, altrettanto consapevole del tempo che avrebbe impiegato a percorrerla camminando, ha fatto appello alla pigrizia, per salire sul carro di uno dei tanti contadini ed avendo anche cura di pagare il disturbo>>
YVONNE con largo anticipo. Con gran cura del proprio titolo di Contessa, le è stato riservato un angolo sul retro della vettura, tra casse e fili di paglia. Meglio che niente. Prima di partire ha riletto la missiva del Guardiano, con grande interesse per quell'urgenza che invero non è stata accennata nel suo contesto e che l'ha fatta pertanto armare di pergamene e gessetti, un taccuino e perfino>>
YVONNE l'occorrente per scrivere. Rivolta al rovescio rispetto alla direzione del carretto, deve voltarsi per sbirciare alla volta del profilo già visibile della Fortezza. I capelli sono raccolti in una severa treccia che le parte dalla sommità della nuca e lascia sgombro il viso lentigginoso, ma nella fattispecie gli occhi, come necessario. Indossa un abito semplice e senza pretese, verde scuro>>
YVONNE con passamaneria di qualche tono più chiara, sul quale risaltano le effigi di congrega. C'è movimento fuori dal fortino, si eviterà l'attesa all'esterno. Il carretto si ferma qualche metro prima, permettendole di scendere e controllare che la gonna vada a seguirla senza svolazzi. La nudità non la preoccupa più da quando ha accettato la propria natura bivalente, ma il pudore è tutt'ora un>>
YVONNE fondamento per chiunque altro. Ringrazia il raggrinzito contadino e, borsa in spalla, si avvia per l'ultimo tratto da sola, guardando tutti e nessuno tra quegli uomini fermi appena fuori dalle mura. ''Sid et Ars!''

GASHIM [esterno]Eccola dunque giungere all’ingresso e salutare gli armigeri di guardia…..e al rivederla questo pomeriggio con quella semplice ma splendida treccia sul capo non potresti fare a meno di non pensare…”accidenti ma altro che vecchio….dovrei proprio invitarla ad uscire” ammaliato dalla sua beltà, dall’eleganza dei suoi movimenti e da quelle piccole felidi sul volto che farebbero tornare il >>
GASHIM >> tuo cuore a palpitare come quello di un giovane ragazzo che viene catturato per la prima volta dal fascino del gentil sesso…..c’avessi 20 anni di meno….eeeeh…..cosi pensando ti faresti lei incontro “Janko lascia fare, ci penso io a Lady Yvonne” diresti al capo dei graduati…..“Justitia Vobis Lady Yvonne…..è un piacere poterla rivedere” diresti lei chinando il capo in segno di saluto “Vogliate>
GASHIM >>perdonare quest’ulteriore fastidio che vi sto arrecando ma come Vi ho detto nella mia missiva è una questione particolarmente delicata e non abbiamo potuto fare a meno di richiedere la Vostra presenza qui alla fortezza” quindi da buon cavaliere le porgeresti il braccio dx invitandola a seguirti….”Venite, non vi farò perdere tempo, vi porterò subito nel luogo ove dovreste fare un ritratto……>>
GASHIM >>poi se me lo permetterete vi offrirò qualcosa su in fortezza” de inizieresti ad avviarti verso il centro della scalinata ove sarebbe situata una scaletta più piccola diretta verso il basso, verso le segrete che avresti già provveduto ad aprire e a dotare di torce.

YVONNE [Esterno fortezza][FU] Vuoi per mestiere, vuoi per natura, la timidezza non è più cosa che faccia al caso suo, nonostante si trovi di fronte ad un manipolo di uomini armati sino ai denti. Il pubblico è pur sempre pubblico, non fa granchè differenza. Rallenta comunque una volta avuta la loro attenzione, in attesa del giusto aggancio per far presente il motivo per cui si trova lì, per >>
YVONNE l'ennesima volta. Non serve. Gashim intercede, facendosi avanti per fare gli onori di causa, mittente stesso della richiesta che ha ricevuto solo qualche giorno prima. ''Sir Azad'' ricambia il saluto seguito da un tiepido e cortese sorriso, che si rimodella per anticipare la successiva risposta alle sue frettolose scuse, che tuttavia ancora non le spiegano alcunchè. ''Nessun problema, fa parte>>
YVONNE del mio ruolo e mi è stato richiesto di peggio..'' spiega, allegando una leggera alzata di spalle, sulle quali la sacca non sembra affatto pesare: merito di una tempra che, a guardarla, non si ipotizzerebbe affatto. Le ciglia brune si abbassano a guardare il movimento del suo braccio, un invito sottotitolato ad un contatto verso cui l'animale è più che reticente. L'etichetta però vuole che>>
YVONNE da donna quale appare, a maggior ragione per il titolo che le è stato dato, la mano sinistra l'allunghi per avvicinargliela ed accettare l'offerta, ma con una pressione così leggera da poter sembrare inesistente. ''Un ritratto..'' soppesa, soddisfatta dall'essere stata abbastanza lungimirante da portare con sè l'occorrente per crearlo, quel disegno. ''Non mi è stato detto quale sia il soggetto>>
YVONNE ma, da tutta la discrezione che vi ricamate sopra, suppongo non sia qualcosa di ordinario.'' mormora, seguendolo passo per passo ed adeguandosi al ritmo della sua marcia, per spostarsi verso l'interno della Fortezza, qualunque locale le spetti questa volta.

GASHIM [segrete] Mi è stato chiesto di peggio…..chissà…..penseresti tra te e te……Le scale inizierebbero a penetrare verso l’interno delle segrete e la loro aria pesante inizierebbe a farsi sentire….abbasseresti il braccio destro prendendo la mano di Yvonne e camminando davanti a lei per far strada e per sorreggerla nella discesa non molto comoda di quei ripidi scalini….”Venite, faccio strada e fate>>
GASHIM >>attenzione, c’è un po di umidità sugli scalini” diresti lei sincerandoti che ella non possa scivolare…..l’ambiente sarebbe bene illuminato da una serie di torce alle pareti e fortunatamente non vi sarebbe alcun detenuto all’interno oppure non avresti mai potuta condurla li dentro ….cosi una volta messo piede nell’atrio quadrangolare circondato da una serie di celle prenderesti dalla scrivania>
GASHIM >>sulla sinistra un’ulteriore candela accendendola al fuoco di una torcia e ti avvieresti, sempre tendendola per mano verso la cella d’angolo in alto a sinistra….”Venite Lady Yvonne…...” ancora non diresti nulla alla donna, ti fermeresti d’innanzi alle sbarre del cancello della cella e prendendo le chiavi dalla tasca la apriresti facendola cigolare sui suoi cardini…..all’interno una piccola>>
GASHIM >>scrivania con a lato una cassa in legno e alle pareti delle catene con dei ceppi…..le pareti sarebbero sporche di chiazze rossastre tendenti al marrone e in penombra si vedrebbero le sagome rapide e veloci di alcuni roditori in fuga…scanseresti una delle due sedie accanto alla scrivania e….”Prego sedete, ora vi spiegherò tutto” diresti lei facendo un gran respiro e sedendoti di fronte a lei>>
GASHIM >>“Una persona della quale non conosciamo l’identità, è morta in circostanze sconosciute ed avremo bisogno di un suo ritratto per poter effettuare le relative ricerche ma……ecco Lady Yvonne, la persona in questione si trova qui, in questa stanza anzi a dire il vero si trova in quella cassa” diresti indicando la cassa in legno alla tua destra…..”Abbiamo ritrovato solo……la sua testa” diresti >>
GASHIM >>semplicemente dandole il tempo di digerire l’informazione quindi “Non è un bello spettacolo da vedere e…..vi informo che è rimasta all’aperto per più di qualche giorno, penso dovrete utilizzare tutta la vostra perizia oltre che l’immaginazione per potergli fare un ritratto come si deve” ora ti fermeresti, le prenderesti la mano con aria preoccupata ma sorridente al tempo stesso….”Ve la >>
GASHIM >>sentite di vederla? La sua vista non è davvero bella pover’uomo…..io rimarrò qui con Voi e…..pensate solo che con il vostro ritratto riuscirete a fare giustizia per lui o magari a regalargli un sonno più dolce e senza tormenti” non prenderesti ancora la cassa, rimarrai li in attesa che ella ti dia il suo benestare.

YVONNE afferrare la stessa mano sinistra. E' solo per grazia divina che riesce a non piantargli le unghie nel palmo: più il luogo si fa sconosciuto e chiuso, più la sua natura secondaria diventa irrequieta ed insistente, fino a considerare ogni movimento imprevisto una minaccia dalla quale difendersi. A nervi tesi ma nascosti sotto la pelle fredda e chiara, di nuovo si limita ad assecondarlo, >>
YVONNE facendo appello alla dimestichezza con il proprio corpo, alla prudenza nei confronti della scomoda strada ed all'appoggio di un muro vicino, per discendere senza inconvenienti [Agilità +1]. Alla fine del percorso l'odore pungente diventa più forte, ma finalmente una fioca illuminazione compare nella presa di Gashim, non lontana. Inevitabile che si guardi attorno con palpabile curiosità,>>
YVONNE attratta tuttavia dal cigolio sinistro della porta di una cella quando questa va ad aprirsi su di un ambiente eccessivamente stretto, per i gusti del suo alterego. Beh, dopo aver visitato l'underdark, questo è ancora sopportabile. Senza annuire si avvicina allo scranno indicatole, ma guardando con puntiglioso interesse ombre e forme comparse sui muri. Le osserva come se fosse stata >>
YVONNE posta di fronte ad una realistica e tetra opera d'arte, piuttosto che con timore. Va a sedersi, appoggiando la propria borsa su di un lato della scrivania, per prestare infine la dovuta attenzione di nuovo al Guardiano, che va spiegandole di cosa si tratti. Non appena l'uomo nomina la cassa, gli occhi chiari dell'artista precipitano su quello che poteva essere spacciato per un >>
YVONNE dozzinale pezzo d'arredo, fino ad un attimo prima. Lì dentro c'è una testa, mozzata, rovinata dal tempo, la testa di una persona. ''Oh.'' commenta laconica, comprendendo, adesso si, il motivo di tanta riservatezza. Questa volta tutto di lei riesce con semplicità a passare sopra all'ennesimo contatto cercato dal Guardiano, tant'è presa a misurarsi con la notizia. L'aspettativa è macabra,
YVONNE ma nella sua testa giocano alla pari orrore e curiosità. Si era sbagliata. Questo è peggio di qualsiasi altra cosa le sia stato richiesto e prende una buona manciata di minuti per valutare la risposta, senza alzare mai lo sguardo su Gashim. ''D'accordo..'' mormora infine, annuendo lentamente, con estrema serietà. ''Si, posso provarci.'' aggiunge, anche se con un tono lento e misurato che fa>>
YVONNE intuire in effetti l'unicità di quell'occasione. Non ha mai fatto niente del genere fino ad ora, e per fortuna aggiungerebbe. Negare da subito sarebbe limitante, oltre al fatto che, in effetti, il suo contributo potrebbe ridare dignità a quella persona, o a quel pezzo che ne è rimasto.

GASHIM [segrete] “Bene” diresti lei lasciandole la mano quindi ti chineresti verso la cassa, riprenderesti il mazzo delle chiavi aprendone il lucchetto e tirando su lo sportello superiore…..subito dalla cassa fuoriuscirebbe un odore nauseabondo ed acre che coprirebbe quasi all’istante l’odor di muffa delle segrete….all’interno vi sarebbero alcuni attrezzi, una sega, delle tenaglie, una frusta ed un>>
GASHIM >>martello ed infine un sacco di iuta che prenderesti tra le mani e deporresti con cautela sopra il tavolo…a quel punti ti alzeresti scostandone appena il lembi ed osservandone l’interno…..”Siete pronta Yvonne? Ora la tiro fuori” diresti con un tono di voce basso e calmo mentre con lo sguardo proveresti a cercare il suo in segno di intesa….quindi se ella non dovesse manifestarsi contraria >>
GASHIM >> tireresti completamente giù i lembi del sacco lasciando fuoriuscire ciò che rimarrebbe di quello che un tempo era un uomo….una testa mozzata di netto dal capo con un’occhio ormai mangiato completamente dai vermi che ancora indisturbati banchetterebbero con le sue carni, sangue rappreso in ogni dove e parte dei capelli mancante…..”Eccolo, questo è l’uomo del quale dovrete ipotizzare le >>
GASHIM >>le fattezze partendo da ciò che di lui rimane e…..” ora indicheresti la base del collo ove si troverebbe uno strano simbolo tatuato sulla sua pelle…..”vedete questo? Mi servirà in disegno accurato di quel simbolo” a quel punto torneresti a sedere, gli occhi fissi sulla donna pronto a ritirare su i lembi del sacco all’occorrenza…..”Volete un bicchiere d’acqua?”.

YVONNE [Segrete][FU] Lo scorrere del tempo sembra aver subito una forte decelerazione da quando Gashim le ha detto di cosa si tratti, dandole tutto lo spazio necessario per ritrovarsi a fantasticare su cosa ci sia in quella dannata cassa. Per distrarsi comincia a tirare fuori dalla propria borsa la sua strumentazione, un plico di pergamene arrotolate e tenute insieme da un nastro, più una piccola>>
YVONNE scatola di legno contenente dei carboncini, seguiti da una pezzuola bianca ed immacolata. Di quando in quando osserva i movimenti del Guardiano, spezzato in due dalla luce della fiamma accesa. Si ferma, appena quel sacco approda sulla scrivania, avvolto da un odore che già di suo non è così gradevole. Annuisce impercettibilmente alla domanda dell'altro, sentendo la propria spina dorsale >>
YVONNE appesantita di tutti i pensieri che le frullano in testa e che ora hanno anche un aroma preciso. Il sipario cala. E, contemporaneamente, la sua sicurezza va a vacillare, mentre lo stomaco le si stringe come se qualcuno lo avesse in pugno. E' uno schiaffo in piena faccia, la quale diventa una maschera provata dall'inaspettato crudo spettacolo che le si para davanti. Il conato di nausea è >>
YVONNE immediato, le brucia la gola, quel pezzo che il decapitato non ha quasi più. Si deve voltare, perdendo ogni decenza, per correre con la mano destra a porre il palmo su bocca e naso, onde evitare di buttare il proprio pranzo sul viso già raccapricciante. Chiude gli occhi, per qualche secondo, ma l'immagine della testa maciullata e di quei vermi che si mescolano alle carni gonfie, le rimane>>
YVONNE impresso nella retina. Ma c'è di peggio: se la donna repelle l'inedita visione, la bestia ne è invece attratta, tanto da non disdegnare l'idea di pasteggiare con quella..cosa. Deve fare i conti con se stessa, contesa tra la voglia di alzarsi ed andarsene, e quella di mettere i denti su quella roba oscena. C'è di buono che, come ogni madre che si rispetti, ha già fatto più volte i conti>>
YVONNE con le nausee mattutine. Filtrando l'aria infetta con le dita, tenta di fare respiri profondi e lenti, concentrarsi per permettere alle proprie pulsazioni di rallentare. Ignora il fatto che Gashim sia lì a guardarla, ora come ora è l'ultimo dei suoi problemi. ''Chiedo venia, datemi solo un istante.'' mormora a bassa voce, senza però ancora riaprire gli occhi. Lo fa lentamente, tenendosi per >>
YVONNE le briglie, cercando di rimanere in ogni modo ancorata alla propria radice di raziocinio. Respira ancora, testando la propria resistenza nel levare a poco a poco la mano, per fare i conti con l'odore di carogna che proviene dalla testa, rimasta lì a fissarla. Si volta a poco a poco, per rimettersi dritta sulla sedia, preparandosi a incontrare di nuovo colui che avrebbe bisogno di ben altro, >>
YVONNE che un semplice ritratto. Il segreto è non pensare al fatto che fosse una persona, vera, viva e vegeta. E' solo una cosa, un oggetto maleodorante. ''No, grazie.'' declina espirando, passandosi una mano dalla fronte alla nuca, quasi a cacciare via il brutto effetto che le ha fatto. Avanti, al lavoro. La mano sulla scatola dei carboncini, dopo essersi tirata avanti verso la scrivania con la>>
YVONNE sedia. Prenderne uno e toccare intanto la carta ruvida le fa un bell'effetto, è qualcosa di familiare che contrasta tutto il resto, la riporta sulle staffe. Ci siamo. [Focus mentale liv.5]

GASHIM [segrete] La osserveresti nel suo lottare contro il disgusto, l’orrore e la nausea che probabilmente quell’orrenda visione le provocherebbe….la testa non ti farebbe effetto, come già detto a Valstaf troppe ne avresti viste infilzate su delle picche ma la sua sofferenza si, ti darebbe pena, vorresti quasi tirar via quella testa da li, rigettarla dentro la cassa e portar via Yvonne di corsa,
GASHIM >>fuori, lontano da quel macabro spettacolo ma non potresti farlo e non lo farai….non tanto per una eventuale punizione di Valstaf ma per il senso di giustizia e di verità, quella giustizia che quei poveri resti chiamerebbero a gran voce e quella verità su un delitto cosi assurdo che tutti dovranno prima o poi sapere….staresti il, in piedi accanto a lei, la guarderesti voltarsi disgustata, poi
GASHIM >>riprender coraggio e di nuovo tentare di tornare al lavoro, staresti quasi per invitarla ad uscire fuori per prendere una boccata d’aria quando la vedresti distendere il foglio sul tavolo e prendere un carboncino in mano…..non dirai nulla, le rimarrai soltanto accanto, presto probabilmente avrete un volto.

YVONNE [Segrete][FU] Silenziosamente sospira, prendendo confidenza, se così si può dire, con quell'odore che deve appartenere alla Morte stessa. Non vuole pensarci, non vuole dargli peso, per quanto sia complesso. E' solo un ritratto, un disegno, con un soggetto da reinterpretare. Deve soltanto calarsi nel proprio lavoro come ha già fatto tante volte, in situazioni difficili. Si posiziona, col >>
YVONNE carboncino sospeso sul foglio, per inquadrare la testa a cominciare dalla sua forma ed il contorno. A mano estremamente leggera disegna una sorta di croce al centro della pergamena, la verticale più lunga e l'orizzontale che la incontra più in alto rispetto all'ipotetico centro. A racchiuderle un ovale altrettanto lieve, che fungerà solo da linea guida. ''Nella maggior parte dei casi>>
YVONNE il viso di una persona comune è simmetrico e similmente speculare. Questo significa che vista una metà, la seconda vi si avvicina.'' spiega, al suo compagno di cella. Di solito non usa condividere la teoria delle sue esecuzioni ed in quel caso non lo fa certo per aiutare lui. Piuttosto, permette a lei di calarsi nei suoi panni, trattando l'occorrenza come se si trattasse di una lezione.>>
YVONNE Parte da un occhio, più precisamente quello più intatto dell'altro, anche se per forza di cose sbiadito. Cerca la forma della palpebra e la distanza dal setto nasale, per ricostruirlo su foglio e dargli un aspetto meno travagliato. Ne verrebbe fuori una sorta di goccia coricata, nel quadrante in alto a destra, piuttosto sottile e con un iride di certo più vivo. Basandosi su quello ne >>
YVONNE creerebbe uno simile nel quadrante accanto, rispettando altresì le stesse distanze. ''I giorni passati all'esterno hanno aumentato e nascosto gran parte dei muscoli, ma la fronte sembra sporgente e quello che si vede delle sopracciglia piuttosto folto. Per di più ci sono residui di barba, per cui senza ombra di dubbio trattasi di un maschio.'' no, non dice uomo, la devierebbe di nuovo su >>
YVONNE pensieri che non le servono adesso. Piuttosto tenta di replicare la linea delle sopracciglia su ambo i lati, già dando una forma anche alla stessa fronte spaziosa che ha indicato. E' la volta del naso, evidentemente non adunco ma difficile da cogliere, anche a causa delle presenze dei vermi che continuano a nutrirsene. Lo ricrea moderatamente largo, di stampo maschile. La bocca, aperta in>>
YVONNE un ultimo respiro o in un tacito grido, verrebbe disegnata appena sotto. Il labbro superiore, forse per natura o per susseguirsi di pessimi eventi, è quasi invisibile. Lo accenna sul foglio, per dare invece maggiore forma all'inferiore, anche qui lasciando uno spazio tra i due. Cerca ora le guance, la parte forse più difficile. Il tessuto molle è stato predato ed il muscolo nascosto sotto il>>
YVONNE gonfiore. Anche in questo caso accenna solo agli zigomi, proseguendo a riadattare la linea guida iniziale su quella di una guancia piuttosto magra. Sulla zona del mento e delle guance stesse, rimedia con una barba folta e scura. Ad uno sguardo esterno appare sempre più corrucciata, la mutaforma, maggiormente incanalata nel suo lavoro certosino. Ed altrettanto contrita emergerà a poco a >>
YVONNE poco l'espressione dell'uomo, di certo migliore sul foglio che non ora, su quel tavolo. Si inclina di lato per guardare quello che si vede dell'orecchio. Fortunatamente la cartilagine non è la parte più gradita delle bestie, ne sa qualcosa per via diretta, e così quella parte sembra sommariamente intatta. Piuttosto piccola, ben aderita alla testa. Risale con i capelli, le basette corte e>>
YVONNE definite, per quei ciuffi che sono rimasti, un'acconciatura piuttosto squadrata, ordinata. Ma non è ancora finita. [Focus mentale liv.5 | Comunicazione pittorica liv.5]

GASHIM [segrete] La donna inizierebbe il suo ritratto, la osserveresti con ammirazione seguendo le sue mani affusolate scivolare con maestria sul foglio, ascolteresti le sue parole circa il metodo che adotterà per ricostruire il volto dell’uomo….non sapresti davvero nulla di disegno o di arte ma quando avresti qualcosa di bello davanti sapresti riconoscerlo eccome ed ecco che la tua attenzione >>
GASHIM >>verrebbe catturata ancora una volta dalla sua treccia che ora avresti alla tua sinistra poi pian piano ti sposteresti sul suo profilo chinando appena il capo e completamente assorto da quella visione e cosi quasi perso in quel profilo cosi perfetto non faresti nemmeno più caso al tanfo poi ella riprenderebbe a verbiare dando altre spiegazioni su quel viso quindi riprenderesti una posizione>>
GASHIM >> più corretta limitandoti a dire “capisco” annuendo con il capo poi vedendola ormai immersa nel suo lavoro torneresti a sedere sulla tua sedia di fronte a lei guardando alternatamente il foglio ed il suo volto ammirato.

YVONNE [Segrete][FU] Non è solo uno l'uomo che la guarda, dal basso una seconda presenza la fissa con la stessa intensità con la quale lo fa la testa immobile. Abbassa la mano al di sotto dell'ovale per dare un contorno alla parte di collo rimasta attaccata al pezzo di cadavere che ha di fronte. Ignora i movimenti di Gashim, per il momento. Dà prospettiva e forma al pomo d'Adamo, salvo fermarsi>>
YVONNE nel punto in cui è a malapena visibile quella specie di tatuaggio. Assottiglia lo sguardo a focalizzare la forma, ma la pelle sconnessa non l'aiuta. Allunga una mano verso la propria borsa, cercando un pennello dalla punta ormai rovinata che usa solo per legarsi i capelli quando non ha altro con sè. Prendendolo al rovescio, avvicina la punta al collo della salma per muovere delicatamente>>
YVONNE la carne rimasta, affinchè i bordi del tatuaggio si riuniscano e vadano a combaciare. Appare dimentica del disgusto e di qualsiasi altra cosa abbia provato prima, spinta invece ora da un interesse prettamente accademico. ''Sembra..un pugnale. Forse uno stiletto, o una spada, al centro di due falci di luna rovesciate.'' commenta, più a se stessa che al Guardiano, salvo poi alzare un po' di più>>
YVONNE la voce per coinvolgerlo, successivamente. ''Somiglia al simbolo delle tre lune che identifica il Tempio, la Dea e le Sacerdotesse. Ricordo di averne ricreato uno del genere su una scultura..'' spiega, mettendosi all'opera per tentare di riprodurlo con quanta più cura possibile. Una luna rivolta a sinistra, al centro la spada, sottile, con l'elsa verso l'alto, infine la seconda luna rivolta>>
YVONNE a destra. Aggiunge alla completezza del ritratto le ombreggiature che rendono la percezione della profondità, ed ecco fatto. ''Ho finito.'' annuncia, rimanendo ad occhi bassi sul foglio, con un unico pensiero, adesso. Chi sei? [//Stesse skills precedenti]

GASHIM [segrete] La donna ultimato il ritratto passerebbe all’analisi del simbolo riproducendo anche quello che parrebbe indirizzare alla Dea …… a quel punto riporresti con cura la testa nel sacco e quindi dentro al baule richiudendolo a chiave “Bene, possiamo andare all’aperto allora” diresti sorridente alla donna alzandoti dalla sedia….”Per chi avete fatto quella statua? E…dove potrei vederla?” >>
GASHIM >>chiederesti quindi incuriosito da quella strana coincidenza quindi senza attendere la risposta riprenderesti la candela in mano avvicinandoti al cancello della cella quindi indirizzando la luce verso di lei in modo che possa raccogliere gli strumenti e nell’attesa parleresti anche di compensi “Verrete pagata per ciò che richiederete, ovviamente non ci sarà contrattazione sul prezzo, questa>>
GASHIM >>vostra missione è stata fin troppo dura per Voi immagino” quindi qualora ella abbia riposto i suoi strumenti di lavoro nella borsa…. “Prego” diresti lei invitandola ad uscire”…..si ad uscire dalla cella per il momento.

YVONNE [Segrete][FU] Lascia il foglio sul tavolo, anche se a lungo seguito dai suoi occhi che difficilmente dimenticheranno sia l'una sia l'altra versione. Mette via i carboncini e le altre pergamene, dopo essersi ripulita le mani dal nero del gessetto sul panno che aveva lasciato da parte. Il pennello che ha usato per toccare la testa, non a caso, resta dov'è sulla scrivania. Senza alcuna p>>
YVONNE protesta guarda Gashim mettere via il teschio, alzandosi a sua volta dalla sedia, mentre richiude la borsa e se la rimette in spalla. ''Volentieri..'' risponde sospirata all'opportunità di uscire da lì, finalmente. ''Mi è stata commissionata dal vostro attuale comandante per un omaggio alle Sacerdotesse. Non so dove e se l'abbiano esposta, ma il Tempio è pieno di certo di quel simbolo, anzi>>
YVONNE sarebbe strano se non l'aveste mai visto prima.'' spiega, forse fraintendendo le deduzioni improvvisate del Guardiano, che segue fuori dalla cella senza farselo chiedere due volte. ''Non ho intenzione di domandare alcun compenso, per questo. Oggi non mi sento affatto di aver creato qualcosa che definirei artistico.'' spiega, rivolgendo riluttante un veloce ed ultimo sguardo alla cella che si >>
YVONNE lasciano alle spalle, pronta a risalire per respirare aria buona, fresca, serale. Si sente come se avesse lavorato per ore intere, ne ha bisogno.

GASHIM [segrete-esterno] Ric hiuderesti a chiave la cella quindi ricondurresti con passo più spedito Yvonne verso l’esterno e verso un’aria più salubre….il sole sarebbe già al tramonto e una tenue luce rossastra si noterebbe appena al di sopra delle alte mura della fortezza che proietterebbe le ombre delle sue torri sul piazzale d’arme….”Ora potrete respirare un po di aria buona “ diresti alla donna>>
GASHIM >> tirando un sospiro di sollievo “Mi spiace abbiate dovuto provare una tale pena per poter svolgere il vostro lavoro Milady ma comprenderete bene che era necessario e…..non trovo giusto non accettare alcun compenso ma se questo è ciò che desiderate cosi sia” diresti pensieroso rimugginando qualcosa dentro di te quindi rivolgeresti il guardo verso janko e i suoi armigeri….”Fammi portare il >>
GASHIM >>cavallo qui” diresti con tono imperioso anche se il tuo grado sarebbe appena appena più alto dell’armigero capo….”Se mi permettete vorrei riaccompagnarvi in città, a quest’ora non mi pare prudente che giriate da sola” quindi in attesa del tuo destriero ti avventureresti in un campo ad ostacoli, quasi una giostra d’arme di quelle che si fanno talvolta nelle feste cittadine….”Ma…..voi artisti,>>
GASHIM >>non vi esibite? Non fate che so delle rappresentazioni teatrali, o musicali o corali…..ecco mi chiedevo se….heem…si insomma…..dato che ci siamo visti sempre in occasioni di lavoro e poi oggi….insomma….sarebbe stato magari più….heeem….piacevole almeno per me potervi ammirare in un contesto diverso ecco, per cosi dire….” Che babbeo che saresti, duro in battaglia, deciso nel tuo lavoro, fiero >>
GASHIM >>nella tua divisa ma….una frana in materia di donne…..”Oppure…..heeem….ah ecco il cavallo” ecco, saresti stato salvato dal cavallo oppure avresti detto un’altra castroneria “Vogliamo andare?”.

YVONNE [Segrete][FU] Evita di correre verso la cima delle scale solo per un fatto di decoro, ma le gambe le sfrigolano e nel petto il suo tris di animali spinge forsennato per ritrovare lo spazio aperto. Sorride con educata gentilezza al commento del Guardiano, sebbene ora abbia solo voglia di ripulirsi da quello che ha dovuto guardare e che anche in questo momento le segna gli occhi. Ci vorrà >>
YVONNE del tempo prima che si depuri, forse non capiterà affatto. ''Non ve ne crucciate, talvolta è necessario mandare giù qualche boccone amaro per raggiungere un obiettivo importante. Mi auguro di no ma, semmai dovesse ricapitare, cercate solo di avvisarmi prima cosicchè possa adeguare il pranzo a..beh, questo.'' fa un cenno verso le segrete, sfruttando l'ironia per alleggerire un po' >>
YVONNE l'atmosfera. Volta anche lei il viso verso il confratello di Gashim, quando questi gli domanda di procurargli la sua cavalcatura. La sua proposta le fa sollevare le sopracciglia ed aprire la bocca pronta come ad obiettare, ma con una pausa di silenzio di mezzo. ''Non occorre che vi disturbiate Sir Azad. Avrete di certo un gran da fare ora che avete una traccia, non è davvero necessario..'' >>
YVONNE cerca di declinare, guardando più che altro in direzione di Janko. Non è difatti la presenza di Gashim che la preoccupa, quanto quella dello stesso cavallo. Da quando è diventata una mezza donna, talvolta gli animali reagiscono in modo strano alla sua presenza e se accadesse mentre ci sono loro sopra, sarebbe molto più che sconveniente. Un po' persa tra le sue preoccupazioni e dall'altro >>
YVONNE canto non facilitata dai ricorrenti giri di parole del Guardiano, a fronte ora aggrottata tenta di seguirlo invano. ''Certo, di esibizioni ne facciamo, seppure ora il corpo dell'Accademia sia piuttosto ridotto e sia complesso cavarne rappresentazioni di un certo spessore. Non ci facciamo comunque mancare qualche apparizione meno importante, sarete senz'altro il benvenuto tra il >>
YVONNE pubblico.'' annuisce, avendo per forza di cose frainteso quelle che sono le intenzioni probabilmente ben poco rivolte all'Arte in sè dell'uomo. Il cavallo, eccolo che arriva. Gli si rivolge un po' rigida di schiena a dirla tutta, essendo Gashim così lanciato a voler fare il cavaliere da chiuderle un po' tutte le vie d'uscita. ''..si.'' afferma sensibilmente titubante, facile da scambiare >>
YVONNE per una che abbia il terrore malcelato dei cavalli, invero. Ma quale che sia infine la sua sorte, ci andrà prudente.



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