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[Città del Gabbiano] Non gli Harclay!!!

Ultimo Aggiornamento: 29/08/2015 18:33
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Sesso: Femminile
29/08/2015 18:33

Tyr [Fortezza]   «  Sospira, il petto a gonfiarsi ad intervalli regolari, sotto la giubba di pelle lavorata che indossa. Indumento apparentemente semplice, di modesta fattura, impreziosito appena nel mezzo da una treccia celtica, di pelle più scura, che scivola fin all'estremità inferiore, li dove è tenuta stretta in vita da una cinta legata con un nodo semplice che lascia ricadere sul fianco l'ultimo lembo di duro tessuto. La man dritta si leva, guidata dall'avambraccio verso il capo, con le dita ad intrufolarsi nella chioma color pagliericcio tenuta insieme come al solito dalla sua più classica delle acconciature. Una treccia raccolta in tre sezioni a ricadere sulla nuca e poco oltre le spalle, con i lati ben rasati e il cuoio capelluto ben in mostra, in particolar modo sul lato manca, li dove anni or sono, le unghie di un Lupo hanno solcato la di lui pelle, lasciando perenni segni evidenti. Gli stivali tamburellano sul duro selciato ad ogni suo passo, cosi come le dita della sinistra fanno sull'ascia che porta, come di consueto, al fianco. Le pupille si muovo frenetiche nei bulbi, cerulee e irradiate dagli assolati raggi che piovono dalla volta celeste, appannata da qualche cumulo gassoso e grigiastro. E' solo, avvolto nel suo mantello d'Orso, a girovagare per i Distretti della Fortezza.  »


Asyartha [Esterno Fortezza]   « Scalpiccio di zoccoli di cavallo si spandono nelle ombre e chiaroscuri abbandonati dal sole di questo luogo, caldo, sempre assolato, desolante a tratti. Un manipolo di soldati Cerwyn la seguono, lei è davanti, segue l'impeto di Seuros, deciso a liberarsi in un rapido galoppo. I tre uomini dell'ascia bipenne sono bardati con usuali stemmi al petto, una ascia nera in campo argento. Ha addosso abiti maschili, attillati però che le risaltano le forme ormai nate del suo corpo di donna. Lunghissimi capelli sciolti, sbattono e si sollevano tra un passo e l'altro dell'andaluso dal bianco manto. Ai piedi della fortezza, decide di scendere, facendo in modo di avvicinarsi o forse tentando di sfuggire agli sguardi attenti degli armigeri. Vibra il terreno dalla forza di quella cavalcata, mentre il braccialetto al polso sinistro luccica sotto l'astro, mentre il ciondolo raffigurante un corvo ad ali spiegate si consuma sulla sua pelle. Tiene i gomiti ai lati dei fianchi stretti, le gambe tese e dritte, i polsi muovono morbidi ordini decisi, mentre rilascia nell'atmosfera circostante gocce di sudore. Nella veloce galoppata si volta indietro, per un momento scomparendo davanti al ponte della fortezza, girando su di un sentiero in salita. Guadagna una bella distanza da loro. Forse l'erede dell'isola dell'orso potrebbe accorgersi di lei con la coda dell'occhio, come una macchia di inchiostro che scivola via.  »


Tyr [Fortezza]   «  Insolito parrebbe quel ricercare un attimo di eremitica quiete, lontano da chiunque, persino dalla sua inseparabile Guardia, un'ombra oramai dalla sera in cui scampò all'assalto della Carrozza per le vie di Città del Gabbiano, nella quale perse la vita la Principessa Stark. Fatalità vuole che Adrya, la Sorella Minore del Mormont, li presente insieme ai Rampolli della Casata Regnante, può aver la fortuna di raccontare la vicenda. Un'altra perdita sarebbe potuto esser un colpo troppo duro da reggere per Lord Gregor. Il suo Secondogenito ed ora Erede, continua quel cadenzato incedere, privo di qualsivoglia meta apparente, con le spalle che si levano appena, smuovendo il mantello di folta pelliccia d'Orso, con le mani che si intrecciano e le falangi della mancina a giocherellare con il lungo bracciale d'argento che gli decora il polso. Un rombo di tuono, infine, sembra destarlo dai suoi silenti pensieri, costringendolo a rallentare quel suo ire apatico e solitario. Sempre più vicino ad invadergli i timpani, con il terreno ruvido e grezzo a fremere sotto...gli zoccoli di un maestoso destriero. Leva il mento ricoperto da una ispida e bionda barba a punta, puntando lo sguardo freddo e distaccato sulla figura che sormonta la cavalcatura albina, arrestandosi del tutto, con le mani a bloccarsi li dov'erano pochi istanti prima. Non ne riconosce i dettagli, ma non può non notare il nobile atteggiamento e uno Spirito frizzante e fiero che al contempo, sembra sprizzare quella graziosissima figura.  »


Asyartha [Esterno Fortezza]   « Di cosa sono fatte queste giornate, se non di attese, giri di clessidre infinite, assurde boe che si decide di arginare per non affrontarle del tutto e il peggio, crede, debba ancora arrivare, quando risalirà la china verso il Nord, in dirittura di arrivo della Capitale. Ma nonostante il silenzio intorno, la fortezza che si staglia imponente e anche spettrale, nella sua testa vorticano le voci e le grida più disparate. Lascia che gli zoccoli di Seuros possano discendere verso una specie di collinetta al fianco delle mura della dimora, i tre invece passano oltre smarrendosi e li sentirebbe anche vociare alto.  » L'abbiamo persa! Un'altra volta! Markus segui il sentiero, noi proseguiamo! «  lei, dal canto suo, smonta silenziosa, strisciando lenta e leggera sul manto chiaro dal lato sinistro del cavallo. Ha occhi guardinghi, come se il dorso di Seuros fosse il suo riparo. Il respiro affannato, le gote rosse, gli occhi azzurri lucidi e quasi febbrili. Solo quando si assicura che i tre siano lontani, si ricorderà di sollevare lo sguardo per ammirare la fortezza. Sarà a questo punto che si discosterà dal cavallo, lasciandolo libero, seguendo la stradina di pietra che dovrebbe portarla, incautamente, sulla via dell'erede, di cui le ignora la presenza. »


Tyr [Fortezza]   «  Come una marmorea scultura di un antico eroe, Tyr, permane in quella statica postura, desideroso nel profondo - e forse anche inconsciamente - di godersi quell'apparizione. Che sia per curiosità o semplice scivolare degli eventi non è dato saperlo. Celato all'ombra dei torrioni, il Mormont abbozza un passo innanzi, raggiungendo il centro del percorso dove la bianca cavalcatura avrebbe dovuto arrancare fiera con i suoi duri zoccoli. Le palpebre dell'Erede si serrano appena, avvinandosi tra loro e incupendone lo sguardo apparentemente vuoto, slavato per via di quella cangiante e chiara colorazione naturale. Le pupille si assottigliano come due corvine stelle, mettendo a fuoco quella femminea figura che, con atavica albagia e fierezza naturale, ha fatto la sua apparizione in quel della Fortezza di Coldwater. I polpastrelli della Dritta si avviluppano attorno alla punta della barba bionda, martoriandone meccanico la peluria curata nel mentre la mente si bea di quella visione, nel tentativo infine di carpire ulteriori trame di quella giovane fanciulla. Lo stemma spicca fiero sulla veste chiara, che ben contrasta con la scura tinta del crine lasciato al vento caldo di quel pomeriggio. Tace. Non un sibilo. Non sia mai...che si scomponga!  »


Asyartha [Esterno Fortezza]   « Respira piano, la salita la sfianca, in parte è da un'ora buona che cavalca, a grandi linee non è mai stata così lontana dalla Contrada come oggi, come in questo momento. Si inerpica quasi, sul selciato, arrivando quasi rapidamente, le strade non sono mai così lunghe come sembrano. Le scivolano i capelli sulla schiena, si muovono sinuosi, lucidi, puliti. Arranca a grandi passi, quando incontra alcuni dislivelli, li supera come fossero gradini, a due a due. Non si accorge dell'orso nascosto dai torrioni di pietra, ma il posto non sembra che un rudere abbandonato.  » Sei proprio scema «  parlotta tra sé e sé, come se in un momento si fosse pentita di aver -seminato- i suoi uomini. Non ha armi con lei, nemmeno un misero coltello da cucina per potersi difendere. E' tutta occhi, occhi e bocca, giovane, decisa. Senza ombre, quando a vederla così non sembrerebbe nemmeno la Dama del Castello delle Nevi. Una fuggitiva, sarebbe più consono. Giunge sullo spiazzale, ma il passo avanti di lui, la fa sobbalzare, nessuna barriera riesce a ometterlo da quello distanza. Lei si ferma, immobile, porta in un gesto involontario, la mandritta al petto, senza nemmeno celare il colpo, lo spavento. Fa scivolare sull'orso uno sguardo particolare, mischiato di forza e rabbia, decisione e insicurezza, che esplodono in due occhi cerbiatto.  »Chi siete? «  il tono non è cordiale, è un po' quel modo di fare di chi non si sta trovando affatto in un salotto reale e lei, beh lei ha seminato la sua scorta, non ha armi e nessuno sa dove si sia nascosta.  »


Tyr [Fortezza]   «  Ormai i metri a dividerlo dalla giovane donna sono talmente esigui da poter riuscire, senza sforzo alcuno, a scrutare le iridescenti venature degli occhi della Dama, rimanendo immobile per quei pochissimi istanti che bastano ad accorgersi di aver, forse, spaventato la Nobildonna. Una reazione inconsulta quella che si manifesta in viso al Mormont che, accoglie il tutto con un mezzo sorriso che gli arriccia le labbra e la peluria bionda. Ama, muto, ironizzare su simili facezie, ma pronto poi a scusarsi prima che quel fugace ed imprevisto incontro si tramuti in un ambiguo e spiacevole episodio. Abbozza un lieve inchino del capo, con il mento a flettersi avanti dunque e lo sguardo staccarsi per pochi attimi dalla graziosa Cerwyn  » Perdonate l'ardore... «  con fare che potrebbe sorprendere i suoi interlocutori, con quell'atteggiamento e quel modo di parlare che forse mal si accosta al suo temperamento visibilmente guerresco e meno salottiero  » Non avevo la ben che minima intenzione di spaventarvi, se cosi è stato! «  tornando ora a calamitare le sue iridi cerulee sulla Fanciulla  » Tyr Mormont di Isola dell'Orso, figlio ed Erede di Lord Gregor... «  si presenta infine, abbozzando ora un sorriso sghembo, ma decisamente più rassicurante.  »


Asyartha [Esterno Fortezza]   « Si decide di muovere alcuni passi avanti, come la lupa che è, che fiuta ed avanza, incede con il passo felino di chi, cauta, ancora odora spiriti nell'aria fresca della Valle.  » Bene, non mi avete spaventato, eh?non mi aspettavo di incontrare nessuno qui «  parla in modo chiaro, con una dolce cadenza armonica e femminile della voce, una voce quasi serafica ma sciolta senza tentennamenti o insicurezze. Cerca di guardarlo, scrutarlo, avanza ancora fino a che non gli sarà al fianco sinistro, ma lei passa oltre andando ad affacciarsi da quel parapetto di roccia e di pietra. Potrebbe guardarla di profilo, ora sicura sia di non esser in presenza di nemici, sia di sentirsi libera e sola per un'altra momento. Guarda l'orizzonte e, se per un momento ha socchiuso le palpebre, ora sono spalancate verso un panorama splendido che stringe il cuore.  » Il Nord è lontano. Non troppo. «  mormora, mentre infine un delicato movimento del viso si volge appena per guardarlo così da vicino, notare il colore slavato degli occhi, i capelli e i graffi sulla nuca dal lato sinistro.  » ASYARTHA Cerwyn, figlia primogenita di Lord Cregan di Castle Cerwyn?sono felice di conoscervi orso dell'isola «  dice con schiettezza, conoscendo molto bene l'araldica del suo regno.  »


Tyr [Fortezza]   «  Ne segue il movimento del viso, si accorge di come volga lo sguardo all'orizzonte, lasciandolo libero di vagare e bearsi di quello spettacolo naturale senza eguali.  » Già... «  comincia con flebile soffio di fiato che pizzica le di lui corde vocali  » ...ma mai troppo vicino! «  criptico nel replicare, accodandosi al pensiero della Giovane circa la lontananza della loro terra natale. Attimi di puro e fremente mutismo dunque si susseguono per esser rotti dalle presentazioni dei due, pregne di quel meccanico formalismo assimilato ormai da chi, come loro, sente gravare sulle spalle l'onorevole peso e dote di un'importante Casata. Il sorriso piatto dell'Erede si distende, apprendendo le origini della Fanciulla, chinando di lato il capo come se fosse un cervo in ascolto del vento  » Felice di fare la vostra conoscenza... «  flauta piatto anche nel tono, nonostante sia sincero nel dire  »Come sta vostro Padre?! «  chiosa in quesito, forse realmente interessato, forse no alla salute del Lord di Castel Cerwyn, mettendosi in ogni caso in ascolto attento.  »


Lagherta [Esterno Fortezza]  Sta cavalcando in compagnia di Rus, la sua guardia, verso un rudere di non si cosa che avevevano visto in lontanza. Dopo una lunga cavalcata in salita finalmente giungono incima e non sapendo chi potessero trovare decidono di smontare da cavallo e proseguire a piedi lasciano gli equini a brucare l'erba. A un certo punto, mentre si dirigevano verso uno spiazzio, sentono delle voci provenire da poco lontano, ma non abbastanza vicine per distinguere le parole. Incuriositi si dirigono verso le voci cercando di far meno rumore possibile.



Asyartha [Esterno Fortezza]   « Ammicca con gli occhi lei, lo scruta in modo quasi confidenziale, come se le fosse permesso andare oltre, andare oltre l'etichette, il protocollo, lo stesso che vorrebbe calpestare e sentire la corda d'oro del suo percorso infrangersi su scogli profondi, sott'acqua, gli stessi che vorrebbe artigliare e gettare lontano. Si appoggia con il fianco destro sul muro del torrione, non sono molto distanti, forse una quarantina di centimetri a dividere i loro sguardi, ma lei non indugia e la domanda sul Lord Cregan la rabbuia.  » Il Lord mio padre attende, come i corvi sulle montagne, penso stia bene o almeno è quello che mi scrive «  non altro, né di più né di meno.  » Non ho avuto voglia di uscire dalla Contrada per molto tempo, da quando mia cugina è stata uccisa. E' la prima volta che salgo fin quassù però non c'è la Neve «  chiosa eterea, senza dipingere sulle labbra nemmeno un sorriso. Non si accorge delle guardie Harclay, se dovesse accorgersene starebbe di sicuro a muso duro con Owen, quindi il suo viso rimane fisso a guardare quello di Tyr.  » Voi state bene? «  come una domanda banale, seria e tremendamente disarmante.  »


Tyr [Fortezza]   «  Ne ascolta la musicale voce che in risposta svolazza fino ai suoi auditivi padiglioni, completamente orientati verso la Nobile Pulzella, cosi come ogni altro senso. Isolato per il momento dal resto della scena, il Mormont accoglie le notizie che lei esplica in riferimento al Padre, Lord Cregan. Niente di poi cosi rilevante. Non manifesta emozione alcuna in viso, almeno cosi crede, nell'istante in cui a sua volta gli vien posto un quesito simile, ma decisamente più personale. Mugugna, con le labbra che vanno a disgiungersi e la voce sabbiosa e greve che si libra nell'etere  » Diciamo che ho vissuto momenti migliori... «  sollevando per un istante gli occhi al cielo per fissar le nuvole che cominciano a muoversi celeri  » La morte della Principessa Altheia è un evento che non avrebbe potuto che provocare scalpore e tumulti... «  rivela  » Per il momento niente di cosi visibile, sembra...ma sarebbe bene non abbassare mai la guardia! «  confessa, facendo intendere dunque la sua implicita partecipazione alla vicenda, condendo il tutto con una nuova smorfia amichevole.  »


Lagherta [Esterno Fortezza]  « Lei e Rus rimangono nascosti per un po per vedere se le persone dicevano cose interessanti e utili o se erano dei semplici contandini o briganti da strapazzo. Fin da subito capiscono che le persone sono dei nobili e quando sentono il nome di Altheia Stark decidono di uscire allo scoperto ».salve a voi« dice a entrambi« non vorrei essere invasiva, ma io e Rus« indicando con la mano la sua guardia »ci chiedevamo cosa ci facesse delle gente in questo posto e adesso che sappiamo che siete nobili la nostra curiosità è molto alta.


Asyartha [Esterno Fortezza]   «  Sospira di rimando a quelle minute affermazioni, il clima della Valle la sconfigge più di quanto non abbia fatto il caldo torrido di Pinkmaiden, si nota in lei una sorta di inquietudine costante e ripetitiva da giorni. Non c'è pace eppure non ne trova, per quanto la cerchi.  » Ho pianto per lei. «  mormora in tono basso, ho avuto paura, ho temuto per i miei cari, gli Alfieri di Re Rickard, per il Nord intero. Che cosa succede realmente Tyr, potete dirmelo? «  il quesito si volge quasi spettrale, così supplichevole che dovrebbe essere nutrito per colmare quella sorta di insicurezza che si respira ormai alla Contrada del Lupo. Poi si avvede di aver osato, o forse non vuole saperne di più. Un gesto della mano sinistra fa si che si muova nell'aria un celato perdono per poi girarsi ormai completamente verso il panorama. L'addome è attaccato a quelle pietre e da lì sù riesce a scorgere Seuros intento a ripararsi sotto un alto albero. Quella scena così bucolica le fa incurvare le labbra.  » Lui è Seuros, un cavallo buono, fiero e molto veloce. «  dice parlandogli ora guardandolo negli occhi, come se non temesse nulla, nemmeno quei cumuli di nuvole sulle loro teste, come scelte e spade del destino. D'un tratto una voce che non si aspettava la spinge a voltarsi indietro. Non sa perché ma qualcosa le ricorda qualcuno appena visto, una sensazione stranamente familiare. Non sarà lei a fare gli -onori di casa- troppo impegnata a capire dove l'avrebbe già vista.  »


Tyr [Fortezza]   «  Rimane muto, silente, cogitando su cosa dire e cosa tenere per se. Si lascia sfuggire un ghigno, quasi stizzito nel constatare personalmente come effettivamente ancora poco stringono tra le mani. Troppo poco per costringere gli Attentatori della Principessa a pagare il caro fio per la loro colpa. Sempre che sia l'unica e sola. Il volto si incupisce ancor più, come se un'oscuro manto fatto di frustrazione ed impotenza fosse calato a rammaricarlo e stizzirlo  » Vi comprendo, Asyartha... «  utilizzando il suo nome con fare poco formale, ma rispettoso  » ...ho rischiato di perdere una Sorella, quella notte! «  tuona serrando il pugno, con le nocche ad illividirsi nella stretta  » Non mi darò pace fino a quando gli Assassini della Principessa e i loro Mandanti non subiranno la Pena che meritano... «  sollevando il mento e gonfiando appena il petto, rinvigorito nello spirito  » Per il momento troppe congetture e poche prove sicure, Lady Cerwyn... «  riacquisendo quel minimo di formalità, come forse a prender le distanze da simili discorsi spinosi  » ...quindi credo non sia saggio allarmare con voci che potrebbero risultare inesatte! Ma state tranquilla...qualcuno sembra già essersi mosso con tempestività! «  delle navi ne sono la testimonianza. Ma non sono più soli. Una terza figura giunge nei pressi.  »


Lagherta [Esterno Fortezza]  « Aspetta che si girino per poter parlare »tranquilli, non siamo briganti che vi vogliono derubare dei vostri averi o uccidervi« fa una piccola interruzione in cui si tocca i suoi lunghi capelli biondo chiaro per poi girarsi un attimo verso Rus e poi di nuovo verso le persone »io sono Lagherta Harclay, primogenita di Ducan Harclay del Clan Harclay« guarda dall'alto in basso la donna che ha tratti famigliari per poi incrociare le braccia e iniziano a camminare »io e la mia guardia siamo scesi dalla Baia di Ghiaccio per ordine di mio padre per poter aiutare nelle ricerche sulll'assassinio della principessa« fa un sospiro »voi invece chi siete?.


Asyartha [Esterno Fortezza]   «  Lo ascolta e la sua attenzione è quasi calamitata sulle prime e successive parole che Tyr pronuncia o starebbe per confermare. O smentire. Si accorge del gesto di stizza, del pugno che chiude solo aria, nemmeno quella di casa, ma è la presenza della giovane che scuote qualsiasi interesse, un argomento solo posticipato e non tralasciato. Solleva lo sguardo al cielo, esterrefatta.  » Harclay, come si dice gli Antichi mandano messaggi! «  scalcia un sassolino con la punta dell'alto stivale che gli cinge il ginocchio. Esclama senza dare spiegazioni.  »Assomigliate ad Owen, Lagherta «  mormora e nel tono appaiono rimembranze della conversazione del giorno prima. Un giorno solo.  »ASYARTHA Cerwyn, se chiedete vostro fratello saprà raccontarvi molte cose di me. «  il tono è decisamente sarcastico, anche presuntuoso, ma non sono attimi di scortesia rivolte verso la sorella di lui, ma è chiaro che qualcosa è rimasto in sospeso tra la dama di Castle e l'erede del Clan in questione. Trattiene dapprima un respiro poi fa uscire aria dal naso, incrocia le braccia al petto e si appoggia completamente con la schiena al parapetto di roccia. Attende, attende, pensa che non vuole affatto imparentarsi con questi - Harclay- ha uno sguardo come offeso, rigido. Impaurito se lo si guardasse bene.  »


Tyr [Fortezza]   «  Come da assimilata convenzione, si ammutolisce per l'ennesima volta, lasciando cosi il tempo alla bella ASYARTHA di assorbire le parole ed i concetti del Mormont, che la fissa con una genuina insistenza, sperando di non risultare troppo indiscreto nell'osservare. Le si avvicina, abbozza un passo verso la cavalcatura canuta della Cerwyn, allungando lento il palmo Dritto verso il muso del maestoso animale, poggiandovi con delicatezza l'arto sul manto ancora sudato, le nari dilatate a fumare per lo sforzo della precedente cavalcata  » Seuros... «  cita il nome  » Un bel nome! Degno della bellezza di colui che lo porta! «  asserisce strofinando il della mano sulla guancia rigonfia del destriero. La nuova giunta infine si presenta, scambiando vicendevoli parole con la Cerwyn che sembra aver conosciuto altri esponenti della Casata Harclay piuttosto di recente  » Io sono Tyr Mormont, dell'Isola dell'Orso. Figlio ed Erede di Lord Gregor... «  piatto e distaccato come suo solito, ma non scortese, almeno spera.  »


Lagherta [Esterno Fortezza]  « Ascolta i loro dire per poi fare una risatina e rivolgendosi prima a Tyr »è un piacere conoscere un Orso e in particolare l'erede di Isola dell'Orso« per poi rivolgersi ad Asyarta facendo una sorriso e guardandola dittra negli occhi »bene bene, quindi tu saresti l'amica di mio fratello Owen »distoglie lo sguardo un attimo portando verso il cielo« è da parecchio che non lo vedo sinceramente, spero che stia bene e sopratutto si comporti bene e non faccia brutte figuare agli Harclay« esclama ridendo per poi rivolgersi a Tyr »prima ho sentito che parlavate della Stark, percaso avete informazioni o indizi a riguardo?.


Asyartha [Esterno Fortezza]   «  Lascia parlare Tyr, gli permette di presentarsi come si conviene, ma non si trattiene un granché, proprio quando Lagherta l'appella in quel modo, diventa paonazza, quasi impaziente, irosa. Scioglie le braccia che le scivolano giù per i fianchi, si stacca di un passo rapido dal parapetto. Idealmente starebbe aprendo fauci, visivamente si sporgerebbe solo con un piccolo movimento del busto.  » Io, io «  confusa  » io non sono affatto l'amica di vostro fratello! «  esclama aggrottando le sopracciglia.  » L'ho conosciuto per puro caso. «  cerca di tornare dritta, non riesce proprio a togliersi dalla mente quelle paroline sensuali ed accattivanti di Owen che la richiama come una farfalla al fiore.  » Portate a vostro fratello i miei saluti, non si dica che a casa Cerwyn non si conoscano le buone maniere «  mormora alla fine in tono basso  » Se la scorda..«  sussurra borbottando tra sé in un mugolio incomprensibile.  »


Tyr [Fortezza]   «  Se v'è qualcosa che trova divertente ed interessante è lo "scovare" temperamenti simili a quelli della bella Rampolla di Casa Cerwyn. Quel carattere apparentemente onirico, delicato e nobile ben presto sembra trasformarsi come un chiaro acquitrino smosso da un sasso barbaramente lanciato nel mezzo. Lo stesso effetto dalla piccola roccia sembrano avere le parole della Harclay. L'Erede d'Isola dell'Orso perpetua meccanicamente nel carezzare il crine pallido di Seuros, mentre i suoi occhi non si staccano per un istante dal viso della Dama, nel tentativo di carpirne reali emozioni, movimenti dei muscoli fisionomici ed impressioni di sorta. La barba si arriccia, tendendosi verso l'alto come conseguenza di un sorriso divertito nemmeno tanto impegnato ad esser celato. Silente, ovvio.  »


Lagherta [Esterno Fortezza]  Chiedo scusa e sperò di non averti imbarazzata troppo« gli dice gentilmente e sorridendo anche se dentro di se non prova alcun sentimento di scusa o passione anzi è felice che quella nobile non infetti gli Harclay, per poi girarsi un attimo verso l'Orso e infine ritornare sulla Cerwyn »e comunque state tranquilla che i vostri saluti arriveranno al piu presto a mio fratello e poi non dubito che la vostra famiglia non conosca le buone maniere.


Asyartha [Esterno Fortezza]   «  Quando Lagherta favella di risposta le si contorcono le budelle dentro all'intestino. Una bile nera inizia ad assalirla.  » Non vi ho dato il permesso di darmi del -tu-, giovane Harclay, e tuttavia..«  si muove, avanza, incede verso di le, come se volesse colpirla in qualche modo, anche solo con uno sguardo degli occhi di ghiaccio.  » e' stato un vero piacere fare la vostra conoscenza «  è un modo di fare quasi burlesco, adotta un tono ironico di presa in giro sottilmente velato. Cerca di occhieggiare verso Tyr, ma spera di rivederlo per poter parlare dell'assassinio di sua cugina.  » Io devo andare, ora per me è tardi.  » dall'altra parte della rupe voci di uomini si inseguono. Lancia un'ultima occhiata verso la fanciulla e stira le labbra come abbacinata da un tremendo presentimento.  » Vado «  dice verso loro. Ridiscende il sentiero di corsa, mormora sola con se stessa.  » Antichi Dei vi prego, non gli Harclay, non gli Harclay! «  ripete come un mantra, mentre Alfridh viene fuori da un cespuglio  » Vi abbiamo persa. Di nuovo » lei sorride furba  » Lo fate sempre «  [exit]

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